Se qualcuno chiedesse a
Goku il perché di quel bacio, così istintivo e imprudente, non vi
saprebbe rispondere. Forse vi direbbe che è accaduto quel che si dice
“l’essere guidati solo dal cuore”. Il cuore non si crea
ostacoli, ama e basta. E’ il cervello a farci capire che non sempre
possiamo manifestare quest’amore, che dobbiamo bloccarlo, ma non sempre
ci riusciamo. Forse Goku non ce la faceva più, non riusciva più a
contenere il sentimento, nato così velocemente, verso Chichi. E in quell’istante
aveva provato nuovamente la felicità dell’amore, una
felicità che non sentiva da anni e l’aveva fatto soltanto premendo
le sue labbra su quelle di lei. Un gesto all’apparenza non così
significativo: in fondo è solo un contatto di labbra. Eppure riesce a
scatenare sentimenti e reazioni imprevedibili ed assurde per un gesto tanto
piccolo. Non si può descrivere l’Amore. Ci hanno sempre provato
poeti e scrittori, ma alla fine nessuno riesce a spiegarlo completamente. Lo si prova, non lo si può raccontare. Chichi
era rimasta scioccata dal gesto di Goku, non avrebbe mai creduto possibile una
cosa del genere, non aveva risposto al bacio, troppo sconvolta per poter fare
qualunque cosa. Goku, sentendosi quindi rifiutato, si scostò da lei,
arrossendo furiosamente: ora chi spiegava a Chichi il perché di quel
bacio? Lui non poteva, non lo sapeva. Chichi notò l’espressione
affranta nei suoi occhi e capì che pensava di non essere
contraccambiato.
- Goku! Non pensarlo! -
gridò all’improvviso.
Lui la guardò
stranito.
- Cosa non devo pensare? -
Chichi arrossì
moltissimo, come poteva rimediare?
- Io… -
Da lontano si udì
una voce che gridava il nome di Chichi. Lei si girò spaventata e vide
l’infermiera Brenda, in lacrime, correre verso di lei.
- Chichi! Chichi! Presto
vieni! E’ successa una cosa terribile -
Brenda, arrivata vicino
Chichi, cominciò a piangere.
- Brenda… Cosa
succede? Mi stai facendo preoccupare! – gridò Chichi quasi con
isteria.
- Il dottor Sayan…
Oh Signore! –
- Brenda! Smettila, dimmi
cosa è successo a Vegeta –
- E’ gravemente ferito!
–
Chichi sbarrò gli
occhi. Come si può essere felicissimi e dopo tre minuti cadere nella
disperazione? Vegeta ferito? Non era mica… morto?! Le vennero le lacrime
e scacciò subito quel pensiero. Anche se Vegeta non aveva il migliore
dei caratteri lei gli era affezionata, lavoravano insieme sin da quando lui si
era trasferito all’ospedale. Tra tutte le infermiere lei era quella che
lui preferiva, la meno irritante a detta sua, e Chichi
considera Vegeta il medico più bravo dentro l’ospedale. Chichi
pretese delle spiegazioni: - Brenda cosa stai dicendo? Cos’ha Veg…
il dottor Sayan? –
Brenda si asciugò
le lacrime e respirò profondamente per spiegare con lucidità la
situazione a Chichi.
- E’ stato ferito
durante una rapina in una banca. Mi è stato raccontato dal poliziotto
che era con lui quando è stato portato qui in ambulanza. Il dottore era
andato in banca per faccende sue personali, la guardia giurata mi ha detto che
all’improvviso sono entrati due uomini armati con il passamontagna che
hanno preso tutti in ostaggio e hanno detto ai funzionari di vuotare le casse e
la cassaforte. La guardia giurata non ha potuto fare nulla perché uno
teneva la pistola puntata contro i clienti. Il dottor Sayan, avventato e
stupido com’è, aspettando un momento in cui il rapinatore era
distratto ha tentato di strappargli la pistola dalle mani. Ed è partito
un colpo… -
Brenda singhiozzò,
mentre Chichi e Goku assimilavano quella terribile notizia.
