Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Symphoniies    15/08/2015    2 recensioni
Franci è una ragazza ordinaria di diciotto anni. Le piace stare a casa e rifugiarsi nel suo mondo fatto di libri fantasy e telefilm. Le cose cambieranno radicalmente quando sarà obbligata ad andare a Mystic Falls, Virginia. Qui incontrerà Damon Salvatore e scoprirà un mondo fatto di creature magiche di cui aveva solo letto. Ma che storia sarebbe senza qualche complicazione?
E' la terza volta che pubblico questa fan fiction.
Questa volta la ripubblicherò tutta, lo prometto.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FARFALLE
-Capitolo sei-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ok, basta piangere Fra! Da quindici minuti, ormai, la ragazza non faceva altro che ripetersi questa frase per cercare calmarsi, ma invano. Lentamente si alzò dal letto e, con la vista appannata dalle lacrime, si avvicinò al tavolino e afferrò il cellulare. Voleva chiamare sua mamma. Si bloccò. Non poteva chiamarla, l’avrebbe di certo svegliata per via del fuso orario. Poi le venne un’idea e con mani veloci compose il numero dalla sua migliore amica.
«Pronto?» la sua voce assonnata la fece sorridere.
«Ciao Eli.»
«Francy? Ma ti sembra l’ora di chiamare?! E’ per caso successo qualcosa?»
Tipico della Eli. Prima ti urla dietro, ma poi subito ritorna dolce, «Non proprio…»
Come poteva diglielo? Come poteva dirle che era un casino unico? Come poteva dirle che aveva rovinato tutto in solo due minuti? Come poteva dirle che il Signor Salvatore l’avrebbe licenziata sicuramente dopo l’episodio di quella mattina? Come?! Ma soprattutto, come l’avrebbe detto a sua madre, che aveva riposto tutta la sua fiducia in lei, confidando che sarebbe riuscita a portare a termine il compito assegnatole? Come avrebbe potuto dirle di averla delusa?
«Vedi…» la ragazza iniziò a parlare, ma poi qualcuno bussò alla porta e si vide costretta a fermarsi, «Un secondo, Eli.», allontanò il cellulare dall’orecchio, «Chi è?»
«Sono io, Francesca, Giuseppe. Posso entrare?» chiese, gentile.
E ora? Lo Faccio entrare o no?, si domandò, indecisa. Si morse l’interno della guancia destra, com’era solita fare quando era molto nervosa, poi parlò di nuovo, «Ehm, certo, entri pure.»
«Francy? Francy ci sei ancora? Porca put…»
«Sì, Eli.» rispose subito all’amica che stava reclamando la sua attenzione, «Scusami, ti devo lasciare…»
«No, fammi capire bene:  mi chiami nel cuore della notte con la voce sconvolta e ora mi dici che devi
attaccare senza neanche darmi una spiegazione?!» alzò la voce Eleonora. Era arrabbiata e ne aveva tutte le ragioni.
«Davvero, scusami, ma adesso devo proprio attaccare. Ti racconterò tutto domani mattina, cioè quando da te sarà mattina. Scusami di nuovo.»
Come risposta, Francy ebbe una serie di parolacce dette in francese, spagnolo e tedesco. A volte avere un’amica che faceva il linguistico non era il massimo. Velocemente, comunque,  spense il cellulare.
Quando si girò, la giovane notò che il signor Salvatore si era seduto sulla sponda del letto e stava osservando come aveva disposto le sue cose. Vendendo che ora era libera di parlare, le fece segno di avvicinarsi e accomodarsi affianco a lui, «Francesca…» iniziò, quando gli fu vicino, «Io…» sembrava non sapesse come proseguire. Non sapeva come dirle che non avrebbe più lavorato in quella casa, ne era certa, e stava trovando delle parole delicate. «Io volevo chiederti scusa per come si è comportato Damon.» disse poi, tutto d’un fiato.
«Come? Non mi vuole licenziare?» chiese, sorpresa.
«Licenziare? E perché mai ti dovrei licenziare?» domandò, anche lui sorpreso.
«Bè, per l’episodio di pochi minuti fa.» abbassò lo sguardo, sentendosi ancora in imbarazzo per la sua goffaggine.
«Ma no, Ma no! Per così poco?»
«A me non sembrava poi così poco, eh.»
«Ti posso assicurare che non è successo niente.» vedendola però non convinta aggiunse, «E poi, se ti può consolare, hai fatto ridere Damon. Era da tanto che non lo faceva. In più, mi ha detto che gli sembri simpatica e che d’ora in poi passerà più tempo a casa visto che si è divertito molto.»
