Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Unadulterated    10/08/2015    1 recensioni
Harry. 21 anni. Aiutante di Johanna nella sua pasticceria.
Louis. 23 anni. Giornalista in giro per il mondo.
Louis ed Harry si conoscono da quando hanno 8 e 6 anni. All'inizio si odiano, poi tra di loro cresce una fantastica amicizia, fino a trasformarsi in qualcosa di più.
Quando hanno 14 e 16 anni si mettono insieme.
Quando Anne, la madre di Harry decide di trasferirsi ad Holmes Chapel, quest'ultimo non vuole quindi, la madre del suo ragazzo, lo invita a restare a vivere da loro.
Cosa succede se però un giorno, Louis torna a casa con un altro? Cosa succede se questo accade quando Harry ha più bisogno di lui?
Di sicuro, Louis scoprirà di tenere ad Harry ancora, molto più di prima. Perché in fondo si sa, non sappiamo di amare qualcosa fino a che non è più nostro.
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Erano passati due anni da quando io e Louis non stavamo più insieme e un anno e mezzo da quando vivevo di nuovo con Johanna, Daniel e tutti i loro figli.

Alla fine Jay, dopo che Louis si era trasferito in America per lavoro, mi aveva chiesto di tornare a vivere da loro.

Più che altro mi aveva ingannato con la scusa di voler qualcuno che l'aiutasse a guardare tutta la squadra di bambini che aveva.

Così mi ero lasciato convincere e il giorno dopo la sua telefonata, avevo preso la mia roba, avevo lasciato la casa di mia mamma a Holmes Chapel, dove vivevo ormai da sei mesi da solo, ed ero tornato in quella casa. In quella casa che aveva un posto speciale nel mio cuore.

 

"Harry, tesoro, vieni a mangiare!"La voce di Johanna mi fece sobbalzare per quanto ero immerso nei miei pensieri.

Scesi dal letto e, dopo essermi messo una maglia ed un paio di pantaloni, ero sceso di sotto.

Appena avevo varcato la porta della cucina, una strana sensazione mi aveva invaso tutto il petto. Lì in quella casa, io mi sentivo veramente a casa,nonostante mancasse qualcosa.

Le piccole gemelle,che adesso avevano otto anni, stavano finendo di apparecchiare la tavola.

Fizzie e Lottie,che adesso di anni ne avevano quindici e sedici, stavano sedute ai loro posti intente a messaggiare con chissà chi.

Ernest e Doris, i due piccolini di casa che avevano da poco compiuto tre anni, erano nei loro seggiolotti e si guardavano in giro.

Jay stava togliendo qualcosa dal forno e ogni tanto lanciava occhiatacce alle due ragazze più grandi. "Potreste benissimo darla una mano a vostra mamma, piccole scansafatiche", disse Jay richiudendo il forno. "Oh,buongiorno Harry", aggiunse non appena entrai nel suo raggio visivo.

"Buongiorno Jay",dissi sedendomi al mio posto. "Buongiorno anche a voi, piccole pesti."

Quella mattina mi sentivo strano. Guardavo le donne, le bambine ed Ernest che erano intorno a me, e nonostante mi sentissi a casa, c'era qualcosa che mi mancava.

"Jay, come mai stamani non c'è Dan?", chiesi dopo essermi guardato in giro e aver notato l'assenza dell'uomo.

"Oh, beh, è uscito presto stamani, ma tra poco dovrebbe tornare. Non preoccuparti, tesoro" Nonostante la voce di Jay cercava di essere rassicurante, sapevo che mi stava mentendo, o meglio, stava evitando di dirmi qualcosa. La conoscevo abbastanza bene ed essendo completamente la copia esatta di Louis, sapevo riconoscere quando non diceva la verità.

Annuii soltanto.Non mi interessava più di tanto di dove fosse andato a finire Dan,nonostante fosse un gran uomo, un ottimo padre ed un marito fantastico per quella donna che consideravo ormai come una seconda mamma.

Decisi di finire il mio pranzo in silenzio fino a che il mio telefono non mi avvertì diun messaggio.

 

Da Leeyum
Esci oggi,piccolo? 
x Liam.

 

Mentre lo lessi, un sorriso comparve sulle mie labbra. Sentivo degli occhi fissarmi e mi voltai di riflesso nella direzione di Johanna. La donna mi stava guardando e non appena feci lo stesso, lei mi sorrise.

Risposi al messaggio cercando di ignorare tutti gli occhi puntati addosso. A quelli di Jay si erano aggiunti anche tutti gli altri quando era calato il silenzio nella stanza.

 

A Leeyum
Ovvio. A che ora ci vediamo? Xx.

 

Bloccai lo schermo del telefono e lo riposi in tasca. "Jay, stasera non penso di tornare a cena, ma se hai bisogno di qualsiasi cosa, a qualsiasi ora, per favore fammelo sapere", dissi.

"Non c'è bisogno, Harry. Davvero, esci e divertiti."

Amavo troppo quella donna. C'era sempre per me: se avevo un problema con qualcuno; se non sapevo decidermi; se avevo qualche dubbio. C'era sempre e non ti faceva mai pesare le scelte che facevi, giuste o sbagliate che fossero.

Dopo aver finito il pranzo mi alzai, portando la mia roba nel lavandino e sciacquandola.

"E' tornato papà!"