- E… - la
incitò Chichi.
- Un colpo che ha colpito
il dottore. Il rapinatore, però, in questa confusione si è
distratto e la guardia giurata è riuscita a togliergli la pistola e ha
ferito l’altro rapinatore, sventando così la rapina. Il dottore
fortunatamente non è stato colpito in organi vitali però la
pallottola gli ha reciso l’arteria femorale –
Goku, che non capiva il
linguaggio medico, chiese spiegazioni. Chichi gli disse che da un’arteria
recisa si perde molto sangue rapidamente.
- Infatti, è questo
che è successo. L’ambulanza e la polizia sono state chiamate
subito e il dottore è stato velocemente portato qui ma ha perso molto,
troppo sangue. Ora è sala operatoria, lo sta operando il dottor Tensing -
Dagli occhi di Chichi
cominciarono ad uscire delle lacrime, perle che si susseguivano sempre
più rapidamente.
- Dov’è?
– singhiozzò.
- Sala operatoria 3
–
Chichi corse verso quella
sala, seguita da Goku. Vide che vicino l’atrio c’erano tantissimi
giornalisti che volevano informazioni su Vegeta; l’infermiera Laura
cercava di cacciarli visto che non poteva e non voleva dare loro informazioni.
Chichi corse ancora
più veloce ed in breve arrivò davanti alla porta della sala.
L’intervento era iniziato da poco tempo e a Chichi non restò che
sedersi in una delle sedie della sala d’attesa. Sospirò
profondamente: non poteva entrare lì dentro, anche se era
un’infermiera. Goku si sedette vicino a lei, abbracciandola.
Stettero lì seduti
per qualche tempo, l’intervento durava da quasi due ore. Goku, ad un
certo punto, disse che doveva andare da Bulma: probabilmente lei lo aveva preso
per disperso. Se n’era andato a mezzogiorno, erano le cinque e non
l’aveva ancora rivista. Chichi comprese anche se lo lasciò a
fatica, si rannicchiò nella sedia facendosi ancora più piccola,
temendo ed aspettando il momento in cui la porta della sala operatoria sarebbe
stata varcata.
Goku, impaziente di
tornare da Chichi, corse verso la stanza sua e di Bulma. Arrivato aprì
di botto la porta, facendo sobbalzare Bulma che era seduta sul letto. Goku si
scusò con lo sguardo, poi guardò la stanza. Due borse erano
poggiate nel letto vicino a Bulma, le lenzuola erano state levate dai letti e
nel bagno erano spariti gli asciugami e le tovaglie. Poi comprese e si
battè una mano sulla fronte: oggi se ne sarebbero dovuti andare! Erano
stati dimessi e se ne sarebbero andati non appena lui fosse tornato dal
colloquio con l’avvocato. Se lo era totalmente dimenticato. Bulma lo
fissava con aria a dir poco imbufalita.
- Ma ti sei reso conto
dell’orario?! Ti aspetto da due ore! Avevo iniziato seriamente a preoccuparmi,
che cosa diavolo hai fatto fin’ora?! Avanti, dimmelo! Subito! -
Bulma si era alzata dal
letto e ed era pronta a suonargliele, Goku però non ebbe paura, sapeva
che appena le avrebbe detto di Vegeta la rabbia avrebbe lasciato il posto al
dolore: aveva notato che i due si erano avvicinati, che il limite
medico/paziente era stato largamente superato, solo che non sapeva fino a che
punto.
- Bulma, siediti –
ordinò con una voce così pacata che Bulma si spaventò ed
eseguì subito l’ordine.
- Goku… Cosa
è successo? Mi sto preoccupando –
Goku si sedette di fianco
a lei, le prese le mani e guardandola negli occhi iniziò.
