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Autore: anotherstoryofme    11/08/2015    4 recensioni
Lei: una ragazza imbranata che ama leggere.
Lui: un ragazzo imprevedibile che praticamente pensa solo a divertirsi.
Loro: combineranno un sacco di casini insieme.
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"Non smettere di sognare, è l'unico modo per farcela nonostante tutto"
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[...]Prima che me ne renda conto le sue labbra sono sulle mie mentre le sue mani mi stringono delicatamente i fianchi da sotto la maglietta.
Gli cingo la vita con le gambe e immergo le dita nei suoi capelli morbidi, mentre le nostre lingue si sfiorano e i respiri si fanno corti e irregolari.
Poi ci stacchiamo per riprendere fiato e io cerco di rilassarmi per rallentare un pò il mio cuore che batte impazzito nel petto.
"Cavolo, è solo un bacio, calmati" cerco di autoconvincermi.
-Mmh, sulle tue labbra la cioccolata ha un sapore migliore- mormora prima di riappropriarsi della mia bocca.
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"Tu ami i film, ma pensaci: quando le luci si spengono e finisce l'entusiasmo...è quello il vero amore che stai cercando?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Guardo l'ennesimo vestito appena preso dall'armadio e poi lo butto chissà dove dietro di me accanto agli altri mal ridotti, giusto per mettere ancora più in disordine la mia camera.

Ok, ho pochi vestiti, ok, nessuno sembra adatto per il ballo e ok, non mi va ora di andare a fare shopping perchè Alec arriva alle 7 e sono le 4: troppo poco tempo.

Senza contare che a casa mia è tutto un casino: Simon che si mette in mezzo con le sue solite domande stupide, Lena che sclera per ogni messaggio che gli invia Cole (quel ragazzo è più lunatico di uno spaccato), e Chuck che rischia di strozzarsi mentre cerca di mettersi la cravatta.

Niente di nuovo, in fondo.

-Ma se il canotto è formato da otto cani, il cazzotto da cosa è formato?- chiede mio fratello saltellando sul mio letto.

-Simon!- lo ammonisco (è ancora piccolo per certe parole) prima di prenderlo in braccio e chiamare a squarciagola mia madre alla quale lo scarico subito, già stanca di sopportarlo.

-Io uccido quel bastardo! Oh, se non si presenta al ballo lo picchio con le mie stesse mani!- sento dire da Lena quando passa vicino alla mia stanza. Uccidi me, ti prego.

Sarebbe troppo rischioso chiedere in prestito ora un vestito a mia sorella, così chiamo i rinforzi alias Faith che arriva poco dopo con una borsa gigante, kit da estetista e Damian.

-Cosa ci fa Damian qui?- Le chiedo dando voce ai miei pensieri.

-Devo aggiustare i suoi capelli- dice pratica - e non c'è abbastanza tempo per andare a casa sua... e poi c'è Lena qui, quindi...- lascia la frase in sospeso senza bisogno che aggiunga altro perchè io capisca.

-Ma i pandicorni esistono?- oh che stress. Scommetto che quel tizio lassù si sta divertendo un casino a farmi diventare nevrotica.

-Simon, ritorna da mamma!- lo rimprovero, se continua così gli rivelo che Babbo Natale non esiste, così magari fa la finita.

Alla fine riusciamo tutti più o meno a prepararci senza troppi incidenti, come lo smalto che mi cade sulle scarpe, ma vabbè.

Damian e Chuck non sembrano loro conciati così, con i capelli ordinati, giacca e cravatta, sembrano quasi persone serie, e dico quasi.

Lena sono riuscita a vederla solo di sfuggita mentre correva da Cole che alla fine si è deciso ad accompagnarla, mentre Faith è stupenda nonostante non abbia nessun accompagnatore, o almeno andrà insieme a Damian, ma solo come amici naturalmente.

Io indosso un vestito verde acqua elaborato sul girovita, i tacchi malefici e le lenti a contatto, ho ridefinito i miei ricci con il ferro ma non li ho stirati, non c'entra niente ciò che mi ha detto un certo ragazzo sul dondolo di casa sua, no no.

Quando suona il campanello mi affretto ad aprire la porta ma mi pento subito dopo averlo fatto: è Ethan ed è bellissimo messo a tiro, con la cravatta e un'espressione orgogliosa sul volto, stonano solo i capelli, forse perchè a me piacciono scompigliati e non pieni di gel.

