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Autore: MaxB    12/08/2015    7 recensioni
Raccolta di one-shots e mini-long basate su immagini di Rboz e Blanania, che mi hanno dato l'autorizzazione. Gajevy totale con accenni ad altre coppie.
Elenco dei capitoli per genere o caratteristiche:
- Serie di immagini: 1, 6, 8, 9, 14
- Immagini singole o a coppie: 2, 5, 7, 12, 18, 19, 23, 24
- Drammatiche: 3, 13
- AU: 5, 15, 18, 19, 20, 22, 24
- Pirates AU: 10, 11 (conclusa)
- School AU: 4, 15, 20
- Council Gajevy: 16, 21
- Gajevy Week 2015: 17
Scrittura e disegno sono due forme d'arte che se accoppiate fanno scintille!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Pantherlily, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Magnolia Publishing

Disegnatrice: sconosciuta
Universo: AU
Caratteri: IC
Genere: fluff; romantico
Personaggi: Gajeel Redfox; Levy McGarden; Natsu Dragneel; altri
Coppie: GxL
Rating: verde
POV: esterno
Lettura: -
Contestualizzazione: imprecisata
Avvertimenti: nessuno

 

 
L'ennesima cuscinata.
- Testa di ferro, alzati! Arriverai in ritardo il primo giorno di lavoro!
Un'altra botta di piume. Uno sbuffo.
- Ora ti faccio vedere io - mormorò rimboccandosi le maniche della maglia.
Correndo verso il povero addormentato con la palese intenzione di dargli un pugno, il ragazzo si trovò con la faccia a terra per colpa di uno sgambetto.
- Ma sei scemo?! Ora ti faccio vedere io! Sono tutto un fuoco! - gridò alzandosi in piedi.
- Idiota con il cervello bruciato, sono le sette di mattina, sveglierai tutti! Sai che ho bisogno di un risveglio tranquillo. Ora sarò di umore nero tutto il giorno!
Da sotto le coperte, che vennero malamente calciate via, fece capolino un giovane dai lunghi e selvaggi capelli neri che, sbuffando e imprecando, si avvicinò con aria poco pacifica al disturbatore. - Io non posso sopportare di vederti sia a casa che al lavoro, quindi stammi alla larga testa rosa!
- È questo il ringraziamento per un amico che ti ha trovato il lavoro, Gajeel? Sento già di rimpiangerlo.
- Tsk.
Gajeel si diresse in cucina con solo i boxer addosso. Natsu lo aveva aspettato per fare colazione. Sotto sotto si volevano bene, anche se erano diventati amici a fatica dopo essere stati per anni in due scuole rivali. Si erano picchiati e poi avevano legato. Del resto, Gajeel aveva cambiato scuola andando in quella di Natsu, e alla Fairy Tail non accettavano screzi fra alunni. Alla fine del loro percorso di studi avevano deciso di andare a vivere insieme, se non altro per aiutarsi con l'affitto, sperando di stare a contatto il meno possibile. E invece erano sempre insieme, e da quel momento lo sarebbero stati ancora di più: Gajeel era stato assunto alla Magnolia Publishing, la libreria-editoria della città dove lavorava anche Natsu. Quello sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro.
- Gray dov'è?
- A letto - rispose Natsu sedendosi. - Sai che la gelateria chiude sempre tardi la sera. Inoltre lui è tornato a casa con Juvia ieri sera...
- Ancora? Spero che abbia intenzioni serie altrimenti gli spacco il muso.
- Penso di sì. Ricordati che lo credevano tutti gay perché non stava mai dietro alle ragazze.
- Se è per questo, capelli rosa, se non andassi a casa con la Bunny Girl quasi ogni sera io sarei il primo a pensare che tu sei gay.
Natsu aggrottò le sopracciglia, confuso. - Guarda che il suo letto è comodo.
- Uh-uh - bofonchiò Gajeel, ridendo dentro di sé.
- Happy e Lily? - chiese Natsu sputando biscotti in faccio al coinquilino.
