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Autore: Melde Aranel    12/08/2015    4 recensioni
Una volta ingannato Thanos e ritrovata la libertà grazie al Tesseract e allo Scettro del potere, Loki ha un orizzonte infinito di possibilità per arrivare al suo obiettivo.
L'unico problema è... da dove partire?
"Sorrise, con quel ghigno non troppo sano che lo caratterizzava.
Quindi non era morto.
Anzi, il piano era riuscito alla perfezione.
Era esattamente dove doveva essere: lontano
Un nuovo mondo, una nuova vita, lo stesso scopo: il trono.
Ci sarebbe stato da divertirsi."
Ci tengo a dire che
QUESTA STORIA è IL CONTINUO DI "THE AGE OF DEMIGODS" DI CLEIA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1


POV Loki:


Una volta seduto, fare un esame complessivo dei danni non fu affatto difficile: quello che all’inizio sembrava un bruciore latente, in realtà era un ustione che oltre all’intero braccio occupava anche buona parte del petto.

Sospettava che fosse decisamente più grave di quello che sembrava a prima vista.

Sfortunatamente con quest’ultimo trucchetto si era giocato gran parte dei poteri e gli ci sarebbe voluto diverso tempo per recuperali in modo almeno accettabile.

In circostanze normali, avrebbe potuto sfruttare il potere del Tesseract (straordinariamente ancora integro, al contrario dello scettro), ma rivelare in modo così plateale la sua posizione a Thanos sarebbe stato da sprovveduti.

E lui non era uno sprovveduto, assolutamente.

Era solo disperso chissà dove nell’universo, circondato da non si sa quanti organismi potenzialmente ostili.

Quel coniglio-scoiattolo, per esempio.

Che pensiero sciocco: come se avesse potuto fargli veramente del male con quelle unghiette quasi del tutto inesistenti.

In lontananza si sentiva il gorgogliare dell’acqua.

Raggiungere un fiume sarebbe stato un buon punto di partenza.

Come primo obiettivo sembrava abbastanza facile, quindi si fece forza e iniziò a camminare.

Davanti a lui c’era ancora la stessa strana creaturina di prima, ma dopo una veloce occhiata la ignorò completamente.

O almeno ci provò.

Certo, ritrovandosela davanti ogni due passi poteva risultare difficile.

Tuttavia la situazione cominciò ad essere davvero strana quando cominciò a ringhiargli contro.

Gli venne da ridere: un batuffolo di pelo di 30 centimetri che voleva mettere paura a lui, il dio degli Inganni?

Proseguì ansimando per lo sforzo ( e dire che stava solo camminando… che rabbia), fino a quando si imbatté in una… fontana?

Nel bel mezzo di una foresta poi, che bizzarria…

Era una struttura imponente con il basamento a spirale, qua e la si scorgevano piccoli angioletti dalle cui trombe uscivano getti d’acqua e sulla cima… lo stesso batuffoloso coniglio-scoiattolo latrante.

Ma allora era una persecuzione!

Poteva sembrare assurdo, ma quell’ insolita creaturina sembrava avere un atteggiamento di rimprovero… anzi, no, di sfida, mentre lo fulminava con i suoi piccoli occhietti gialli.

Non era molto esperto di animali, soprattutto se strani ibridi come quello, ma era piuttosto sicuro che il messaggio fosse: “Ehi, ce l’hai con me amico?!”

Fu in modo del tutto inaspettato che il piccoletto gli si avventò contro, iniziando a mordere e graffiare. Normalmente non sarebbe stato un problema, ma un’ustione sul trenta per cento del corpo poteva essere d’intralcio.

“Ehi tu, lascialo stare!” chiamò una voce.

“Ah” pensò Loki “Finalmente qualcuno di utile!”

Fu con sollievo che si sentì togliere di dosso l’impiccio peloso, ritrovandosi davanti una giovane che, sorprendentemente, alternava sguardi preoccupati per l’obbrobrio con occhiate infastidite a lui.  

“Piccolo, ti ha fatto male questo brutto cattivone?”

No, sul serio, stava davvero parlando col “coniglio”?!

“Stammi a sentire ragazzina, c’è qualcosa che non va: sono io la vittima qui! Hai capito stupida Midgardia…” Aspetta.

Se quella era una midgardiana… allora era su Midgard… e se era su Midgard, tutto quel lavoro era stato… inutile.

Si sforzò di tirar fuori il sorriso migliore nel suo repertorio (che sembrava più un ghigno sadico) e chiese: “Scusa, ma dove siamo esattamente?”

Lei lo guardò con fare ovvio: “Sulla mia isola… ma non lo sai chi sono io?”.

Il dio si iniziava a  spazientire.

“Beh, esattamente…?”

Lei alzò gli occhi al cielo.

“Quelli che si perdono sono sempre più stupidi ultimamente… Calipso, no?”

Angolino autrice_______________________________________________

Ed eccoci qui... che ne dite?
La fantastica Crossover è tutto merito di Cleia, che mi ha dato un'importantissima mano per tirar fuori con le pinze queto primo capitolo dal mio cervellino!
aspetto vostri commenti, consigli e/o spunti prima di andare andare avanti con le pubblicazioni, sia positivi che negativi ovvio: sono sempre costruttivi :)
al prossimo capitolo!
Aranel
  
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