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Autore: EclipseOfHeart    28/01/2009    1 recensioni
Amore e odio, pazienti e dottori, tutto questo all'ospedale Roces!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se qualcuno chiedesse a Goku il perché di quel bacio, così istintivo e imprudente, non vi saprebbe rispondere

Se qualcuno chiedesse a Goku il perché di quel bacio, così istintivo e imprudente, non vi saprebbe rispondere. Forse vi direbbe che è accaduto quel che si dice “l’essere guidati solo dal cuore”. Il cuore non si crea ostacoli, ama e basta. E’ il cervello a farci capire che non sempre possiamo manifestare quest’amore, che dobbiamo bloccarlo, ma non sempre ci riusciamo. Forse Goku non ce la faceva più, non riusciva più a contenere il sentimento, nato così velocemente, verso Chichi. E in quell’istante aveva provato nuovamente la felicità dell’amore, una felicità che non sentiva da anni e l’aveva fatto soltanto premendo le sue labbra su quelle di lei. Un gesto all’apparenza non così significativo: in fondo è solo un contatto di labbra. Eppure riesce a scatenare sentimenti e reazioni imprevedibili ed assurde per un gesto tanto piccolo. Non si può descrivere l’Amore. Ci hanno sempre provato poeti e scrittori, ma alla fine nessuno riesce a spiegarlo completamente. Lo si prova, non lo si può raccontare. Chichi era rimasta scioccata dal gesto di Goku, non avrebbe mai creduto possibile una cosa del genere, non aveva risposto al bacio, troppo sconvolta per poter fare qualunque cosa. Goku, sentendosi quindi rifiutato, si scostò da lei, arrossendo furiosamente: ora chi spiegava a Chichi il perché di quel bacio? Lui non poteva, non lo sapeva. Chichi notò l’espressione affranta nei suoi occhi e capì che pensava di non essere contraccambiato.

- Goku! Non pensarlo! - gridò all’improvviso.

Lui la guardò stranito.

- Cosa non devo pensare? -

Chichi arrossì moltissimo, come poteva rimediare?

- Io… -

Da lontano si udì una voce che gridava il nome di Chichi. Lei si girò spaventata e vide l’infermiera Brenda, in lacrime, correre verso di lei.

- Chichi! Chichi! Presto vieni! E’ successa una cosa terribile -

Brenda, arrivata vicino Chichi, cominciò a piangere.

- Brenda… Cosa succede? Mi stai facendo preoccupare! – gridò Chichi quasi con isteria.

- Il dottor Sayan… Oh Signore! –

- Brenda! Smettila, dimmi cosa è successo a Vegeta –

- E’ gravemente ferito! –

Chichi sbarrò gli occhi. Come si può essere felicissimi e dopo tre minuti cadere nella disperazione? Vegeta ferito? Non era mica… morto?! Le vennero le lacrime e scacciò subito quel pensiero. Anche se Vegeta non aveva il migliore dei caratteri lei gli era affezionata, lavoravano insieme sin da quando lui si era trasferito all’ospedale. Tra tutte le infermiere lei era quella che lui preferiva, la meno irritante a detta sua, e Chichi considera Vegeta il medico più bravo dentro l’ospedale. Chichi pretese delle spiegazioni: - Brenda cosa stai dicendo? Cos’ha Veg… il dottor Sayan? –

Brenda si asciugò le lacrime e respirò profondamente per spiegare con lucidità la situazione a Chichi.

- E’ stato ferito durante una rapina in una banca. Mi è stato raccontato dal poliziotto che era con lui quando è stato portato qui in ambulanza. Il dottore era andato in banca per faccende sue personali, la guardia giurata mi ha detto che all’improvviso sono entrati due uomini armati con il passamontagna che hanno preso tutti in ostaggio e hanno detto ai funzionari di vuotare le casse e la cassaforte. La guardia giurata non ha potuto fare nulla perché uno teneva la pistola puntata contro i clienti. Il dottor Sayan, avventato e stupido com’è, aspettando un momento in cui il rapinatore era distratto ha tentato di strappargli la pistola dalle mani. Ed è partito un colpo… -

Brenda singhiozzò, mentre Chichi e Goku assimilavano quella terribile notizia.

- E… - la incitò Chichi.

- Un colpo che ha colpito il dottore. Il rapinatore, però, in questa confusione si è distratto e la guardia giurata è riuscita a togliergli la pistola e ha ferito l’altro rapinatore, sventando così la rapina. Il dottore fortunatamente non è stato colpito in organi vitali però la pallottola gli ha reciso l’arteria femorale –

Goku, che non capiva il linguaggio medico, chiese spiegazioni. Chichi gli disse che da un’arteria recisa si perde molto sangue rapidamente.

- Infatti, è questo che è successo. L’ambulanza e la polizia sono state chiamate subito e il dottore è stato velocemente portato qui ma ha perso molto, troppo sangue. Ora è sala operatoria, lo sta operando il dottor Tensing -

Dagli occhi di Chichi cominciarono ad uscire delle lacrime, perle che si susseguivano sempre più rapidamente.

- Dov’è? – singhiozzò.

