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Autore: indietrononsitorna    11/08/2015    1 recensioni
Questa “storia” si basa sull’amore tra Bella e Jacob. Si parte dal clima che è presente in New Moon e in particolare come Bella abbia trovato il suo 'porto sicuro ' in Jake e di come lui voglia aver a tutti i costi la possibilità di diventare il suo fidanzato.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Jacob, Carlisle/Esme, Emily/Sam, Emmett/Rosalie
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: New Moon, Più libri/film
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Cosa si fa ? Quando il tuo mondo è caduto a pezzi e rimangono solo le ceneri di quell’amore così spassionato che in passato ti aveva portato a toccare le stelle con un dito mentre ora ti ha distrutta , devastata dall’interno. Quando quella voragine  non smette un attimo di far male come il sangue che pulsa nelle ferite? Cosa si fa quando non si ha voglia di mangiare, bere, parlare a momenti pesino respirare ma tornare indietro e cerare una ragione ma sai di non poter vagare nei ricordi perché ciò ti ucciderebbe? Ma infondo non si può rimanere uccisi da ricordi ed è questa la cosa peggiore perché è una tortura, sai che il dolore non ti abbandonerà mai totalmente, che bisogna portarselo dietro, che sarà per sempre parte di te e  sai che lui si è preso un po’ di te, della tua anima ,del tuo cuore che non riavrai più indietro. Cosa si fa a quel punto? Lanciarsi giù da un dirupo? O cercare di andare avanti anche se sai che la felicità non tornerà più ad essere quella di prima , che cambierà il tuo luogo sicuro e spensierato … che il design non sarà lo stesso?
Erano queste le domande che mi affliggevano  la notte quando cercavo di non addormentarmi, sapevo che se mi fossi addormentata sarebbe stato il delirio al mattino seguente. Sapevo che lo avrei sognato, che avrei sognato Edward e che avrei rivissuto il momento nel quale mi ha abbandonata a me stessa , a combattere per rimanere  in questo mondo così insulso senza di lui . Ma nessuno è inarrestabile per cui mi addormentavo anche io. A svegliarmi nel cuore della notte era Charlie. Vivevo incubi terribili , combattevo per arrivare da lui e impedire che andasse via ma non ci riuscivo mai: lui un attimo primo era accanto a me e mi baciava il capo un secondo dopo era scomparso. A quel punto correvo per la foresta, inciampando qualche volta come il mio solito ma mi rialzavo e vagavo per ore e arrivava sempre il momento nel quale mi abbattevo perché non ero stata in grado di fare qualcosa e mi sentivo così incapace e il dolore iniziava a farsi spazio dentro di me e dev’essere quello il momento in cui urlavo a squarciagola e al momento stesso piangevo senza accorgermene, quello il momento in cui Charlie mi svegliava dicendo che andava tutto bene. Dopo aver preso aria mi rimettevo a dormire pregando di non fare nuovi sogni, a svegliarmi poi era la debole luce che riusciva a penetrare dalla coltre di nubi che sovrastava il cielo di Forks. Poi mi alzavo, andavo in bagno per lavarmi, tornavo in camera e  mi vestivo , mettevo a posto lo zaino, scendevo in cucina per mettere su il caffè per Charlie mentre mi preparavo una tazza di latte e cereali più per scena che per me , non avevo mai fame ma non sopportavo vedere lo sguardo di Charlie. Quello sguardo mi faceva sentire in colpa, perché non poteva fare nulla per aiutarmi ma non smetteva di avere  sempre paura per me in quel periodo. Effettivamente facevo ogni cosa svogliatamente e avevo perso parecchi chili. Ero diventata un automa : non sorridevo più, non ascoltavo più musica, ero sempre assente insomma mi rifugiavo nel mio piccolo mondo  chiudendomi a riccio anche se l’unico pericolo da cui mi dovevo proteggere era me stessa. Poi andavo a scuola seguendo le lezioni, non parlavo con nessuno né durante i cinque minuti fra un cambio d’ora e l’altro né a pranzo. Preferivo stare sola, sedermi al ‘ loro’ tavolo. Finite le lezioni mi dirigevo verso casa. Arrivata preparavo la cena a Charlie e poi dopo aver finito di lavare i piatti in cucina o altri servizi, iniziavo a fare i compiti e poi salivo a letto. Ero diventata qualcosa di indescrivibile forse anche peggio di un automa : quelli a volte hanno delle disfunzioni io no. I miei voti a scuola non erano stati mai tanto alti ma stavo trascurando perfino Renee :la mia famiglia , perfino quella. Lui , quell’essere mi aveva ridotto così e io ero inerme perché dopo tutto non riuscivo ad avercela con lui ma la tempo stesso ero furiosa con me stessa per non riuscire a tornare anche solo alla normalità che accomuna ogni adolescente su questa terra.
 
   
 
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