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Autore: Erina91    15/08/2015    9 recensioni
Sakura Haruno è una ragazza intelligente, studentessa universitaria al terzo anno di Scienze dell'infanzia, determinata, indipendente e metodica... ma è anche un inguaribile romantica che fin da piccola sogna il ragazzo perfetto, che invece non ha mai trovato.
Naruto Uzumaki è in pessime condizioni economiche, disoccupato, pasticcione, sigle, prossimo ad una crisi depressiva e ora prettamente intenzionato a condurre una vita oziosa.
Quando Sakura decide di mettere in affitto una delle camere del suo appartamento, i due sono destinati ad incontrarsi...
Cosa ne sarà della sua ricerca del ragazzo perfetto?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Salve a tutti!! mi scuso per l'immenso ritardo, ma tra il troppo caldo, lo studio e le vacanze non sono riuscita ad aggiornare subito! spero possiate perdonarmi.. ç____ç
Mi auguro che questo capitolo vi aiuti a perdonarmi! XD sarà molto intenso e avrete uno scorcio del passato di Naruto.
Intanto ringrazio chi mi ha recensito!! *-* davvero gentilissimi!! <3 e chi ha messo la storia tra seguite/preferite/ricordate. Risponderò alle vostre recensioni appena trovo il tempo! scusatemi! >.<

 


I sentimenti dell'affittuaria

 
In seguito a quello che Sakura aveva ascoltato di nascosto a casa della famiglia Uchiha, non aveva più avuto il coraggio di guardare in faccia Naruto.
Ciò che aveva sentito l'aveva sconvolta a tal punto da non sapere come reagire davanti ad una rivelazione del genere.
Non si immaginava che lui e Karin avessero avuto un passato così drammatico e difficile, poiché entrambi non lo davano a vedere, in particolare Karin.
Quello che la disturbava di più, però, era di essere l'unica a non sapere niente.
Era la mattina dopo la grigliata e Naruto era un attimo uscito a comprare delle sigarette dal tabaccaio, senza dirle nulla.
Sakura si era offesa a quel commento scortese di Naruto, di ieri sera; però, dopo aver scoperto il suo doloroso passato, il fastidio per quella battuta era improvvisamente sparito. Il suo essere permalosa non era niente in confronto a quello che lui e Karin avevano passato quando erano piccoli.
Tuttavia, a parte questo, non riusciva comunque a guardare negli occhi Naruto: un po' perché si vergognava di aver origliato la conversazione tra i due fratelli e un po' perché non sapeva se chiedergli spiegazioni su quello che aveva sentito o meno.
I suoi ragionamenti furono interrotti dal suono del campanello.
Non si sorprese perché era sicura fosse Naruto, ma appena guardò attraverso lo spioncino del portone quello che vide era la figura della ragazza che una volta aveva incontrato in un bar in compagnia del suo coinquilino. Cosa diavolo ci faceva quella ragazza qui?
In ogni caso non era una sconosciuta, era un'amica di Naruto e non aprirle sarebbe stato maleducato.
Le due giovani donne, appena Sakura accolse Hinata in casa, si guardarono per un secondo.
-oh! Tu devi essere l'affittuaria di Naruto-kun.- sorrise cortesemente la ragazza dai profondi occhi perlacei. -Naruto-kun mi ha parlato di te.-
-già, sono io. Accomodati pure.- la invitò.
-grazie. Non c'è Naruto-kun?- chiese sedendosi sul divano.
-è andato un attimo dal tabaccaio qua sotto; però, ora che mi ci fai pensare, è già un'ora che è uscito e non è più tornato.- spiegò lei, sedendosi sulla poltrona di fronte.
-ah! Che sbadata!- esclamò Hinata sussultando sul divano, -non mi sono neppure presentata.- così, detto questo, passò la mano a Sakura. -Hinata Hyuuga.-
Sakura gliela strinse cercando di sorridere in modo educato perché il fastidio per la sua cerimoniosa finezza la stava soverchiando. -piacere, Sakura Haruno.-
Poi Hinata abbassò la testa tristemente. -credo che Naruto-kun si sia dimenticato che ieri mattina l'avevo chiamato per dirgli che venivo a portargli una cosa oggi.-
-non preoccuparti per questo, è davvero un'idiota quando ci si mette. Non lo fa neanche apposta.- ridacchiò Sakura.
-capisco.. comunque, visto che non è ancora rientrato, non è che potresti darle questo al posto mio?- fece per passarle un sacchetto.
Sakura lo osservò attentamente:
-che cos'è?- non riuscì a non chiederglielo.
