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Autore: violetmoon888    16/08/2015    1 recensioni
Non sempre la parola fine presuppone che una storia sia finita... Ed è questo il caso di Alice Cullen: ha sconfitto i Volturi, ha salvato la sua famiglia, conosce il suo passato...ma davvero crede di conoscere se stessa? Davvero è una vampira? E se fosse un' altra? Se fosse di più?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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POV Alice

Non mi sentivo affatto meglio, credevo che se avessi rivelato tutto mi sarei sentita più leggera, in pace con me stessa, libera...eppure non ero così, non riuscivo ad identificare cosa provassi in quel momento, non ne ero certo. No, di una cosa ero certa, avevo ferito Jasper, non lo guardavo , ne tentai di osservarlo con la coda dell'occhio, sentivo talmente in modo chiaro però che era arrabbiato, offeso da mio comportamento. Non ci fu più alcun suono in quella macchina per 2 ore, tranne il continuo pigiare di Bella sui tasti del suo cellulare. Mantenni la stessa identica posizione durante tutto quel lasso ti tempo finchè non vidi il cartello con su scritto “Montana”.
“Ci siamo...” sussurai in modo impercettibile, ma tutti aguzzarono le orecchie, Bella mise via il telefono, Carlisle sospirò impaziente, Jasper mi fissò a lungo.
“Quanto manca?” chiese Carlisle, diedi un occhiata al navigatore,
“10 minuti!” pronunciammo atoni nello stesso momento io e Jasper, decisi di guardarlo, aveva un espressione fredda, un po' cupa ma non piena d'ira, appena lo guardai quella freddezza che voleva mantenere si scompose per alcuni secondi e rilassò il viso, 
“Ci stavo pensando Alice, se non vuoi che veniamo con te, resteremo in macchina...” proferii Bella dolcemente, Carlisle la guardò stupito,
“Bella, no...siete arrivati fin qui...non vedo perchè non dovreste....”
“Forse ha ragione Bella...è evidente che tu voglia stare sola dato che solo ora ci hai resi partecipi di tutti questi dettagli di vitale importanza per m-noi...” mi interruppe Jasper, eravamo fermi ad uno stop, la macchina  di Edward subito dietro di noi, Jasper scese di scatto, non lasciando spazio per alcun tipo di risposta e andò nell'altra macchina. 
“Accidenti, scusa Al..non volevo che...” farfugliò Bella imbarazzata,
“No, è colpa mia...” mi morsi il labbro, avevo incasinato tutto, ancora una volta, forse gli esseri come me erano destinati a stare da soli.
Il Motel era davvero ridotto male, più ne scrutavo la fisionomia più capivo che era inevitabile che andasse a fuoco prima o poi, una visione mi oscurò la vista per un attimo, mi appoggiai a Bella,
“Alice?” sentii la sua voce preoccupata...vedevo solo immagine continue, fuoco...fiamme...quella ragazzina tra le mie braccia, un orologio che segnava le 15, un giornale mezzo bruciacchiato sul pavimento della stanza 202. La vista tornò lentamente, quella visione era davvero sfiancante, avrei desiderato un letto e riposare, ma non diedi a vedere, mentre tornavo in me avvertivo la presenza di Jasper a 1 metro di distanza...sentivo la sua preoccupazione,
“Tutto ok...” dissi, Edward guardava incerto, Jasper, gli aveva detto tutto,
“Oddio...” la mia mente si fissò su quel giornale...sulla data di quel giornale...
“E' oggi! Oggi!” esclamai scattando verso il Motel, una mano mi afferrò da dietro, era Jasper, il suo sguardo mi trasmise calma, mi accorsi che delle lacrime argentate mi rigavano il volto, tentai di far trasparire tutto il mio senso di colpa per avergli mentito, mi sentivo egoista, inutile,
“Oggi!” ripetei ricordandomi perchè avevo urlato,
“L'incendio sarà oggi!, Fra un ora...Dobbiamo far evacuare l'edificio...morirà tanta gente...moriranno tutti...se noi...io...oddio...devo andare...” Jasper mi trattenne di nuovo questa volta inaspettatamente mi abbracciò, stavo singhiozzando, in modo irrefrenabile,
“Andrà tutto bene tesoro...” disse Esmee carezzandomi la schiena,  mi ricomposi, Carlisle stava già entrando, tutti lo seguirono a ruota, mi staccai da Jasper, non capivo se mi avesse perdonata, restai ferma, anche lui attese, quando gli altri furono dentro parlai,
“Jazz mi disp..” 
