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Autore: Rumaan    14/08/2015    3 recensioni
Ricevuta un'inaspettata profezia, Lucius fatica a decifrarla... Finchè non sarà troppo tardi.
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sibilla Cooman | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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What Remains

Note dell'autrice originale: questa storia è stata scritta per il contest Hawthorn and Vine Reverse (fanfiction.net)




Ciò Che Rimane

(What Remains)


Settembre 1982


Nocturn Alley doveva ancora riprendersi dalla morte del Signore Oscuro; molti negozi erano sbarrati ed alcune, poche, persone si affrettavano veloci e silenziose, come se la loro presenza non si notasse, se non avessero prodotto alcun rumore. 
Lucius Malfoy non era mai stato uno che si affrettava, ed uscì da Magie Sinister come se avesse avuto tutto il tempo del mondo, con la testa alta, il mantello leggermente aperto dal quale trapelava il sontuoso completo che portava al di sotto, ed il bastone che sbatteva elegantemente sulle pietre consunte, mentre costeggiava la strada, coperta di foglie marce. 
"Andiamo, Dobby!", ordinò imperiosamente, mentre si avvicinava ai dintorni più salubri di Diagon Alley.
Non era andato molto lontano, quando una mano ossuta lo raggiunse e lo afferrò. Alzò il bastone, pronto a colpire, sicuro si trattasse di un seguace del Signore Oscuro
meno fortunato, uno senza contatti o soldi per farla franca con il Ministero, ma si trovò invece a fissare lo sguardo miope della professoressa di Hogwarts, quella che aveva visto all'incontro del Consiglio di Istituto. 
"Il puro sarà contaminato, l'ultimo, il Drago. Presta attenzione alla strega Terrestre. Sarà la vostra rovina, o la vostra salvezza"

La fissò in stato di shock, ed il bastone gli scivolò dalla mano alzata. Lei iniziò a sputare e tossire, con le palpebre che sbattevano rapidamente sui grandi occhi da pipistrello, dietro quegli assurdi occhiali, prima che si rendesse conto di stargli stringendo il braccio. Mollò la presa squittendogli qualcosa, mentre cercava di lisciargli la manica.
Schiaffandole lontano le braccia, sbottò "Allontanati da me, donna!".
Luicius si voltò arrabbiato, spingendo l'elfo che, dietro di lui, si inchinava fino a terra. "Raccoglimi il bastone", ordinò a Dobby, aspettando impazientemente con la mano allungata. 
Il fiume di parole di scusa mormorate continuò da dietro di lui, ma non avrebbe scambiato convenevoli con quella ridicola donna. Piuttosto, afferrò il bastone dall'elfo domestico, e marciò di nuovo verso Nocturn Alley, determinato a cancellarsi dalla testa le parole senza senso pronunciate da quella stupida. 
Giugno 1997