-oh.. ho pensato di fargli un Tiramisù al thé verde perché oggi è un giorno davvero triste per lui.- spiegò amareggiata.
Come mai lei non sapeva niente? Di che giorno si trattava?
-scusami.. potrei chiederti a cosa ti riferisci?-
Hinata si portò una mano davanti alla bocca, stuzzicandosi i pollici preoccupata, e come se avesse appena detto qualcosa che non doveva dire.
-niente, non preoccuparti.- boccheggiò.
-ti ho chiesto a cosa ti riferisci, me lo potresti dire?- ripeté in tono seccato, lei.
-ma..- tentò nuovamente Hinata insicura.
Sakura, irritata da quell'atteggiamento di mistero e stufa di essere la sola a non sapere niente del passato di Naruto, la interruppe:
-scusami! Se non mi dici che giorno è oggi per Naruto, non posso dargli questo dolce al posto tuo. Dovresti farlo tu, se ci tieni tanto.- dichiarò aspra.
-perdonami.. pensavo che Naruto te lo avesse detto.- riprese Hinata.
-no, quel baka non mi dice mai niente della sua vita.- asserì infastidita.
Però, ciò che la infastidiva di più, era il comportamento di Hinata. Da come agiva nei confronti di Naruto sembrava seriemente innamorata di lui e Sakura non poteva sopportare che una ragazza innamorata di lui conoscesse le debolezze e i sentmenti del suo coinquilino meglio di lei. Naruto si atteggiava con lei come se fosse importante, ma poi scopriva che era l'unica a non sapere niente della sua vita e Naruto non si era mai degnato di parlarle del suo passato. Era fastidioso tutto questo mistero solamente con lei.
-oggi è l'anniversario della morte dei genitori di Naruto.- confessò, alla fine, Hinata.
Sakura sgranò gli occhi stupita: ecco perché quella mattina gli era sembrato di cattivo umore e non l'aveva nemmeno salutata, attenendosi ad un pesante silenzio anche a colazione. -forse è andato al cimitero a trovarli e si è dimenticato che aveva fissato con me.- continuò Hinata, guardando con un'occhiata spenta il vassoio con il Tiramisù.
-va bene, glielo darò al posto tuo.- intervenne Sakura, schiva, afferrando il vassoio tra le mani. -ti ringrazio molto.- sorrise gentilmente a Hinata.
-bene, adesso devo proprio andare.-
Sakura annuì e l'accompagnò alla porta.
Quando la ragazza se ne fu andata, Sakura si appoggiò stancamente alla stipite della porta sospirando e alzando gli occhi al soffitto.
Cosa doveva fare? Doveva chiedere spiegazioni a Naruto?
Mentre ci pensava, andò in cucina posando sul ripiano del frigo il dolce.
Sovrappensiero, non avvertì nemmeno lo scatto della porta e si accorse solo dopo che Naruto era appena rientrato a casa.
Fece per chiamarlo, ma l'espressione nervosa e assente del suo coinquilino la bloccò dal fare qualsiasi cosa.
Non gli si stava vicino da quanto era di cattivo umore.
Si sedette sulla sedia, riflettendo su cosa poteva fare per aiutarlo.
I passi di Naruto la distrassero e lui entrò in cucina ignorandola: sembrava volerla tenere a distanza, anche se ci riusciva pienamente con il suo oscuro sguardo.
In ogni caso, Sakura non sopportava più di essere ignorata come se non esistesse e così raccolse il coraggio per rivolgergli la parola:
-adesso basta Naruto!- esplose irritata, infatti. -sei diventato cieco? Mi vedi? Sono seduta in cucina!- girdò, -capisco che sei di cattivo umore, ma almeno saluta!-
Naruto si girò verso di lei e finalmente incontrò il suo sguardo, ma la sua espressione non era come se la ricordava: era spaventosa.
-oggi mi girano, Sakura, lasciami in pace.-
-non mi interessa! È buona educazione salutare. Inoltre, anche se ti girano, non è giusto rifartela con gli altri perché sei di cattivo umore.- ribatté.
Poi, seccata, si alzò dalla sedia e aprì il frigorifero tirando fuori il dolce preparato da Hinata e spingendolo contro il suo petto. -questo dolce l'ha fatto quella ragazza, Hinata, e mi ha detto di dartelo. Sei così fuori di te, oggi, che non ti sei nemmeno ricordato di avere un appuntameto con lei. Prendilo.-
Detto questo, uscì dalla cucina.