Ma non è questo il punto. Accanto a lui, a braccetto aspetta con ansia una ragazza con i capelli lunghi e rossi, gli occhi azzurri, gambe lunghe e tutte le curve al posto giusto. 
È così bella che quasi mi fa dubitare del mio orientamento sessuale, quasi.

E la cosa più irritante è che non ha la solita vocina stridula, ma una vellutata e sensuale -Buonasera, Io sono Rebecca. Tu devi essere Danielle, Ethan mi ha parlato molto di te- E si sceglie anche con cura le ragazze, a quanto pare.

-Sì sono io, piacere- le stringo la mano forzando un sorriso, poi scettica alzo un sopracciglio verso Ethan come per chiedere spiegazioni ma in risposta ricevo solo un'occhiata strana.

Lui può andare al ballo con chi gli pare e piace e io no, bene. Vorrei strangolarlo alla Peeta maniera.

Mi saluta con un "ciao" senza complimenti _non che me li aspettassi, infondo è di Ethan che stiamo parlando_ prima di alzare il viso per sbirciare dentro casa -Dov'è Chuck? È pronto? Mi ha detto di passare di qui perchè ci avrebbe accompagnati lui-

Il suo tono e il lieve strato di sudore che gli ricopre la fronte confermano che è nervoso, ma non capisco perchè.

-Starà in camera penso, ma comunque dovete aspettare che arrivi Sophia prima di andare- Sophia è una ragazza che abita nella casa accanto alla nostra e la "quasi fidanzata" di Chuck.

Quando suona il campanello per la seconda volta, mio fratello si fionda sul portone e si trascina dietro Ethan e l'altra, non prima di intimarmi di non "divertirmi troppo" questa sera. Poco dopo Faith e Damian li imitano e mi ritrovo da sola _a parte mamma e Simon_ ad aspettare Alec.

Quando sto per perdere le speranze dopo aver gastimato tutti i santi del paradiso, finalmente arriva Alexander anche se con 20 minuti di ritardo.

Solo che appena mi sorride tutta la mia irritazione se ne va e lascia il posto all'eccitazione per l'imminente serata.

-Andiamo?- mi chiede con la sua bellissima voce e il suo sorriso fantastico e... ok, mi sa che mi sto lasciando prendere un po' troppo.

Lo seguo nella sua auto rosso fiammante e partiamo a tutta velocità diretti verso la scuola e più ci avviciniamo, più mi sale l'ansia, forse perchè voglio divertirmi stasera e ho paura che qualcosa vada storto. Le solite paranoie, insomma.

Quando ci fermiamo nel parcheggio io mi giro verso Alec perchè non si decide ad uscire dalla macchina, e lo trovo a guardarmi intensamente in un modo che mi fa sentire a disagio. Non mi piace quando la gente mi fissa perchè potrebbe trovare più difetti sul mio viso di quanti ne aveva visti prima.

-Che c'è?- gli chiedo, sto iniziando veramente ad agitarmi per la sua immobilità.

-Lo sai che sei bellissima stasera?- mi dice portandomi una ciocca di capelli e io ringrazio l'oscurità per coprirmi in parte il rossore che si è molto probabilmente creato sulle mie guance.

Dì qualcosa! Mi ripeto, ma non riesco a farlo perchè so che inizierei a balbettare rendendo la cosa più imbarazzante, ma anche perchè ora è così vicino a me che il suo respiro sfiora le mie labbra facendomi rabbrividire.

E ora cosa cavolo faccio? Mi chiedo per un secondo, ma poi la sua bocca tocca la mia e, perchè no? Ricambio quel bacio incapace di fare qualcos'altro.

Le sue labbra sono sottili, calde e veloci, diverse in parte da quelle di Eth... no no no, ma a chi vado a pensare? Devo godermi il bacio, piuttosto.

Quando il bacio inizia a diventare più passionale Alec abbassa lo schienale del mio sedile e si stende sopra di me, attento a non pesarmi, mentre passa a baciarmi e mordermi il collo.

Gli immergo le mani tra i capelli e ok, dovrei proprio rilassarmi, ma non ci riesco, non dopo che ha infilato una mano sotto la gonna del mio vestito.

-Hey, rilassati- mi dice appunto lui, facendo scorrere la sua mano fino ai fianchi e prendendo a giocare con l'elastico delle mie mutande.

