Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: LauLiu    09/08/2015    3 recensioni
La vita dei personaggi di Kodocha è cambiata,per chi in male e per chi in bene.
Tre lunghi anni hanno uno strano potere: cambiare le situazioni.
L'America è nota per essere il luogo che realizza ogni tuo desiderio...ma se riesce a realizzarlo,è capace anche di distruggerlo. Non il sogno,ma la tua stessa esistenza.
Ho cercato di dire il succo della storia (in un certo senso). E' la mia prima FF su cui mi cimento con impegno.Accetto critiche sia positive che negative uwu
Tratto dal prologo:
" Tre anni.
Tre fottutissimi anni.
Tre anni che mi hanno ucciso. Ucciso dentro,nel profondo.
Sono pazzo o forse no...Anzi si. Sono pazzo,ma a causa sua.
Le donne...portano solo rogne.
Ma lei ha fatto di peggio...
Lei...
Lei...
Lei mi ha stregato e poi maledetto."
Premetto una cosa,non ho finito la storia,quindi quando aggiornerò sarà un capitolo appena "sfornato".
Spero di avervi un po' incuriositi :)
Kiss
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo IX. Solo discussioni.




-Tu...lascia subito la mia ragazza!


Quando sentii quella voce qualcosa dentro di me si scosse, allontanai bruscamente Yoshida da me e mi voltai verso l'interlocutore che si avvicinava minaccioso verso di noi.


-Non è come pensi -dissi allargando le braccia e mettendomi davanti a Yoshida -Lui è scivolato e nel tentativo di aiutarlo ci siamo scontrati...

-Non dire cazzate!


Non so perché mentii in quel momento, ma ciò che lessi nello sguardo di Naozumi non mi piacque per niente, mi intimorivano quegli occhi così cupi in quel momento.

L'azzurro dei suoi occhi non era affatto limpido, ma freddo. Dentro di essi lessi il dolore causato dal tradimento ma io in fondo non ero del tutto colpevole: Yoshida mi aveva baciata contro la mia volontà.


-L'ho baciata di mia spontanea volontà e di certo non ho bisogno di nessuna protezione. -disse in tono secco spostandomi. -Come è certo che non ho paura di un nanerottolo come te.


Naozumi si fiondò su Yoshida afferrandolo per il colletto della divisa. Nel suo sguardo si leggeva tutto l'odio e la rabbia che provava in quell'istante, Yoshida invece era rimasto con le mani in tasca, segno evidente che non era affatto preoccupato.


Nao invece era davvero geloso.

Non era quella gelosia che in un certo senso ti fa piacere visto che la persona che la prova ti sta comunque dimostrando affetto, sembrava gelosia morbosa. Nessun ragazzo doveva avvicinarsi a me più del dovuto, nessuno tranne lui e questo era davvero insopportabile a volte, dopotutto non avevo più cinque anni.

Mi agganciai alla manica di Nao e lo tirai dalla parte opposta, cercavo di fermarlo in qualche modo, ma da quanto era arrabbiato con il mio compagno di classe, liberò il suo braccio dalla mia presa e mi spinse indietro con non molta delicatezza.


-Non ti mettere in mezzo tu!


Rimasi completamente spiazzata dalle sue parole e dal tono di voce che aveva usato con me.

Iniziavo a innervosirmi, non tolleravo che qualcuno mi parlasse in quel modo, soprattutto se si trattava della persona che amavo.

Con passo svelto e deciso mi avvicinai ai due e sembrava si stessero pugnalando con il solo sguardo, mi misi tra loro dando le spalle a Yoshida e guardando negli occhi Nao.


-Ti ho detto di stare indietro! Non mi hai sentito?


In quel momento non ci vedetti più dalla rabbia: alzai la mano e diedi uno schiaffo al mio ragazzo lasciandogli un bel segno rosso in viso.

Non distolsi il mio sguardo fermo e freddo da lui. Dentro di me mi sentivo in colpa per avergli fatto male, ma lui doveva rispettarmi e smetterla di trattarmi come una bambina.


-Non tollero che mi si parli così, capito? Non sono un oggetto!


Ero davvero fuori di me, non mi aveva mai parlata e trattata in quel modo e di certo non avrebbe iniziato quel giorno!