- Riguarda Vegeta -
Bastarono quelle due
parole, Bulma guardò il marito preoccupatissima. Vegeta? Cosa gli era
accaduto? Che aveva? Perché Vegeta?
Goku con calma
spiegò a Bulma tutta la vicenda, cercando di usare il massimo tatto.
Bulma, alla fine, era sull’orlo di un pianto. Le lacrime che premevano di
uscire le annebbiavano la vista e la gola secca non la faceva parlare, ogni
parola sembrava essersi gelata. Vegeta… poche possibilità di
sopravvivenza… operazione… sparo… sangue… Le parole di
Goku vorticavano nella sua testa come impazzite e la facevano rimanere senza
aria. Aveva bisogno di vederlo, di toccarlo, di sentire che stava bene.
- Dov’è?
– chiese in un soffio di voce.
- Vieni – Goku le
offrì la mano ed insieme uscirono dalla stanza. Poco prima di arrivare
però le lascò la mano. Non voleva che Chichi vedesse le loro mani
intrecciate, sentiva quasi di tradirla, per quanto assurdo fosse come pensiero.
Chichi era sempre nella stessa sedia nella stesa posizione: non era ancora
finito l’intervento. Appena lei vide i due arrivare si alzò e
salutò Bulma e Goku come se quel giorno li vedesse per la prima volta,
poi si risedette.
- Ci sono novità
Chichi? – Bulma stava piangendo.
- No, signora Son, ancora
no –
Bulma si sedette vicino a
Chichi, aspettando impazientemente e tentando di non piangere.
Dopo una quindicina di
minuti la porta si aprì ed usci dottor Tensing. Aveva l’aria
esausta però non sembrava affranto.
Tutti e tre si erano
alzati di scatto e lo guardavano ansiosi ed impauriti di sapere.
- L’intervento
è riuscito -
Bulma urlò
ricominciando a piangere dalla gioia, Chichi sorrideva con le lacrime agli
occhi mentre Goku era veramente contento.
- Però non è
ancora completamente fuori pericolo. Ha perso molto sangue e il proiettile era
ancora conficcato nella gamba, fortunatamente sono riuscito ad estrarlo e dovrebbe
superare tranquillamente la notte -
- Quindi è
vivo…? Insomma non morirà? Starà bene? –
- Se supererà
indenne la notte sicuramente sì. Ed io credo ce la farà, Vegeta
è un tipo tosto –
- E’ vero –
confermò sorridente Bulma.
Goku aveva ripreso la mano
a Chichi per trasmetterle anche la sua contentezza. Lei gli
sorrise timidamente, aveva paura che li vedesse la moglie, anche se era felice
dei rischi che Goku correva: significava che era importante per lui, altrimenti
non l’avrebbe fatto. Pensò a Vegeta e fu felice che non fosse
morto, lo considerava un amico, anche se alcuni suoi gesti non riusciva a
giustificarli o capirli.
- Ora lo porteranno in una
stanza, ci vediamo -
- Grazie dottore –
disse Bulma prima che Tensing se ne andasse.
- Prego, sono felice di
esserci riuscito oggi – disse ricordando amaramente l’episodio con
i genitori di Bulma.
- Non era stata colpa sua,
non c’era più niente da fare – lo rassicurò Bulma. Aveva
sempre saputo che la loro morte era dovuta soltanto ad un bastardo pirata della
strada e non per negligenza del dottor Tensing. Lui non aveva potuto fare
niente, era troppo tardi. Se n’era fatta una ragione, anche se continuava
ad essere dolorosa.