Non sono una di quelle che pensa che la prima volta bisogna farla con l'uomo della propria vita o cose del genere, perchè, diciamocelo, secondo me la prima volta è sempre molto imbarazzante, ed è meglio fare una figura di merda con qualcuno che non vedrai più che con uno che potrebbe rinfacciartelo per il resto della tua vita. Ma comunque non sono pronta, non adesso o comunque non in macchina, devo prepararmi psicologicamente per certe cose.

Così decido di fermarlo e allontanare le sue labbra dalla mia pelle -Scusami Alec, ma non me la sento-

Mi vergogno ancora di più quando lui fa una faccia quasi sconvolta e cerca di continuare a baciarmi -Andiamo Danielle, divertiamoci un po'-

Ghigna ma io lo allontano nuovamente -Ho detto di no, Alec- e meno male che la voce mi è uscita più determinata del previsto.

Quando lui torna a sedersi sul suo sedile, sprofondando con la schiena, la mia preoccupazione inizia ad allentarsi, ma non l'ansia che mi attanaglia lo stomaco. E se Ethan avesse ragione e ora non mi rivolgesse più la parola?

-Va bene- dice con tono un po' più freddo del solito -Andiamo a questo ballo, allora-

Non parla finchè non entriamo nella palestra della scuola che è stata allestita con palloncini e striscioni per adibirla a sala da ballo.
-Vado a prendere da bere- dice solo, prima di allontanarsi verso il tavolo delle bevande e io ne approfitto per raggiungere Faith seduta ad un tavolo vicino a Damian.

-Finalmente, temevo che Alec ti avesse rapita- mi saluta così la mia amica e il ricordo di ciò che è appena successo in macchina mi fa innervosire.

-Già bè, è arrivato in ritardo. Ma perchè non sei con Leo?- le chiedo tentando di cambiare argomento, è da molto tempo che non nomina la sua ultima fiamma.

Lei fa spallucce -Non è andata, non è così decente come pensavo, e poi lui ha già trovato un rimpiazzo- allude alle due ragazze che ora stanno ballando in pista appiccicate a Leo.

La facilità con cui Faith esce dalle relazioni è impressionante.

Mi prendo un po' di tempo per osservare la sala, niente di nuovo tranne un palco dove una band sconosciuta suona pezzi dal vivo e dappertutto palloncini a forma di cuore, neanche fosse San valentino.

Tra la gente in pista intravedo mio fratello e Ethan che ballano come due scemi vicini alle loro compagne e Lena che parla animatamente con Cole, ma di Alexander nessuna traccia.

Non so perchè mia sorella ad un certo punto viene dritta verso il nostro tavolo, prende Damian per mano e poi lo trascina chissà dove tra la folla. Povero Dam, non vorrei essere nei suoi panni adesso.

-Andiamo a ballare?- mi chiede Faith anche se appena finisce di parlare la band inizia a suonare un lento.

-Mi dispiace ma questa volta passo- decido dopo un po' che mi sono guardata intorno e non sono riuscita a trovare ancora Alec, e poi non voglio proprio sorbirmi lo spettacolo di Ethan che balla vicino a quella perfettina. Non che sia gelosa, assolutamente.

Lascio Faith cercare qualcuno con cui ballare mentre vado in bagno per vedere come sono conciata e... niente, non avrei dovuto farlo.

Ho il lucidalabbra sbavato, il vestito aggrenzito e i capelli scompigliati, non che quest'ultima sia una novità, dopotutto.

Cerco di rendermi presentabile quando sento una risatina provenire da una cabina del bagno, seguita dallo schiocco di un bacio.

-E la ragazza con cui sei arrivato?- chiede una voce femminile.

-Fanculo quella ragazza, non mi importa niente di lei- ridacchia la voce maschile prima di continuare con i baci.

Quasi mi metto a strappare tutta la carta per asciugarsi le mani quando capisco che il proprietario di quella voce è Alexander. Tutto ad un tratto mi sento di nuovo nervosa, e irritata e delusa, ma poi decido di fare dei respiri profondi e di rilassarmi perché non è sicuro che quello sia effetivamente Alec.

Esco in fretta dal bagno per prendere un po' d'aria e mi siedo ad un tavolino dove dopo un po' mi raggiunge Ethan.