-Capisco che tu sia scosso da quanto è successo, ma-

-Ti è piaciuto? - disse Naozumi puntando il suo sguardo sul mio e riacquistando la calma.

-No

-E allora perchè non ti sei allontanata da lui? -disse alzando di nuovo la voce.


Stavo per rispondergli quando d'un tratto uscì dal suo ufficio il direttore che, con la sua solita aria allegra, si avvicinò a noi saltellando come se tutto ciò che fosse successo in corridoio non fosse mai accaduto.


-Qualche problema ragazzi?

-Nessuno, solo che qualche studente dovrebbe mettersi le mani in tasca e non baciare le fidanzate altrui- disse Nao lanciando un'occhiataccia a Yoshida.

-Oh ma non preoccuparti! Alla vostra età è perfettamente normale! -disse il preside ridendo.


Io rimasi completamente spiazzata dalle sue parole e dalla leggerezza con la quale disse quella frase. Sentii Naozumi sbuffare al mio fianco, mi girai verso di lui per cercare di decifrare ciò che i suoi occhi azzurri celavano ma non ci riuscii.


-Ero venuto a portarti qualche dolce visto che stasera non ci saremo visti a lavoro...

-Come mai?

-Ho avuto in impegno improvviso che mi occuperà per tutto il giorno. Ecco perchè sono qua e non a scuola. Ma a quanto pare eri già impegnata.


Detto ciò se ne andò, cercai di fermarlo in qualche modo ma fu tutto inutile: mi ignorò completamente.

Mi appoggiai alla parete vicino all'ingresso della scuola e scivolai a terra dove mi sedetti abbracciando le gambe.

Com'era potuto succedere tutto ciò? Io non volevo tradire Naozumi, ma ammetto che le cose tra noi stavano cambiando da quando eravamo tornati in Giappone.

Io stavo tornando alla mia vecchia vita, avevo ripreso i contatto con le persone a cui tenevo però tutto, attorno a me, non era più lo stesso e anche i miei sentimenti a quanto pare.

Ero confusa. Naozumi era una delle persone più importanti nella mia vita e gli volevo un gran bene, ma lo amavo ancora?

E Hayama? Lo amavo ancora? Ogni qual volta incontrassi i suoi occhi ambrati, dentro di me si scatenava una tempesta, le gambe sembravano non reggere il peso del mio corpo e in quelle occasioni mi reggevo al pensiero che lui amava Fuka e non me.

Poi era arrivato Yoshida. Lui fu un vero tornado. Con lui stavo bene, ma allo stesso tempo non lo sopportavo. E con quel dannato bacio ha peggiorato tutto. Non riuscivo più a ragionare come avrei voluto.


-Quindi non ti è piaciuto?


Sussultai nel sentire quella voce e quelle parole che non mi lasciarono affatto indifferente.


-Prima non mi sei sembrata completamente sincera...- disse Yoshida

-Io...non lo so -ammisi -Non so più nulla in questo momento. Il ragazzo che ero convinta di amare non mi sembra più lo stesso e se prima ero confusa, tu con quel bacio non hai migliorato la situazione...

-Confusa? -disse lui sgranando gli occhi -Quindi tu...hai pensato a me, anzi, a noi.

-Yoshida...non saltare a conclusioni affrettate, non è così semplice...non so nemmeno perchè ti sto dicendo tutto questo!- dissi sorridendo amaramente e alzandomi da terra.

-Cosa rende tutto difficile?

-Naozumi, tu e...un'altra persona...

-Chi?

-Un amico d'infanzia. Alle medie ero innamorata di lui. Non so se la cotta, o qualunque cosa fosse, mi sia veramente passata...

-Lasciali, ti prego...

-Eh? Ma cosa vai blaterando?

-Io...da quando ti conosco non sono più lo stesso, Sana...

-Io ora devo andare...


Non volevo sentire cos'altro aveva da dire, non volevo avere ancora di più le idee confuse, non volevo dargli una risposta.

Entrai in classe felice che non ci fosse l'insegnate ma non lo ero affatto per le voci che circolavano in classe.

Si avvicinò Fuka a me e mi trascinò fuori dall'aula.


-È vero ciò che si dice? Che Yoshida ti ha baciata e che Naozumi gli stava per mettere le mani addosso?