- Sala operatoria 3 –

Chichi corse verso quella sala, seguita da Goku. Vide che vicino l’atrio c’erano tantissimi giornalisti che volevano informazioni su Vegeta; l’infermiera Laura cercava di cacciarli visto che non poteva e non voleva dare loro informazioni.

Chichi corse ancora più veloce ed in breve arrivò davanti alla porta della sala. L’intervento era iniziato da poco tempo e a Chichi non restò che sedersi in una delle sedie della sala d’attesa. Sospirò profondamente: non poteva entrare lì dentro, anche se era un’infermiera. Goku si sedette vicino a lei, abbracciandola.

Stettero lì seduti per qualche tempo, l’intervento durava da quasi due ore. Goku, ad un certo punto, disse che doveva andare da Bulma: probabilmente lei lo aveva preso per disperso. Se n’era andato a mezzogiorno, erano le cinque e non l’aveva ancora rivista. Chichi comprese anche se lo lasciò a fatica, si rannicchiò nella sedia facendosi ancora più piccola, temendo ed aspettando il momento in cui la porta della sala operatoria sarebbe stata varcata.

Goku, impaziente di tornare da Chichi, corse verso la stanza sua e di Bulma. Arrivato aprì di botto la porta, facendo sobbalzare Bulma che era seduta sul letto. Goku si scusò con lo sguardo, poi guardò la stanza. Due borse erano poggiate nel letto vicino a Bulma, le lenzuola erano state levate dai letti e nel bagno erano spariti gli asciugami e le tovaglie. Poi comprese e si battè una mano sulla fronte: oggi se ne sarebbero dovuti andare! Erano stati dimessi e se ne sarebbero andati non appena lui fosse tornato dal colloquio con l’avvocato. Se lo era totalmente dimenticato. Bulma lo fissava con aria a dir poco imbufalita.

- Ma ti sei reso conto dell’orario?! Ti aspetto da due ore! Avevo iniziato seriamente a preoccuparmi, che cosa diavolo hai fatto fin’ora?! Avanti, dimmelo! Subito! -

Bulma si era alzata dal letto e ed era pronta a suonargliele, Goku però non ebbe paura, sapeva che appena le avrebbe detto di Vegeta la rabbia avrebbe lasciato il posto al dolore: aveva notato che i due si erano avvicinati, che il limite medico/paziente era stato largamente superato, solo che non sapeva fino a che punto.  

- Bulma, siediti – ordinò con una voce così pacata che Bulma si spaventò ed eseguì subito l’ordine.

- Goku… Cosa è successo? Mi sto preoccupando –

Goku si sedette di fianco a lei, le prese le mani e guardandola negli occhi iniziò.

- Riguarda Vegeta -

Bastarono quelle due parole, Bulma guardò il marito preoccupatissima. Vegeta? Cosa gli era accaduto? Che aveva? Perché Vegeta?

Goku con calma spiegò a Bulma tutta la vicenda, cercando di usare il massimo tatto. Bulma, alla fine, era sull’orlo di un pianto. Le lacrime che premevano di uscire le annebbiavano la vista e la gola secca non la faceva parlare, ogni parola sembrava essersi gelata. Vegeta… poche possibilità di sopravvivenza… operazione… sparo… sangue… Le parole di Goku vorticavano nella sua testa come impazzite e la facevano rimanere senza aria. Aveva bisogno di vederlo, di toccarlo, di sentire che stava bene.

- Dov’è? – chiese in un soffio di voce.

- Vieni – Goku le offrì la mano ed insieme uscirono dalla stanza. Poco prima di arrivare però le lascò la mano. Non voleva che Chichi vedesse le loro mani intrecciate, sentiva quasi di tradirla, per quanto assurdo fosse come pensiero. Chichi era sempre nella stessa sedia nella stesa posizione: non era ancora finito l’intervento. Appena lei vide i due arrivare si alzò e salutò Bulma e Goku come se quel giorno li vedesse per la prima volta, poi si risedette.

- Ci sono novità Chichi? – Bulma stava piangendo.

- No, signora Son, ancora no –

Bulma si sedette vicino a Chichi, aspettando impazientemente e tentando di non piangere.

Dopo una quindicina di minuti la porta si aprì ed usci dottor Tensing. Aveva l’aria esausta però non sembrava affranto.

Tutti e tre si erano alzati di scatto e lo guardavano ansiosi ed impauriti di sapere.

- L’intervento è riuscito -

Bulma urlò ricominciando a piangere dalla gioia, Chichi sorrideva con le lacrime agli occhi mentre Goku era veramente contento.

- Però non è ancora completamente fuori pericolo. Ha perso molto sangue e il proiettile era ancora conficcato nella gamba, fortunatamente sono riuscito ad estrarlo e dovrebbe superare tranquillamente la notte -

- Quindi è vivo…? Insomma non morirà? Starà bene? –

- Se supererà indenne la notte sicuramente sì. Ed io credo ce la farà, Vegeta è un tipo tosto –

- E’ vero – confermò sorridente Bulma.