Con una smorfia, Gajeel si pulì e indicò la sua camera da letto. - Lily è da me, Happy… boh.
- Me lo sono dimenticato a casa di Lucy! - gridò il ragazzo con disperazione.
- Allora vedi che hai dormito da lei!
- Non importa, Happy è lì. Lucy mi ucciderà.
- Sì, ti metterà le manette e ti imbavaglierà. Anzi, ti benderà solo gli occhi - disse Gajeel con sguardo malizioso.
- Ma no! - rispose Natsu senza capire cosa intendeva il compagno. - Lucy tira calci e pugni direttamente. Vado da lei, ci troviamo al lavoro -  concluse correndo in camera.
Cinque minuti dopo era vestito e lavato, con tanto di sciarpa bianca al collo. Un regalo del padre a cui era molto affezionato.
- Ciao - disse uscendo.
 Gajeel borbottò una risposta mentre Lily, svegliato dal trambusto, usciva dalla camera per farsi coccolare.
- Io non ti dimentico da nessuna parte, gatto.
Il micio con il pelo scuro inclinò il musetto, fissando il padrone con occhi intelligenti. Poi gli si arrampicò in grembo con straordinaria agilità, facendosi grattare le orecchie. Non era un gran coccolone, ma gli piaceva dormire con lui e farsi accarezzare ogni tanto.
- Mi sa che devo andare. Vieni.
Nel sentire l'ultima e ben conosciuta parola, Lily balzò giù dal ragazzo e si posizionò di fronte alla ciotola nella quale Gajeel mise il suo pasto. Leccandosi i baffi, il gatto iniziò subito a divorarle: croccantelle al kiwi.
Dopo essersi cambiato, rasato, lavato e pettinato, Gajeel scrisse un biglietto a Gray e afferrò le chiavi di casa e della moto.
Io e Natsu siamo a lavorare. Torniamo alle 18. Occhio a Juvia o ti distruggo.
G.

 
Alle otto precise Gajeel era davanti all'entrata della libreria. Una donna anziana dai capelli rosa di una tonalità più chiara rispetto a quella di Natsu aprì la porta ancora chiusa del negozio e lo fissò con ostilità. Aveva nella capigliatura due bacchette incrociate che reggevano uno chignon un po' sgangherato.
- Non siamo ancora aperti, passa dopo se hai tanta voglia di leggere.
- Mi ha assunto sabato - fu la risposta piccata del ragazzo.
- Ah sì. Purtroppo è vero. Già ti detesto.
Confuso e sorpreso, Gajeel entrò nel negozio e seguì la donna nello studio dietro la cassa.
- Io voglio andare in pensione, non sopporto più gli umani e per vendere libri serve qualcuno a cui piaccia farlo. A me non piace. Tu e l'altro tizio che vedo da ormai due anni vi occuperete di ricevere gli ordini e sistemare i libri, io non farò altro che controllare il catalogo e comprare le nuove uscite. Se ti serve aiuto arrangiati, parlami il meno possibile. Sono già stanca di te, ciao.
Gajeel rimase fermo ad osservare la donna che se ne andava fuori dalla porta d'entrata, abbandonandolo nel negozio. Da solo. Il nuovo dipendente. Aveva un grande fiducia in lui, insomma. Sbuffando, si sedette su una delle sedie dello studio e fissò un foglio di cartone intitolato L'ordine del giorno.
  • Prendi l'ordine di libri dal corriere personale
  • Testa di rapa non fare casini con il fornetto, la carta si incendia in fretta
  • Testa di rapa aiuta l'altra testa di rapa a capire cosa deve fare
  • Attirate clienti e vendete libri, teste di rape
  • Fate lo scontrino o quella guardia di finanza di nome Mest viene a farmi il mazzo
Molto utile davvero come lista. Gajeel sbuffò e si diresse verso uno scatolone ancora sigillato. Su di esso era attaccato un post-it con scritto "da catalogare e ordinare". Alzando lo sguardo si rese conto con orrore del fatto che di quegli scatoloni ce n'erano una decina. Ma la vecchia e Natsu lavoravano, o si divertivano a comprare libri online e basta?
