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Autore: alida    31/01/2009    2 recensioni
I tre indiavolati tennero stretti lo Spiraglio nello stesso momento e questo si attivò portandoli ad Hogwarts, il giorno in cui Harry Potter iniziava il suo terzo anno di scuola. E chi mai potrebbero essere questi tre indiavolati? A voi scoprirlo. I personaggi appartengono a J.K.Rowling, la storia non ha scopo di lucro.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La luna piena era passata, e Lupin era tornato al castello. Non si era ancora ripreso del tutto, ma nonostante questo non mancava mai di presentarsi per la colazione, il pranzo, la cena, per fare due chiacchiere con Harry. Si ricordava della promessa che gli aveva fatto, doveva insegnarli ad evocare un Patronus. Non era un incantesimo semplice, ci voleva molta concentrazione e forza spirituale.

Silente lo informò delle ultime novità, le erbe che non producevano alcuna pozione, il tentativo di Remus e Sirius di soddisfare le “presunte” richieste del preside, l’appoggio che quest’ultimo era costretto a mostrarli per scoprire qualcosa di utile, le angherie subite dal giovane Severus e il suo cambio di stanza.

Lupin fu felice di sapere che Severus aveva trovato qualcuno che lo proteggesse pubblicamente. Anche a lui avrebbe fatto piacere che la gente non lo giudicasse e non lo maltrattasse, ghettizzandolo e facendolo sentire colpevole di essere solo ciò che era.

Pochi giorni prima del ritorno degli studenti dalle vacanze, Lupin convocò Harry nel suo ufficio per esercitarsi con il Patronus. –Harry, sei sicuro di volerci provare. Non sei obbligato, non mi aspetto che tu riesca al primo tentativo, è un incantesimo difficile-.

-Sono sicuro, professore- aveva risposto il grifondoro.

-Allora iniziamo. Devi riportare alla mente il ricordo più felice che hai, e puntando la bacchetta contro il molliccio, che per te sicuramente assumerà la forma di un dissennatore, devi pronunciare EXPECTO PATRONUM-. Pensi di riuscirci?-.

Harry fece cenno di sì con la testa e pensò a qualcosa di felice, la prima volta che aveva acchiappato un boccino, la volta che gli era arrivata la lettera di Hogwarts a Privet Drive…. era più difficile di quanto immaginasse.

Lupin si avvicinò verso il baule, dentro il quale il molliccio si dibatteva, e sollevò la parte superiore. Un grande e nero dissennatore si avvicinò ad Harry che indietreggiò, ma poi si fece avanti e pensando alla foto dei suoi genitori, che teneva sempre sul comodino, urlò : - Expecto Patronum!- .

Il molliccio indietreggiò velocemente mentre dalla bacchetta del ragazzo usciva uno scudo di luce. Lupin chiuse il baule con dentro il finto dissennatore, e subito andò a sorreggere Harry, che barcollava dallo sforzo, offrendogli un grosso pezzo di cioccolata.

-Non ci posso credere. Harry, sei stato fenomenale! Non conosco nessuno che sia riuscito a produrre un Patronus al primo tentativo-.

Harry sorrideva, chissà se sarebbe riuscito a fare altrettanto trovandosi di fronte un dissennatore vero. –Bene, per oggi può bastare. Tieni ti do tutta la tavoletta di cioccolata, e mangiala, altrimenti sentirò i lamenti di Madama Chips fino a Pasqua-.

Felice come non mai, Harry uscì e sorpresa! Con Severus c’erano anche Hermione e Ron. Severus si scusò doveva andare ad aiutare Piton a stilare l’inventario delle pozioni presenti nel magazzino, e così li lasciò soli.

Hermione riferì a Harry che avevano scoperto la parentela che lo legava a Sirius Black e che inoltre Black aveva tradito la sua amicizia con James, in pratica, svendendola a Voldemort. Ron invece era triste. Fred aveva detto di essere sicuro che il topolino visto in casa fosse Crosta, eppure Ron non era riuscito a trovarlo da nessuna parte.

Finalmente cominciava a delinearsi un quadro dei fatti abbastanza chiaro, non fosse stato che, come naturale conseguenza della fuga di Black, c’era la possibilità che il fuggiasco volesse portare a termine la sua opera uccidendo Harry.

Nel magazzino di pozioni, Severus e Piton procedevano con l’inventario. Severus era molto sveglio, professionale, tuttavia sembrava non conoscere le pozioni più semplici. Piton non capiva il perché e cominciò ad investigare.

-Pensi di poter riconoscere una pozione dal suo colore?-

-Credo di sì, professore-.

-Dimmi il nome di queste tre pozioni-.