Lucius fissò la donna che fluttuava lentamente per aria al di sopra del tavolo della sua sala da pranzo, e cercò di respingere il malessere. Gli rimase ugualmente un leggero nodo allo stomaco. Si mise le mani tremanti contro le coscie, disperato, nel tentativo di apparire più a suo agio di quanto non fosse. Chi poteva immaginare che le cose sarebbero andate così storte? Solo tre anni prima era un rispettato membro della società, un uomo temuto, influente ai più alti livelli. Ora, era un guscio vuoto, ancorato alla sanità mentale solo grazie alla presenza della moglie, la cui mano giaceva sulla sua sinistra, le dita a pizzicargli la pelle, nel tentativo di aiutarlo a smettere di tremare.
Il Signore Oscuro stava dicendo qualcosa, gli altri Mangiamorte schiamazzavano e concordavano, ma Lucius non riusciva a sentire altro che un ronzio nelle orecchie. Scosse leggermente la testa, cercando di mandare via il rumore. Il movimento richiamò l'attenzione della Cooman, e gli occhi incrociarono i suoi, pregandolo di fare qualcosa. Abbassò lo sguardo verso il tavolo, e notò le mani del figlio strette assieme, le nocche bianche, mentre stringeva forte la sua bacchetta. 
Draco era terrorizzato oltre ogni limite. Lo era da quanndo era tornato il mese prima, scosso e reticente, con Piton che lo sorreggeva.
Il coinvolgimento del figlio in quel circo era il rimpianto più grande di Lucius. Oh, una volta sarebbe stato orgoglioso di vedere il Marchio Nero adornare la pelle di Draco; in effetti, lo vedeva come un onore. Ma quei pensieri appartenevano ad un tempo diverso. Ora, era focalizzato sul tentativo di allontanare la famiglia da quel disastro.
Il gracchio del Signore Oscuro lo riscosse dai pensieri. "Streghe terrestri e draghi? Che sciocchezza è?", chiese aspramente la sua voce. 
Con la paura che gli martellava nel petto, Lucius si guardò attorno, spaventato. Come aveva fatto a sapere della profezia? L'aveva tenuta segreta, non condividendola nemmeno con Narcissa. Se il Signore Oscuro pensava che glie l'avesse taciuta, la sua ricompensa sarebbe stata brutale. Non amava non sapere qualcosa. 
Quasi capendo i suoi pensieri, Narcissa si abbassò verso di lui e gli mormorò all'orecchio. "La Veggente ha appena profetizzato, credo. Ha menzionato draghi e streghe Terrestri".
Annuendo con la testa in ringraziamento, Lucius vide il familiare viso della Cooman confuso. Lei non ricordava le sue profezie, come aveva scoperto egli stesso dopo l'incontro di Nocturn Alley. Aveva provato a dimenticare le parole dettegli, ma non ne era stato capace, ed era finito per cercare tuttò ciò che poteva riguardo le profezie. La sua conoscenza in quell'ambito era stata il motivo per cui il Signore Oscuro, ormai un anno prima, lo aveva scelto per la missione di recupero al Ministero, con il terribile risvolto per lui e la sua famiglia. 
Lucius osservò con distacco, mentre il Signore Oscuro interrogava ancora ed ancora la donna malmessa, iniziando ad agitarsi a causa delle risposte confuse ed a metà di lei. Non aveva ancora superato la perdita della profezia su Potter, e non avere risposte dirette su ciò lo avrebbe fatto diventare pazzo.
Il fascio di luce verde lo riscosse, e fu appena in grado di trattenere il cibo ingerito, mentre Nagini divorava il corpo della strega morta. 
La strega Terrestre. Il significato sconosciuto lo aveva perseguitato dalla prima volta che aveva sentito quelle parole.

Marzo 1998


Il giubilio che Lucius aveva provato quando aveva capito proprio chi avevano portato in casa sua i Ghermidori era scomparso. Tutti i pensieri di riguadagnare la sua posizione con il Signore Oscuro ed il rispetto che meritava erano scomparsi con l'arrivo di Bellatrix. Sua cognata si era presa carico della situazione, e rifiutava di accordargli il rispetto come Lord di Malfoy Manor. 
Ora doveva guardare, mentre lei torturava la ragazza Mezzosangue, le cui urla riecheggiavano per la stanza, facendo star male Draco ad ognuno. Gli occhi di Lucius lampeggiarono verso la moglie, che stava appena dietro loro figlio, con la mano appoggiata discretamente alla sua schiena, come per dargli conforto. Non molto tempo prima, Lucius sarebbe stato disgustato dalle reazioni del ragazzo, vedendole come nient'altro che il comportamento di un codardo ma, avendo dannato la sua famiglia, egli aveva sperimentato la paura di persona. Un tempo avvrebbe pensato che l'inabilità di Draco di seguire le azioni arrivasse direttamente da Narcissa, ma aveva dovuto riconoscere che era lei quella davvero forte. Era quella che al momento teneva ancora insieme la famiglia, che pensava velocemente e non reagiva semplicemente agli eventi, come invece accadeva a lui.
Un altro urlo risuonò, e Lucius guardò brevemente la ragazza sofferente sul pavimento del suo soggiorno. Sperò che Bellatrix la finisse presto. Se avesse continuato, la ragazza non sarebbe stata utile a nessuno. Addocchiò ancora una volta la spada, chiedendosi perchè avesse reso così nervosa Bella. C'era qualcosa di importante nella reliquia, il perchè la sua presenza nelle mani di Potter ed i suoi amici era così significativa, e rimase sorpreso nello scoprire che non gli importava più. Voleva solo uscire da quel pasticcio. Sapeva che la rabbia del Signore Oscuro si sarebbe abbattuta su di lui se qualcosa fosse andato storto, non su Bella, e torturare la Mezzosangue fino alla pazzia lo avrebbe irritato, se avesse voluto informazioni da lei.
Un'altra smorfia da parte di Draco attirò la sua attenzione, e Lucius non riuscì a guardare il viso pallido e sofferente del figlio, così gli occhi gli caddero sul dipinto retrostante, appeso sopra il caminetto, che ritraeva l'incontro tra Oreste ed Hermione. La mitologia greca era una passione di sua moglie, ed i suoi miti preferiti riguardavano tutti Elena di Troia. Adorava il suo brutale romanticismo e, mentre erano ad Hogwarts, si era più che identificata con Elena, contagiata dal comportamento sciocco e melodrammatico. Quando si erano sposati, lei aveva riempito il Manor di dipinti e statue di varie scene riguardanti quelle storie, incluso quello che avevano comprato durante la loro luna di miele, che ritraeva gli amanti predestinati, Elena e Paride. Ovviamete, si trovava nella loro camera da letto, dove nessun altro poteva vederlo. 
Per qualche motivo, il quadro lo risvegliò. Gli occhi scattarono verso Hermione, come se il suo subconscio avesse cercato di dirgli qualcosa. Un altro forte scricchiolio gli attraversò il cervello, ed all'improvviso parte della profezia prese senso.
Presta attenzione alla strega Terrestre.