“Perchè Alice?” chiese sussurrando,
“Jazz, credimi il senso di colpa mi divora...e tu lo sai...puoi sentirlo...” gli presi una mano,fece per resistere ma non ci riuscì,
“Ora potrei dirti che volevo dirtelo...che non trovavo il momento giusto o cose del genere...ma non te lo dirò...” mi guardò confuso,
“Il fatto è che è così...senza condizionale...io dovevo dirtelo..era un tuo diritto saperlo...perchè noi ci amiamo e ho giurato di dirti tutto...ma non l'ho fatto...e non so perchè...forse perchè non volevo credere che fosse vero...perchè se lo avessi detto a te allora quella voce sarebbe stata reale...oppure sono io....c'è qualcosa che non va in me...sono cattiva forse....egoista...io...” mi strinse la mano con forza,
“Alice no...smettila...basta....è colpa mia...” 
“Cosa?”
“dovevo capirlo che c'era qualcosa che non va...è anche colpa mia...e mi dispiace...perchè poco fa ho pensato che tu fossi cambiata...” mi si gelò il cuore,
“No no...hey...” non lo avvertivo ma altre lacrime mi rigarono il volto,
“Non è così...non è così...ora l'ho capito...Alice... non sono arrabbiato con te....lo ero...ma particolarmente con me stesso.....” sospirai,
“Come l'hai capito...?” chiesi,
“Perchè tu vuoi salvare quella gente, tutta quella gente...anche se ti farà soffrire tantissimo...vuoi salvarla ….sei tu...tu agisci così... sei sempre stata un angelo...solo che non lo sapevamo...” mi abbracciò, lo baciai,
“Ti amo Jazz...davvero, non potrei vivere senza di te...è difficile per noi, tutto questo...”
“La vita non è mai facile.....ti amo anch'io....ora andiamo a salvare delle vite okay?”
“okay!”


POV AliCE
“Carlisle?” mi sentivo stringere il cuore in una morsa, fra poco si sarebbe scatenato l'inferno,
“Ho cercato di convincere il direttore, ma nulla da fare, non intendono evacuare l'edificio.” Esmee stava parlando docilmente con la recepsionist, tentando di far richiamare questo signor Borgues, il direttore.
“Ma, come...non capiscono la gravità della situazione!” esclamai interdetta, la donna si voltò stranita,
“Alice..” Carlisle mi afferrò le spalle,
“Devi capire, gli umani non si fidano affatto degli altri, e per di più siamo 5 sconosciuti venuti a predire un incendio che avverrà a distanza di un ora senza il minimo straccio di prove per loro, non possono crederci.”mi guardò preoccupato,
“Signori devo pregarvi di lasciare l'hotel...” una guardia in giacca di pelle scura si avvicinò con fare minaccioso,
“AH bene, non vi sembra esagerato!” disse Bella rivolta alla receptionist,
“Signorina si allontani...” la guardia si diresse da lei ed Esmee,
“Non siamo piromani, volevamo solo avvisarvi...” scongiurò Edward speranzoso guardando profondamente la donna alta e bionda, davvero gradevole che lo scrutava con un briciolo di malizia, l'effetto non ebbe il successo sperato. Fummo fuori in 5 minuti, non potevamo certo costringerli con la forza.
