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Autore: gigia96    12/08/2015    3 recensioni
Jade pensa di essere una ragazza normale fino a quando nel 1992 riceve la sua lettera da Hogwarts.
In quell'anno Harry e i suoi amici stanno per frequentare il secondo anno.
In quella scuola Jade conoscerà nuovi amici, vivrà molte avventure e scoprirà cosa vuol dire essere una strega, e che non basta agitare una bacchetta per esserlo.
Seguite Jade nei suoi anni a Hogwarts e osservatela crescere e imparare
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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A scuola non si parlò d’altro se non della scritta sul muro per giorni e giorni.
Se ne parlava nei corridoi, nelle aule, nei dormitori, praticamente ovunque e i professori erano esasperati da questo fatto.
Infatti ormai si erano dovuti abituare alle masse di alunni che continuavano a chiedere maggiori informazioni al  riguardo, anche se erano riluttanti a fornire un qualsiasi piccolo dettaglio.
Soprattutto a noi che eravamo al primo anno, per questo andai a cercare informazioni altrove.
Prima di puntare alla biblioteca cercai di averle in modi più veloci, chiedendo informazioni a tutti gli alunni più grandi, che quindi potevano sapere qualcosa, che conoscevo.
Ma sia Hugh che Andrew si rifiutarono di dirmi qualsiasi cosa riguardo la Camera dei Segreti.
Quindi nella pausa pranzo andai in biblioteca, solo per scoprire che tutte le copie di “Hogwarts: storia di una Scuola di Magia” erano terminate e non ne avrei potute avere se non dopo un paio di settimane.
Sospirando tornai nella Sala Grande dove avevo lasciato le mie compagne di stanza e Ginny che chiacchieravano fra loro.
- Non ho trovato niente – dissi sedendomi pesantemente sulla panca e sbuffando.
- Non sei stata via nemmeno quindici minuti cos’è successo? – chiese Ginny.
La Weasley e Cathy erano quelle che erano rimaste più sconvolte da quel che era successo la sera di Halloween e non piaceva a nessuna delle due doverne parlare.
- Tutte le copie del libro che stavo cercando sono state prese – tutti quei misteri mi stressavano.
- Che libro stavi cercando? -
- Hogwarts: storia di una Scuola di Magia -
- Io ce l’ho quel libro – esordì Luna con aria distratta.
Alle sue parole mi rizzai improvvisamente di nuovo speranzosa e mi rivolsi a lei.
- Davvero Luna? Dove? -
Ci mise qualche secondo a rispondere.
- Non lo so, dovrebbe essere nel mio baule, forse nel fondo -
Allora scattai in piedi e la presi per mano, trascinandola per la Sala Grande.
- Dove stiamo andando? – mi chiese.
- Nel dormitorio ovviamente -
Il baule di Luna era abbastanza particolare, non solo per il contenuto, ma anche per la valigia in se stessa. Dovemmo cercare sotto a tutte le cianfrusaglie e i vestiti dai colori sgargianti che aveva portato, e fidatevi di me se vi dico che non erano poche le cose che dovemmo spostare.
Infine, proprio sul fondo, sotto a tutto tirammo fuori la copia più vecchia e rovinata del libro che stavamo cercando che avessi mai visto. Ma almeno ora potevo leggerlo.
- Grazie Luna, mi hai salvato da settimane di attesa – dissi abbracciandola.

