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Autore: Captainsweet99    11/08/2015    2 recensioni
Quindi Emma sorrise, sorrise a entrambi, senza aggiungere una parola, era proprio contenta di come avevano reagito tutti, era felice che tutti si preoccupassero per lei, in una parola, forse quel bambino non era una cosa tanto terribile, anzi forse sarebbe stato un buon motivo per dare vita a quella famiglia, che da sempre le era mancata...
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo Emma si svegliò un po’ confusa, ricordava poco del giorno prima, aveva un gran vuoto e anche una gran fame, ricordava di aver mangiato, e molto il giorno prima, ma adesso aveva proprio voglia di cibo.
Si alzò per andare in cucina, era ancora presto, quindi cercò di non svegliare nessuno, si muoveva di soppiatto, senza scarpe sul pavimento di legno. Arrivata in cucina aprì subito la credenza, in realtà non sapeva neanche lei cosa voleva, qualcosa di dolce di sicuro, molto dolce.
Ad un tratto la sua attenzione venne attratta da un enorme barattolo di nutella in fondo allo scaffale, lo prese come un orso può afferrare del miele, prese un cucchiaio e si sedette.
Era trepidante mentre apriva il barattolo, aveva proprio bisogno di zuccheri…Cominciò a prendere cucchiaiate di quella delizia che non le era mai sembrata così buona, era così gustosa e…e come si poteva definire, insomma, era nutella!!
Era così presa dal suo barattolo che non si accorse delle risate che cominciavano a farsi sentire alle sue spalle, risate sempre più forti e divertite, di chi probabilmente era così sorpreso da non aver mai riso così tanto in vita sua.
Emma si girò lentamente e quasi cadde dallo sgabello vedendo la sua famiglia al completo vestita e lavata di fresco davanti alla porta.
“CHE-CHE COSA CI FATE TUTTI QUI?” disse Emma balbettando
Killian continuò a ridere girandosi per nascondere l’espressione divertita alla sua fidanzata, Henry la guardava come se avesse visto un dinosauro estinto da milioni di anni, sua madre e suo padre si tenevano abbracciati mentre ridevano e Regina aveva un’espressione di puro divertimento sul viso.
“Swan avevi fame per caso?” disse
Emma abbassò lo sguardo sul barattolo di nutella che teneva tra le mani e arrossì fino alla punta dei capelli.
“Bè si avevo fame, che cosa c’è di divertente?” rispose infastidita
“Oh niente, solo che è strano vederti mangiare con tutta quella foga!” aggiunse Killian
Emma lo guardò con un’espressione a dir poco assassina mentre l’uomo continuava a ridere.
“Del resto però è comprensibile.” continuò Killian tra le risate
Emma lo squadrò con aria interrogativa, cosa intendeva con “ è comprensibile”, si era persa forse qualcosa?
Killian colse la sua espressione e la sua risata diventò ancora più fragorosa.
“Cos’è Swan un vuoto di memoria?” disse Regina scoppiando anche lei a ridere
Emma stava seriamente innervosendosi alla vista di tutti quei visi che la schernivano, non sopportava proprio l’essere presa in giro per di più se da appena sveglia...
“Adesso basta ridere!” urlò “Cosa c’è, perché siete tutti qui di mattino presto?”
“Mamma” disse timidamente Henry avvicinandosi a lei “ oggi devi fare l’ecografia”
Emma per la seconda volta in quella mattinata stava per perdere l’equilibrio e cadere a terra, cosa che non accadde perché venne presa in tempo da Killian e aiutata ad alzarsi in piedi; aveva cancellato proprio tutto, tutto quello che era successo la sera prima, ma adesso ricordava, ricordava cosa aveva scoperto, la paura, lo sconvolgimento nello scoprire di essere incinta, incinta di Killian, incinta di Capitan Uncino, che di certo amava, ma con cui aveva appena cominciato a costruire qualcosa, e poi la felicità, quella che era venuta dopo aver capito che lui ci sarebbe stato per lei e per il suo bambino, sempre, certo già questo lei lo sapeva, sapeva che Killian era un brav uomo, ma sentirlo dalle sue labbra era stato come trovare la terra promessa. A questo ricordo a Emma quasi vennero le lacrime agli occhi e strinse il braccio  di Killian, perché voleva sentirlo,  voleva sentire che una delle persone più importanti della sua vita era accanto a lei, voleva la conferma che non era un sogno.
“Emma, sono qui” cogliendo lo sconvolgimento di Emma  Killian le accarezzò la guancia e si mise davanti a lei per guardarla dolcemente negli occhi; Emma si perse come altre mille volte in quelle pozze blu, come il mare in tempesta,  lo amava, certo che lo amava, lo amava più di qualunque altra cosa e non glielo aveva mai detto, perché aveva paura, paura che fosse tutto vero, che tutto potesse cambiare con quelle due parole, due semplici parole, che però potevano sconvolgere l’animo di chi le pronunciava e di chi le sentiva.