-mi ero completamente dimenticato di aver fissato con Hinata!- realizzò, in seguito. -devo chiamarla subito per scusarmi con lei.- e così andò in camera sua a chiamarla.
Certo.. ti scusi per esserti dimenticato di lei e non lo fai con me per come ti sei comportato da stamani mattina. E io dovrei piacerti? Non scherziamo!”
Pensò con disappunto, Sakura.


Mezz'ora dopo, Naruto tornò in cucina.
-devo uscire. A più tardi.- le annunciò sbrigativo.
E ora dove andava? Sakura non l'aveva mai visto così irrequieto da quando lo conosceva.
Comunque, adesso ne aveva abbastanza del suo atteggiamento.
L'avrebbe pedinato, già aveva una vaga idea di dove poteva essere andato.
Però, per averne la certezza, decise di chiamare Karin (si erano scambiate il numero ieri sera dopo la grigliata, principalmente per Asami).
La sorella di Naruto rispose subito al telefono e Sakura le fu grata.
-pronto? Sakura, sei tu?- aveva riconosciuto il suo numero attraverso il nome salvato.
-Karin, sì, sono io.- confermò lei, -ho bisogno di chiederti una cosa.-
-posso immaginare di cosa si tratta..- sospirò Karin, -è un "giorno no" per mio fratello, vero?-
-esatto. È veramente insostenibile.- sbottò Sakura.
-sai i motivi? Te li ha detti?- chiese Karin, dall'altra parte.
-no, non me li ha voluti dire. Mi ha solo detto di lasciarlo in pace.Poi stamani mattina è passata una sua amica e mi ha parlato dei motivi.- raccontò.
-capisco.. deve essere Hinata.- indovinò Karin, -si conoscono da molto.-
-l'ho notato. Hinata lo conosce meglio di me.-
-sì, ma Naruto le vuole solo un gran bene.- precisò Karin, forse avvertendo il suo fastidio.
-in ogni caso, cosa vuoi sapere? Devo dedurre che vuoi chiedermi qualcosa.-
-in quale cimitero si trovano i vostri genitori? Credo che Naruto sia andato lì.-
-"Ikutuma Shrine". Il tempio più vecchio di Osaka. E sì, probabilmente è lì.
Naruto ci va tutti gli anni.- dichiarò. -lo vorresti pedinare?-
-più o meno.- ammise Sakura arrossendo.
-vuoi sapere altro?- domandò Karin.
-no. Ti ringrazio. Dai un bacio ad Asami e salutami Itachi.-
-sarà fatto. Prenditi cura di mio fratello.- e con queste parole chiuse la conversazione.
Prenditi cura di mio fratello”, la frase di Karin risuonò nella sua testa.
In pratica glielo aveva affidato per quel giorno.
Indossò le prime cose che trovò in camera e prese la macchina per raggiungere Naruto.
Perché lo stava facendo? Perché voleva stargli vicino?
Non riusciva bene a comprenderlo, voleva solo fare qualcosa per lui.



 
****


Naruto aveva preso la metro per andare al cimitero di "Ikutuma Shrine" a trovare i suoi genitori. Quando arrivava quel giorno dell'anno era sempre di cattivo umore e finiva per dimenticarsi appuntamenti o impegni della giornata, oltre che a trattare chi gli stava attorno in maniera sgarbata. Aveva fatto lo stesso errore anche con Sakura da quella mattina e lei si era arrabbiata con lui. Sakura non sapeva niente del suo passato perché lui aveva evitato di raccontarglielo, soprattutto per proteggerla.
Se l'avesse messa al corrente su chi erano veramente i suoi genitori, la loro distanza si sarebbe accorciata ulteriormente e ora che il misterioso caso della famiglia Namikaze era apparso di nuovo sui quotidiani, anche la possibilità di metterla in pericolo dopo aver conosciuto il suo passato sarebbe aumentata.
Certo.. appena la magitratura avesse scoperto il vero cognome di lui e Karin, l'avrebbero protetti da altri eventuali attentati, ma lui preferiva non rischiere lo stesso e non voleva coinvolgerla troppo nella sua movimentata e innaturale vita.
Inoltre, quando il suo vecchio cognome sarebbe saltato fuori nuovamente, anche gli scoop sui giornali dei vip e quelli riguardanti i personaggi poiltici conosciuti avrebbero messo in evidenza la vita privata dei figli del vecchio leader politico Minato Namikaze.
Questo Naruto non poteva sopportarlo, poiché non era abituato ad essere al centro dell'attenzione perché lui e Karin non lo erano mai stati fin dall'inizio: i loro genitori erano morti prima che loro crescessero e diventassero soggetti pubblici del paese, e avevano cambiato in tempo il loro cognome.
