2. Ti presento mio padre
Due settimane di vacanze:
l'Accademia era mezza vuota e un'insolita quiete aleggiava sull'isola. Sulla
spiaggia, Eilen ascoltava il rumore delle onde, una cosa che solitamente non
aveva il tempo di contemplare, presa com'era dalla vita studentesca. Ma, per
festeggiare la fine dell'avventura con i bio-med, si erano fermate le
lezioni.
C'era una pace
unica e irripetibile: molti studenti erano tornati a casa. Anche i suoi amici
erano in giro per il mondo: Jaden, Syrus e Bastion erano andati a Domino a
trovare un loro amico che lavorava per Pegasus; Hasselberry e Jim erano ad uno
scavo archeologico in Europa; Alexis era rientrata in famiglia e Jesse era
partito senza dire dove andasse. I suoi rapporti con il ragazzo del Nord non si
erano ancora distesi e tra lui e Chazz c'era parecchia tensione: troppo poco
tempo era trascorso perché le cose tornassero alla
normalità.
Anche le divise
riposavano in quei giorni di festa: lei infatti indossava un paio di
pantaloncini di jeans e un top a fascia nero su cui brillava il suo ciondolo
ametista.
Nulla insomma
poteva rovinare quella magia…
Ma
improvvisamente venne sollevata da terra e presa in braccio da qualcuno che la
portava verso l'acqua, malgrado lei si dibattesse,
esclamando:
-No, Chazz!!
Non vorrai…
Troppo tardi:
Eilen si ritrovò in acqua, bagnata fino alle ossa, mentre il ragazzo rideva
divertito. Aveva abbandonato anche lui la tenuta quotidiana, lasciando in camera
la giacca nera. La fanciulla gli regalò un'occhiataccia, prima di alzarsi di
colpo e saltargli al collo, facendolo cadere in mare.
-Ok, siamo
pari- affermò Chazz, sedendosi sulla spiaggia. I capelli scuri, bagnati e
gocciolanti, gli si attaccavano al viso e li scostò con la mano, fissando la sua
ragazza raggiungerlo.
-Sei di
buonumore oggi- disse Eilen, sistemandosi al suo fianco. –Non pensavo, dopo il
risveglio di stanotte…
Chazz si
rabbuiò un attimo a quelle parole, ricordando le immagini terribili del suo
sogno. Ma altro non era…solo un sogno. Si volse verso la coetanea con uno strano
sorriso sulle labbra.
-Sono di ottimo
umore- mormorò, un attimo prima di stringerla fra le braccia, finendo entrambi
sulla sabbia, lei sotto di lui.
La giovane rise
felice, allacciandogli le mani sulla nuca e tirandolo a sé: era inutile, amava
quel duellante dalle iridi plumbee, snob e presuntuoso. Lo amava da
impazzire.
La baciò
lievemente, separandosi poco dopo per perdersi nei suoi zaffiri brillanti.
Avrebbe potuto restare per delle ore così.
-Strano che non
ci siano i tuoi angeli custodi in giro- sussurrò lei, riferendosi agli
"Ojama".
-Non ho idea di
dove siano, ma finché dura voglio approfittarne- ribatté, dandole un altro
bacio.
Eilen lo
strinse a sé, lasciandosi scivolare in quello che stava diventando più di un
semplice bacio. Poi, di colpo, il suo medaglione si illuminò e Chazz venne
sollevato dal suolo.
-Ma cosa…-
protestò, volteggiando a qualche metro dal suolo.
-Scusa,
"umano"- rispose una voce nota alle orecchie della ragazza. Purtroppo. –Stavi un
po' troppo vicino a mia figlia.
Un uomo apparve
sulla spiaggia, un signore distinto dai capelli grigi e i baffi, con occhi della
stessa sfumatura d'azzurro di quelli della diciassettenne.
-Papà…che
sorpresa…- commentò la duellante, con ben poco entusiasmo. –Potresti farlo
scendere?
Lui schioccò le
dita e il giovane precipitò a terra.
-Chazz! Ti sei
fatto male?- gli chiese, aiutandolo a rialzarsi.
-Stavo meglio
prima…ma non è niente di grave.
Eilen fissò il
padre in modo truce, lasciando chiaramente trasparire la rabbia che le si
agitava dentro. Che diavolo voleva da loro?
L'imperatore la
squadrava con altrettanto disappunto: l'erede al trono del Neo-spazio andava in
giro conciata in quel modo e flirtava con un umano… Era inaccettabile: doveva
assolutamente porvi rimedio.
-Eilen, tesoro-
lo fermò però la moglie, comparendo al suo fianco. Era una donna bellissima, dal
portamento regale ma dall'espressione buona: nei suoi occhi verdi si leggeva
tanto affetto. Non era difficile capire da chi avesse preso la
giovane.
-Mamma, come
stai?- la salutò lieta la figlia. –Ti abbraccerei volentieri,
ma…
-Oh, vieni qui
e non pensarci- ribatté l'imperatrice, accogliendola tra le braccia. –Diventi
sempre più bella, Eilen.
-Bugiarda, sei
tu ad essere sempre in forma- commentò Eilen. –Cosa ci fai sulla
Terra?
-Abbiamo saputo
che eravate in vacanza e ne abbiamo approfittato per venire a trovarti…e per
conoscere finalmente il salvatore del Neo-spazio- spiegò. –Hai ragione, cara: la
statua non gli rende onore.