-Wow...in questa scuola le voci girano veramente veloci...comunque si, è tutto vero-


Lessi nello sguardo della mia amica lo stupore. Ad un tratto le sue guance si arrossarono leggermente, io mi voltai e vidi Yoshida, più freddo che mai che si dirigeva in classe.

Non guardò nessuna delle due, entrò in aula e zittì tutti quanti in malo modo minacciandoli che se non avessero smesso di spettegolare sull'accaduto avrebbe fatto del male fisico a tutti quanti.

A Fuka scappò una risatina, io la guardai storto: non c'era nulla da ridere, soprattutto perchè dentro di me c'era il casino più assoluto e a lei, di certo, non potevo dirglielo.

L'unica persona con cui potevo confidarmi era Aya, ma non ero tanto sicura nemmeno di lei visto che nell'ultimo periodo, lei e Fuka, sembravano molto amiche.

Quando vidi la professoressa di letteratura in corridoio tornai in classe e, come se nulla fosse successo, mi sedetti al mio posto ignorando gli sguardi fugaci dei miei compagni.


Passate altre due ore arrivò finalmente il momento della pausa, io e Fuka uscimmo subito dalla classe, raggiungemmo Aya che ci aspettava all'ingresso e andammo tutt'e tre nel luogo appartato che avevo scoperto il primo giorno di scuola.

Dovetti spiegare tutti i dettagli dell'accaduto alle due mie amiche e una volta finito il racconto il cellulare di Fuka squillò e lei si allontanò da noi.


-Se ti dico una cosa, prometti di non farne parola con nessuno? Specialmente con Fuka e Tsuyoshi...

-Sembra grave...comunque puoi star tranquilla


Fissai il mio sguardo su Fuka, volevo assicurarmi che lei non sentisse nulla di ciò che stavo per confidare ad Aya.


-Ho un problema e ha tre nomi: Nao, Yoshida e...Hayama... Io...non credo di amare più Naozumi come prima. Molte cose sono cambiate tra di noi da quando siamo tornati qua. Io sento che sto cambiando e lui non è più lo stesso ragazzo dolce di prima.

-E Yoshida e Akito che c'entrano?

-Non so che posizione hanno, cioè...quel bacio non è stato indifferente per me, mi è quasi piaciuto...e Aki-Hayama...non mi sta indifferente, nemmeno lui. Non so in che senso, sono così confusa...

-Ne parliamo in un altro momento, quando non c'è Fuka ok?

-Si, grazie Aya!


Ero più sollevata.

Essermi alleggerita da tutti quei pensieri, almeno in parte, mi facevano stare un po' più serena, anche se al tempo stesso avevano reso tutto più reale e questo mi spaventava.

La confusione di certo non si era placata e credo che per far passare quella mi sarebbe servito tempo, molto tempo.

Quando sentimmo la campanella Fuka corse verso di noi e tutte assieme rientrammo ognuna nella propria classe.

Purtroppo i pettegolezzi si erano diffusi e secondo la maggior parte degli studenti io e Yoshida avevamo una relazione segreta.

È questa la cosa brutta degli rumor, ogni volta che passano da bocca a bocca la cosa peggiora sempre di più modificando la realtà.

Ero più o meno abituata a questo genere di cose ormai, quindi riuscii a non farci troppo caso e mi concentrai sulle altre lezioni che in quell'istante trovavo molto interessanti.

Fortunatamente le restanti ore passarono abbastanza in fretta nonostante tutte le chiacchiere che mi avevano accompagnata per tutto il tempo e il bello è che tutti quanti si comportavano come se io non fossi davanti a loro a sentire tutte le cavolate che uscivano dalle loro bocche.

Una volta superato il cancello vidi Tsuyoshi e Hayama che aspettavano le loro compagne sotto il solito albero vicino alla fermata dell'autobus.

Cercai con lo sguardo la macchina del mio manager ma non la vidi, quindi mi avvicinai ai quattro che avevano iniziato a parlare tra di loro.


-Non viene Kamura a prenderti?- mi chiese Fuka.

-No, oggi no, sto aspettando Rei. È strano che non sia già qui...