Tra i pensieri, aveva finalmente raggiunto il tempio. Si fermò davanti ad un tabacchino a comprare un mazzo di fiori rigogliosi e togliere quelli vecchi e appassiti.
I suoi genitori, essendo famosi, avevano un'area privata dove riposare in pace e Karin c'era stata di recente a sistemare le due tombe.
Sua sorella era un anno più grande di lui, ma era molto più forte emotivamente.
Il coraggio e la determinazione che trovava nel voler vendicare i loro genitori apparteneva totalmente a lei. Anche lui era dotato di determinazione e coraggio se ci si metteva, ma in compenso faceva molto più fatica ad accettare di diventare un personaggio noto del paese appena i magistrati avessero scoperto il loro cognome.
Lui voleva semplicemente vivevere normalmente in modo da proteggere le persone vicine a lui, ma sapeva che presto sarebbe diventato impossibile vivere semplicemente come aveva fatto fino ad ora. Arrivò davanti alla tomba dei genitori, pregò e sistemò i fiori appena comprati.
Non tanto distante da lì c'era la vecchia villa dove lui e Karin avevano vissuto, fino a pochi anni fa, assieme al loro eccentrico padrino Jiraiya e amico intimo di loro padre.
La villa non era stata comprata da nessuno, essa era l'eredità che i suoi genitori avevano lasciato a lui e sua sorella dopo essere morti; né lui né Karin si erano sentiti di metterla in vendita, per cui apparteneva ancora al loro, sebbene fosse molto vecchia e polverosa (veniva pulita occasionalmente solo due volte l'anno, in modo da conservare con cura i ricordi dei loro cari genitori). Oltre ad essere antica, Naruto ci teneva anche i suoi vecchi dipinti; quelli che aveva creato quando andava al liceo d'arte.
Ogni tanto andava metterli in ordine. A quel pensiero, decise che quel giorno era anche il momento giusto per sistemarli e spolverarli.
Così, con quell'intenzione, si diresse a piedi verso la sua vecchia villa.
Nel frattempo che camminava aveva notato che una macchina molto simile a quella di Sakura (anche se non si ricordava la sua targa) stava procedendo nella sua stessa direzione da quando si era allontanato dal tempio, il che era strano perché quello era un quartiere di ville e di famiglie assai benestanti che uscivano raramente di casa senza un autista che li portava dove desideravano. Da lontano non riusciva a vedere bene chi la stava guidando e poi ghignò divertito: l'unica cosa da fare era nascodersi dietro il cancello della sua villa e scoprire se anche la macchina si sarebbe fermata nello stesso punto. Se l'avesse fatto, era sicuramente Sakura.
Fece come si era ripromesso e infatti, come aveva supposto, quella stessa macchina sostò di fronte al cancello della sua villa e una figura di una Sakura che si guardava attorno frenetica, probabilmente cercandolo, scese da essa.

L'aveva pedinato. Non sapeva perché, ma quell'atteggiamento curioso da parte della sua coinquilina_non molto furbo, tra l'altro_lo divertiva: era un altro accenno che Sakura era interessata a lui in qualche modo.  Alla fine, dispiaciuto di vederla cercare senza speranza, uscì allo scoperto sorprendendola:
-chissà perché avevo sospettato fossi tu. Cosa ci fai qui?-
Sakura arrossì vergognosa e distolse lo sguardo da lui.
-potrei farti la stessa domanda.- farfugliò nervosa.
-e se non volessi risponderti?- la provocò lui, avvicinandosi pericolsamente a lei e afferando il suo mento con eleganza. -Sakura.. fammi vedere la tua faccia imbarazzata da ingenua Stalker, invece di nasconderti.- ridacchiò spassoso: almeno con la sua goffaggine gli aveva alzato il morale, che era sottotono da quella mattina a causa di quel giorno.
-no, lasciami baka!- ordinò poco convinta. -inoltre, mi sono vista costretta a fare dello stalking perché tu non avevi intenzione di dirmi nulla; quando, chiunque non sia io, conosce perfettamente il tuo passato e il significato che ha per te questo giorno.-
Naruto sorrise. -sei gelosa di Hinata, Sakura?- con quelle parole, l'afferrò dietro la schiena e la portò rapidamente contro il suo petto in modo da far aderire strettamente i loro corpi caldi, solo il tessuto dei vestiti_in quel momento l'unico ostacolo_ a dividerli.
