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Autore: alida    28/01/2009    3 recensioni
I tre indiavolati tennero stretti lo Spiraglio nello stesso momento e questo si attivò portandoli ad Hogwarts, il giorno in cui Harry Potter iniziava il suo terzo anno di scuola. E chi mai potrebbero essere questi tre indiavolati? A voi scoprirlo. I personaggi appartengono a J.K.Rowling, la storia non ha scopo di lucro.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Silente fu chiaro con Remus e Sirius. Le regole del loro mondo dovevano scomparire, Severus era libero come lo erano loro. I punti di merito o demerito, che si  assegnavano alle case, avevano  per tutti lo stesso valore. Purtroppo i due si dimostrarono difficili da trattare, assolutamente non avrebbero stretto nessun rapporto di amicizia con Severus. Potevano accettare tutto il resto, ma non quello.

Silente lasciò correre. In ogni caso era sempre un buon punto di partenza.

Una mattina, durante la lezione di Difesa contro le arti oscure, gli studenti si trovarono di fronte un armadio con dentro qualcosa di indefinito, che si agitava terribilmente.

-Qualcuno di voi sa dirmi che cosa potrebbe esserci dentro?- chiese il professore.

-Un molliccio!- azzardò Dean.

-Bravo. Chi mi sa dire che forma assume un molliccio?-

-La forma di ciò cui noi abbiamo più paura- disse Hermione precedendo Draco, il quale imprecò, a bassa voce, contro la ragazza definendola “sporca mezzosangue”. Nella confusione l’imprecazione passò inosservata ma Remus riuscì a sentirla bene e assieme a Sirius si avvicinarono al serpeverde presentandosi.

Draco non fu molto garbato: -Perché dovrei fare amicizia con due grifondoro?- chiese squadrandoli.

-Perché anche a noi da molto fastidio avere intorno sangue poco pulito!- risposero i due.

Draco li osservò bene, allungò la mano e gli altri due gliela strinsero. Lupin intanto spiegò il modo per sconfiggere il molliccio e la classe pronunciò in coro :-Riddikulus!-. Tutti gli studenti sembravano entusiasti, Ron combattè contro un ragno, Calì contro una banshee e poi spettò a Remus.

Il molliccio gli girò attorno e poi, inaspettatamente, prese le sembianze di Silente. Lupin lo guardò stupito. Come era possibile che questo ragazzo avesse timore del suo preside ma ne seguisse le direttive? Non riusciva a spiegarselo, e l’intera classe, all’oscuro di tutto rimase sbigottita.

Remus sollevò la bacchetta e con un filo di voce disse: -Ri-riddi-ku-lusss-. Ovviamente il molliccio non scomparve, anzi, la figura di Silente si avvicinava sempre più muovendo le labbra come a bisbigliare un ordine. Remus sembrava incapace di agire, allora intervenne Lupin che disse :-Riddikulus!- e ricacciando il mollicio nell’armadio dichiarava terminata la lezione.

Gli studenti uscirono ma Lupin richiamò indietro Remus. –Vorrei conoscere il motivo percui hai tanta paura di Silente. Immagino che tu tema il preside della tua scuola e non il nostro, considerato che non hai avuto tanto tempo per frequentarlo-.

Remus rispose: -Non so perché è comparso Silente!-

-Il molliccio non si sbaglia mai. Che cosa ti spaventa in lui?- domadò il licantropo.

Lupin notò che il ragazzo non sembrava particolarmente aggressivo, rispondeva in modo sgarbato e aveva avuto comportamenti violenti solo davanti a Silente.

Provò ad aprire il suo cuore a Remus e gli disse: -Quando avevo otto anni fui morso da un lupo mannaro, e così lo divenni anch’io. Credevo che non avrei mai potuto frequentare la scuola…- attese un attimo per studiare le reazioni del giovane. Remus ascoltava, sembrava con un misto di tristezza e rassegnazione.

-Poi i miei genitori incontrarono Silente-.

A quelle parole il ragazzo cominciò a diventare sempre più nervoso.

-Lui costruì un posto, dove potevo trasformarmi senza far del male a nessuno. Io mi odiavo, temevo di poter far soffrire qualcuno-.

Gli occhi del ragazzo divennero lucidi e prendendo coraggio disse: -Anch’io ho paura di far…- ma si bloccò come davanti al molliccio. Alle sue spalle, aveva fatto ingresso nell’aula Silente. Remus lo vide avanzare e con disprezzo voltandosi verso Lupin gli tirò in faccia il suo libro.

Silente fece per riprenderlo ma Lupin lo trattenne e Remus uscì dall’aula.  Fuori lo attendeva Sirius che volle conoscere i fatti appena verificatisi. La situazione si stava facendo critica. Le differenze erano troppe e i due ragazzi non sapevano di chi fidarsi e di chi no.

Silente non aveva imposto regole di diseguaglianza, a quanto ne sapessero non aveva chiesto a nessuno di preparargli delle pozioni. Quelle che di solito, gli preparava Remus. Avevano avvicinato anche Draco, ma lui non sembrava essere tanto importante nel meccanismo. A chi avrebbero dovuto far riferimento?

