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Autore: aboutagirl_kcn    15/08/2015    0 recensioni
Un viaggio apparentemente noioso durante le vacanze estive si rivela per Amy un mese indimenticabile.
Farà la conoscenza di due ragazzi che riusciranno a cambiare il modo in cui la ragazza vede il mondo e se stessa. Grazie Kurt.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ora? Cosa potevo fare? Le possibilità erano due: scappare via e risultare una pazza o uscire fuori e urlare << EHI TU! Con la tua guida folle mi hai riempito i capelli di erba secca e rametti questo pomeriggio! >>. Ma, mentre ero assorta nei miei ragionamenti, mi resi conto di essermi già spostata da dietro il furgoncino e di trovarmi di fronte a quei due. Le uniche cose che riuscii a balbettare furono: << ehm... eeeehhmmm.... Io sono.... Amy. >>. Non so perché ma credevo che uno dei due mi avrebbe attaccata chiedendomi che diavolo ci facessi dietro al loro furgoncino, ma subito il ragazzo biondo mi disse: << Io sono Kurt! >> , e subito dopo l'altro continuò dicendo: << Ed io mi chiamo Krist... Che ci fai qui a quest'ora? >> . Non mi sembravamo due brutte persone, così decisi di avvicinarmi. Ora potevo osservarli bene.

Kurt aveva degli occhi azzurri cielo che spiccavano in uno viso pallido e segnato da una lieve tristezza. Sembravano due fulmini che danzavano in un cielo troppo nuvoloso da tempo. Aveva dei capelli biondi e lunghi fino alle spalle disordinati e non molto curati, ma infondo gli stavano bene. Era molto magro e indossava una maglietta e dei pantaloni fin troppo larghi per la sua esile corporatura. Krist invece era altissimo, un gigante, ed aveva un fisico robusto ma adatto alla sua altezza. Aveva gli occhi e i capelli scuri, il suo viso ispirava allegria. Indossava dei jeans stappati e una maglietta nera aderente con una scritta sul petto. Sembrava molto simpatico. Dissi loro che ero uscita di casa perché mio padre era in uno dei suoi tanti "momenti no" e che in questi cosiddetti "momenti no" era meglio non stargli attorno. Capii dai loro occhi che avevano compreso la situazione, come se l'avessero vissuta anche loro, almeno una volta. Dopo un breve silenzio Krist mi offrì una lattina contenente una bibita presa fra le tante lattine che si erano portati dietro.

Ad un tratto Kurt mi disse: << Scusami per oggi. >> Io risposi: << Non importa, e poi quelle sterpaglie sono di certo più pulite della casa in cui dobbiamo stare... >> Parlammo un po' di Aberdeen, mi raccontarono molte cose sulla città e notai che si soffermarono di più sugli aspetti negativi, finimmo altre tre o quattro lattine e poi ad un tratto mi invitarono ad andare ad un loro live che si sarebbe tenuto l'indomani sera in un pub. Quindi suonavano in una band... Mi riaccompagnarono a casa con il furgoncino e mi diedero un'altra lattina e si offrirono di venirmi a prendere il giorno seguente prima di andare al locale. Mi avevano fatto una bellissima impressione.

A casa trovai mia madre seduta al tavolo della cucina con una tazza di caffè e latte che mi aspettava. Non riuscii a dirmi nulla, tranne un "mi dispiace". Odiavo quando era lei a chiedermi scusa, lei che non aveva fatto nulla. Non le risposi e andai in camera mia, appoggiai la borsa su una sedia di legno posta vicino ad una piccola scrivania e pensai: "Forse questa non sarà una vacanza del tutto noiosa... Vedremo domani". A quel punto mi buttai sul letto, senza rendermi conto che nessuno si era degnato di cambiare le lenzuola. Al mio impatto con il letto, una nuvola di polvere si alzò dalla coperta e iniziò a fluttuare in aria.

Perfetto, andiamo a fare un altra doccia...

   
 
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