Ci misi due giorni a leggerlo tutto, cercando di non farmi sfuggire nessun indizio e con disappunto scoprii che non aggiungeva nessuna nozione alle informazioni che già avevo.
C’era soltanto scritto che esiste una leggenda che narra che ad Hogwarts ci sia una Camera dei Segreti ma che non è mai stata effettivamente trovata.
E dopo due giorni di lettura ininterrotta ero al punto di partenza, decisi così di tornare in biblioteca e ripiegare su altri libri per trovare informazioni.
Cercavo da uno scaffale all’altro nella speranza di trovare qualche libro interessante fino a quando non sentii una voce familiare.
- Com’è possibile che non si trovino informazioni da nessuna parte!?- sbottò esasperata Hermione.
- Anche tu stai cercando qualcosa riguardo la Camera dei Segreti? – le chiesi mentre mi sedevo vicino a lei.
- Non è che io stia cercando informazioni, il professor Ruf ce ne ha già parlato, ma lui ha detto che non esiste questa stanza e io ero venuta a cercare se da qualche parte era scritto dove si trova – disse chiudendo di scatto il grosso volume che aveva di fronte a lei.
- Quindi mi stai dicendo che il professore vi ha raccontato la storia della Camera dei Segreti? Ti prego dimmi qualcosa al riguardo, sto impazzendo nella ricerca di informazioni – la supplicai.
In quel momento madama Pince spuntò da dietro lo scaffale intimandoci di fare silenzio, altrimenti ci avrebbe cacciato fuori dalla biblioteca.
- Allora sai che la scuola è stata fondata dai maghi che danno i nomi alle casate: Godric Grifondoro, Cosetta Corvonero, Tosca Tassorosso e Salazar Serpeverde – mi disse abbassando la voce a un sussurro e io annuii così lei continuò – Per anni lavorarono insieme pacificamente, fino al giorno in cui Serpeverde si ribellò perché voleva che i suoi alunni non fossero dei Nati Babbani. Dopo delle liti Serpeverde lasciò la scuola. E si narra che prima di andarsene avesse costruito una stanza sigillata chiamata Camera dei Segreti che sarebbe stata riaperta solo nel momento in cui sarebbe arrivato ad Hogwarts il suo erede scatenandone il mostro che si nasconde al suo interno. Il professore ci ha anche detto che questa Camera è stata cercata a lungo senza essere mai stata trovata. E quindi eccomi qui a cercare informazioni su dove si trovi -
Allora mi guardai intorno e solo in quel momento mi resi conto veramente delle centinaia di libri che ci dovevano essere in quella biblioteca e di quanto sarebbe stato difficile trovare un particolare libro fra tutti quelli presenti.
Era come cercare un ago in pagliaio, bendati.
- Hai già qualche idea su dove potresti trovare qualche informazione? -
- No, ho già provato a cercare in molti libri di leggende ma non ho trovato nulla -
Quando abbassai lo sguardo vidi l’ora e mi accorsi che se non mi fossi sbrigata sarei sicuramente arrivata tardi alla lezione di Pozioni e Piton mi avrebbe tolto dei punti.
Quindi salutai Hermione e corsi verso i sotterranei, sperando di arrivare in tempo.

Passarono alcuni giorni senza particolari avvenimenti fino a venerdì sera.
Dopo cena, mentre ci avviavamo verso il nostro dormitorio, Ginny ci fermò e ci pregò di accompagnarla a guardare la partita di Quidditch che ci sarebbe stata il giorno seguente.
- Vi prego voglio assolutamente vedere come vola Harry e questa è la prima partita dei Grifondoro quest’anno – continuò tutto d’un fiato.
- A me non piace molto il Quidditch – e nel momento in cui lo dissi Ginny mi guardò malissimo – Ma se ci tieni tanto posso accompagnarti – finii sorridendole.
- Anche a me piacerebbe venire a vedere la partita – si aggiunse Luna.
Verso le undici del giorno dopo io, Luna e Ginny ci avviammo verso il campo da Quidditch, munite di mantello nel caso avesse iniziato a piovere, dato che il cielo prometteva una bella tempesta.
Ci sistemammo centrali, in modo da poter vedere al meglio tutto il campo, guardandomi intorno poco distante da noi vidi Hermione con Ron.
Non ci volle molto prima che i giocatori entrassero nel campo e, quando Madama Bumb fischiò l’inizio della partita, molti spettatori lanciarono grida eccitate, fra cui Ginny.
I giocatori sfrecciavano sulle loro scope e io, non conoscendo molto bene quello sport, mi limitavo a sussultare quando una palla passava troppo vicino a uno dei giocatori, o quando sembrava che si stessero per schiantare al suolo.
Nonostante la mia inesperienza riuscii a capire che Harry volava particolarmente bene, ma che sembrava che  stesse scappando da qualcosa.
- Ginny è normale che Harry voli da una parte all’altra in quel modo? – le chiesi indicandolo.
Lei lo guardò per qualche istante, cercando di capire cosa ci fosse che non andava, poi all’improvviso si alzò in piedi.
- No, non è normale per niente, quel Bolide lo sta inseguendo! -
Evidentemente anche in campo si erano accorti che c’era qualcosa di sbagliato in quel Bolide , perché i Grifondoro avevano chiesto un intervallo.
Rimasero qualche momento a terra a parlare fra loro, mentre la pioggia scendeva scrosciante.
- Ma si può giocare anche con questa pioggia? – chiesi a Ginny tenendomi il cappuccio per non farlo volare a causa del forte vento.
- Certamente, le partite di Quidditch non vengono annullate quasi mai – mi rispose alzando la voce dato che, nonostante fossimo una accanto all’altra, non riuscivamo a sentirci bene.
Mentre parlavamo la partita era ripresa. La palla marrone, che Ginny mi aveva detto che si chiamava Bolide, continuava a rincorrere Harry.
All’improvviso quest’ultimo accelerò e allungò la mano verso un oggetto piccolissimo che brillava fra le gocce di pioggia. Fu in quel momento che il Bolide riuscì a centrare il suo bersaglio.
Harry cadde dalla scopa tenendosi il bracciò per il dolore. All’impatto a terra Ginny trattenne il respiro e cominciò a correre per raggiungerlo. Io rimasi lì impalata, indecisa sul da farsi.
Nel  frattempo tutta la squadra Grifondoro si era radunata intorno a Harry e anche qualche professore stava raggiungendo la piccola folla.
Nonostante tutto Harry era riuscito a prendere il Boccino d’Oro quindi, se avevo capito bene le regole, Grifondoro aveva vinto la partita.
Ginny ancora non era arrivata in campo quando il fratello e Hermione portarono via Harry, molto probabilmente in Infermeria. Effettivamente non vidi Ginny entrare in campo, sembrava semplicemente essere corsa via da qualche altra parte. Come se qualcosa l’avesse chiamata.