Finalmente, capì cosa significasse, e gli occhi si fissarono in orrore sulla giovane ragazza sanguinante, sopra il suo tappeto Aubusson. Il nome della Mezzosangue era Hermione, forma femminile di Hermes, che significava messaggero, o terrestre. 
Lucius voltò la testa verso il figlio ancora una volta, con la confusione ed il dolore dipinto in volto, mentre lui fissava affascinato la ragazza. 
L'ultimo, il Drago.

Come aveva fatto a non pensare prima che Drago potesse riferirsi a suo figlio Draco? Ed era l'ultimo di cosa?
Il purò sarà contaminato.

Poteva significare solo una cosa per un Malfoy: la loro linea di sangue puro sarebbe finita. Ma come sarebbe stato possibile? Draco non provava amore per la Mezzosangue Granger. Tornava sempre da Hogwarts lamentandosi di come la scuola sarebbe stata migliore senza di lei.
Prima che potesse pensare oltre, la porta si spalancò, ed il ragazzo Weasley entrò di colpo urlando, con le lacrime che gli rigavano il volto. Bellatrix si fermò per un momento e, all'improvviso, Potter era lì, che lanciava incantesimi, mentre un raggio di luce rossa veniva lanciato verso Lucius, scaraventandolo indietro. 

Sarà la vostra rovina.


Lucius emise una breve risata amara, e poi ci fu il nulla.


Maggio 1998


La Sala Grande era un'assoluta carneficina, e Lucius faticò a riconoscere il posto in cui aveva passato gran parte dei suoi anni di adolescente. I tavoli delle case erano in posizione, le persone erano sedute a caso sulle panche intorno, alcuni a ridere, alcuni a piangere, alcuni a semplicemente fissare il vuoto. I corpi dei caduti erano stati appoggiati reverenzialmente intorno i bordi della sala, con i parenti e gli amici addolorati che li vegliavano. Il corpo del Signore Oscuro e quelli dei suoi seguaci che erano deceduti nella Sala Grande erano stati portati in una sala adiacente. La loro presenza non poteva contaminare lo spazio di coloro che erano morti per sconfiggerli. 
Lucius scannerizzò la sala, cercando il figlio. Non aveva idea se il ragazzo fosse ancora vivo o meno. Nè lui nè Narcissa lo avevano visto o sentito da quella notte fatale a Malfoy Manor, quando era fuggito con Potter e Dobby. 
Invece di essere in collera con Draco per essere andato via, era rimasto sollevato che non fosse rimasto per subire la rabbia del Signore Oscuro, che era stata dura. Lui e Narcissa erano stati puniti per giorni.
Ora erano alla disperata ricerca del figlio. Narcissa aveva ottenuto da Potter, nella Foresta Proibita, l'informazione che era vivo. Uno strattone agitato al braccio lo fece voltare verso la moglie, che fissava lungo la Sala, con la mano tremante sulla bocca. Seguì lo sguardo, e il sollievo che si propagò in lui fu immenso. Lì, sulla porta, c'era Draco.
"Draco", sussurrò Narcissa, prima di lasciare Lucius e correre per la stanza. 
Prendendosi un momento per metabolizzare la presenza del figlio, Lucius si tenne in disparte. Non sembrava lo stesso ragazzo spaventato ed ansioso che era stato nel suo salotto. Il completo nero costoso era sparito, sostituito da vestiti più adatti ad un Babbano. Notò poi la ragazza di fianco a lui, i capelli selvaggi inconfondibili. Sembravano entrambi distrutti e feriti, con il sangue che a Draco colorava i capelli ed
alla Grangerusciva dal labbro rotto. C'era una profonda tristezza in entrambi i volti ma, mentre i loro occhi si incrociavano, notò che si stavano tenendo la mano, le dita saldamente incrociate. 
Lucius finalmente capì l'ultima parte della profezia. 

O la vostra salvezza.
  
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