La prima cosa che un amazzone impara,oltre ad un buon cumulo di filosofia,storia ed altro,è a combattere per ciò in cui crede e per la sua tribù.Ephiny lo sapeva bene,perchè ricordava di averlo fatto da bambina.Essere diventata regina,poi,faceva parte del pacchetto che era stato incontrare quella meravigliosa anima di Gabrielle.Questo le aveva mostrato quanto tutto potesse cambiare in un minuto.Non si era mai avventurata in una battaglia senza un motivo valido e senza guardare prima...era ciò che stava cercando di insegnare alle più giovani...ancora prima di come impugnare un bastone.Tale stato non era per lei usuale,ma era da qualche giorno che si sentiva così.Una regina sa quando è il tempo di andare.Parla a tuo figlio,vai al consiglio,pensa al bene della tua tribù,e in estensione della nazione,allena le più giovani,fai tutto di nuovo.Qualcosa a cui non aveva mai pensato,ma quel giorno sembrava essere differente.Era differente,come quando Terreis era morta.Eccetto per il fatto che allora era stato molto ingenuo da parte sua pensare che nulla potesse succedere.Anche se allora non vi erano stati cosi tanti pericoli.Vi erano state così tante guerre da allora,ed Ephiny era stanca di vedre sangue.Quello già versato e che si era portato via un'altra amica d'infanzia e quello che inevitabilmene stava per essere versato. "Prima guardiamo e poi attacchiamo". Segnalò alle altre di avvicinarsi e controllò che Amarice fosse vicino a lei.Non abbassò la maschera,ma si preparò all'attacco cercando di mantenere la calma.Era la regina,e le regine erano destinate a guidare le loro sorelle in battaglia,attraverso ogni battaglia.A lei sembrava di star guidando non solo sorelle,ma anche figlie.Quelle della sua età,le sorelle con le quali era cresciuta,e le più giovani,figlie inesperte,ma non per questo meno pronte ad essere amazzoni.Ephiny annuì e l'attacco ebbe inizio.I romani erano abili,ma le sue amazzoni non erano da meno.Si avventurò nel cuore della battaglia e per un minuto perse di vista Amarice,che combatteva come se non vi fosse un domani.Qualsiasi cosa la sua tribù le avesse insegnato,gliel'aveva insegnato bene.Ma riuscì a girarsi in tempo per salvarla da un'orribile fine,mettendosi tra di loro.Aveva un'armatura argentata,non molto alto,capelli corti e occhi blu di ghiaccio.La combattè,con forza ed una per una perse tutte le sue armi.Fu allora che la sentì.La morte era lì anche per lei,ma prima di andarsene voleva che il suo oppositore si sciogliesse davanti ai suoi occhi.Voleva che sapesse che le amazzoni non scappavano da niente,che con loro non si poteva giocare.Voleva che ricordasse come l'aveva uccisa a sangue freddo. Lo vide...tremare...dubitare...e poi colpire,sentì la lama penetrare in lei completamente,ma lei continuò a guardarlo negli occhi.Nessuna Amazzone ha paura della morte,nessuna amazzone va giù senza combattere,nessuna Regina si rifiuta di combattere,nessuna Donna lascia i suoi figli volontariamente.Così cercò di mettere tutto in quello sguardo.Tutto ciò che sentiva,tutto ciò che non avrebbe mai sentito,la sicurezza che Xena e Gabrielle avrebbero trovato una risposta.Realizzò allora di aver appena fornito alla giovane Amarice il principio di una lezione importante,anzi vitale.Il potere non risiede alla fine di un'arma,qualsiasi essa sia,anche quando il fato che incontri lo è.Nei suoi ricordi si rivide bambina,avvicinata dalla regina,ricevere quell stessa lezione. "Mia regina"disse la bambina inchinandosi al suo passaggio. "Ephiny...alzati e vieni con me"quasi rischiando di inciampare per la fretta di seguire Melosa,si lasciò accompagnare fino al campo di allenamento. "Mi hanno detto che sei brava con il bastone" "Veramente?" "Veramente" "Vuoi mostrarmi?" La regina ne afferrò due e ne porse uno alla giovane amazzone.Si destreggiarono con le loro armi per qualche minuto,finchè la regina non pose fine al combattimento.Ephiny rimase a terra sorpresa e con il volto corrucciato. "Non capisco" Melosa si inginocchiò davanti a lei e disse:"ascolta,voglio insegnarti qualcosa di importante oggi.Ricorda ora e sempre,il tuo potere non risiede nell'arma,non lo farà mai.Risiederà nella voglia di proteggere le tue sorelle.Oggi hai vinto,perchè avevi uno scopo preciso in mente.Non essere aggressiva,ma ricordati questo sempre.E non avrai mai perso." "Certo,non lo dimenticherò mai mia regina". I suoi occhi vitrei cercarono di aggrapparsi alle ultime immagini di quel lontano ricordo e poi cadde sul prato fangoso. "Potresti essere una grande regina un giorno" "Mia regina"sentì dire ad Amarice,mentre lasciava che un lieve sorriso le ornasse il volto.Non combattè la stanchezza,a cosa sarebbe servito.Una Regina sa sempre quando è la sua ora.Desiderò avergli potuto dire di smettere di preoccuparsi,quanto suo figlio fosse ancora in buone mani,e che ce l'avrebbero fatta,anche senza di lei."Sopravviverete(pensò)solo se rimarrete unite,so che lo farete". Una Madre Amazzone sa che le sue figlie staranno bene. La sua fine era vicina,ma lei non aveva paura di essa...le donne non avevano paura della morte.Ephiny,era prima di tutto una Donna,che aveva avuto la fortuna di essere Amazzone e avere la stoffa della Regina . "Mia regina". Sentì i suoni morire intorno a lei e i suoi occhi vitrei fissarono il cielo senza più vederlo. "UN EROE E' COLUI CHE ACCENDE UNA GRANDE LUCE NEL MONDO,CHE PONE TORCE ARDENTI NELLE STRADE OSCURE DELLA VITA,PERCHE' GLI UOMINI POSSANO VEDERE".Felix Adler