“O cavolo... 40 minuti!” ero fuori di me,
“Dovevamo venire prima! Dovevo capirlo prima quando sarebbe avvenuto l' incendio! Dovevo vederlo chiaramente, e invece? Come al solito non posso intervenire non potrò salvare nessuno!!” Esmee fermò il mio andi-vieni continuo, mi posò una mano sul braccio e disse:
“Non sei da sola...” la guardai irritata, lo vedevo che non ero da sola, forse se non ci fosse stata tutta quella gente avrei visto più chiaramente, li avrei fermati, non dissi una parola,
“Non sei da sola certo!” Jasper mi guardò sorridendo,
“Che avete ora!” ero isterica,
“Nella visione non non eravamo presenti, eri da sola...ora invece, siamo qui...siamo in 5...ci saranno forse 70-100 persone qui dentro, possiamo salvarle, appena vedremo una scintilla, Alice...hai già cambiato il futuro...” sospirai di sollievo per un attimo,
“Forse si...” mi fermai,
“Ma non riesco a stare qui senza far niente, per i prossimi 37 minuti!” Edward ridacchiò,
“Beh, a meno che tu non voglia saltare alle finestre e portare la gente giù senza motivo per loro e farci arrestare tutti, non vedo altra soluzione...” lo fulminai con lo sguardo,
“Okay, allora dividiamoci, ognuno di noi  sorveglierà un lato dell'edificio, e alla minima traccia di fumo o quant'altro interverrà...” esortò Carlisle, annuimmo,
“Alice tu sta con Jasper...” 
“Dividerci, significa essere in 5 posti contemporaneamente...non a coppie...sarebbe inutile...” replicai,
“Ha ragione” confermò Bella,
“Sta attenta però” Jasper mi baciò fugacemente le labbra mentre con le dita stringeva un lembo della mia camicia,
“Ohh...”
“Che hai ?” stavo barcollando,
“Nulla nulla, te l ho detto sono distrutta, dopo che avremo lasciato questo posto dormirò tutto il giorno...” gli sorrisi cercando di scrollarmi di dosso quella fiacchezza,
“Posso stare tranquillo?”
“Vorrai dire, posso stare lontano da te?!...Beh no...ma ora si, vai, sto bene...avremo tempo per stare insieme...” rise,
“Aaandiamo...”Edward sbruffando lo tirò via, si diressero l uno nel sottopiano, vicino al generatore, l'altro nella zona parcheggi all'interno dell edificio,
“Okay, io andrò nella hall... non preoccupatevi, prenoterò una super stanza e mi faranno restare, Bella tu va al 2 piano, è quello centrale, l'incendio potrebbe partire da lì...” continuò Carlisle,
“Io andrò alle cucine...” disse Esmee, poi guardarono tutti me,
“Io, voglio...devo capire cosa succederà nella stanza 202....”deglutii,annuirono.
Ognuno di noi aveva un compito, sorvegliare una data zona, ce l'avremmo fatta, in fondo un gruppo di vampiri poteva salvare tutti prima che l'incendio avesse la meglio, dovevo tranquillizzarmi, entrai dall'ingresso posteriore, non volevo incrociare altri esseri umani, presi le scale, in un lampo fui al terzo piano, mi bloccai, 12 cuori battevano nelle stanze del corridoio dov'ero giunta, due cuori lenti e soffocati arrancavano nella 212, due vecchietti sulla 70ina, un cuore temprato ma non affaticato faceva attività nella 205, respiri goffi e accelerati invadevano la 208, sorrisi imbarazzata, due giovani innamorati erano lì. Ad un tratto sentii un battito vivo, fresco, giovane, pulsante vitalità, familiare, seguito da una voce squillante e vellutata, si rivolgeva ad un adulto, una donna, forse la madre, sicura ed entusiasta,
“Lucy, anche domani ci andrò...ho perso la testa forse, ma ci andrò!” 
“Solo perchè sono la tua migliore amica 18enne non significa che ti appoggerò!” disse scherzando quella che credevo fosse l'adulta, la madre...per un attimo avevo accantonato il pensiero dell'incendio, ma di lì a poco quelle due giovani ragazze sarebbero potute morire, così come la coppia di innamorati, i docili vecchietti, il fisicato lì vicino, no no...l'avrei impedito.