Harry e Ron, due purosangue avevano manifestato il loro disappunto rispetto alle loro idee estremiste. Era difficile. Avrebbero dovuto esporsi per rendersi conto chi avrebbe potuto aiutarli.

Piton, Silente, Lupin e la McGranitt si incontrarono per discutere del problema, alla fine della settimana. Necessitavano di tempo per osservare l’andamento della situazione. Severus, relativamente libero, era riuscito ad inserirsi bene tra i grifondoro ed ora passava molto del suo tempo con Hermione, Ron ed Harry.

Sirius e Remus si muovevano sempre in coppia, se uno dei due si doveva trattenere di più un un’aula, l’altro lo aspettava fuori dalla stanza, vicino alla porta. Remus reagiva in modo aggressivo solo quando c’era Silente, mentre Sirius in tutte le altre occasioni.

Il loro comportamento era particolare e saltava all’occhio. Trascorrevano molto tempo assieme a Draco Malfoy e ai loro amici, anche se non sembravano avere grandi interessi comuni. Inoltre passavano ore in biblioteca a consultare libri di pozioni. Ancora nessuno era riuscito ad ottenere la loro fiducia.

Lupin, dopo aver fatto un profondo respiro, chiese a Piton: -Hai detto che quello descritto da Severus è una riunione di Mangiamorte-

-Esatto- rispose Piton.

-Intendi dire quando ci sono vittime babbane oppure….- Lupin avrebbe preferito non chiedere certe cose, però non poteva farne a meno. Piton non sembrò apprezzare.

-Perché vuoi entrare nel gruppo? Non ti basta la luna?- chiese acidamente.

Lupin sorvolò, non era lì per discutere e probabilmente si era espresso male, alquanto insolito per lui, però doveva continuare: -Se quel genere di punizioni  non fossero riservate solo ai mezzosangue forse tutto comincerebbe ad avere un senso!-.

“Aveva ragione. Il lupacchiotto aveva ragione” pensò Piton, ma si guardò bene dal dirlo.

-Allora è per questo che Remus ha questo atteggiamento, perché anche lui teme Silente, nonostante ne segua i principi- affermò Minerva.

-Bisogna stabilire ora, se li segue per timore o perché li condivide- concluse Silente.

 Quella sera alla partita di Quidditch, Harry fu assalito dai Dissennatori. La presenza di quelle creature raggelò l’anima degli studenti. Remus e Sirius corsero dritti in camera, lasciando Severus fuori.  Il ragazzo era bagnato fradicio, decise di andare da Piton che con un colpo di bacchetta gli asciugò i vestiti.

Severus ringraziò, e Piton gli disse: -Comunque ti consiglio di andare da Madama Chips per farti dare una pozione per il raffreddore, prima che ti ammali seriamente-.

-Di solito mi preparo da solo le pozioni. L’infermeria per quelli come me non c’era a scuola-.

-Qui tutto è diverso. L’infermeria è disponibile per chiunque abbia necessità. Io stesso preparo le pozioni più complicate per Madama Chips-.

-Anche io preparavo le pozioni per Tom Riddle. Mi piacerebbe continuare ad aiutare qualcuno, se un giorno volesse….- e lasciò la frase a metà.

Piton teneva gli occhi stretti, quali pozioni preparava il ragazzo per Riddle? Senza farsi scrupoli gli pose la domanda e la risposta lo stupì : -Più che altro sono pozioni di pronta guarigione, per medicare tagli, bruciature, per far ricrescere le ossa. Quella è una delle più difficili, ma Riddle dice che sono bravo-.

-Non lo metto in dubbio- rispose il professore che poi continuò –Aiuti anche a Silente?-.

-No, se ne occupano i purosangue. Io non so chi possa essere il suo aiuto pozionista. Non mi era consentito chiedere- affermò Severus.

-Perché i tuoi compagni di stanza ti hanno lasciato fuori?- domandò, cambiando discorso.

-Credo che abbiano avuto paura delle anime nere- rispose Severus.

-I dissennatori, intendi? Quelle creature magiche che volavano in cielo e hanno attaccato Harry?-specificò il professore.

-Sì, loro. Le anime nere ti prendono i ricordi felici e poi non te li ridanno più. Ti rimane solo la tristezza. Se li incontri molte volte, possono portarti via la memoria e finisci per non sapere neanche chi sei-.

-Non è proprio così, in realtà!-.

-Qui non sarà così. Però Remus e Sirius scappavano da questo!-.

Piton congedò Severus e poi chiudendosi nei suoi appartamenti si tolse dalle tempie due fili argentati che riversò nel Pensatoio. Doveva consultare Silente per via dei dissennatori, dopo un paio di giorni ci sarebbe stata la luna piena e doveva preparare la pozione per Lupin e di Sirius Black non c'era ancora traccia.

Quelle informazioni avrebbero dovuto aspettare.

 

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Ecco a voi! Ancora qualche pezzo del puzzle. Ci sentiamo domani sera. Alida

 

 

  
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