-Magari è rimasto bloccato nel traffico -mi fece notare Aya


Mi appoggiai al grande albero e puntai il mio sguardo a terra.

Mi sentivo tremendamente a disagio perchè avevo una confusione in testa, e nel cuore, tale da non riuscire a guardare Hayama e Aya negli occhi.

Sperai con tutta me stessa che Rei arrivasse subito così questa lenta tortura sarebbe finita presto, ma non fu lui ad arrivare, ma Yoshida.


-Kurata devo parlarti.

-Non è il momento Yoshida.


Non volevo parlargli esattamente come non mi andava prima a scuola.

Volevo che se ne andasse ma lui non voleva proprio saperne.

Stavo per andarmene quando una voce mi bloccò.


-Guarda un po', Yoshida.

-Hayama.

-Era da un po' che non ci vedevamo, eh?

-Voi vi conoscete? -chiese Fuka dando voce ai miei pensieri.

-Si, siamo cugini di secondo grado- rispose Yoshida.


Fantastico!..


Quando sentii il clacson di una macchina mi risvegliai dai miei pensieri, spostai lo sguardo verso la fonte di rumore e vidi la macchina nera di Rei.

Feci un sospiro di sollievo, salutai le mie amiche e poi i ragazzi. Da Yoshida e Hayama non ricevetti risposta e io pensai che fosse meglio così.

Una volta salita in macchina mi diressi con il mio manager agli studi televisivi: avevo in agenda cinque pubblicità da registrare.


-Sana, prima ti hanno assegnato un'altra pubblicità per oggi

-Cosa?

-Si, hai qualche battuta da imparare, non sarà difficile per te

-La prossima volta accetta incarichi che mi vengono affidati uno o due giorni prima almeno


Rei non rispose alla mia richiesta, ma sapevo già che l'avrebbe esaudita, dopotutto sembrava non andasse giù nemmeno a lui questa richiesta improvvisa.

Una volta arrivata nel mio camerino, memorizzai subito ciò che dovevo dire per il nuovo incarico che, come gli altri di questo tipo, era davvero stupido.

Per due ore e mezzo non feci altro se non registrare pubblicità su pubblicità e dopo aver finito con l'ultima tornai nel mio camerino dove trovai Rei con un regista di un telefilm giallo.


-Ciao Sana, ho aspettato che finissi di lavorare per poterti parlare con calma. Come forse saprai sono il regista del telefilm “Blood” e volevo proporti di recitare in due episodi della nuova serie.

-Ha il copione?

-Eccolo qua.- disse Rei porgendomelo -Ho iniziato a leggere le parti e sono molto interessanti.

-Ti faccio sapere domani sera, ok? Così dopo torno a casa e gli do un'occhiata anche io, ma tienimi in considerazione: Rei ha detto che è interessante quindi non vedo perchè rifiutare! -esclamai sorridente e felice di aver ricevuto una buona parte. Mi fido molto del parere del mio manager.


Misi il copione in borsa e dopo essermi cambiata mi feci accompagnare da Rei al parco del gazebo. Avevo una questione in sospeso con Hayama e non potevo far finta di nulla dopo le accuse che lui e Nao si erano lanciati a vicenda.

Dissi al mio manager che poteva tornare a casa e che avrei fatto la strada a piedi, ma siccome non volle saperne gli dissi di aspettarmi in un bar vicino, così una volta parlato col karateka sarei andata da lui.

Una volta scesa dalla macchina andai al cancello della famiglia Hayama e dopo qualche istante di esitazione suonai il campanello.

Venne ad aprirmi la sorella di Hayama che, appena mi vide, mi corse incontro per abbracciarmi.

Mi invitò ad entrare in casa ma rifiutai e le chiesi se il fratello era in casa perchè dovevo parlargli.

Dopo qualche minuto sentii la porta d'ingresso aprirsi per poi richiudersi, mi voltai verso la porta e vidi Hayama con indosso una felpa blu e un pantalone di tuta bianco: era bellissimo, come sempre.

Con lo sguardo gli indicai il parco dove ci dirigemmo.

Una volta arrivati mi sedetti sulla panchina, lo sguardo a terra e le dita delle mani intrecciate tra di loro: ero molto nervosa.