“Cosa faccio? Busso, aspetto, vado via?” sussurrai alla porta 202, bussai,
“Un momento!” rispose la voce vellutata della ragazzina, avvertivo passi lenti provenire dalla moquette, all'improvviso cambiarono direzione e invece di dirigersi da me si spostarono a sinistra,
“O merda!” non ci pensai due volte, con un calcio energico sfondai la porta, tuttavia non feci altro che peggiorare la situazione, la vampata di fuoco uscì dalla stanza invadendo il corridoio e le altre stanze, un fumo denso, nero come la pece, impediva di respirare, smisi di farlo, la vista si offuscò,
“no no , non ora..!” barcollai, di nuovo quella sensazione orribile di svenimento, frattanto la ragazza più grande aveva raggiunto le scale, ma non vedevo l altra, la ragazzina, quella che sembrava essere   mia sorella, orde di gambe e braccia invasero il corridoio destro, a quanto pare l'incendio proveniva dal secondo piano poiché intravidi il condotto della stanza 202 proveniente dal basso ruggire lingue di fuoco implacabile, pensai a Bella, era di sotto,
“Alzati!” gridai a me stessa sconvolta, lo feci, trovai la forza, andai nella stanza, la ragazzina era svenuta,
“Non sei lei, le somigli tanto ma non sei Cynthia...” le dissi, tanto non poteva sentirmi, la presi tra le braccia, non c era via di fuga dall'esterno, la calca invadeva le scale, era bloccata, l'ascensore fuori uso, mi diressi vicino al balcone della stanza, giù c'era parecchia gente, impaurita che scrutava le fiamme uscire dal tetto, dovevo saltare, o volare via, mi avrebbero vista, ma dovevo salvarla, salvarli tutti. Decisi di farlo ugualmente, la ragazza sembrò rinvenire,
“C-cosa succede? Chi sei?” tremava,
“Andrà tutto bene, ora salteremo e sarai salva...” sentii un fruscio, le ali si aprirono involontariamente,
“No No...” coprii gli occhi della ragazza, troppo debole per muoversi, tentavo di farle rientrare senza successo, forse era il troppo calore,
“Ah, al diavolo!” le spiegai e mi lanciai fuori dalla finestra, mi videro, questo era certo, due uomini invitarono gli altri a guardare nella mia direzione, feci tutto il più velocemente possibile, adagia la ragazza dietro un tram fermo, a 30 metri dal motel, gridai più forte che potevo aiuto e mi fiondai velocemente tra le nuvole, tutto in 10 secondi, ma qualcuno mi aveva vista era inevitabile, tornai dal tetto nell edificio, qualsiasi cosa vedevo muoversi l'afferravo, la portavo in salvo, in punti diversi, velocissima, in tutta quella frenesia, con l'arrivo dei vigili del fuoco potevo riuscirci, vidi Jasper, Edward, fare la stessa cosa, a volte a velocità umana a volte a velocità totale, alcuni applaudivano, benedivano il cielo, una bambina mi vide al terzo piano, era l'ultima ancora cosciente, spalancò due occhioni color cioccolato e sorrise,
“Mamma mamma, un angelo viene a salvarci!” allargò le braccia e mi si fiondò al collo, la presi con le lacrime che scendevano a fiotti, la madre sbucò da un pezzo di calce enorme che le schiacciava la  tibia, lasciai un attimo la bambina,
“O mio Dio...cosa cosa...sei?” vedevo nei suoi occhiali il riflesso delle mie iridi, il blu era così intenso che avrebbe illuminato una stanza buia, riuscì a sbloccarle il piede, non mi toglieva gli occhi di dosso,
“Siamo morte è così!?” chiese tremante ma mi porgeva la mano quasi felice,
“NO no...vi porto fuori siete vive...” ormai aveva capito che ero reale, cosa potevo fare? Evitare di parlare, le portai fuori, stavo per tornare dentro,
“Grazie, forse ho le allucinazioni, o forse è tutto reale, grazie...grazie....hai salvato ma figlia, grazie, grazie...”