Il viso di lui a pochissimi centimetri dalle sue labbra e le luminose iridi turchine la scrutavano penetranti e magnetiche.



 
****


Sakura si sentì svuotata completamente e, da quanto intensamente i bellissimi occhi di Naruto la guardavano, le parve persino che le sue iridi smerlando diventassero una proprietà assoluta del suo coinquiino, come se gliele stesse rubando. Allo stesso tempo, non aveva ancora risposto alla domanda di Naruto.
In realtà lei non voleva rispondergli e per questo stava traccheggiando; poiché, se gli avesse risposto, avrebbe finito per ammettere di essere gelosa di Hinata Hyuuga e del rapporto che lei aveva con Naruto. Lei non voleva ammetterlo. Lei non poteva ammetterlo.
-non hai risposto alla mia domanda, Sakura-chan.- continuò lui, scendendo lentamente con il braccio che aveva sulla schiena verso le sue coscie e accarezzadole con ardore; talmente tanto ardore che Sakura si lasciò sfuggire un gemito. Semplicemente, si sentiva soffocare.
Naruto la stava eccitando di proposito, lo sapeva, voleva farle confessare la sua gelosia.
-non farlo..- sussurrò infine, non sapendo davvero come fermarlo e come controllare il forte desiderio che non poteva più negare di nutrire per lui.
-non insistere. Non voglio risponderti davvero. Smettila di provocarmi.- lo implorò ancora, sottovoce.
Naruto portò le sue labbra all'orecchio destro della ragazza e Sakura avvertì subito il fiato caldo di lui che la fece arrossire ancora di più; socchiuse gli occhi, stringendoli, nel tentativo di controllare la forte emozione che sentiva. Non si era mai sentita così attratta da un uomo in vita sua, neanche nei confronti di Itachi aveva mai provato un'attrazione simile. Forti scintille, quasi elettriche, emanavano il suo corpo. Erano scintille che la trascinavano in modo prepotente ed irresistibile verso il suo coinquilino.
-lasciati andare, Sakura. So che mi desideri. Anche se cerchi di negarlo, il tuo corpo parla per te. Si vede chiaramente quanto sei tesa nei momenti che ti sfioro e basta.-
Doveva staccarsi da lui immediamente e prima di cedere alle sue provocazioni, e alle perfide tentazioni del suo corpo.
Naruto stava solo cercando di vendicarsi perché l'aveva pedinato, oltretutto l'aveva seguito in maniera davvero ridicola e goffa: aveva appurato che il lavoro di Stalking non faceva per lei, specialmente se l'oggetto del pedinamento era il suo coinquilino.
In ogni caso, lei non l'aveva seguito per farsi poi sopraffare dalle capacità di seduzione di Naruto, l'aveva fatto perché voleva scoprire il suo passato.
Doveva subito tornare all'obiettivo principale, prima che il motivo per cui era lì diventasse inutile.
Le parole sussurrate dentro al suo orecchio, risuonavano nella sua testa ripetutamente, cercò di resistere ad esse e spinse via Naruto volgendo lo sguardo altrove.
-non sono venuta qui per finire a letto con te.- ribatté trovando una forza sconosciuta e improvvisa: l'idea di concedersi al lui senza sapere niente della sua vita non le piaceva.
Non poteva sopportare di finirci a letto, sapendo di essere l'unica a non conoscerlo davvero.
Non sarebbe stato giusto e neanche troppo serio per nessuno dei due.
Naruto sospirò arreso. -seguimi allora. Se non ti racconto come stanno le cose non ti aprirai mai a me, vero? E tanto meno ti lascerai andare all'attrazione che provi per me, ma soprattutto non smetterai di voler conoscere il mio passato.-
-vedo che hai capito, finalmente.- commentò lei. -di chi è questa villa? È tua?-
Naruto annuì. -sì, è l'eredità dei miei genitori.-
Sakura sgranò gli occhi stupita.
Questa villa immesa era l'eredità di Naruto e Karin?
Non poteva credere alle sue orecchie.
Naruto sorrise amereggiato. -sorpresa vero?-
-un po', in effetti.- confessò lei confusa.
Detto questo atteversarono il vasto parco alberato che circondava la villa e raggiunsero un antico portone scuro dove Naruto infilò le chiavi nella serratura.
Appena entrarono nell'arcaica residenza, un odore antico e di chiuso invase le narici di Sakura.
Lunghe scale in marmo portavano ad una serie di balconi dove altre stanze si estendevano. Tappeti persiani e polverosi ornavano il leggiadro pavimento.