Il giorno seguente giravano molte voci per il castello riguardo l’aggressione di un ragazzo del primo anno di nome Colin Canon. Si diceva che l’erede di Serpeverde, che molti credevano essere Harry Potter, l’avesse aggredito perché lo infastidiva o che fosse stato pietrificato come la gatta di Gazza.
La cosa non fu molto chiara fino a quando non incontrai Hermione.
- Hai sentito quello che si dice riguardo Colin Canon? – non appena dissi quelle parole lei sbuffò.
- Si è fastidioso come alcune voci si diffondano distorte, in realtà è stato pietrificato -
- Quindi Harry non c’entra niente? -
- E come potrebbe? Era bloccato in infermeria senza le ossa del braccio – mi rispose lei.
- Avete scoperto qualcos’altro riguardo questa faccenda della Camera dei Segreti? – le chiesi in cerca di informazioni.
- A dire la verità no, però ci stiamo avvicinando alla scoperta di chi potrebbe essere l’Erede di Serpeverde – fece una pausa e poi aggiunse a bassa voce - Mi posso fidare di te se ti confido una cosa? –
Io annuii e lei mi condusse nel castello fino al muro dove c’era stata la scritta, quindi aprì una porta ed entrammo in un bagno.
- Che ci facciamo nei bagni?-
- Aspetta qualche altro secondo che ti spiego – detto quello aprì la porta di uno dei gabinetti mostrandomi un calderone con dentro un liquido di un colore particolarmente spiacevole.
- Io, Harry e Ron con questa scopriremo chi è l’Erede di Serpeverde-
- Che cos’è? – chiesi titubante.
- È la Pozione Polisucco, che ci permetterà di assumere altre sembianze per un certo lasso di tempo. Noi crediamo che Draco Malfoy, lo conosci? – mi chiese  e io scossi la testa – Non fa niente, crediamo che lui sia l’Erede di Serpeverde o almeno che sappia qualcosa in più riguardo questa storia. Ma ci odia, quindi non ci direbbe mai quello che sa, per questo… -
- Per questo con questa pozione vi trasformerete nei suoi amici per ottenere le informazioni, giusto? – chiesi con gli occhi che mi brillavano, adoravo quando riuscivo a capire come stavano le cose prima che me lo dicessero.
- Esattamente – mi rispose sorridendo.
 
 
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Ebbene eccoci all’ultimo capitolo prima della pausa estiva. Non pensavo che sarei riuscita a scriverne un altro, sappiate che il prossimo capitolo riprenderà esattamente da questo punto. Già dallo scorso capitolo sto facendo molta più attenzione al libro dato che gli avvenimenti si accavallano, inoltre non so se ci abbiate fatto caso ma siamo più o meno a metà anno, il che vuol dire che mancano ancora un po’ di capitoli. Diciamo che quando ho iniziato a scriverla avevo intenzione di fare 15 capitoli e quello sarà più o meno il numero di capitoli che ci saranno per il primo anno di Jade. Ogni volta mi perdo nei miei commenti a fine capitolo e magari non vi interessa ma dettagli.
Un bacio, al prossimo capitolo.
 
  
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