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Autore: Lucy Farinelli    28/01/2009    2 recensioni
Dopo "Tutto in una notte", ecco la long-fic che vi avevo preannunciato. Harry, Ron e Hermione hanno lottato contro Lord Voldemort e lo hanno sconfitto. Tuttavia, le sfide non sono finite: un matrimonio si profila infatti all'orizzonte. Tra ritorni dal passato e vecchie abitudini dure a morire, fic in rosa che non tiene conto degli avvenimenti del 7° libro.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 14
Do you remember when...?

    
Fleur costringeva Hagrid a camminare lentamente lungo il corridoio di panche per farsi ammirare da tutti, in particolare da suo marito, seduto in una delle prime file insieme ai fratelli. Il lungo abito che indossava le strusciava morbidamente ai piedi, quasi a ritmo con la musica che accompagnava l’entrata. Bill sorrise raggiante appena Fleur si portò alla sua altezza...

***

Hagrid quasi non faceva caso al fatto di doversi muovere al rallentatore per stare al passo con Fleur Delacour; era troppo impegnato a sorridere a Olympe Maxime, la quale gli stava facendo dei cenni con la testa da una delle file di mezzo. Anche seduta, superava di mezza spanna gli altri, ma che importava? Gran donna, Olympe...

***

Hermione sentì il braccio di Ron farsi più stretto attorno al suo e gli mollò una gomitata nel fianco, senza che nessuno la notasse.
‘Ahi,’ mugugnò Ron.
‘Silenzio,’ gli sibilò Hermione con ira. ‘Continua a sorridere.’
Un attimo dopo, la ragazza notò un viso tra la folla, precisamente nella quarta panca dall’alto, e con esso altri sei intenti a darsi di gomito e a parlottare tra loro incuriositi.
Hermione sorrise a Viktor mentre sfilava accanto a lui, e vide il Bulgaro ricambiarla calorosamente, prima di venire distratto da Ivanova, l’unica ragazza nel gruppo, la quale gli stava tirando gentilmente una manica dell’abito e gli accennava con la testa alla damigella.
Hermione vide Krum annuire ad Ivanova e poi tornare a guardarla con ammirazione; Ron, al suo fianco, si irrigidì.
Bene, pensò. Bene.
Doveva schiattare di gelosia come minimo, dopo l’accusa che le aveva rivolto.
Come osava solo lontanamente paragonarla a Lavanda?
Hermione sentì una morsa di gelosia e rabbia stringerle la bocca dello stomaco e scene confuse di Ron e Lavanda avvinghiati in una poltrona della Sala Comune le si pararono davanti agli occhi.
Ron avrebbe dovuto pagare per tutte quelle cattiverie...

***

Ron lo vide subito, appena iniziò a camminare con Hermione al braccio.
Eccolo là, quarta fila dall’alto, che sorrideva spudoratamente.
Viktor Krum...
Strinse involontariamente il braccio di Hermione al proprio e si ritrovò un gomito piantato tra le costole.
‘Ahi,’ mugugnò.
‘Silenzio,’ sentì Hermione sibilargli irata. ‘Continua a sorridere.’
Ron ubbidì (non era il caso di contrariarla ulteriormente), ma non era minimamente intenzionato a cessare le ostilità contro Krum.
In quel momento, si sarebbe volentieri tuffato in una tana di Acromantule pur di potersi rimangiare l’ultima frase pronunciata contro Hermione.
Come accidenti gli era venuto in mente di fare confronti tra lei e quell’oca di Lavanda?
Era impazzito?
Lui amava Hermione in un modo che non riusciva neppure a spiegarsi, tanto era cotto di lei; con quel vestito, poi...
Era assolutamente divina.
Ma anche Krum lo aveva notato, a giudicare dalle occhiate di fuoco che le stava lanciando; si distrasse solo un attimo, quando Ivanova gli chiese qualcosa in un orecchio e lui le rispose di sì, poi tornò a posare gli occhi su Hermione.
La sua Hermione.
Per fortuna, erano arrivati a destinazione, ma Ron sapeva che, in un futuro non molto lontano, sarebbe stato punito per la propria condotta.
Sospirando pesantemente, si staccò da Hermione e andò a mettersi in posizione accanto ad Hagrid, che aveva lo sguardo fisso su un punto imprecisato tra gli invitati.
Ron si voltò e capì a chi era diretto il sorriso da ebete stampato sul viso del guardiacaccia: Madame Maxime era seduta in una delle file centrali...