Naruto premette la mano su un tasto e un lampadario sfarzoso e dorato illuminò il salone d'accoglienza, le scale e anche i primi balconcini.
-wow..- fiatò Sakura meravigliata, -non ho mai visto una villa così immensa.-
-c ho vissuto per i miei primi vent'anni di vita.- raccontò Naruto con nostalgia, facendosi incantare dai ricordi della sua famiglia e da lui e Karin che giocavano a rincorrersi nel verde e rigoglioso parco, in passato decorato da fiori bellissimi e di ogni specie.
-chi sei veramente Naruto?- finalmente gli aveva posto la fatidica domanda.
Naruto rimase in silenzio e iniziò a salire le scalinate. Lei gli corse dietro.
-ehi! Aspetta! Rispondimi prima!- brontolò irritata.
Lui non l'ascoltò e continuò a salire, raggiungendo una porta chiusa a chiave.
Sakura sempre dietro di lui. Quando anche quella porta si aprì, quello che lei si trovò davanti la lasciò senza fiato: era un stanza di medie dimensioni, tutta plasmata in legno, con parquet chiaro come pavimentazione. Cavalletti, tempere, acquerelli ad olio e non, fogli di diverse dimensioni, cartoncini, panchetti etc etc.. tutto sembrava identificare quella stanza come il luogo dove Naruto passava le ore a dipingere, disegnare ed esercitarsi nell'arte.
Le pareti erano decorate da vari quadri di paesaggi, ritratti, caricature, disegni astratti di dimensioni piccoli, medi e grandi.. altri quadri e cornici dorate erano sparse nella stanza, sciolte, altri lasciati a metà.. Sakura non aveva mai visto niente di simile.
Fu un quadro, fatto con le tempere ad olio, ad attirare la sua attenzione e a ricordarle qualcuno.
Senza dire nulla si avvicinò ad esso e lo alzò per osservarlo meglio, spalancando gli occhi appena realizzò di chi si trattava: era una donna dai lunghi capelli rosso fuoco, che le arrivavano fino a sotto le natiche e due occhi celesti acquamarina, assai espressivi ed identici a quelli del suo coinquilino. Un sorriso materno e dolce a cerchiarle il volto.
Quella era Kushina Namikaze, la moglie di Minato Namikaze.
Sakura non sapeva cosa dire, era rimasta talmente sconvolta che anche le parole non le uscivano di bocca.
Ecco chi erano Naruto e Karin: i figli dei coniugi Namikaze, conosciuti in tutto il Giappone per il loro potere politico, e morti in un misterioso incidente stradale.
Aveva notato la somiglianza di Naruto e Karin con la coppia, ma aveva sempre negato che potesse esserci un legame tra loro e ora invece aveva davvero scoperto il contrario.
Si girò lentamente verso Naruto e lo guardò profodamente negli occhi senza dire niente, cercando i celare la sorpresa che continuava ad assalirla.
Naruto fece un mezzo sorriso:
-ora sai chi sono veramente.- constatò semplicemente. -inoltre, visto che i giornali hanno ricominciato a parlare di loro, saprai anche la situazione in cui io e Karin ci troviamo adesso.- aggiunse, -non volevo che tu lo sapessi per proteggerti, ma tu hai insistito. Testarda come sei, poi, non potevo fare altrimenti.-
A parte tutto, i quadri di Naruto erano dei veri capolavori.
Aveva subito riconosciuto Kushina Namikaze da quanto il suo ritratto somigliesse tantissimo alla bellissima donna.
Altri dubbi l'avevano raggiunta:
Perché non gli aveva esposti? Perché non aveva continuato a disegnare se era così capace?
Si accorse che voleva sapere tutto di Naruto. Voleva conoscerlo di più.
Desiderava scoprire tutti i suoi segreti, i suoi sentimenti, com'era veramente.
Voleva esplorare ogni intima parte di quell'uomo che l'affascinava così tanto.
Voleva essere la sola a sapere tutto di lui. Voleva che lui si affidasse di più a lei.
Desiderava stargli accanto, studiarlo ed analizzarlo in tutta la sua misteriosa figura.
Sakura come poteva definire quell'improvviso sentimento di possesso?
Al momento non lo comprendeva, anche se iniziava a capire che forse quello che provava per lui non era solo mera attrazione o semplice curiosità. C'era di più sotto.
Probabilmente a Sakura Haruno piaceva seriamente quel disastro di coinquilino, che continuasse a negarlo o meno, provava dei sentimenti per lui.