Un bussare insistente all'entrata lo riscosse. Con la sua solita aria impassibile e quasi annoiata si diresse alla porta per vedere chi era: ormai era ora di aprire. Gajeel girò il cartellino da “chiuso” ad "aperto" e uscì sul marciapiede.
- Sono il corriere, ho i nuovi ordini - disse un ragazzo biondo.
- Ah sì. Devo anche pagarti?
- Gajeel! - urlò Natsu dall'altro lato del marciapiede.
- Natsu! - rispose il ragazzo. - Li do a lui i libri?
- Sì Sting. Ora mi occupo io del pagamento.
- Ma sei cretino, cretino? - sbraitò Gajeel dando un pugno in testa al compagno. - Mi lasci da solo a gestire il negozio il primo giorno di lavoro?
- Non sono cretino, cretino! - rispose Natsy restituendo il pugno. - Ho dovuto portare Happy a casa!
- Ah-ah, e quel graffio a forma di bacio che sembra tanto una macchia di rossetto, sul tuo collo, è sempre opera del gatto?
- Lucy è caduta - rispose sbrigativamente prima di entrare in negozio a prendere il denaro.
- E io che faccio? - domandò Gajeel al ragazzo che si chiamava Sting.
- Lavori qui, no?
Lui annuì seccamente.
- Allora aiutami a scaricare gli scatoloni con la scritta Magnolia Publishing.
- Aspetta, arrivo subito.
Mentre i primi clienti fedeli della libreria entravano, tra cui diversi giovani universitari, Gajeel andò nell'ufficio dietro la cassa. Natsu non era lì. Magari teneva il denaro da un'altra parte. Quando i suoi occhi individuarono ciò che cercava, ghignò. Afferrò una fascetta verde che penzolava da una sedia e se la legò in fronte per tenere i capelli lontani dal viso. Non si abbinavano ai jeans strappati e alla camicia bianca che doveva dare una parvenza di eleganza, ma a lui non importava. Si diresse all'esterno e notò che Sting aveva già impilato tre colonne di scatoloni. Era il primo giorno, o meglio, la prima ora di lavoro, e già non ne poteva più di libri.
- Eccomi Sting - esclamò Natsu sventolando un libretto degli assegni.
Mentre il suo compagno si occupava delle finanze, Gajeel afferrò tre scatoloni, uno aperto per un controllo e uno con la scritta Magnolia Publishing sul fianco, appoggiati sopra ad uno scatolone più grande. Sbuffando, rientrò nel negozio e buttò un occhio ai clienti per controllare che tutto fosse in ordine. E si bloccò.
Non disponibileDavanti ad uno scaffale c'era una ragazza intenta a sfogliare un libro nella sezione fantascientifica con aria assorta. Probabilmente si sarebbe accorta a mala pena di un terremoto, se si fosse verificato. Aveva degli scompigliati capelli azzurri tenuti lontani dal viso dolce con una fascetta gialla. Gli occhi color miele non abbandonavano la pagina e il fatto che fosse abbigliata con i colori tipici dell'università di Magnolia faceva presagire che dovesse recarvisi a breve. Sembrava un po' triste...
Non disponibileGajeel era rimasto imbambolato con gli scatoloni in mano e la bocca socchiusa, un leggerissimo rossore sulle gote. Era così... delicata, e bella, e tenera, e lui aveva solo voglia di abbracciarla. Con disgusto pensò alle cose sdolcinate che gli avevano attraversato il cervello, chiedendosi cosa gli stesse succedendo. Ma i suoi occhi erano calamitati da lei, non poteva distogliere lo sguardo. Non importava quanto pesassero i libri che portava o che si fosse fermato in mezzo all'atrio della libreria.
