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Autore: Biohazard    16/08/2015    1 recensioni
Uno scintillio poco lontano catturò la sua attenzione. Tenendo i sensi all’erta, si diresse verso quel luccichio dorato, domandandosi di cosa potesse trattarsi. Mano a mano che si avvicinava, la curiosità lasciò lo spazio allo stupore: si trattava di un albero, un albero d’oro. Harry era totalmente rapito da quell’immagine, allungò le dita per poterlo toccare, ma in quel momento una voce risuonò direttamente dentro la sua testa.
“Aiutami.”
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Research
 
 
 
 
Harry, Ron e Hermione avevano passato tutta la giornata nella biblioteca del Ministero, ma non avevano trovato alcun riferimento nella storia di un “Calice delle Anime”, né tantomeno di un albero d’oro. Harry si sentiva sempre più frustrato, non era possibile che in quella vasta biblioteca non ci fosse neanche un piccolo indizio riguardo a quello che gli era capitato. Inoltre, gli sguardi che i due amici gli lanciavano di tanto in tanto, non facevano che innervosirlo ancora di più. Le reazioni che avevano avuto, erano state le stesse che aveva immaginato: Hermione era stata molto scettica e lo stava diventando ancora di più, mano a mano che il tempo passava e non riusciva a trovare alcun indizio. Ron, da parte sua, era stato solidale con lui, ma gli si leggeva in faccia che considerava tutta quella faccenda una perdita di tempo.
“Credi che sia il caso di continuare ancora?” domandò Ron, mentre sfogliava svogliatamente l’ennesimo libro. “Non sappiamo neanche che cosa stiamo cercando.”
Harry gli scoccò un’occhiataccia, ma doveva ammettere che Ron aveva ragione.
Non avevano grandi indizi a disposizione e lui proprio non riusciva a ricordare nient’altro di quel sogno.
“Questa volta anch’io sono d’accordo, finché non avremo altri elementi è inutile continuare alla cieca. Abbiamo sfogliato centinaia di pagine e non abbiamo trovato nulla” spiegò Hermione.
“Questo non vuol dire che me lo sia inventato o che quello che è successo nel mio ufficio non fosse reale.”
“Nessuno di noi due mette in dubbio quello che stai dicendo, ma tu non ti sei mosso dall’ufficio, perché ero lì con te. Quindi, converrai con me che la visione che hai avuto era soltanto nella tua testa.”
Harry stava cominciando ad arrabbiarsi.
Solo perché sta succedendo nella tua testa, non vuol dire che non sia reale. Ti ricorda qualcosa Hermione?” La ragazza fu colta alla sprovvista ed Harry si sentì molto soddisfatto di quella piccola vittoria, così continuò “ e vogliamo parlare dei Doni della Morte? Anche quelli non esistevano, vero?”
Ron ridacchiava sommessamente e dopo quell’ultima affermazione dovette trattenere una fragorosa risata, simulando un sonoro colpo di tosse, beccandosi un’occhiata truce da parte della fidanzata. Era stato più forte di lui: non capitava tutti i giorni che qualcuno riuscisse a zittire Hermione. Lui, da che aveva memoria, non ci era mai riuscito.
“Non sto dicendo che non sia vero, Harry. Sto solo cercando di analizzare i fatti e gli indizi a disposizione, che purtroppo non sono molti.” Rispose piccata, assottigliando le labbra.
“Io so soltanto che qualcuno ha chiesto il mio aiuto, non so come ne perché, ma se mi sarà possibile cercherò di darglielo!”
Hermione stava per ribattere, ma fu interrotta sul nascere da Ron.
“Harry, per la miseriaccia, sono già le sette! Non devi passare a prendere Teddy?”
“Cavolo! Hai ragione, Andromeda mi ucciderà!” esclamò Harry “ Devo andare, se capiterà qualcosa di nuovo ve lo farò sapere!” Uscì di corsa dalla biblioteca e tornò nel suo ufficio. Stava raccogliendo tutte le sue cose, quando un biglietto volante lo colpì in piena fronte. Lo spiegò velocemente, riconoscendo la calligrafia di Ron.
“Mi aspetta una bella predica stasera, ma sei stato grande!” Harry rise, Ron era sempre il migliore.
 