Goku aveva ripreso la mano a Chichi per trasmetterle anche la sua contentezza. Lei gli sorrise timidamente, aveva paura che li vedesse la moglie, anche se era felice dei rischi che Goku correva: significava che era importante per lui, altrimenti non l’avrebbe fatto. Pensò a Vegeta e fu felice che non fosse morto, lo considerava un amico, anche se alcuni suoi gesti non riusciva a giustificarli o capirli.

- Ora lo porteranno in una stanza, ci vediamo -

- Grazie dottore – disse Bulma prima che Tensing se ne andasse.

- Prego, sono felice di esserci riuscito oggi – disse ricordando amaramente l’episodio con i genitori di Bulma.

- Non era stata colpa sua, non c’era più niente da fare – lo rassicurò Bulma. Aveva sempre saputo che la loro morte era dovuta soltanto ad un bastardo pirata della strada e non per negligenza del dottor Tensing. Lui non aveva potuto fare niente, era troppo tardi. Se n’era fatta una ragione, anche se continuava ad essere dolorosa.

Aspettarono un altro po’ e poi lo videro sul lettino, ovviamente privo di sensi e con tubi e mascherine, che lasciala la sala e veniva portato nella stanza. Bulma quando lo vide non resistette nel prendergli la mano e gli sussurò: - Non andare via, non mi lasciare –

Fu attenta a non farsi sentire da Goku, ma si ripromise di parlargli non appena Vegeta si fosse rimesso. Non poteva ignorare più quel sentimento, il solo pensiero di aver potuto perdere Vegeta le aveva tolto il respiro. Lui era diventato troppo importante, troppo. Non sarebbe bastata una vita per dimenticarlo, ora lo sapeva. Prima non voleva accettare questa verità, aveva paura ma ora aveva capito che l’intensità di quel sentimento superava di gran lunga la paura: non voleva più lasciarlo. Seguì le infermiere per vedere in quale stanza sarebbe stato messo ed anche perché non riusciva a separarsi da lui in un momento come quello. Chichi e Goku rimasero un po’ più dietro, anche se seguirono comunque Bulma.

- Sono felicissima per Vegeta! – disse sorridente Chichi.

- Anche a me fa piacere, è un uomo che rispetto e stimo –

- Non credevo che tua moglie fosse così tanto legata a Vegeta… - disse Chichi facendo finta di essere sorpresa: in realtà sapeva benissimo quanti i due erano legati visto che li aveva sorpresi insieme, anche se aveva creduto che fosse solo del sesso occasionale e non che ci fossero anche dei sentimenti tra Vegeta e Bulma.

- Neanche io lo credevo – le rispose Goku baciandole i capelli. Lei arrossì, consapevole che il loro discorso era stato interrotto e non erano arrivati ad alcuna soluzione. Lui l’aveva baciata ma lei non gli aveva fatto capire che lo voleva e voleva dirglielo al più presto.

Arrivati alla stanza di Vegeta le infermiere lo misero nel letto, attaccandogli le varie macchine. Quando uscirono dissero che poteva entrare soltanto una persona alla volta. Ovviamente Bulma entrò per prima. Goku e Chichi si avvicinarono alla finestra della camera e guardarono Bulma che raggiungeva Vegeta. Lei si avvicinò al lettino e prese la mano di Vegeta. La sua mano era fredda ed il lento suono della macchina che segnalava i battiti era snervante. Bulma gli accarezzò il viso con l’altra mano, segnandone i lineamenti con le dita.

- Stavi per lasciarmi… Non farlo mai più! Hai capito! Non permetterti mai più… - Bulma scoppiò nuovamente in lacrime, non l’aveva perso per poco e l’ultima immagine che gli sarebbe rimasta di lui sarebbe stata nel momento del loro addio. Sarebbe stato insopportabile perderlo. Bulma in quell’istante dimenticandosi dove fosse e con chi fosse, forse per la troppa gioia, avvicinò il suo viso a quello di Vegeta e lo baciò. Piano, delicatamente, chiedendosi quanto le sarebbe mancato quel tocco così delicato se lui non ci fosse più stato. Molto, tanto, troppo.

Da fuori Goku e Chichi videro la scena. Chichi restò allibita, non credeva l’avrebbe baciato davanti a Goku! Lui, del resto, aveva la bocca aperta dallo stupore. Aveva pensato che ci fosse qualche tipo di attrazione tra i due ma non avrebbe mai creduto fossero arrivati a quel punto.

- Ma cosa fai Bulma…? -

 

 

 

E che cos'è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole t'amo, un segreto detto sulla bocca.

[Edmond Rostand]

 

 

 

 

Finito! Bene, dopo qualche mese, eccovi il 18° capitolo. Beh, dovete ammettere che l’aggiornamento è stato più veloce, l’altra volta vi ho fatto aspettare un anno XD Stavolta qualcuno me lo lascia un commentino? ç_ç Vi pregoooo, uno piccolo piccolo XD

La frase finale si adattava, secondo me, alla premessa iniziale e alla fine che comunque si chiude con un bacio. ^^

Spero vi sia piaciuto il chappy, ormai dovrebbe mancare poco ala fine di questa ff.

Baci.

 

 

Marty De Nobili.

 

 

  

 

   
 
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