Non ci lasceremo mai
6 settembre 1969
Caro diario,
ieri non ho scritto nulla perché sono tornata troppo tardi,
ed ero decisamente stanca quando sono tornata nel dormitorio.
Tanto per cambiare, ieri sera dovevo fare la ronda per i corridoi del
castello. È una cosa che mi annoia da morire, sia
perché sono sempre stanca, sia perché ogni volta
devo sopportare Lucius che non fa altro che prendere in giro i miei
amici.
“Ma
come fai ad essere amica della Prewett? Va bene, forse lei potrebbe
anche andare” mi ha detto ieri, “ma quel matto di
Weasley andrebbe ricoverato al San Mungo!”
“Senti, Lucius. Primo, lui e Molly stanno insieme, quindi non
posso evitarlo. Secondo: non m’interessa quello che pensi tu.
Sarà anche un tipo strano ma è
simpatico”.
“E che mi dici di Tonks? Almeno Prewett e Weasley sono
Purosangue (in teoria), ma quello è uno sporco nato
Babb…”
“Ripetilo un’altra volta e te ne farò
pentire, mi hai capito? Forse è meglio che ci separiamo.
Odio fare la ronda insieme a te!”
“Come vuoi…”
E
così mi sono allontanata. Era ormai finito da un
po’ l’orario in cui gli studenti comuni possono
andare ancora in giro per la scuola, quando mi è sembrato di
vedere qualcuno aggirarsi con fare sospetto.
Temendo che si trattasse di uno studente con cattive intenzioni, mi
sono preparata a subire un eventuale attacco, ma quando l’ho
raggiunto, ho scoperto che non altri che Ted.
“Che
cosa ci fai qui a quest’ora? Vuoi essere pestato
un’altra volta? Devo togliere dei punti a
Tassorosso?”
“Veramente volevo darti questi” mi ha detto lui,
porgendomi un mazzo di fiori, “solo che la professoressa
Sprite mi ha fatto aspettare un bel po’ prima di coglierli, e
così ho fatto tardi”.
“Ma non dovevi!” ho esclamato, prendendoli in mano.
Erano veramente belli (infatti me li sono messi proprio ora in un vaso
vicino al comodino). “Grazie, Ted…Ma come hai
fatto a convincere la Sprite? Sono rari…”
“Bè, proprio perché sono rari, te li ho
voluti regalare. Anche sei una rarità ed io sono stato
davvero fortunato a trovarti”.
Quant’è dolce. Riesce sempre a dirmi delle cose stupende con la massima semplicità. Non potrò mai capire come fa.
“Ti va di fare una passeggiata?” mi ha chiesto.
Lo so, penserai
che sia un pessimo Prefetto, ma in fondo cosa doveva succedere quella
sera? Così ho accettato e siamo usciti dal castello.
Nel cortile si sentiva solo il gorgogliare di una fontana. Abbiamo
attraversato il parco, diretti verso il lago. È stato
davvero emozionante: nel cielo non si vedeva nemmeno una nuvola e mi
sono sentita squagliare mentre guardavo le stelle. Abbiamo fatto un
giro intorno al lago. La luna era bassa e si specchiava sulle acque
lisce e fredde. Mi sono fatta sfuggire un sospiro ammirato.
“Lo
sapevo che ti sarebbe piaciuto” ha detto Ted.
“Certo che mi piace. E con te è mille volte
meglio”.
Dopo un po’ abbiamo raggiunto un’insenatura del lago che forma una piccola spiaggetta e ci siamo seduti sulla riva, con le spalle appoggiate a un grande albero. La sabbia era gelida ma quasi non me ne sono accorta.
“Hai
visto che sono riuscito a prendere Oltre Ogni Previsione
all’ultimo compito di Pozioni?” ha detto Ted
allegro. “Forse ho ancora qualche speranza di poter fare il
Guaritore”
“Ma certo che le hai. Sei bravo e soprattutto ti piace
occuparti della gente in difficoltà. Piacerebbe anche a me
fare la Guaritrice, ma tanto non devo crearmi troppi problemi,
giacché non è previsto che io lavori”.
“In che senso?” ha chiesto Ted, mentre mi
appoggiavo alla sua spalla e lui passava un braccio intorno alle mie.
“Nel senso che nella famiglia Black le donne devono solo
sposarsi e farsi mantenere dai propri mariti. Ti ho detto di Bellatrix,
no? L’hanno fatta sposare con uno di cui non le importa
nulla…”
In quel momento mi sono resa conto di aver parlato troppo.
“Quindi anche tu dovrai fare la stessa cosa, vero?”
Non ho risposto, ma lui ha insistito.