Tuttavia.. non poteva dirglielo, non finché non era sicura che anche da parte di Naruto non ci fosse solo una mera attrazione fisica per lei, e che il piacergli non era legato ad un sentimento carnale. Per ora non aveva la certezza di nulla e purtroppo aveva ancora paura ad ammettere i suoi sentimenti. Paura di rimanere delusa; poiché Naruto era bello, popolare, intelligente, carismatico, elegante quando voleva.. poteva avere qualsiasi donna desiderava.
Donne anche migliori di lei, più capaci, femminili e affascinanti_tanto per fare un esempio, vedi la bella biondina, sua collega, o la ricca e cerimoniosa Hinata Hyuuga, accurata e delicata, dalle forme prosperose cui era dotata_. Entrambe erano migliori e più belle di lei, due tipi diversi, ma le donne ideali per gli uomini come Naruto.
O almeno.. questo era ciò che Sakura pensava quando si creava l'immagine della segretaria di Naruto e della sua amica Hinata.
-mi dava fastidio che tutti sapessero di te e io no.- dichiarò, alla fine, distaccondosi da quei pensieri ricchi dei suoi complessi di inferiorità.
-tua madre è bellissima.- disse sinceramente, -Kushina Namikaze è bellissima. Assomiglia molto a te e anche i colori sono di Karin.- proseguì continuando a studiare il ritratto.


 
****


-adesso che hai scoperto il mio passato, mi guarderai sotto un diverso punto di vista?- domandò Naruto, camminando verso di lei. -anche questo mi preoccupava.- confessò, sfiorando con delicatezza la sua guancia e scendendo lungo le sue ciocche rosate in una delicata carezza, -non voglio che tu cambi idea su di me, ora che hai capito chi sono veramente. Desidero che tu continui a comportanti come hai sempre fatto con me.- seguitò.
Sakura si lasciò accarezzare delicatamente la guancia sorridendo: ora che aveva ammesso a se stessa di provare sentimenti per Naruto, risultava molto più facile apprezzare il suo contatto. Prima, ogni volta che lui la toccava, doveva faticare a resistergli: era come una lotta contro se stessa, le sue convizioni e il suo orgoglio.. ma ora che si era arresa a ciò che veramente sentiva, la situazione era molto più facile da gestire e da assecondare.
-non cambierò opinione su di te.- continuò a sorridere rassicurandolo e appoggiando la sua mano sul dorso di quella di Naruto ancora sulla sua guancia, -per me resterai il solito idiota, in ogni caso, perché solo io so come sei veramente.- ripeté, -in più non hai bisogno di proteggermi. Ho fatto arti marziali per un periodo della mia vita.- ridacchiò.
-arti marziali?- fece stupito Naruto, poi ghignò -beh.. in effetti, manesca come sei, credo sia il tuo sport ideale.- si grattò la nuca.
Sakura lo guardò rabbiosa e gli tirò un leggero pugno nello stomaco che lo fece protestare di dolore. -ok, scusami Sakura-chan.- mugognò.
Sakura tornò ad osservare i disegni di Naruto e cambiò discorso:
-sei davvero bravo a disegnare.- si complimentò con lui,
-perché i quadri migliori non gli hai esposti? non capisco perché non hai continuato su questa strada con il talento che hai.-
-se non hai fortuna nell'ambiente, i pittori non hanno molto successo.- disse lui tristemente.
-ma si vede che ti piace dipingere. Non hai nemmeno continuato a farlo come Hobby.-
-ho perso di tono ora che non lo faccio da tre anni.- spiegò lui. -il ritratto di mia madre è l'ultimo dipinto che ho fatto.- ammise.
-ma l'hai fatto con il cuore.- sorrise Sakura, riponendolo al suo posto con accuretezza quasi potesse infrangersi.
-ovvio.. lei è mia madre, non potevo non farlo con il cuore.- ricambiò il sorriso.
Sakura rifletté attentamente e in seguito portò lo sguardo su di lui:
-perché non mi fai un ritratto?- gli propose.
Naruto si sorprese davanti a quella richiesta e, dopo lo stupore, sogghignò:
-Sakura-chan... non mi dire che vuoi un ritratto nuda fatto da me?-
Sakura incrociò le braccia offesa.
-sei il solito idiota! Non intendevo nuda!- sbottò arrossendo impacciata.
Naruto scoppiò in una fragorosa risata. -quando diventarai davvero mia lo farò. Ma lo farò davvero mentre sei nuda di fronte a me. In questo modo è troppo semplice e scontato.- le fece un occhiolino complice che finì per stenderla totalmente e la fece imbarazzare ancora di più.
