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Autore: OS gang    29/01/2009    0 recensioni
Una raccolta di storie sul passato dei protagonisti di “Oayo Sensei!!” (maestri e allievi), nonché degli altri personaggi originali presenti nella serie (con i relativi maestri)...
Leggete e recensite! e non risparmiate le critiche, se avete da farne!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha
Note: OOC, What if?, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oayo Sensei!!'
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1.Rinascita
by WinryRockbelltheQueen - Yuki's owner

Era notte.
Deidara non voleva proprio tornare in quel posto.
Iwa.
L'avevano strappato da quel posto qualche anno prima, con cattiveria. Era stato quel bastardo di Itachi, con i suoi fottuti occhi. 'Però, davvero una bella arte.'
- No!- sussultò, Deridara a quel pensiero.
- Deidara.- si limitò a sentenziare Sasori dalla sua gabbia di legno.
- Scusi, Danna. E' che...-
- Cos'è, hai voglia di chiacchierare?-
- No, Danna.- Deidara si spense nella sua malinconia. Da quanto faceva parte dell'Akatsuki, era cambiato. Si era spento, la sua esplosione si era affievolita. Ma era diventato anche più aggressivo: la sua arte era l'unico modo per sfogarsi, e quel giorno Iwa ne sarebbe venuta a conoscenza.
Voleva assolutamente liberarsi. Spiegare le ali del suo C2 ed urlare di gioia. E vedere tante esplosioni nella città che l'aveva accolto alla nascita. Quella città che ora poteva star accogliendo nuove vite.
- Danna, scusi se la disturbo...- guardò distratto al disotto della sua creazione volante - ma... perchè siamo qui ad Iwa?-
- Ma sei stupido? Qui potrebbe trovarsi un eventuale Jinchuuriki.-
- Abbiamo informazioni?-
- No. Ma penso che tu non abbia problemi a riconoscerne il chakra.-
- Nossignore.-
Iwa iniziò ad apparire sotto gli occhi di Deidara. Se avessefatto cadere qualche C1, la popolazione si sarebbe spaventata di sicuro, ed altrettanto sicuramente la Forza Portante avrebbe reagito... almeno internamente. Ma quel Sasori non poteva pensare a fare qualche cosa anche lui?
- Deidara, sbizarrisciti.- ordinò la marionetta.
- Ma...-
- Cosa c'è?-
- Dobbiamo scendere di quota, altrimenti questi stolti non riusciranno mai a comprendere la mia arte esplosiva.-
- Come vuoi tu. Ma l'arte è immortale.- A dir la verità, anche Sasori si divertiva a rispondere al biondo.
Scesero di quota, e Deidara fece nevicare C1. Boom, boom, boom.
- Danna - chiese - ma perchè è venuto anche lei? Non potrebbe, umpf... andare a fuoco, uhn?-
Se la marionetta fosse stata uomo, si sarebbe imbarazzato - Potrei. Ma sono venuto per controllarti: potresti scappare e non tornare più, o morire.-
- Non dica sciocchezze, io non morirò mai.- prese fiato - N28!- l'ennesima esplosione fece infuocare un paio di edifici. Deidara fece depositare C2 su di un edificio.
- Danna, rimanga qui. Se quest'edifico andrà a fuoco, io e la mia creazione avremmo l'intelligenza di salvarla. Ci penso io, qui.- Deidara si volatizzò.
Tra le fiamme cercò invano la Forza Portante del quale il Leader tanto parlava.
- Dove sei, dove diavolo sei?!- disse tra i denti mentre correva. Fece esplodere ancora qualcosa. Qualcuno morì, ed intanto Iwa danzava tra le fiamme.
Passò, per caso, davanti alla sua vecchia dimora, che ora ardeva. Un senso nostalgico fece annacquare l'unico occhio umano dell'Artista, che guardava incredulo ed insespressivo - cosa molto, molto anormale per lui - quell'ammasso di rovi. Una voce infantile chiamava la madre. Quella casa... era abitata? Chi era il bastardo che aveva avuto il coraggio di entrar in quella casa?!
Deidara si lanciò tra le fiamme. I suoi capelli, lunghi e biondi, fluttuarono insieme alle fiamme. Giunse in quella che sarebbe dovuta essere la stanza più grande: una ragazzina, con la testa fasciata, si nascondeva sotto un tavolino di cristallo. Deidara si avvicinò.
- Ragazzina, i tuoi genitori dove sono?- chiese indignato.
- I-in missione signore... chi siete?-
- E allora perchè li continui a chiamare?-
- Loro...loro mi hanno promesso che ci sarebbero stati sempre e comunque... anche quando e-erano lontanti...- disse con voce rotta dal pianto.
- Sei sola?-
- Sì.-
- Vuoi morire?-
- Cos'è... morire?-
- Non lo sai?- eresse un muro d'argilla che lo proteggesse - è quando finisci di vivere, ti addormenti e non ti svegli più, uhn.-
- No, non voglio morire!- il muro d'argilla crollò inghiottito da alcune fiamme. Per fortuna non aveva carica esplosiva!
Deidara porse la mano - Come ti chiami?-
- Yuki.-
- Yuki, Iwa sta andando distrutta, e tu potresti morire bruciata.-
Yuki capì che potevano esserci diversi modi di morire - Cosa devo fare?!-
Deidara si alzò, e, sempre con la mano tesa e l'espressione fiera, reso più bello e splendente dalle fiamme, agli occhi della ragazzina, disse:
- Vieni con me, piccola Yuki. Ti salverò.-
Yuki quasi lo scambiò per un Dio. Per una ragazzina di cinque anni, questo era più che normale. Sgusciò fuori dal tavolino e Deidara la nascose nella cappa nera, assicurandola tra le sua braccia.