***

Harry aveva le gambe di piombo e la bocca arida; deglutì più volte, ma il risultato rimase lo stesso.
Appena le coppie giunsero a destinazione, Tonks comparve dietro a lui, sussurrando eccitata alle proprie spalle, ‘Ci siamo, ci siamo!’
Harry si voltò, ma la signora Weasley e Lupin lo trascinarono quasi di peso in avanti e tutti gli invitati si girarono a guardarlo con un gran fruscio d’abiti; persino il pastore dietro all’altare (Harry si domandò quando mai fosse arrivato) sistemò una candela e alzò lo sguardo sul fondo della navata, poggiando le mani sul tavolo.
La signora Weasley rivolgeva sorrisi raggianti a tutti con gli occhi già pieni di lacrime, mentre Lupin aveva il volto contratto in una smorfia che doveva essere di incoraggiamento.
Harry osservò le innumerevoli paia di occhi che non avevano alcuna intenzione di mollarlo e si lasciò andare ai pensieri più strani...
...Ricordò il suo primo incontro con Ginny, alla stazione di King’s Cross il primo anno, quando ancora non sapeva come fare a raggiungere il binario nove e tre quarti.
Ricordò quando l’aveva salvata dal Basilisco e di come lei fosse stata così timida con lui durante tutto l’anno scolastico.
Ricordò quando era andata al Ballo del Ceppo con Neville, al quarto anno.
Ricordò le spensierate partite di Quidditch giocate alla Tana durante le estati che Harry aveva passato lì.
Ricordò quando era entrata in squadra al posto suo dopo che la Umbridge lo aveva squalificato a vita al quinto anno.
Ricordò come fosse averla in squadra al sesto anno con lui come suo Capitano e trarne il massimo profitto perchè quella era l’unica occasione in cui poteva starle accanto senza destare sospetti.
Ricordò le stranissime sensazioni che lo avevano portato a capire quanto fosse innamorato di lei durante il sesto anno.
Ricordò quando lui e Ron l’avevano beccata a baciarsi con Dean in un corridoio deserto e scuola e di come il mostro neonato nel petto di Harry avesse voluto strangolarlo.
Ricordò quando gli era venuta incontro dopo aver vinto la Coppa di Quidditch l’ultimo anno e il loro primo bacio sotto gli occhi dell’intera Sala Comune.
Ricordò il funerale di Silente, quando lui le aveva comunicato di voler troncare la loro storia per proteggerla e lei non aveva pianto.
Ricordò la loro prima notte d’amore e le lacrime di Ginny quando lo aveva visto partire qualche ora dopo.
Ricordò i loro piani non ancora definitivi sulla luna di miele; Ginny voleva andare a Parigi per due settimane, ma voleva comportarsi da Babbana e Harry aveva riso alla sua eccitazione. Da quel lato, assomigliava straordinariamente a Ron.
, pensò Harry. Sì, Parigi era una bella idea. Lo avrebbe detto a Ginny più tardi.
Ricordò, infine, stavolta vedendo Ron e Hermione ai due lati dell’altare, che anche i suoi due migliori amici erano innamorati e tutti i loro litigi avvenuti proprio a causa di questo.
Però seppe anche che loro quattro non si sarebbero mai divisi, non dopo tutto quello che avevano affrontato e si sentì bene al pensiero che avrebbe sempre avuto qualcuno su cui poter contare.
Perchè Harry, Ginny, Hermione e Ron semplicemente non potevano essere separati...
...Chissà come, era arrivato all’altare; Hagrid e Ron erano il ritratto della felicità, Fleur aveva una lacrima che le scendeva lungo una guancia e anche Hermione ogni tanto si tamponava gli occhi con una mano nel tentativo di nascondere le proprie.
Sorridendo alla scena, guardò la signora Weasley e Lupin sedersi accanto agli altri Weasley in prima fila e si girò per vedere la porta da cui era appena arrivato.
In quel momento, la musica cambiò e tutti i presenti si alzarono con un morbido grattare di panche per osservare la sposa risalire la navata: Ginny era comparsa con a fianco il signor Weasley e Tonks.
Harry rinunciò una volta per tutte a respirare (quel giorno era un lusso che non poteva permettersi); la visione di Ginny gli aveva semplicemente mozzato il fiato.
La ragazza indossava un lungo abito bianco a maniche corte con profondo scollo a v sulla schiena; la gonna era stretta fino alle ginocchia e si allargava in un piccolo strascico da lì in poi, formando anche una piccola ruota quando camminava.