Assorbito dalla contemplazione, non si accorse che Natsu gli si era affiancato. L'amico seguì il suo sguardo e notò la ragazza che stava scegliendo quale libro prendere, qual era quello meno rovinato, a giudicare da come scrutava le copertine. Un classico topo di biblioteca. Riportando lo sguardo su Gajeel, constatò che ancora non si era ripreso. Ma respirava, almeno?
Non disponibileReggendo due scatoloni parecchio pesanti, fra cui uno contenente le enciclopedie di Zeref, Natsu disse con disappunto: - Sembri un pervertito con quegli occhi che stai facendo.
La sua voce così irritante alle orecchie di Gajeel e l'interruzione improvvisa della sua contemplazione fecero innervosire la vittima di Cupido. Storcendo la bocca e incattivendo lo sguardo, ringhiò: - Non voglio sentire dire questo da te!
Lui il pervertito? Non quello che aveva ancora lo stampo di rossetto sotto alla sciarpa?
- Muoviti che abbiamo ancora otto scatoloni da portare, testa di ferro.
Bollendo di rabbia, Gajeel si diresse nello studio. - Riesco a portarne quattro in una mano e quattro nell'altra!
- Ah sì? Vediamo.
Correndo verso l'entrata come se avessero il fuoco alle calcagna, i ragazzi presero quattro scatoloni a testa e si uccisero per passare contemporaneamente dalla porta. Natsu passò per primo.
- Imbroglione! - sbraitò Gajeel fermandosi nell'atrio. - Se non fossi una testa calda avrei preso gli otto scatoloni insieme e sarei anche arrivato prima! Sei solo un... ohi.
Le sue grida decisamente inopportune in una libreria furono interrotte da una leggera spinta: qualcuno lo aveva urtato.
- Oh, scusa. Che sbadata. Tutto bene?
Girandosi, Gajeel deglutì a vuoto, impegnandosi a fondo per mantenere la sua tipica espressione menefreghista e annoiata.
Era lei. La ragazza del libro di fantascienza. Lo aveva urtato di proposito. No, di proposito no.
- Ti sei perso per strada? Hai un fantastico senso dell'orientamento, cervello di chiodo! - urlò Natsu dall'ufficio.
La ragazza ridacchiò. - Credo che il tuo amico ti stia chiamando.
- Credo che non gli darò retta - borbottò lui.
Un fulgido sorriso. - Non so se è una buona idea. Natsu è davvero una testa calda.
- Lo so, è il mio coinquilino - disse Gajeel, caricando quelle poche parole di un dolore smisurato. Poi si rese conto di ciò che gli aveva detto. - Aspetta, lo conosci?
- Mm-mm - annuì lei. - Io e la mia amica Lucy siamo clienti abituali della libreria e Natsu è un compagno di scuola di vecchia data. Nonché il probabile fidanzato segreto di Lucy - aggiunse con aria cospiratrice, lanciandogli un'occhiata di intesa.
- Capisco. È venuto in negozio questa mattina con il suo rossetto sul collo dicendo che era stato il gatto.
La ragazza rise e Gajeel cercò di non badare a quel suono così melodico e sublime.
- Sì, be', non sono mai stati bravi a fingere.
- Già - mugugnò lui, poco propenso a parlare. Poi notò che la sua interlocutrice aveva ben due libri in mano. - Devi pagare?
- Sì, stavo andando in cassa.
- Poso gli scatoloni e arrivo.
- Ma non potevi portarne otto contemporaneamente? Non dirmi che solo quattro ti creano problemi!
Gajeel ghignò. - So che vuoi continuare a vedere i miei muscoli tesi, ma è scomodo occuparsi di qualsiasi cosa con degli ammassi di libri in mano.
Lei arrossì e si diresse alla cassa sorridendo leggermente.
- Quanto ci hai messo! Pensavo che il peso di tutti questi libri di piombo di avesse sommerso - lo derise Natsu quando entrò nello studio.
- Vado in cassa - brontolò Gajeel, ignorandolo.
- A fare che?
- C'è gente che vuole comprare, magari? Ti sei bruciato il tuo ultimo neurone.
Gajeel chiuse la porta dello studio per evitare di sentire le risposte insolenti di Natsu.