Avvicinò il suo viso all’orecchio di Killian, sapeva che probabilmente non era il momento lì davanti a tutti di farlo, ma sapeva al contempo che non ce ne sarebbe stato un altro simile, doveva farlo adesso
“Killian io…” balbettò “Killian io…”
“ Emma cosa c’è? ” disse spaventato
“Killian io ti amo” disse Emma in un sussurro
Il pirata perse un battito e rimase con gli occhi spalancati sentendo quelle parole, in un attimo tutta la saliva si asciugò e il respirò si mozzò, mille pensieri sconvolgevano la testa del pirata, tutti bellissimi pensieri per carità, ma erano così tanti e così confusi che Killian non credeva di aver parole per esprimerle; non ci poteva credere la donna più importate della sua vita, colei dalla quale avrebbe avuto presto un figlio gli aveva detto che lo amava e conoscendola certamente era stato difficile, tanto da farle venire le lacrime agli occhi, erano due parole che gli innamorati probabilmente si dicevano ogni giorno, ma che tra loro due c’erano state di rado e sempre venute da lui, era felice, troppo felice, così felice da aver paura che fosse solo un illusione, solo un inganno della mente…
Emma intanto aspettava una sua reazione e sentendolo freddo e immobile le venne paura di essere stata avventata, di aver sbagliato per l’ennesima volta, di aver esternato troppo presto i suoi sentimenti, si diede della stupida, della fessa, della cretina…
E poi stretta nell’abbraccio di Killian sentì calde lacrime che le bagnavano il collo, lacrime che non erano le sue…
“Killian” disse sorpresa
Prese il viso del pirata tra le mani preoccupata della sua espressione.
Killian aveva dipinte sul viso mille emozioni una però in particolare si poteva scorgere, la gioia, una gioia pura e semplice, la gioia di chi non poteva credere di non essere in un sogno, la gioia di qualcun che ha appena avverato il proprio sogno.
“Emma è la cosa più bella che avresti mai potuto dirmi” disse il pirata tra le lacrime.
Si strinsero in un abbraccio ancora più forte e carico di emozioni
“E sono felice di sapere che tu sarai la madre dei miei figli del resto sei l’unica con cui ne vorrei…”
Emma a queste parole lo prese dal bavero della giacca e lo baciò, un bacio colmo di passione e di dolcezza.
Tutta questa atmosfera però venne mandata in frantumi da qualcuno che si stava schiarendo la voce per attirare la loro attenzione…
I due si girarono e videro Mary Margaret anche lei in lacrime con un fazzoletto alla mano, David serio e leggermente corrucciato, Henry con un una mano davanti agli occhi e un’espressione di disgusto e Regina che era leggermente arrossita, d’altronde anche lei aveva un cuore tenero.
“Cari piccioncini mi dispiace fare la guastafeste…”
“E quando mai…” sussurrò Killian
Regina lo guardò arcigna “Volevo dire che è ora di andare in ospedale…”
Emma si riscosse subito e si alzò di scatto per prendere il cappotto.
“Andiamo!” disse d’un tratto tutta eccitata e frettolosa.
Arrivarono in ospedale a piedi del resto era vicino, naturale per una città come Storybrooke che non contava un gran numero di abitanti, non avevano neanche trovato fila e fu così che il dottor Whale poté riceverli quasi subito.
“Signorina Swan che piacere vederla, pronta per l’ecografia?”
Emma fece cennò di sì con la testa troppo in ansia per rispondere.
“E il neo papà pronto anche lui?”
Il pirata si grattò la testa e dopo un attimo di esitazione disse:” Diciamo di sì…”
“Ok entrate pure” disse Whale facendo cenno ai due di entrare
Cominciarono a camminare quando videro di essere seguiti dal resto della famiglia
“Ehm signori non tutti solo loro due…” disse accennando a Emma e Killian
A quel punto si successero così tanti “No voglio venire anche io” e “ aspetti come si permette” che mezzo ospedale si girò verso il gruppetto
“Perdonatemi ma non posso far entrare più di due persone, al massimo tre…” disse serio Whale
“Regina” disse Emma sorprendendo tutti “ mi pare giusto che ci sia anche tu, sei tu che mi hai aiutato ieri con la faccenda del rivelarlo agli altri e mi hai appoggiato quindi vorrei venissi tu…”
Regina come tutti gli altri era sconcertata da quello che Emma aveva appena detto, non si aspettava proprio di essere scelta per assistere all’ecografia, era stato un gesto, era l’ultima persona che aspettava che lei scegliesse.
“O-ok” disse balbettando “grazie” disse ancora sorpresa
“Mamma, papà non prendetevela, ci sono altre ecografie a cui potrete assistere, ma per me è importante che a questa presenzi lei” disse indicando Regina
Gli altri anche se un po’ straniti dalla decisione assentirono e rispettarono la scelta di Emma.