-Allora, di cosa vuoi parlarmi? Spero non di Yoshida...- nella sua voce percepii una nota di fastidio.

-Quando l'altra volta mi avevi detto delle minacce che Naozumi ti aveva rivolto decisi di parlargliene per sentire anche la sua versione.

-E...?

-Hai mentito. -dissi fredda guardandolo, per la prima volta, negli occhi -Tu...vuoi separarci!

-E per quale motivo dovrei? -alzò la voce: iniziava a innervosirsi.

-Perchè io non ti sto indifferente, Nao afferma che tu provi ancora qualcosa per me.

-Sono tutte balle quelle che ti ha detto Kamura! Non ho nessun motivo per separarvi, te l'ho già detto! E per te non provo assolutamente nulla!

-Io non capisco, non so a chi dar retta! Tu sembri sincero e anche lui lo è sembrato...Io...non ci capisco più nulla!


Urlai e sul mio viso scese una lacrima solitaria che asciugai subito e quando alzai lo sguardo Hayama mi fissava.

Stavo davvero male, avevo un enorme peso sul cuore e non capivo davvero cosa mi stesse succedendo, tutte le mie convinzioni sembravano non esistere più in quel momento.

Mi sentivo insicura e impaurita davanti a ciò che stavo provando verso quei tre ragazzi e quegli occhi ambrati, fissi su di me, non mi aiutavano a fare chiarezza.

Strinsi i pugni cercando di ricacciare indietro le lacrime che di lì a poco sarebbe scese contro la mia volontà: era iniziata una battaglia interiore tra me e i miei sentimenti e, come se non bastasse, il tutto si svolgeva dentro un ciclone di confusione.


-Io...credimi...non so a chi credere dei due e ora non sono nemmeno nelle condizioni per ragionare lucidamente dopo quello che è successo con Yoshid-


Mi bloccai di colpo. Dissi quella frase senza pensare, purtroppo quando sono molto stressata, pur di alleggerirmi, dico una parte di ciò che sento.

Non mi accorsi che un'altra lacrima bagnava il mio viso fin quando non sentii la mano calda di Hayama asciugarla.

Spostò la mano sulla guancia e la accarezzò leggermente fin quando non la tolse improvvisamente come se, solo in quel momento, si fosse accorto di ciò che stava facendo.

Alzai lo sguardo, ero spaesata. Era da tanto che dentro di me desideravo avere un qualche contatto fisico con lui e purtroppo era già finito.

Stavo per abbassare la testa, pronta ad andarmene, ma qualcosa mi trattenne, anzi, qualcuno.

Spalancai gli occhi quando sentii le labbra di Hayama sulle mie; una sua mano mi teneva il viso, l'altra era poggiata sul mio fianco e mi teneva salda a lui.

Non riuscivo a credere a ciò che stava succedendo, le mie gambe non riuscivano più a reggere il mio peso, mi aggrappai alla sua felpa per non cadere e per non far finire tutto ciò, ma prima che potessi farmi trasportare da quel bacio tutto finì.

Fu una pugnalata al cuore quando lessi negli occhi di Hayama il pentimento, mai come prima era stato così semplice leggere cosa essi celassero: dolore, rabbia e ora pentimento.

Ma fu ancora più doloroso sentire la frase che mi disse prima di andare via da me.


-È stato uno sbaglio. Devi uscire per sempre dalla mia vita.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

Salve a tutti ed eccomi qua con il nuovo capitolo!

Tutte quante, nelle recensioni avete scritto che era stato Akito a dire l'ultima frase del capitolo precedente, ma ad essere sincera non ho mai pensato a lui, sorry!

Il "mia" così evidenziato era per sottolineare un'altra cosa: il cambiamento di Naozumi.

Mi avete inoltre scritto che secondo voi non poteva essere Nao perchè non frequenta la stessa scuola di Sana, vero, ma nemmeno Akito frequenta la stessa xD

Ora però voglio un altro vostro parere, ovvero sul tormentoso trio che sta facendo impazzire la nostra protagonista!

Vi sareste immaginati che Yoshida e Akito già di conoscevano? All'inizio ero indecisa se renderli cugini di secondo grado o vicini di casa, ma ho preferito la prima!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Aspetto i vostri commenti :3

Kiss

Maka

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: LauLiu