- Andiamo, uhn!- uscì dalla casa, e, voltandosi, fee esplodere una volta per tutte quella catapecchia.
[Qualche ora dopo]
- Allora, Deidara?- chiese la marionetta. Erano fuori da Iwa: il C2 si era spostato.
- Niente, non c'è niente, uhn.-
- Cos'hai sotto la cappa?-
- Niente Danna!-
- Sei incinto?-
- Che domande sono, Danna? Uhn!-
- Apri quella cappa.-
- No, uhn.-
Akasuna no Sasori puntò la sua coda metallica contro il naso del ragazzo - Allora?-
Deidara aprì immediatamente la cappa, e mostrò una ragazzina che guardava Sasori e la sua coda incredula ed entusiasta.
- Che bella!- esclamò, provando a toccare la punta. Sasori la ritrasse.
- Che vuoi?! Deidara, chi è quest'umana?!-
- Che termini, Danna... suvvia, uhn...-
Yuki rise - Allora quello brutto è Sasori, e quello biondo è Deidara!-
- Eh?!- dissero i due insieme.
- Sì sì!-
- Deidara, perchè l'hai portata?-
Il biondo tappò le orecchie alla bambina e spiegò tutto quello che era successo. Yuki strappò una mano dal suo viso e notò la bocca.
- Voi avete le bocche sulle mani?- chiese divertita.
- Ehm, sì...  uhn.-
- Che bello! Yuki anche le vuole!-
- Come la mettiamo con il Leader?-
- Perchè, devo dirglierlo? Credo prorpio di no, uhn. E poi lo verrà a sapere sicuramente. E' venuto anche a sapere degi insoliti acquisti di Hidan-san.-
- OK...-
Yuki iniziò a tossire violentemente. Era forse il fumo che aveva inalato? Deidara le battè qualche colpo sulla schiena per farla respirare meglio.
- Che istinti paterni.-
- Taci.-
- Mi hai appena dato del tu?!-
- Mi scusi!- Deidara si inginocchiò, e Yuki rise.Dopo qualche minuto, il C2 si sollevò in volo, e Yuki venne colta da un gran sonno. Era stretta tra le braccia del biondo su ordine di Sasori.
- Sto... sto morendo, Deidara-sama?-
- Spero... spero proprio di no - 'Hai inalato parecchie tossine' - ci vediamo domattina, Yuki-chan.-
- O-ohyasumi nasai...-
La mattina dopo la bambina si svegliò in un letto nuovo, in una stanza sconosciuta. Balzò giù da letto alla ricerca di un bagno, che trovò subito.
Riuscì a specchiarsi e a sistemarsi i capelli neri, sotto lo sguardo pece. Lavò il viso bianchissimo. Uscì dal bagno e tornò sul letto, sedendosi. Aveva indosso ancora la stessa maglia a rete - per metà - e gli stessi pinocchietto viola. Sentì la porta aprirsi, e sulla soglia apparì lo stesso Dio delle Fiamme della sera prima. Portava uno yukata verde scuro e bianco, dei pinocchiettto verde scuro ed i capelli sciolti che gli coprivano metà del viso. Aveva un vassoio con sopra un bicchiere di latte e due biscotti.
- Ohayou, Yuki-chan.- disse poggiando il vassoio sul letto e sedendosi.
- Buogiorno, De... oh, non ricordo il vostro nome.-
- Innanzitutto, dammi del tu. Mi chiamo Deidara, uhn.-
- Ma non posso dare ad un Dio del tu!-
- Io non sono un Dio, uhn!-
- Ah, allora è tutto OK.-
- Senti, piccola Yuki, devo farti un discorso.-
- Parl...a.-
- Da ieri, per Iwa sei ufficialmente morta.-
- Ma io non sono morta...-
- Per loro si, uhn. E questo perchè... io ti ho 'presa'-
- Presa?-
- Sì, Yuki. E' come se ti avessi rapito, uhn. La verità è che, Yuki, io sono un criminale. Un cattivo, uhn.-
- Impossibile, ieri mi hai salvato!-
- Una buffa coincidenza è che anche io prima abitavo ad Iwa. Ed abitavo nella tua casa. Poi però, sono arrivati dei cattivi e mi hanno preso. Come ho fatto io con te, Yuki. Ma per motivi differenti, uhn.- nel quarto d'ora che seguì Deidara raccontò chi era, cos'era l'Akatsuki e cosa era successo la notte prima, con la semplicità adatta ad una bambina. Lo sguardo di Yuki divenne più nero di quello che già era.
Deidara le fece una carezza in testa e la lasciò sola. Si diresse di nuvo nel bagno dopo aver preso un kunai da un comodino. Si posizionò davanti allo specchio, utilizzando uno sgabello.
- Voglio morire!- disse scavando nel braccio. Scese una cascata di sangue caldo e rosso scuro.
- Morire!- continuò praticando un finissimo taglio sul collo. Il sangue colò sia nel lavandino, che per tutto il corpo della bambina. Bagnò lo sgabello ed il pavimento. Poi, cadde a terra facendo motlo rumore. Deidara si fiondò nel bagno, chiedendosi cosa fosse successo.
- Yuki!- esclamò cercando qualcosa per fasciare quelle brutte ferite.
  
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