-Ehy Elle, cos'è quella faccia?-

-Non chiamarmi Elle, cazzo!- sbotto anche se gliel'ho già lasciato fare molte volte prima. Il fatto è che Alec mi sta facendo davvero diventare matta tra i suoi comportamenti ambigui e quello che mi ha detto Ethan di lui.

-Hey calma, ma che ti...- fa per dire ma quando nota qualcosa aggrotta le sopracciglia -Cos'hai sul collo?-

Sgrano gli occhi e divento rossa mentre cerco di coprire con la mano in maniera disinvolta i succhiotti che mi ha lasciato Alexander.
-Hum... niente, saranno dei pizzichi di zanzara- non ho la testa di sorbirmi una sfuriata da parte di Ethan, non se lui può uscire con chi cavolo vuole e io no.

Non sono un asso nel mentire perciò lui non molla la presa -E dimmi, dov'è Alec adesso?- Giuro che lo ammazzo se non se la finisce.

Faccio per dire qualcosa quando Rebecca ci raggiunge e incrocia i suoi bellissimi occhi con i miei. Mi fa sentire in soggezione, nulla di lei è fuori posto, avrà sudato in pista prima, eppure il suo profumo di cannella lo sento da qua.

-Danielle, tutto bene?- ha anche una voce gentile, ma come può essere? -Tesoro se non vuoi domande indiscrete dovresti mettere del fondotinta su quei succhiotti. Se vuoi te lo presto- mi sorride mentre io sprofondo dalla vergogna e contemporaneamente maledico quel qualcuno lassù per non avermi dato neanche un briciolo della sua perfezione o della sua disinvoltura.

Vedo Ethan un po' incazzato e strano ma vero, ringrazio mentalmente Alec per essere apparso in questo momento.

-Scusate ma devo andare- dico con un sorriso forzato prima di raggiungere il mio "accompagnatore" e trascinarlo in una parte della sala un po' più appartata.

-Dov'eri finito?- chiedo a costo di sembrare una paranoica mentre noto che ha un look più trasandato di prima.

-In giro- mi risponde solo e quando alzo un sopracciglio, scettica, lui sbuffa -Che vuoi che ti dica Danielle, non mi servi più. Non vuoi fare sesso con me? Va bene ma non mi rompere le palle, adesso-

Boccheggio cercando di assimilare quelle parole, ma prima che risponda qualcosa lui continua -E poi, fattelo dire, sei strana e pazza, non credo che qualcuno ti capirá mai. Rassegnati ad una vita da zitella-

Io solamente rimango lì impalata e lui forse ha pietà di me quando dice -Scusa, non volevo ferirti- con tono falso.

Decido che per me è troppo e gli tiro uno schiaffo sulla faccia che lo fa rimanere per un attimo interdetto -Scusa, non volevo ferirti- lo imito.

La sua espressione incredula allenta solo un po' il nodo che mi si è formato all'altezza dello stomaco, abbasso la testa non volendo sapere chi ha assistito a quella "scenetta" e quasi corro verso l'uscita.

Faccio dei grossi respiri per calmarmi quando mi siedo sulle scale che portano all'ingresso della scuola.

Sembrava gentile durante le nostre uscite, non mi ha mai detto niente e poi? È solo un puttaniere bastardo. Sono stata una stupida, dovevo ascoltare Ethan o almeno rimanere in guardia e invece mi sono lasciata prendere. Mi piaceva, pensavo fosse diverso, e invece...

Questa è una delle tante prove secondo la quale la vita reale non è come nei libri perchè altrimenti ora Alec mi sarebbe corso dietro a dirmi che per lui valgo molto di più di una notte di sesso.
E il fatto che io ora stia pensanso alle storie mi fa sentire ancora peggio perché conferma solo ciò che lui mi ha detto. Pazza, incomprensibile, un caso perso, ecco cosa sono.

Tiro su con il naso cercando di cacciare indietro sia la delusione, sia le lacrime che minacciano di uscire da un momento all'altro. Non ho pianto quando sono morti i miei personaggi preferiti delle mie saghe preferite, non posso piangere adesso. Ecco, mi faccio pena da sola.

Mi accorgo solo quando mi circonda le spalle in un caldo abbraccio, che Ethan è accanto a me.

Mi alza il viso e mi asciuga con il pollice una lacrima solitaria sulla mia guancia -Non piangere, non voglio avere a che fare con un panda depresso- mi dice cercando di farmi sorridere, cosa che non gli riesce molto bene.