All'improvviso la cucina si era svuotata ed ero rimasto solo ancora al lavandino. Mi girai sorpreso da quella improvvisa assenza e, con un sopracciglio alzato, seguii tutti loro nel soggiorno.

Dan era tornato e aveva delle valigie con lui. Non era stato da nessuna parte, perché le valigie?

"Ehi, fatevi abbracciare." Oh. Rimasi fermo nel punto in cui ero, ovvero appena poco dietro al divano. Volevo avvicinarmi, mai miei piedi me lo impedivano. Ed era strano perché a me di quel ragazzo a dir poco perfetto non importava più niente.

Non provavo odio per lui. Non provavo amore. Era come se tutto quello che avevamo passato insieme si fosse congelato nel passato e non mi facesse provare più niente. Non lo odiavo per avermi tradito, o per essersene andato. Non ero contento che fosse tornato.

Ero completamente indifferente.

"Fatelo entrare e poi lo potete abbracciare quanto volete, ma dopo di me", disse Jay entrando in casa.

Nel momento in cui entrò dentro casa, il mio respiro cominciò a correre veloce. Stava guardando in basso per poter posare le valigie a terra e per cercare di non pestare alcuna delle sue sorelle.

"Dai, toglietevi che vi schiaccio", disse poco prima di alzare lo sguardo. Quando lo alzò, la prima cosa che vide erano i miei occhi.

Si bloccò, ed io feci lo stesso.

Mi riscossi poco dopo. Era Louis, il mio migliore amico, il mio ex e da adesso anche il mio coinquilino? Bene, a me era indifferente, o meglio, doveva essere così.

Decisi di far qualcosa, quindi mi mossi da dove ero e mi avvicinai a lui. "Louis", dissi abbracciandolo e stupendo tutti i presenti in quella casa. "devi raccontarmi dell'America."

Tutti rimasero a bocca aperta e, dopo aver passato una mano davanti al viso di Louis per risvegliarlo, lui parlò.

"Si, è bellissima. Do-dovresti visitarla", disse balbettando appena.

Gli diedi una pacca sulla spalla per poi "Allora io vado da Liam. Ci vediamo stasera" dire.

"Chi è Liam?" Il tono di voce di Louis sembrava geloso. Conche diritto? Aveva voluto lui tutto quello, quindi che motivo c'era di essere geloso?

Non mi scomposi, Louis non contava più niente per me. Era il fratello delle mie sorelle, il figlio della mia seconda mamma.Nient'altro.

"Oh, è il mio ragazzo. Dovresti conoscerlo." Gli feci l'occhiolino, cercando di imitare il suo tono di voce di poco fa, e uscii di casa.

 

***

 

"Così è tornato", disse Niall afferrando un panino e portandoselo alla bocca.

"Già, ma a me non importa", risposi.

"Farò finta di crederti, piccolo innocente ricciolino", replicò il finto biondo.

Sospirai. A me non importava davvero nulla di quel ragazzo, per me potevamo ancora essere amici. In fondo avevamo vissuto una storia davvero importante noi due e ritrovarmelo davanti era stato un po'uno shock.

Ci avevo messo un sacco per dimenticarlo, per dimenticare tutto il bene che mi aveva fatto. Solo che ogni volta che pensavo al suo ritorno a casa, con quel ragazzo, la rabbia mi saliva dentro e mi chiedevo come mai. Perché? Perché aveva voluto rovinare ogni cosa?

"Che ne dici se andiamo a cena fuori questa sera? Tu, Liam ed io.Non voglio fare il terzo incomodo, solo come amici."

Il fatto è che un 'no' come risposta ad un Niall che ti guarda con una faccia da cucciolo, non puoi di certo dirlo.

"E va bene, ma offri tu."

Guardai fuori dalla finestra del piccolo bar in cui ci trovavamo io e il mio amico. In quel momento stava piovendo. Beh, che novità!

Ci alzammo poco dopo e ci salutammo, dandoci appuntamento da Dino's per la sera stessa.  

 

 

Lo so, è corto. Molto, molto corto, ma mi è venuto il blocco dello scrittore. Lo so, direte che non ho mai scritto nulla, così impossibile il mio blocco dello scrittore, ma ho la testa impegnata da mille cose: l'ansia per l'esame di matematica a settembre; i fratelli da guardare; il mio non saper dir di no alla gente. Così mi ritrovo indaffarata in mille cose, che tra le altre cose non sono nemmeno mie. 

Comunque, non ho intenzione di abbandonare nulla, né le traduzioni, né le cose scritte da me. Solo che non so quando aggiornerò. E lo so che è palloso, perché anche io odio chi non aggiorna in tempo, rido. Solo che pensavo di aver più tempo. Beh, uno dice 'siamo in estate, non ho niente da fare, mi metto a scrivere', solo poi ci sono tremila imprevisti che, appunto sono imprevisti.

Va bene, mi cheto. Spero che vi piaccia e che continuerete a seguirla, anche se non so quando aggiornerò. 

Dovrei pubblicare a breve una one shot, derivante da un sogno hahaha.. Forse dovrei dedicarmi solo alle one shot. Così le inizio e le finisco subito, rido ancora.

Vi lascio, sono noiosa. Per qualsiasi cosa  mi trovate su Twitter unaduIteratedme con la I al posto della L.

A presto, Selvi. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Unadulterated