«Davvero?» Chiese, un po’ dubbiosa.
«Certo!» esclamò, sorridendole, «Ora cambiati e quando hai finito scendi in salotto. Devo darti una cosa.» così dicendo l’uomo si alzò dal letto e uscì dalla stanza.
Un senso di sollievo travolse immediatamente Francesca  e, con un sorriso a trentadue denti, si diresse nella cabina armadio per prendere dei vestiti puliti. Dopo qualche minuto di indecisione, optò di indossare una maglietta rosa con scritto sopra in nero “Love sucks”, poi prese una gonnellina nera con dei fiori rosa stampati sopra a alta in vita. Bloccò il tutto con una cintura nera. Successivamente, andò in bagno per lavarsi via le macchie di caffè che aveva sul piede e sul braccio destro, si infilò delle ballerine nere e uscì dalla stanza.
Una volta arrivata in salotto, la giovane si accorse che, oltre al Signor salvatore, nella stanza c’erano anche Stefan, Elena, Damon, Bonnie e Caroline. Tutti l’accolsero con un caldo sorriso. Forse non è andata poi così male alla fine, pensò.
«Francy, visto che starai con noi un anno, voglio che ti senta parte della famiglia. Per questo voglio che accetti questo regalo.» il signor Salvatore le porse una scatolina rossa. Francesca, un po’ timorosa, la prese tra le mani e, prima di aprirla, alzò lo sguardo, accorgendosi che tutti i presenti, ovviamente tranne Giuseppe, avevano una faccia sorpresa. Senza farsi troppe domande, riabbassò gli occhi sulla scatolina e lentamente la aprì. Si bloccò alla vista della collanina che il giorno prima aveva visto alla bancarella d’antiquariato, «Ma come…come ha fatto a comprarla?» chiese, senza parole.
«Segreto.» rispose l’uomo, facendole l’occhiolino.
«Non poso accettare.» scosse la testa, chiudendo la scatolina e porgendola al signor Salvatore.
«Invece sì.» insistette. Lui le porse la scatolina dalle mani, dalla quale tirò fuori la collanina, «Ormai ci ho fatto incidere dietro lo stemma dei Salvatore.» le comunicò, mostrandole il piccolo disegno, «Devi per forza accettarla. E’ un ordine.»
«Oh, allora non posso disubbidire.» acconsentì Francy, girandosi e alzando i capelli per permettergli di allacciarle la collana.
Dopo qualche minuto, la giovane lasciò andare i capelli, prese il ciondolino tra le mani e cercò di aprirlo. Vedendo però che non si apriva, si rivolse a Giuseppe, andatosi a sedere su uno dei divani li vicino, «Credo sia bloccata.» gli fece notare.
 «No, è normale. L’ho fatta sigillare e al suo interno ho fatto mettere della verbena.»
 Verbena?  Aveva un nome famigliare. Dove l’aveva già sentito? Mentre cercava di ricordare, si accorse che tutti si erano girati a fissare Giuseppe, poi le venne un’illuminazione, «Verbena! Ora ricordo! Cos’è, volete tenermi lontana dai vampiri?» scherzò. I presenti, però, sembrarono non cogliere l’ironia delle sue parole, in questo si irrigidirono immediatamente.  Cosa aveva detto per farli reagire così? Ripensò mentalmente alle sue parole, ma non le sembrava di aver offeso qualcuno.
«Ha fatto una battuta!» intervenne poco dopo il signor Salvatore, spezzando il pesante silenzio che era calato sul gruppo. I presenti  si rilassarono e risero.
Non credevo che in America le battute andavano spiegate, pensò stranita.
«Bene, io e Care andiamo.» annunciò Bonnie, poco dopo.
«Vengo anch’io.» si aggiunse Elena.
Le tre salutarono tutti e poi lasciarono la pensione. A quel punto Stefan, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, parlò, «Zio, io ti dovrei parlare.» guardò suo fratello, «Damon, vieni anche tu?»
«Yep!» rispose, semplicemente.
«Ma, io e il Signor Salvatore…» iniziò Francesca, confusa, «Cioè, e il programma?»
«Lo riprenderemo dopo pranzo.» la tranquillizzò Giuseppe, «Perché in tanto non vai a fare un giro in giardino?»
Francy rimase così sola nella stanza. Giocherellò qualche secondo con la collana mantenendo lo sguardo perso nel vuoto, poi uscì. Il giardino della pensione si rivelò qualcosa di magnifico. C’erano un sacco di cespugli di rose, tante aiuole con vari tipi di fiori ed era così grande che si estendeva fino ad un bosco. Chissà, magari anche quello apparteneva alla famiglia Salvatore. Quella casa era qualcosa di indescrivibile. Così antica, trasudante di storia e con un giardino dove non le sarebbe dispiaciuto passare i propri pomeriggi a leggere e a perdersi nei fantastici mondi che solo i libri poteva creare.