Niente velo, niente ricami o pizzi, niente brillanti, i capelli raccolti in uno chignon da cui ricadevano numerose ciocche fiammanti, Harry vide che Ginny portava solo la stessa espressione dura e splendente che le aveva già visto nel corso del sesto anno: quando la ragazza aveva vinto la Coppa del Quidditch e al funerale di Silente.
Stringendo il bouquet di gigli bianchi tra le mani e sorridendo, Ginny risalì nervosamente la navata con il signor Weasley e Tonks e, una volta giunta a destinazione, prese la mano che Harry le porgeva mentre i suoi accompagnatori si portavano accanto a Lupin e alla signora Weasley.
Dall’espressione particolare che attraversò il viso di Ginny, Harry capì che si sentiva esattamente come lui e che un fiume di ricordi stava scorrendo anche a lei davanti agli occhi.
La musica cessò e gli invitati tornarono a sedersi; il pastore si schiarì la voce e iniziò a parlare.
‘Siamo qui riuniti quest’oggi per celebrare l’unione di due anime eroiche, quelle di Harry Potter e Ginevra Weasley. Possa il loro amore durare in eterno e mantenersi vivo come adesso. Ora,’ il vecchio si rivolse alla coppia che gli stava dinanzi. ‘Avete preparato i vostri giuramenti?’
I due annuirono e Harry ridacchiò tra sè e sè, ricordando quanto fosse stato difficile trovare le parole giuste dopo aver appreso la notizia dalla signora Weasley.
‘Molto bene,’ continuò il pastore. ‘Mentre voi li reciterete, io evocherò l’Incantesimo d’Unione. A lei la parola, signor Potter.’
Harry rimase in silenzio per un attimo, con le gambe che gli tremavano: si era completamente dimenticato tutto il discorso.
Fissò prima il pastore, poi Ginny; la ragazza lo esortò con lo sguardo e Harry ricordò improvvisamente le parole con le quali voleva cominciare.
‘Non...non sono bravo a fare discorsi, ma questo tu lo sai già,’ attaccò, prendendo le mani di Ginny e sentendosi decine e decine di occhi puntati addosso. ‘Perciò oggi mi limiterò a ripetere cose che ti ho già detto in passato, solo che stavolta le sentiranno anche altri oltre a te.’
Harry si inumidì le labbra e respirò a fondo.
‘Non siamo stati insieme per molto tempo, ma a me sono bastati solo pochi minuti per capire che volevo trascorrere il resto della mia vita con te. Cause di forza maggiore ci hanno separato,’ il viso di Ginny fu attraversato da un sorriso obliquo, ‘ma quando sono finalmente riuscito a tornare da te è stato come rinascere. Ho passato anni senza accorgermi di quanto fossi speciale e ti considerassi solo la sorellina del mio migliore amico, e se solo fossi stato meno stupido avremmo potuto avere molto più tempo per noi. Ma ora non ha più importanza. So che a molte persone potrà sembrare avventato quello che stiamo facendo, o che quasi tutti hanno pensato almeno una volta “Povero Harry Potter, sposarsi così presto, è così giovane, ha solo 18 anni”... Ma non mi importa un accidenti di quello che dicono gli altri: io ti sposo perchè ti amo, Ginny Weasley, e perchè so che non riuscirei a vivere sapendoti con qualcun altro che non sia io al tuo fianco.’
Ginny strinse convulsamente le dita di Harry, gli occhi che scintillavano; una lingua di fuoco argentata scaturì dalla punta della bacchetta del pastore e circondò le mani unite dei due, formando un tremolante otto orizzontale a mezz’aria.
‘A lei, signorina Weasley,’ disse il pastore.
Ginny emise un buffo suono a metà tra un singhiozzo e una risata e una lacrima le scese lungo la guancia.
Tirando su col naso e stringendo un attimo le labbra, cominciò a parlare con voce ferma.
‘Tu non sei stupido, Harry, eri solamente troppo impegnato a salvare il mondo magico. E mentre tu ti comportavi da eroe, io uscivo con ragazzi sempre diversi solo per cercare di attirare la tua attenzione. Secondo te, chi è lo stupido adesso?’ Harry sorrise. ‘E’ da quando sono bambina che ho un’ammirazione spropositata per il grande e famoso Harry Potter, ma crescendo ho imparato che non sei solo grande e famoso.’
Qui Ginny esitò per un secondo, troppo emozionata per andare avanti.
‘Sei leale, gentile, un amico fedele su cui si può sempre contare, sei un eroe. Io non ti amo perchè sei Harry Potter, ti amo perchè sei tu. E giuro che non ti cambierei per nient’altro al mondo.’
Di nuovo la stessa risata tra le lacrime.