-con te non si può davvero fare un discorso serio.- brontolò “fintamente” seccata, distogliendo gli occhi da lui perché si vergognava e non riusciva a sostenere il suo sguardo.
Lui ridacchiò ancora e si avvicinò verso di lei. -mi piace quando ti imbarazzi ai miei commenti, Sakura-chan.-
-sei davvero meschino.- borbottò impacciata lei, facendo qualche passo indietro.
-e non scappare ogni volta che mi avvicino!- la riprese lui, spingendola contro la scrivania e premendo il suo corpo su quello di Sakura. -ti devo ringraziare perché la tua presenza qui mi ha alzato il morale. Penso che, se tu non ci fossi stata, mi sarei fatto prendere dalla malinconia.- le sorrise e lei si addolcì davanti a quelle parole.
Sentiva di essere eccitato e probabilmente anche Sakura se n'era accorta perché era arrossita dopo che lui si era appoggiato contro di lei.
Prima che Sakura potesse bloccarlo, lui si si fiondò sulle sue labbra e le baciò stuzzicandole.
Lei fu colta di sorpresa, ma non riuscì a resistergli e schiuse le bocca per far entrare la lingua di Naruto che premeva su di essa.
Iniziò ad esplorare il suo interno con passione peccaminosa, mentre le loro lingue si cercavano, si sfioravano, si toccano in una danza sconosciuta.
Fu il bacio più intenso che Sakura avesse mai ricevuto.
Naruto si sentì invaso dal desiderio, ora che poteva toccarla e lei si lasciava toccare.
Scese con le braccia lungo le cosce solide di Sakura e nel frattempo portò la sua bocca dietro il suo orecchio e le stuzzicò il lembo creandole dei brividi, esplorò l'interno nel suo orecchio con la punta della lingua e avvertì un gemito trattenuto uscire dalla bocca di Sakura, sintomo che stava apprezzando le sue carezze.
Poi sentì le mani di Sakura, coinvolta dalla sua passione, avvolgersi attorno al suo collo e le labbra fini scendere verso esso per lasciargli alcuni semplici baci che furono capaci di strappare respiri di piacere anche a lui. Bastava un suo delicato tocco a farlo impazzire e in quel momento non fu sicuro di riuscire a resistere senza andare oltre i preliminari. Tuttavia.. fu Sakura ad interrompere quel momento di puro piacere, staccandosi bruscamente da lui per scivolare via dalla salda e calda presa del suo corpo.
-scusami..- disse di spalle lei. -non dovevamo. Dimentica.-
Naruto l'afferrò per il polso, prima che si allontanasse ancora di più.
-perché non dovevamo? Ci desideriamo, no?- insisté lui, -lo sento che tutte le fibre del tuo corpo mi vogliono, Sakura, e per me è lo stesso e penso che te sei accorta anche tu.
Non capisco perché ti tiri indietro. Perché dobbiamo resistere a ciò che ci chiama?-
-appunto perché è solo desiderio il nostro..- mentì continuando a dargli le spalle e staccando il polso dalla mano di Naruto -..che non possiamo cedere alla tentazione.-
-Sakura.. per me non è solo desiderio!- replicò lui concitato, -te l'ho detto che mi piaci!-
-per me invece è solo desiderio.- mentì ancora lei, per paura di lasciarsi andare. -e anche tu non dovresti confodere l'attrazione e il desiderio con i veri sentimenti.- aggiunse, -tu puoi avere tutte le donne del mondo, Naruto, non hai bisogno di stare dietro ad una come me.-
-ma..- tentò nuovamente lui, abbassando la testa -perché non mi credi? Non capisco.-
Finalmente lei si girò verso Naruto. -il bacio di prima è stato molto bello, Naruto, dico davvero. Ho rischiato veramente di finire a letto con te. Però non va bene cedere solo per mera attrazione fisica, per cui preferisco che non si vada più di lì finché non avrò la certezza che i nostri sentimenti sono connessi.- spiegò, -voglio dire.. io non ti capisco, ti piaccio ma sono l'unica a non sapere niente di te e l'ho saputo solo perché sono stata io a volerti pedinare. Se non l'avessi fatto, tu non me l'avresti detto. Questo non vuol dire che i nostri sentimenti sono connessi, tutt'altro.. non abbiamo le basi per stare insieme. Perciò scusami davvero.-
Cercò di trattenere le lacrime, senza successo, e uscì dalla villa senza dargli il tempo di replicare.
“Perché piangi, allora, se i tuoi sentimenti non sono connessi ai miei?”
Pensò Naruto, cercando di rispondere ai dubbi nella sua testa.

 
  
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