-A giudicare
dal tuo comportamento, sembra che tu abbia dimenticato chi sei e da dove vieni-
la riprese il sovrano. –Anche se ci ha salvato, rimane sempre un "umano".- Non
mancò di calcare con disprezzo la parola "umano", cosa che mandò su tutte le
furie la rossa: lo odiava quando faceva così.
-Forse non lo
sa, ma ho un nome: Chazz Princeton- la precedette il giovane, portandosi accanto
alla fidanzata. Si era decisamente stancato del trattamento che gli stava
riservando e notò con una punta di soddisfazione lo stupore sul viso dell'uomo.
Adorava distruggere la sicurezza dei propri interlocutori.
-Sì…bhe…-
tentennò l'imperatore, preso alla sprovvista. –Io sono l'imperatore Julius
Shino, signore del Neo-spazio. E lei è mia moglie Aurora.
-Allora sei tu
ad avermi portato via Eilen- disse gentile Aurora, osservandolo. Era molto bello
(Dì pure stupendo, bellissimo, meraviglioso, fantastico… °ç° NdA_che ha perso la
testa) doveva ammetterlo, e non stentava a credere che sua figlia ne fosse
innamorata. Ma c'era qualcosa in lui, qualcosa di cupo… Quei suoi profondi occhi
grigi nascondevano una rabbia e un furore inimmaginabili…oltre all'amore per
Eilen.
-Mamma, così lo
metti in imbarazzo!- esclamò la principessa, arrossendo. –Immagino vorrete
riposarvi un po'… Vi porto nella mia stanza.
§*§*§*§*§*§
-Non dire niente- esordì Eilen,
sedendosi sul divano nell'appartamento di Chazz. –Mio padre è un incubo, lo
so.
-Staranno
all'Obelisc?
-Sì, per
fortuna…almeno avrò qualche ora di respiro. Ti chiedo scusa per il suo
comportamento…a confronto con lui i Princeton sembrano degli agnellini
spaventati…
-Potrei anche
offendermi…- sussurrò, chinandosi sulla sua bocca. –Ti sembro un
agnellino?
-No…- rispose
lei con malizia. –Sei il lupo cattivo…
Chazz stava per
colmare i pochi millimetri che li dividevano, quando tre piccoli impiastri
interruppero l'idillio.
-Capo! Siamo
tornati!- annunciarono gli "Ojama", irrompendo nella stanza. –Ti siamo mancati,
vero?
-Come un mal di
denti- ringhiò il padrone.
-Ops…abbiamo
interrotto qualcosa?- domandò quello verde, accorgendosi della situazione in cui
si trovavano i due.
-Nooo…- fece
ironico il moretto.
-Meglio così-
conclusero gli spiriti.
-Io li ammazzo
con le mie mani…- mormorò, mentre la sua ragazza si alzava. –Sempre al momento
giusto arrivano….
-Su, non te la
prendere- lo calmò dandogli un bacio. –Mio padre è molto peggio. In una scala da
1 a 10…si merita un 11.
Chazz sorrise,
ma senza gioia: non cercò gli occhi di Eilen, ma lei riuscì comunque a vedervi
una profonda tristezza. Non parlava mai dei suoi genitori, erano un argomento
che il ragazzo non toccava mai, quasi vi fosse chissà quale segreto. C'erano i
suoi fratelli e nient'altro: la sua famiglia si fermava lì, pareva non esserci
altro.
-Chazz…tutto
bene?
-Sì…sì, è tutto
a posto.
-Lancerò un
incantesimo su quella stanza, in modo che non possono starci
insieme.
Aurora sospirò,
scuotendo la testa: Julius odiava Chazz, non c'era scampo. Lo odiava perché era
un umano, amava Eilen ed era a causa sua se la loro bambina aveva deciso di
rimanere in quel mondo. Riconosceva il suo merito per aver salvato il
Neo-spazio, sconfiggendo Sartorius, ma non gli avrebbe concesso sua figlia come
premio.
-Perché non li
lasci stare?
-Come fai a non
preoccuparti? Quel tipo sta compromettendo nostra figlia!
-Compromettendo…
Non ti sembra di esagerare? È un bravo ragazzo, ed è
innamorato.
-Innamorato… Li
ho avuti anch'io diciassette anni e so cosa si ha in testa a quell'età. Magari
lui….ed Eilen…no, non voglio nemmeno pensarci- gemette l'imperatore,
allontanando ciò che riteneva orrende riflessioni. –Sarebbe
terribile.
-Julius, si
amano e sono entrambi abbastanza grandi da sapere quello che fanno. Lascia che
le cose seguano il loro corso.
-Dovrei
permettergli di usare la mia bambina per i suoi comodi?! Poi magari la pianterà
in asso perché non gli piace più…oppure perché è incinta!!
-Sei
catastrofico come sempre. Quando si tratta di Eilen è inutile tentare di
ragionare con te- concluse la moglie, stanca di discutere. –Ma se per colpa tua
la loro storia va a rotoli, lei non te lo perdonerà mai.
Chazz guardò
Eilen dormire tranquilla al suo fianco e, stando attento a non svegliarla, si
alzò e prese la giacca, uscendo. Aveva fatto di nuovo quel
sogno…
Forse non era
un semplice frutto del suo inconscio… Forse era una premonizione, un
avvertimento.
Eilen era in
pericolo. Un pericolo mortale.
Ma chi, o cosa,
la minacciava?
Possibile che
suo padre arrivasse a tanto pur di separarli?