Dentro la camera delle ecografie Emma si coricò sul lettino trepidante per l’attesa, Killian si sedette tremando per la preoccupazione e per la paura di quegli strani macchinari che avrebbero dovuto controllare Emma e Regina rimase alzata battendo un piede a terra per l’impazienza
“Allora” cominciò Whale “ da quant’è che hai scoperto di aspettare un bambino?” rivolto ad Emma
“Veramente l’ho scoperto ieri sera” disse Emma
“Bene, hai avuto qualche reazione, dolore o desiderio in particolare in questi giorni?”
Killian trattenne una risata
Emma lo guardò divertita e poi rispose :” Si di recente mi sono sentita un po’strana e spesso ho fame per due” scandendo bene le ultime parole.
“Niente di grave insomma” disse Whale “ ok iniziamo”
Prese lo strumento per l’ecografia e il gel che stese sulla pancia di Emma e cominciò a muovere il macchinario sulla pancia della donna guardando lo schermo con sguardo clinico e concentrato.
“Bene sembra tutto a posto” disse a un certo punto il dottore
“Sei già al terzo mese di gravidanza Emma” continuò sorridendo
Emma strabuzzò gli occhi, questa gravidanza era una continua sorpresa…
“Ma, ma io ho avuto problemi solo di recente..”
“è assolutamente normale Emma, non tutte le donne incinte presentano reazioni dall’inizio della gravidanza, per lo più succede al terzo mese e anche se non hai sviluppato un gran pancione questo non vuol dire che il bambino stia male”
“Ma con Henry…” lo interruppe Emma
“Dipende da bambino a bambino Emma non c’è di che preoccuparsi” disse comprensivo
“Ok…” disse incerta
“Ok volete sapere il sesso del bambino?” disse Whale
Emma e Killian si guardarono, non si aspettavano di sapere il sesso del loro figlio, la prima perché credeva di essere rimasta da poco incinta, l’altro perché nel suo mondo non esistevano macchinari del genere che permettevano di scavare all’interno delle persone…
“Allora?” disse il dottore
“Che dici Killian?” disse Emma
“Non so Emma, tu lo vuoi sapere adesso?”
“Bè, si, direi si, credo…” disse sussurrando più a se stessa che a Killian
“Si” disse più forte
“Ok aspetta un momento” disse Whale riprendendo il macchinario che passò sulla pancia di Emma nuovamente, questa volta cercando l’organo che avrebbe fatto capire ai genitori quale fosse il sesso del figlio.
Intanto Emma e Killian erano in attesa, erano più curiosi di quanto volessero ammettere di sapere se il bambino fosse maschio femmina, volevano dare un nome a quella creatura, alla creatura che ben presto sarebbe entrata a far parte delle loro vite…
“Bene miei cari…” disse d’un tratto Whale “ la vostra è proprio una bella bambina…”
Emma era felicissima di sapere che fosse una femmina, non che disprezzasse di avere un maschio, ma aveva già Henry e desiderava proprio avere un esserino che, lo sentiva, sarebbe stata la fotocopia del suo Killian, era proprio curiosa di vedere quei tratti che tanto amava in lui proiettati sul viso di sua figlia.
Killian dal canto suo non poteva essere più felice di così, una femmina, una bambina, pensava, una figlia tutta sua, sì perché adesso se ne rendeva sempre più conto che quella era la sua bambina, sangue del suo sangue e che presto avrebbe potuto averla davanti a se e toccarla e sentirne il profumo. Il pirata non aveva mai avuto molto a che fare con i bambini quindi non sapeva come fosse averne uno o come crescerlo, ma sapeva soltanto quello che provava adesso, un senso di paternità più forte di qualunque cosa, più forte dell’inesperienza e della paura, sì perché lui non avrebbe mai abbandonato sua figlia, non le avrebbe mai fatto provare il dolore dell’abbandono, dolore che lui conosceva fin troppo bene,  sentirsi solo e perso, senza a una figura a cui aggrapparsi, no, non l’avrebbe mai abbandonata…
Emma colse l’eccitazione e la decisione sul viso dell’amato e sorrise
“Come volete chiamarla?” disse Whale interrompendo il filo dei pensieri di entrambi
Emma stava ancora riflettendo quando Killian parlò
“Amira..”
Emma era sorpresa dalla scelta del nome.
“Carino…ma perché proprio questo nome?” disse Emma con sguardo interrogativo, stessa espressione interrogativa avevano il medico e Regina.
“Amira significa principessa e lei sarà una principessa proprio come sua madre…” disse Killian guardandola dolcemente.
Emma si emozionò a quelle parole e pianse, pianse di gioia per la seconda volta in quella giornata, probabilmente la più bella della sua vita…
“Killian…” disse tra le lacrime e gli prese la mano poi si girò verso gli altri due presenti nella stanza “è deciso si chiamerà Amira”






L'angolo dell'autrice: Buonaseraaaa!!!!!! Bene, sono riuscita ad aggiornare abbastanza velocemente questa storia, ultimamente ho trovato più ispirazioni per questa che per l'altra mia ff, anyway spero che vi piaccia :) 
Ps: RECENSITEEEE XD 
   
 
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