Harry pensò che non avrebbe potuto essere più bella.
‘Quando mi hai chiesto di diventare tua moglie...beh, quello è stato semplicemente il giorno più bello della mia vita. So che è una frase banale, ma non riesco a trovare altre parole per descrivere come mi sento. E ti posso assicurare una cosa, Harry: se per caso tornassi indietro, rifarei tutto daccapo senza cambiare niente. Non importa se ci siamo messi insieme solo qualche mese prima della guerra, non importa se non ci siamo visti per quasi un anno... Quello che io provo per te resisterebbe anche alla morte.’
Il viso di Ginny era lucido di lacrime e teso fino allo spasimo da quanto era serio.
Il pastore preparò di nuovo la bacchetta, ma Ginny non aveva ancora finito di parlare.
‘Quindi, sì, anche io ti sposo perchè ti amo e perchè so che non sarebbe vita quella senza di te.’
Ginny fece un cenno di assenso al pastore, il quale sorrise brevemente e fece scaturire un altro filo luminoso a forma di otto, stavolta ancora più chiaro del precedente tanto da sembrare un fiotto di pura luce, che andò a creare una croce con l’altro.
Il punto di intersezione tra i due fili si ingrossò fino a diventare una sfera bianchissima, che sfiorò con la propria luce i due sposi e poi implose su sè stessa silenziosamente; i fili non c’erano più.
‘Gli anelli, prego,’ disse di nuovo il pastore.
Ron si fece avanti e Harry sussultò; si era dimenticato di essere in mezzo ad una folla, visto che in quel momento per lui esistevano solo gli occhi ambrati di Ginny. Harry prese la scatolina che l’amico gli porgeva e il pastore, con un altro colpo di bacchetta, la aprì, tenendola sospesa, poi invitò Harry e Ginny a prendere un anello.
Loro obbedirono e Harry, alzando lo sguardo, vide che Hermione era esplosa in un pianto silenzioso, anche se si ostinava ancora a sorridere, mentre la signora Weasley singhiozzava copiosamente sulla spalla del marito.
‘Avete pronunciato i vostri giuramenti: tutti ne siano testimoni. Siete stati uniti dalle parole, ora verrete uniti per mezzo di un segno tangibile.’
Il pastore si fermò e alzò le mani.
‘Vuoi tu, Harry Potter, prendere questa donna come tua legittima sposa e amarla e rispettarla per tutti i giorni della tua vita, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella gioia e nel dolore, finchè morte non vi separi?’
‘Lo voglio,’ disse Harry, infilando l’anello al dito di Ginny.
‘Vuoi tu, Ginevra Weasley, prendere quest’uomo come tuo legittimo sposo e amarlo e rispettarlo per tutti i giorni della tua vita, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella gioia e nel dolore, finchè morte non vi separi?’
‘Lo voglio,’ disse Ginny, infilando l’anello al dito di Harry.
‘Per l’autorità conferitami dal Ministero della Magia, io vi dichiaro marito e moglie,’ proclamò infine il pastore. ‘Può baciare la sposa.’
Harry non se lo fece ripetere due volte; si avvicinò a Ginny, che ora piangeva senza più alcun ritegno, e la strinse per la vita, baciandola appassionatamente come la prima volta.
Intorno a loro si scatenò un gran brusio di voci e un’esplosione di flash, mentre tutti gli invitati si alzavano in piedi e iniziavano ad applaudire.
Quando Harry si staccò da Ginny, la abbracciò stretta, facendole appoggiare la testa sulla sua spalla e lasciandola piangere quanto voleva; poi guardò Ron e Hermione, entrambi con un gran sorriso stampato in faccia, che cercavano di consolare Hagrid (anche lui in preda al pianto dietro al suo fazzolettone a pallini) e cercavano di congratularsi con Harry nello stesso momento.
Notò anche la famiglia Weasley, Lupin e Tonks, ognuno di loro in piedi in prima fila, ognuno di loro un’immagine della gioia più pura per il fatto che Harry Potter avesse sposato Ginny Weasley.





Spero che il momento tanto atteso sia stato di vostro gradimento XD
Questo era il penultimo capitolo. Ora manca solo la conclusione, giusto per tirare un po' le fila di tutta questa pappardella di racconto. Vi ringrazio per le recensioni, ragazze! Puntuali e precise come sempre...così precise che le avete lasciate ad un solo minuto di differenza l'una dall'altra ^_^ Sembra quasi che vi diate appuntamento XD
Un bacio, alla prossima!

  
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