“Mammina certo che è reale, vedi è un angelo...” sorrisi a quegli occhioni e volai dentro,
“Alice!” era Jasper, 
“Che fai? Mettile dentro...ti hanno vista?” lo abbracciai, singhiozzi continui mi impedivano di parlare,
“Hey hey, shhh, è finita, i pompieri stanno spegnendo l'incendio, non è rimasto più nessuno, ce l'abbiamo fatta, grazie a te, non è morto nessuno...” mi calmai a stento,
“Si-non so che mi prende- non riesco a controllarmi, a mettere via le ali...” mi accarezzò i capelli,
“Non importa, okay? Andremo via dal tetto, sul retro...” 
“No devo parlare con quella ragazzina, ci deve essere una ragione se era nella mia visione, se ho salvato prima lei...” annuì,
“Quando riuscirai a...” l bloccai,
“no Jazz, ora...non cap...”
“Alice?” una voce conosciuta mi arrivò all'orecchio, la ragazzina era davanti a Carlisle,
“Carlisle ma?” 
“Voleva parlare con l'angelo mi ha detto, mi ha visto ecco saltare dalla finestra, dal terzo piano e...”
“ho minacciato di raccontarlo alla polizia se non m avesse portato da te” concluse lei fiera,
“Stai bene? Eri a mala pena cosciente prima...” Jasper mi strinse la mano,
“Sono passati 30 minuti, aveva solo bisogno di ossigeno...” mi disse Carlisle, eravamo lì da mezz ora ad evacuare esseri umani, accidenti.
“Cavoli...” la ragazza era sempre più eccitata, avvicinandosi,
“Non hai paura di me?” le chiesi
“Non lo so...” si fermò,
“Non avrei mai creduto che...gli angeli esistessero....siete anche voi così?” scrutò Carlisle e Jasper,
“Emm...non proprio.... meglio non saperlo..” disse Carlisle risoluto,
“Mi hai salvato la vita, volevo ringraziarti...” mi porse la mano,
“Anna...sono Anna Brandon...” mi paralizzai,
“Hey, che ha?” cominciai a tremare, 
“Nulla...” tentai di dissimulare,
“E' che, abbiamo lo stesso cognome... hai una parente di nome Cynthia?” chiesi roca,
“Si , è mia nonna...” mi voltai, non riuscivo a parlare, a pensare, cosa avrei dovuto fare,
“Sua nonna conosceva molto bene tua nonna...” la ragazza annui,
“Oh quindi siamo pro-cugine forse...o non so...” sorrise,
“E' incredibile, i vedi, tu non sei sconvolta da quello che vedi? “ mi voltai sbalordita,
“IO...non lo so, mi sembra di conoscerti” 
“Nooo” il pavimento sotto di noi cedette in un attimo, come, l'incendio era passato, non c era più fumo o scricchiolii, 
“Anna?!” fortunatamente il secondo piano era sgombro, 
“Sangue....Jasper non ti avvicinare...” no no non stava succedendo, la macchia rossa sul pavimento si allargava a vista d'occhio,
“Anna , o dio no!” mi avvicinai a Carlisle che le teneva una mano premuta sull'addome, tentava di fermare l'emorragia,
“Resisti tesoro ok?” le mie mani tremavano mentre tentavo di afferrare le sue, Carlisle ordinava a Bella di portargli qualcosa o di chiamare i medici nell'ambulanza, poi parlò a me, non capivo, sentivo solo un rimbombo, mi sentivo legata a quella piccola umana in modo indissolubile, non potevo lasciarla li, dovevo fare qualcosa,
“Alice Alice!” gridò lui fuori di se,
“Riprenditi! Devi andare via, arriveranno i soccorsi, altrimenti non potremo salvarla...” scossi il capo,
“Io resto...” Jasper provò a tirarmi da dietro,
“A-alice t-tu puo...puoi guar-rirmi come pr...prima g-giusto? Salvami..” la voce di Anna da vellutata ora era a mala pena udibile per essere chiamata voce, era pallida, perdeva conoscenza a tratti.
“Non posso farlo, non so come aiutarti piccola...” una rabbia incontrollabile iniziò ad invadermi,
“Oh, no diamine...”
“Carlisle? Cos'ha? Che c'è? Carlisle!” tolse le mani dalla ferita, non ricacciava più sangue,
“Non sento il battito, non respira...è morta” un lampo blu invase tutto il mio corpo, volevo distruggere tutto, tutti, fuggire via, sbattei le ali più forte che potevo e mi fiondai nel cielo.