- Tutto a posto? - chiese la ragazza, notando il fumo che gli usciva dalle orecchie.
- Gente incompetente al lavoro! Non hai idea di cosa sia dirigere questo posto quando hai un piromane parente di un cammello per aiutante.
- Ti ho sentito, pezzo di ferro! Dopo vedi cosa ti faccio - gridò Natsu, la cui voce giunse ovattata dietro al muro della cassa.
La ragazza rise e porse a Gajeel due libri.
Lui li prese e… si bloccò. Come cavolo si faceva?
- Ehm... sì... - farfugliò grattandosi la nuca.
La ragazza tossicchiò. - Ce la fai?
- Sì... ora faccio... forse...
- Primo giorno?
Gajeel sospirò è annuì.
- Posso mostrarti come si fa?
- Uhm... certo.
Sorridendo, la ragazza lo raggiunse dietro il bancone e gli mostrò come fare, dal passaggio della carta fedeltà all'emissione dello scontrino. Poi tornò nel posto riservato ai clienti e osservò il lavoro di Gajeel.
- No! - lo interruppe. - Prima quello, poi inserisci il valore.
- Giusto... Ecco a te; ehm... - disse porgendole il sacchettino, rendendosi conto di non conoscere il suo nome.
- Levy.
- Levy... - mugugnò lui.
- Grazie a te. Buona fortuna con Natsu.
- Non mi spaventa quel piromane.
Altre urla ovattate alle spalle di Gajeel.
Levy rise. - Tu sei…?
- Gajeel.
- Allora grazie e alla prossima, Gajeel - disse avviandosi con un dolce sorriso alla porta d'entrata.
- Tornerai? - le domandò implorante. Ma cosa gli era saltato in testa?
- Sì, è la mia libreria di fiducia...
Si maledisse mentalmente. - Certo, certo, è quello che intendevo - borbottò.
- Allora ciao, Gajeel.
Il ragazzo le fece un cenno di saluto con la testa, osservando l'entrata anche quando lei ormai si era allontanata.
- Non hai speranze - disse Natsu, di fianco a lui. Non aveva nemmeno notato la sua presenza.
- Che ne sai? Se Lucy è cotta di uno come te, Miss Mondo potrebbe benissimo farsela con me.
- Ma tu sei stupido, e Levy è la prima dell'università.
- Ma pure tu sei stupido e Lucy, bè, è una scrittrice promettente.
- Sai cosa significa questo, chiodo arrugginito?
- Che vinceranno sempre loro.
I ragazzi sospirarono con aria afflitta. - Ora che sai come gestire la cassa, occupatene tu. Io riordino i libri.
Gajeel acconsentì con un grugnito.
- Ah, a proposito. Levy viene qui in media tre volte alla settimana. Vedi di non farti licenziare.
Il ragazzo ghignò e si diresse dal cliente in coda alla cassa.
 
 
MaxBarbie’s
È come tornare ai vecchi tempi! Ho postato ieri e posto oggi. Che poi, vecchi tempi… meno di tre mesi fa. No forse di più. Va be’ è tutto relativo.
Lo scorso capitolo è stato un po’ un fiasco. Cioè, ho avuto il boom di visualizzazioni in due giorni, ma pochissime recensioni. O non è piaciuto (e spero che non sia così) oppure è piaciuto, ma siccome non era nulla di speciale i commenti erano superflui. Io amo le immagini di Rboz comunque ahahah.
Spero di recuperare un po’ con questo, magari è più decente^^ L’ho scritto sotto esame, non avevo più voglia di studiare e leggere per cui in due ore è uscita questa robetta ahahah. Immaginarmi Natsu, Gray e Gajeel come coinquilini mi fa sempre morire.
Bè, spero vi sia piaciuto, spero che lasciate una recensione e vi auguro buone vacanze. Io vado in montagna e non so se avrò campo, quindi ci vedremo fra due settimane. Che poi, vedere…
Va be’, keep calm and ship Gajevy :3
MaxBarbie


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