Aspettarono un altro po’
e poi lo videro sul lettino, ovviamente privo di sensi e con tubi e mascherine,
che lasciala la sala e veniva portato nella stanza. Bulma quando lo vide non
resistette nel prendergli la mano e gli sussurò: - Non andare via, non
mi lasciare –
Fu attenta a non farsi
sentire da Goku, ma si ripromise di parlargli non appena Vegeta si fosse
rimesso. Non poteva ignorare più quel sentimento, il solo pensiero di
aver potuto perdere Vegeta le aveva tolto il respiro. Lui era diventato troppo
importante, troppo. Non sarebbe
bastata una vita per dimenticarlo, ora lo sapeva. Prima non voleva accettare
questa verità, aveva paura ma ora aveva capito che l’intensità
di quel sentimento superava di gran lunga la paura: non voleva più
lasciarlo. Seguì le infermiere per vedere in quale stanza sarebbe stato
messo ed anche perché non riusciva a separarsi da lui in un momento come
quello. Chichi e Goku rimasero un po’ più dietro, anche se
seguirono comunque Bulma.
- Sono felicissima per
Vegeta! – disse sorridente Chichi.
- Anche a me fa piacere,
è un uomo che rispetto e stimo –
- Non credevo che tua
moglie fosse così tanto legata a Vegeta… - disse Chichi facendo
finta di essere sorpresa: in realtà sapeva benissimo quanti i due erano
legati visto che li aveva sorpresi insieme, anche se aveva creduto che fosse
solo del sesso occasionale e non che ci fossero anche dei sentimenti tra Vegeta
e Bulma.
- Neanche io lo credevo –
le rispose Goku baciandole i capelli. Lei arrossì, consapevole che il
loro discorso era stato interrotto e non erano arrivati ad alcuna soluzione. Lui
l’aveva baciata ma lei non gli aveva fatto capire che lo voleva e voleva
dirglielo al più presto.
Arrivati alla stanza di
Vegeta le infermiere lo misero nel letto, attaccandogli le varie macchine.
Quando uscirono dissero che poteva entrare soltanto una persona alla volta. Ovviamente
Bulma entrò per prima. Goku e Chichi si avvicinarono alla finestra della
camera e guardarono Bulma che raggiungeva Vegeta. Lei si avvicinò al
lettino e prese la mano di Vegeta. La sua mano era fredda ed il lento suono
della macchina che segnalava i battiti era snervante. Bulma gli
accarezzò il viso con l’altra mano, segnandone i lineamenti con le
dita.
- Stavi per lasciarmi…
Non farlo mai più! Hai capito! Non permetterti mai più… -
Bulma scoppiò nuovamente in lacrime, non l’aveva perso per poco e
l’ultima immagine che gli sarebbe rimasta di lui sarebbe stata nel
momento del loro addio. Sarebbe stato insopportabile perderlo. Bulma in quell’istante
dimenticandosi dove fosse e con chi fosse, forse per la troppa gioia,
avvicinò il suo viso a quello di Vegeta e lo baciò. Piano,
delicatamente, chiedendosi quanto le sarebbe mancato quel tocco così delicato
se lui non ci fosse più stato. Molto, tanto, troppo.
Da fuori Goku e Chichi
videro la scena. Chichi restò allibita, non credeva l’avrebbe
baciato davanti a Goku! Lui, del resto, aveva la bocca aperta dallo stupore.
Aveva pensato che ci fosse qualche tipo di attrazione tra i due ma non avrebbe
mai creduto fossero arrivati a quel punto.
- Ma cosa fai Bulma…?
-
E che cos'è un bacio? Un
apostrofo rosa tra le parole t'amo, un segreto detto sulla bocca.
[Edmond Rostand]
Finito! Bene, dopo qualche
mese, eccovi il 18° capitolo. Beh, dovete ammettere che l’aggiornamento
è stato più veloce, l’altra volta vi ho fatto aspettare un
anno XD Stavolta qualcuno me lo lascia un commentino? ç_ç Vi
pregoooo, uno piccolo piccolo XD
La frase finale si
adattava, secondo me, alla premessa iniziale e alla fine che comunque si chiude
con un bacio. ^^
Spero vi sia piaciuto il
chappy, ormai dovrebbe mancare poco ala fine di questa ff.
Baci.
Marty De Nobili.