 
*****
 
 
“Allora Teddy, cosa vuoi per cena?”
Il bambino ci pensò un attimo, poi esplose in un cristallino “Carne!”
Harry avrebbe potuto scommettere dieci galeoni sulla risposta. Sorrise: ecco l’eredità di Remus Lupin, una smodata passione per la carne e un carattere timido e pacato.
“Va bene, ma dobbiamo fare un po’ di spesa prima, ok?”
Il bambino annuì, mentre i capelli passavano da un bel castano scuro al biondo. Succedeva sempre così quando Teddy era di buon umore.
“Mi raccomando, adesso dobbiamo entrare nella Londra babbana, cerca di non cambiare troppo spesso i connotati.”
Ted Lupin alzò lo sguardo verso il padrino.
“Sì, zio Harry.” Rispose ubbidiente, mentre i capelli tornavano del loro colore originario. Il piccolo Teddy non riusciva ancora a controllare perfettamente i suoi poteri di metamorfomagus, legati principalmente al suo stato d’animo. Quando Andromeda lo sgridava, occhi e capelli diventavano nerissimi, mentre quando era arrabbiato diventavano rosso fuoco, cosa che succedeva abbastanza di rado, considerando la dolcezza e la pacatezza di quel bambino. Harry lo adorava e spesso, quando lo guardava, non poteva fare a meno di ripensare a se stesso tanti anni prima. Si sentiva completamente affine a quel bambino a cui i genitori erano stati strappati con tanta brutalità. Fortunatamente il piccolo aveva una nonna meravigliosa che gli dedicava anima e corpo. Teddy, del resto, era l’unica famiglia che gli fosse rimasta dopo la morte del marito e di Tonks, la loro unica figlia.
Certo, c’era sempre sua sorella, Narcissa Malfoy, ma Harry non le aveva mai chiesto in che rapporti fosse rimasta con lei. Dopo la fine della seconda guerra magica i Malfoy erano stati scagionati: l’abbandono di Voldemort, così come il salvataggio di Harry da parte di Narcissa erano stati elementi determinanti affinché la famiglia Malfoy evitasse di passare il resto della sua esistenza ad Azkaban. Ogni tanto gli capitava di incontrare Draco al Ministero, ma non erano mai andati oltre i cordiali saluti di circostanza. Harry sapeva che Malfoy si stava impegnando per riabilitare il nome della famiglia, aveva sentito parlare anche di un matrimonio. Chissà se era cambiato almeno un po’. Harry arrivò davanti al muro che separava Diagon Alley dalla Londra babbana, batté con la punta della bacchetta i soliti mattoni e pochi secondi dopo si ritrovò all’interno del Paiolo Magico, dove l’anziano proprietario, Tom, lo salutò calorosamente, per poi ritrovarsi nelle strade di Londra. Harry abitava nella zona di Hyde Park, una sistemazione provvisoria, fintanto che la sua casa non fosse stata definitivamente pronta. Lui, Ron e Hermione avevano deciso di costruire le loro abitazioni una affianco all’altra. Avevano scelto una splendida zona collinare, abbastanza vicino alla Tana. Non avrebbe potuto desiderare niente di meglio.
Harry decise di prendere la metropolitana. A Teddy piaceva molto viaggiare in treno: ogni volta gli raccontava che non vedeva l’ora di prendere l’Espresso per Hogwarts e che voleva essere un Grifondoro, proprio come i suoi genitori.
“Altri gli racconteranno per cosa suo padre e sua madre sono morti.”
Più facile a dirsi che a farsi, Remus.
Teddy aveva cinque anni quando era andato dalla nonna, chiedendole di mamma e papà. Andromeda sapeva che quel momento sarebbe arrivato prima o poi, ma anche se aveva cercato di prepararsi era stato comunque estremamente difficile. Harry, insieme agli inseparabili Ron e Hermione, aveva aiutato Andromeda in quell’impresa così delicata.
Avevano mostrato al piccolo Ted delle foto, raccontando un po’ la storia di Tonks e Lupin, fino a che non era giunta la domanda cruciale: perché erano morti?
Gli avevano detto la verità, che erano caduti in guerra.
Certo, si trattava di una versione molto semplificata di tutta la storia, ma per allora quella spiegazione era stata più che sufficiente. Adesso che Teddy aveva compiuto sette anni, le sue domande si stavano facendo più consapevoli e mirate. A volte, quando dormiva a casa sua, Harry si sedeva nel letto con lui e gli raccontava di suo padre. A Ted s’illuminavano gli occhi, ma a volte capitava che piangesse e allora Harry lo stringeva forte, come nessuno aveva mai fatto con lui quando si trovava costretto nel sottoscala di Privet Drive.
Scesero alla fermata di South Kensigton, facendosi sospingere dalla folla fino all’uscita. Il cielo era plumbeo e sembrava minacciare pioggia da un momento all’altro.
“Sbrighiamoci Teddy.” Il bambino annuì, stringendo forte la mano del padrino. S’incamminarono lungo Old Brompton Rd, dove c’era il supermercato in cui si serviva.
“Zio Harry possiamo prendere anche le Cioccorane?”
“Teddy, nei negozi babbani non vendono Cioccorane, ma posso assicurarti che hanno lo stesso dolci fantastici.”
Chissà se dopo un bel cucchiaino di crema di nocciole, Teddy avrebbe sempre preferito le Cioccorane?
 