POV Jasper
“Edward, Edward!” che giornata terribile! Avremmo dovuto darle pace, invece tutto si era concluso nel peggiore dei modi e adesso lei era furiosa, andata chissà dove,
“Lo so, dobbiamo trovarla!” Bella mi affiancò, Carlisle ed Esme ci seguivano a ruota fuori dall edificio,
“Ora, è pericolosa” annunciò Calisle,
“Che? Alice non farebbe del male ad una mosca...” ribattè Bella,
“Amore, è fuori di se, arrabbiata, non riesce a controllarsi...” Edward le prese una mano,
“Aspettate...sento...” continuò,
“La sento, sento i suoi pensieri...” Carlisle si mostrò sorpreso,
“Davvero? E' vicina allora...”
“Molto vicina...” Edward tirò un sospiro di sollievo,
“Dove? Dov'è? “ chiesi impaziente, lui si voltò e indicò dritto davanti a se, in alto, stava puntanto il tetto dell'edificio, del motel,
“E' qui? Ma come...” disse Esmee,
“E' sulla terrazza, è terrorizzata, non sa cosa fare, corri Jasper !” mi fiondai subito nell edificio e arrivai sull tetto, si apriva una terrazza abbastanza grande, lei era lì, vicino al cornicione,
“Ali...” non si voltò, la cinsi da dietro e le baciai la nuca,
“Mi dispiace” non sapevo cos'altro dire,
“Lo so” sussurrò,
“Volevo fuggire, andarmene” disse in un soffio,
“Ultimamente è un desiderio che sento fremente...” disse lei, si voltò a guardarmi, gli occhi arrossati per le lacrime,
“Ma poi mi sono detta, a cosa servirebbe? Incontrerei altre persone, farei loro del male, le farei morire o chissà cosa..”
“Alice tu..”
“Lasciami finire, Jazz, ma come potrei pensare di lasciarvi, la mia famiglia ...te... a volte mi faccio paura, se facessi una cosa del genere non potrei più tornare indietro, e non voglio che che succeda...” la abbracciai,
“Non succederà ok... lo so non è andata come avevamo sperato...”
“stava andando bene...quella ragazza...la nipote di mia sorella...non so...dovevo parlare con lei...mi avrebbe dato delle risposte...” continuò
“E se andassimo da...” mi fermai, gli altri ci raggiunsero,
“Sto bene...” Alice si schiarì la voce,
“Torniamo a casa, è finita...” disse rivolta a tutti,
<< Non è finita...>> tutti ci bloccammo all'istante, portai Alice dietro di me,
“Chi c'è? Chi sei?” dissi esterrefatto, Edward e Carlsile mi affiancarono, a destra del tetto un bagliore bianco venne giù dal cielo, Alice si portò avanti,
“Quella voce....è lei...” cominciò a dirigersi verso la luce,
“Alice ferma!” si fermò, mi guardò spaventata,
“Ho paura...” sussurrò,
“Ma devo avvicinarmi...” lo fece, a poco a poco, davanti la sua sagoma, la luce prendeva forma, si potè distinguere un corpo femminile, capelli lunnghi neri....due ….ali....maestose....più grandi di quelle di Alice,
“Oh mio dio!” Carlisle e gli altri si avvicinarono...lo feci anch'io, Alice era ipnotizzata in realtà lo eravamo tutti,
“Alice...” sussurrò quella voce melodiosa,
“Sono Anna, è un piacere conoscere tutti voi...” disse l'angelo,
“Come fai a sapere il mio nome? C-chi sei?” il bagliore degli occhi blu di Alice era ardente, era luminosa, tanto quanto l'altro angelo,
“Sono...” si fermò, una lacrima le rigò il volto, riuscivo a sentire le sue emozioni, era totalmente commossa e felice,
“Sono tua madre...” credetti che Alice sarebbe svenuta, invece no...ma non pronunciò una parola per diversi minuti, notai allora le somiglianze, i capelli corvini, gli occhi, identici, il viso molto simile,
“So che può essere una notizia, shoccante...ma vedi la tua visione, doveva preparati a questo...”