Severus le guardò, era facile e disse subito : -Pozione restringente, Pozione blocca starnuti e Veritaserum-.

-Bravo. E dall’odore? Pensi di saperle riconoscere dall’odore?-.

-Credo di sì- ripeté con fiducia, forte del precedente successo.

Piton gli avvicinò al naso due pozioni e, con soddisfazione di entrambi,Severus rispose senza errori.

-Allora, adesso dimmi gli ingredienti della pozione restringente-.

Severus ci pensò un attimo e disse: -Vuole la ricetta ufficiale?-

-Spiegati- fece Piton –non credo di aver afferrato il senso delle tue parole-.

-Desidera che le dia l’elenco ufficiale degli ingredienti? Quello che ci insegnano a scuola?-.

-Perché quanti elenchi conosci?-.

-A scuola ci insegnavano a chiamare le erbe con un nome, però Riddle le chiamava con nomi diversi-.

-Vuoi dire che conosci due nomi per ogni erba?-.

-Esattamente professore-.

-Ripetimi entrambe le ricette, per favore-.

Severus iniziò: -La ricetta scolastica prevede: una foglia di cidrum, due foglie di aniser e uno spicchio di allum finemente trittato. La ricetta di Riddle prevede: una foglia di limone, due gocce di resina e uno spicchio di friol-.

-Molto strano, la ricetta di Riddle è uguale alla nostra, mentre quella ufficiale da noi non porta a niente-.

Severus rise sotto i baffi, -Che cosa c’è da ridere!-. Il ragazzo smise e voltò lo sguardo verso il pavimento. Piton gli mise un dito sotto il mento e gli fece sollevare il viso e disse: -Non abbassare, mai, lo sguardo. E’ segno di debolezza e inferiorità e tu non sei inferiore a nessuno né tanto meno debole. Adesso rispondimi-.

-Lei dice che la ricetta non porta a niente e in effetti neanche a scuola riuscivamo a vedere i risultati subito. Noi facevamo le pozioni ed erano sempre sbagliate, ma era un modo per verificare la nostra preparazione. Le erbe non si mischiavano, e le pozioni non uscivano mai del colore giusto. Poi la McGranitt, che insegnava pozioni, dava un colpo di bacchetta sul calderone e si capiva chi aveva eseguito correttamente il compito e chi invece no-.

-Ho capito! Le erbe erano giuste, ma vi insegnavano a chiamarle con nomi sbagliati, ecco perché non riusciamo a capire che pozione sia. Devi andare subito da Silente e digli di farti leggere l’elenco delle erbe che servono a Remus e Sirius e poi riferiscigli a cosa corrispondono nella vostra scuola. Io finisco di ritirare tutto e vi raggiungo-.

 

Ancora una volta nel corridoio risuonò un urlo. Lupin uscì dal suo ufficio a bacchetta tratta ma si trovò davanti solo Severus che affannava. –Che cosa ti è successo-.

-Non lo so, devo essere stanco. Forse sono delle allucinazioni-.

-Dove andavi?- chiese il professore porgendo un po’ di cioccolata a Severus.

-Da Silente-.

-Va bene, allora ti ci accompagno io-.

 

Arrivati lì, ci trovarono anche la McGranitt. Silente fece sedere Severus in una sedia e gli chiese se si sentisse bene. –Sì, o no. Non lo so, credo di avere allucinazioni!-.

-Come allucinazioni?- chiese il preside.

-L’ho trovato che urlava nel corridoio!- spiegò Lupin –Stava venendo qui, così l’ho accompagnato-.

-Hai fatto bene Lupin, ma il giovanotto non è nuovo ad urla nei corridoi- disse la McGranitt.

-Cosa intendi dire, Minerva- chiese Silente.

-E’ capitato anche un’altra volta che Severus abbia urlato nel corridoio senza saper dire che cosa lo aveva spaventato-.

-Non è esatto- la interruppe il ragazzo –e che mi sembrava troppo strano quello che avevo visto, ma adesso ne sono sicuro-

-E che  cosa hai visto?-.

-Un uomo che si trasformava in cane, ma l’altra volta c’era anche un uomo che si trasformava in topo-.

-Sciocchezze- rispose la McGranitt.

Lupin cominciò a stringersi dentro il mantello e disse: -Non è una sciocchezza. Severus, per favore, potresti uscire, io devo parlare in privato con i miei colleghi-.

Il ragazzo uscì e Lupin raccontò ai due rimasti in ufficio di come Black e Minus fossero diventati degli Animagus e che quelli sarebbero potuti essere loro. O almeno Black, considerato che Minus era stato ucciso ma in realtà nessuno ne aveva mai trovato il cadavere.

  
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