 
*****
 
 
Un’ora dopo erano a casa, Harry stava preparando la cena, mentre Ted leggeva un libro sul divano.
Di solito era Ginny che si occupava delle faccende di casa, ma dopo la loro separazione, Harry aveva scoperto di avere un discreto talento in cucina e con gli incantesimi domestici. Ogni giorno che passava migliorava sempre di più.
Aveva preparato due bistecche, purtroppo non avendo il camino si era dovuto adattare  a cuocerle su una semplice piastra, tuttavia il risultato era più che accettabile e il purè di patate come contorno era la ciliegina sulla torta.
Teddy era impazzito per il dolce babbano e, probabilmente, se Harry non glielo avesse impedito sarebbe arrivato in fondo al vasetto. Non poteva di certo biasimarlo, anche lui ne andava matto. Tutta colpa di Hermione, era stata lei a consigliarglielo. Da allora aveva evitato accuratamente altre consulenze in dolci babbani, se erano tutti come quella crema di nocciole, rischiava l’obesità nel giro di pochi mesi.
“Zio Harry, posso usare un po’ il computer?”
“Cero Teddy, fai pure, ma ricordati che tra poco si va’ a dormire.”
Il bambino annuì, mentre si sedeva alla sua scrivania e accendeva il pc. Quella macchina era uno sfizio che si era voluto togliere e doveva ammettere che in certi momenti era stato molto utile. Ron lo aveva considerato uno spreco di soldi, ma quando aveva cominciato a muovere il mouse, aprire cartelle e programmi a casaccio, ne era rimasto affascinato. L’apice era stato raggiunto quando aveva scoperto “Campo Minato”, sotto lo sguardo di rimprovero di Hermione. Peccato che, con il suo trasferimento, si sarebbe trasformato in un semplice soprammobile. Le protezioni magiche anti-babbano avrebbero sicuramente interferito con i delicati circuiti della macchina, ed era altrettanto sicuro che nessun tecnico sarebbe riuscito a fornirgli una connessione internet.
Stava riponendo i piatti nella credenza, quando gli venne un’idea. Raggiunse Teddy, impegnato in una partita al solitario.
“Ehi piccolo, mi lasci guardare una cosa? Tu, intanto, comincia a prepararti per la nanna.”
“Posso finire la partita prima di andare a dormire?”
“Certo, ora però vatti a dare una bella spazzolata ai denti.”
Teddy lasciò il posto al padrino, dirigendosi verso il bagno. Harry lanciò l’applicazione di accesso ad internet: forse era una cosa stupida, ma se i libri non avevano dato risposta, forse sul web avrebbe trovato qualcosa.
Digitò sul motore di ricerca “Calice della Anime”, scorse i primi risultati senza successo.
Poi digitò “albero d’oro”, incrociando le dita.
Guardò la pagina web, trattenendo il respiro.
“Bingo!”
 




NdA:// Buongiorno! Eccoci qui con un nuovo capitolo. Sto terminando adesso il terzo e spero di riuscire a partire domani con il quarto, in modo da avere sempre un capitolo pronto per ogni scadenza. Devo dire che il terzo si è rivelato abbastanza ostico, ma non voglio anticiparvi niente XD Vi svelerò l'arcano con il prossimo aggiornamento. Beh, che dire, vi ringrazio tantissimo per la fiducia che mi avete accordato con questo racconto. Farò del mio meglio!  Siete meravigliosi! Un abbraccio grande!
P.s. Immagino che abbiate intuito tutti qual è il dolce babbano di cui ho parlato, non ho potuto fare a meno di inserirlo. Considerando che esportano anche all'estero mi sembra più che plausible trovarlo tra gli scaffali dei supermercati inglesi. :)
Biohazard

 
  
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