“Tu non sei mia madre...io non ti conosco...” disse tremante Alice, lei le prese la mano, una nuova emozione,calda, di gioia invase per un attimo Alice a quel contatto,
“E' difficile...lo so...tesoro mio...non sai per quanto tempo io ho desiderato incontrarti...” poi abbassò la voce,
“Ma loro, non me lo permettevano...non...” si fermò, guardo me,
“Credimi, avrei voluto che sapessi la verità fin dall inizio...io e tuo padre...” Alice l'interruppe,
“Mio padre? Non chiamarlo così...sai che mi ha rinchiuso in un manicomio....lui ha rinchiuso sua figlia!! E tu non hai fatto nulla...non potevi farle qualcosa!!! Perchè !” stava indietreggiando, l'angelo cominciò a scomporsi, le forti emozioni la opprimevano decisamente,
“Lo so...io vedevo...io sapevo...sentivo cosa stavi passando... so cosa hai dovuto affrontare nella vita....” si portò le mani alla testa,
“Se avessi potuto ti avrei detto tutto! Ti avrei tirata fuori da li...avrei impedito che diventassi un vampiro....tesoro...devi credermi...” Alice abbassò gli occhi,
“Non riesco a....non so se fidarmi di te...” fu Alice a prenderle la mano, con mia grande sorpresa,
“Prometti che mi racconterai tutto...ogni cosa...su chi sono...sul mio destino...su cosa dovrei fare...” l'angelo annuì,
“O mio Dio ...ora capisco...Anna...tu porti lo stesso nome della ragazzina...tu...mia sorella...è come me...anche lei...no...lei è solo umana?” l'angelo annuì di nuovo,
“Eppure sapeva...per questo ha fatto chiamare sua nipote Anna...è cosi!” 
“Si...l'ha saputo a 18 anni... gliel ha detto tuo madre...non avrebbe dovuto...e loro lo hanno punito...” si morse le labbra,
“Loro..chi sono ?” fu Carlisle a parlare, la donna lo guardò compiaciuta,
“Ve lo dirà Alice, quando saprà tutta la storia...” l'angelo guardò il cielo,
“Non te ne stai andando vero?” Alice la supplicò, la abbracciò, fu la scena più bella che mai vidi in vita mia... le loro ali si illuminarono a tal punto che non riuscimmo più a guardare, quando ruppero l'abbraccio l'angelo sorrise finalmente,
“Devo andare....o loro....Alice non infrangerò la nostra promessa, tornerò...molto presto...e parleremo a lungo...” lacrime argentate riempirono il volto di Alice, automaticamente le presi la mano,avvicinandomi quanto lei all'angelo,
“Siete una famiglia davvero.....grazie...siete perfetti...grazie per esservi presi cura di lei...” poi guardò me, sorridendo,
“Non ho mai visto un amore così forte come il vostro...tu la ami davvero... proteggila sempre...lei ti ha dato l anima...” Alice mi guardò piena di passione, 
“IO la amo, nessuno le farà mai del male...” l'angelo mi prese la mano, un calore meraviglioso mi invase il cuore, una sensazione indescrivibile,
“Alice...?” aveva avuto un altro giramento di testa, guardai Carlisle preoccupato, la madre la sostenne fra le braccia,
“Tesoro, dovrai essere forte...” le mise una mano sul ventre che si illuminò per un istante,
“Cosa...” 
“Forte per tuo figlio...” l'angelo si dileguò così com'era apparso, ero ….non so come mi sentivo, abbracciai Alice, tutti ci circondarono,
“Jazz, io...noi...hai sentito...” annuì,
“Aspetti un bambino...” la baciai commosso.










LA NOSTRA STORIA E' FINITA, BEH SI, E' UN FINALE IN SOSPESO, DIFATTI ORA STA A VOI IMMAGINARE COME UNA NUOVA STORIA POTREBBE EVOLVERSI! SPERO VI SIA PIACIUTA ! BACI!!!
  
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