Mi guarda preoccupato -È colpa di Alec, vero?- e questa domanda mi fa sentire ancora peggio.

Mi stringo maggiormente nel suo abbraccio e cambio discorso con voce un po' tremolante -Non dovresti essere con Rebecca?-

Ha lo sguardo perso nel paesaggio quando mi risponde -Tengo di più a te-

-Ma lei è perfetta!- gli dico non per incentivarlo a tornare da lei, ma semplicemente perchè voglio capire meglio come sia possibile.

Sposta lo sguardo verso di me con un sorriso strafottente -Anche tu sei perfetta, perfettamente pazza-
E mi sentirei sollevata se non fosse praticamente la stessa cosa che mi ha detto Alec.

Gli tiro una gomitata sulla pancia -Dico davvero, Et-

Lui sospira -Può essere perfetta e allora? La perfezione è noiosa-

-E allora perchè sei venuto al ballo con lei?- gli chiedo, ancora confusa.

-Tu ci sei venuta con Alec, dovevo pur far qualcosa! E poi lei è un'amica d'infanzia e le dovevo un favore. Ti dirò la verità, siamo stati insieme per un po', ma abbiamo capito che non siamo fatti l'uno per l'altra- fa una pausa con un sospiro e io mi sollevo un po' -Con te è diverso, sei così strana a volte che mi fai morire dal ridere e non è una cosa brutta perchè con te non mi annoio mai-

Alzo un'angolo della bocca, grata per le sue parole anche se ho ancora in mente ciò che mi ha detto Alec e lui lo capisce. -Hey- mi guarda con tanta intensità che i suoi occhi diventano di un verdone scuro -Non dare retta a quello stronzo, qualunque cosa ti abbia detto, o fatto. Lui pensa solo a se stesso...e al sesso-

vedendo che non rispondo, ancora un po' delusa e umiliata, continua con la mascella contratta -Non... non avete fatto sesso, vero?-

Eccolo che riaffiora, il suo istinto protettivo. Questa volta non rispondo perchè non so se dirgli quello che è successo in macchina, è troppo imbarazzante.

Lui si acciglia ancora di più e la sua agitazione quasi mi fa sorridere -Sei geloso?- gli chiedo.

Ethan rimane per un attimo interdetto ma poi risponde con un "no" troppo secco perchè io possa crederci davvero.

-Andiamo, ammettilo- ok, il fatto che fa di tutto per nasconderlo mi sta divertendo un pò.

Scuote la testa -Ti sbagli- dice un po' incazzato.

-Per te va bene allora se ora vado a ballare con quel ragazzo che mi sta fissando da un po'- mento solo per vedere come reagisce.

Faccio per alzarmi ma lui mi blocca e mi fa sedere a cavalcioni sulle sue gambe, per quanto il mio vestito possa permetterlo. -Sono geloso, ok? Ma tu ora resti qui con me- ammette infine abbracciandomi così forte che mi spunta un sorriso vero, questa volta.

Fanculo Alexander, Ethan è molto meglio e sono una stupida ad aver pensato il contrario prima, anche se per poco tempo.

Rimaniamo così per un po' e io non faccio che confermare che nelle braccia di Ethan mi sento bene, al sicuro e libera di essere me stessa.

Quando però dalla palestra sentiamo il suono attutito della canzone "Upton funk", non so come faccia ma lui salta in piedi in un nanosecondo.

-Questa canzone è una figata assurda, dobbiamo ballarla!- grida e mi trascina nella pista da ballo senza che possa rispondergli in qualche modo.

Ci uniamo al resto dei nostri amici e facciamo quello che ci esce meglio in questi casi: imitiamo il modo strano di ballare delle altre persone perchè se ci mettessimo a ballare noi sul serio, allora sarebbe molto peggio.

E io finalmente inizio davvero a divertirmi, incapace di non scoppiare a ridere davanti alle facce buffe dei miei amici.

Hola
I'm back con molto ritardo ma almeno questo capitolo è più lungo degli altri quindi sono perdonata, vero?
Spero vi sia piaciuto e spero anche di aggiornare prima la prossima volta, è solo che quando mi fisso con una cosa non riesco a smettere anche se avrei altre cose da fare, tipo scrivere.
But...Enjoy!
  
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