“Andromeda,
scommetto che i tuoi genitori già hanno una mezza idea su
chi sarà tuo marito, e vogliono che ti sposi non appena
finirai la scuola”.
“Non… io… bè, può
darsi, ma io non voglio” ho detto, inizialmente in imbarazzo,
poi più sicura. “Non possono farmi
questo”.
“Se fossi un’altra persona, ti direi che
è presto per pensarci, ma si tratta solo di due anni.
Possiamo stare insieme solo per altri due anni, giusto? Poi dovremo
lasciarci”.
“Oh, Ted, smettila! Non è detto, in due anni
succedono molte cose. E poi non voglio parlare di cose tristi
adesso!”
“Ma è la realtà. Non posso pensare che
presto sarai sposata con qualche carogna…”
“Ti ho già detto che non sarà
così. Non preoccuparti. I miei mi danno retta, non sono
proprio dei dittatori su queste cose, sempre se si parla di Purosangue.
Il tuo caso sarebbe diverso…”
“Perché, vorresti sposarmi?”
Presa alla sprovvista, mi sono sentita arrossire.
“Non
ho detto questo… io… ma come ti viene in
mente?”
“Era per curiosità. Evidentemente ho capito
male”.
Per un
po’ non ci siamo più detti niente, ma dentro di me
ho pensato parecchio ai nostri ultimi scambi di parole. Non avevo mai
riflettuto su questa possibilità, tanto è remota
e utopistica. Lui invece deve averci pensato sicuramente di
più di me. Per un momento mi sono fermata a immaginare come
potrebbe essere la mia vita se decidessi di lasciare la mia famiglia e
scappare via con lui. Che cavolata. Non mi ci vedo proprio a fare una
cosa del genere. Non voglio che di me rimanga solo un buco
bruciacchiato sull’arazzo di famiglia.
Credo che mi dovrò godere questi ultimi due anni di pace, e
poi… e poi mi rassegnerò.
In quel momento, distogliendomi da quegli orrendi pensieri, ho sentito
il battito del suo cuore contro la mia guancia. Per me è
stata come una scoperta. Non so il motivo, ma sentire i suoi battiti
accelerati mi ha provocato un’emozione incredibile.
Sono rimasta
parecchio tempo in silenzio assoluto, continuando ad ascoltare i suoi
battiti, come se il solo scopo della mia vita fosse di seguire il loro
ritmo, che andava di pari passo con il mio.
Ero così assorta che dopo un po’ Ted mi ha chiesto:
“Sei ancora sveglia?”
“Sì, e ti voglio dire una cosa” ho
risposto io, rimettendomi a sedere e guardandolo dritto negli occhi.
“Non m’importa cosa vuole la mia famiglia. Io non
ti lascerò mai…”
“Non fare promesse che non puoi
mantenere…” ha cominciato lui, ma si è
zittito subito.
“Dico sul serio. Per te sono disposta a rinunciare a tutto.
Sei troppo importante. Voglio stare con te per sempre”.
“Anch’io…” mi ha risposto,
dopo di che mi ha baciata con più trasporto del solito.
Se ci penso, ho
ancora le palpitazioni. Quando sto con lui, dimentico ogni paura e mi
sento pronta ad affrontare qualsiasi cosa con un coraggio che non ho
mai creduto di avere.
Quando ci siamo rialzati per tornare nelle rispettive sale comuni, ci
siamo lasciati alle spalle la scritta che avevo appena tracciato con un
rametto sulla sabbia bagnata: ‘T&A per
sempre’.
*Angolo autrice*
Capitoletto romantico tutto per voi (però avvertitemi se
comincio a scrivere come Moccia, così m iritiro in tempo!
XD). Vorrei ringraziarvi tutti per le 65 recensioni (lo so che a molti
di voi sembreranno una bazzecola, ma per me è un vero
successone!).
flyily (non hai
detto cose ovvie, mi hanno fatto molto piacere! grazie se hai deciso di
recensire, lo so, anche io spesso sono pigra!)
_bambolina_ (bellatrix la rivedremo sicuramente, magari non subito, ma
tra qualche capitolo...spero che questo ti sia piaciuto, vedrai che
andromeda dimostrerà di essere più che
determinata! e sì, regulus ha un fascino
incredibile...quant'era coraggioso, poverino! sigh...)
Pan_Tere94 (no, bellatrix ha la testa più dura del granito!)
quigon89 (in effetti ho trascurato un po' narcissa, soprattutto
perchè è ancora una ragazzina molto viziata, ma
dal prossimo capitolo comparirà già di
più...per non parlare di quello dopo ancora
che...bè, non anticipo nulla! narcissa secondo me
maturerà piuttosto tardi, ma alla fine diventerà
una grande donna!)