 
Mezz’ora dopo, stava ancora camminando, contemplando il verde intorno a lei. La sua attenzione, poi, fu catturata da un bellissimo cespuglio di rose rosse, i suoi fiori preferiti. Si abbassò per riuscire a annusare il loro inteso profumo.
«Ragno!» urlò una voce alla sue spalle, facendola spaventare.
La ragazza si alzò di scatto, impaurita, alla ricerca del tanto odiato animaletto. «Ma qui non c’è nessun ragno!» esclamò, poco dopo.
La voce sconosciuta scoppiò a ridere. Era Damon e stava ridendo di lei per la seconda volta nello stesso giorno.
«Non è carino da parte tua.» gli fece notare, girandosi dalla sua parte, sfoderando il miglior sguardo di rimprovero che avesse.
Si chiuse nelle spalle, «Lo so che non è carino, ma è divertente.»  improvvisamente si fece serio «Mio zio mi ha fatto notare di essere stato scortese con te, questa mattina.»
«O - h.» balbettò. Cavolo, quegli occhi dovevano proprio essere un pericolo per la vita, «N - non fa niente. Non hai fatto niente di grave.»
«Volevo farti sapere che stavo solo scherzando.» fece qualche passo avanti per raggiungerla.
«Ma sì, sì, certo. Ecco…» si bloccò a metà frase, quando notò lo sguardo del ragazzo percorrerle il braccio destro. Damon allungò la mano per prendere la sua e poi la girò, in modo che il palmo fosse rivolto verso l’alto. Lei seguì i suoi movimenti, incantata. Il tutto avvenne come se stessero andando a rallentatore. Naturalmente era la sua impressione. Ma cosa le prendeva?
«Ti sei tagliata.» le fece notare.
Francy abbassò lo sguardo e si accorse del lungo taglio che le attraversava la mano e che aveva causato la fuoriuscita di un bel po’ di sangue. Ma non fece caso all’intenso bruciore - probabilmente si era ferita mentre annusava le rose  - piuttosto si concentrò sulla bellissima sensazione che provava nel vedere e nel sentire la sua piccola mano in quella grande del ragazzo. Poi improvvisamente tutto finì quando Damon mollò la presa. Alzò velocissimamente lo sguardo e si accorse che lui stava fissando un punto nel vuoto, oltre l’orizzonte.
«Scusami ora devo andare.» disse, girandosi e incamminandosi verso la casa.
E lei? Lei rimase lì, a fissare la porta - finestra che qualche minuto prima Damon aveva attraversato, come un emerita deficiente ,sentendo ancora la bellissima sensazione delle farfalle nello stomaco.
 
Damon
Stupido. Ecco cos’era. Un emerito imbecille. Erano le uniche cose che Damon continuava a pensare mentre, a passo veloce, si dirigeva nella sua stanza. C’era mancato poco che avvicinasse la mano alle sue labbra. Ma cosa gli era preso?
Il vampiro iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza in modo nervoso, passandosi continuamente le dita tra i capelli. La tentazione di prenderle la mano era stata troppo forte, forse perché era da un anno ormai che non beveva più sangue umano dalla fonte. No, non era per quello. Era stata colpa del suo sangue, ma non per il fatto che provenisse dalla sua candida pelle ,ma perché aveva un profumo intenso e dolce allo stesso tempo. Poteva sentirne ancora il profumo, ma soprattutto, poteva sentirne il sapore in bocca. Basta!, si impose. Doveva smetterla di pensarci o la fame sarebbe peggiorata. Gli era successa la stessa cosa due anni prima, quando avevo conosciuto Elena, quindi questo non era un buon segno.
La gola iniziò a bruciargli intensamente e, mentre si trasformava nel suo animale preferito, il corvo, re della notte, decise che non si sarebbe più avvicinato a lei, per il suo bene, ma soprattutto per la sua sanità mentale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autore
Buona sera, girls!
Scusate, lo so che è tanto che non aggiorno! Prometto che adesso sarò molto più costante. Anche se devo dire che revisionare i capitoli non è molto facile come sembra xD
Anyway, spero vi sia piaciuto, soprattutto ora che abbiamo anche avuto il POV di Damon.
Un bacio!
 
Ps. Per favore, se trovate qualche errore, fatemelo notare. A volte capita, anche se riguardo mille volte, che qualcuno mi scappi xD

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Symphoniies