*Caminetto*
Con un’espressione dolce, anche se fortemente malinconia, osservò la foto successiva.
Sapeva benissimo chi l’aveva scattata e nell’alzarsi a prendere un bicchiere d’acqua, si accorse che il caminetto, lo stesso della foto, era ancora lì.
Tristemente pensò che era difficile riconoscerlo ora, tutto impolverato e da ristrutturare. Proprio come la casa vuota di Naruto.
Ripensò a quando il camino era tutto bello e pulito, funzionante e addobbato a festa come mai più lo era stato.
Sospirò debolmente, ricordando il dolce tepore che emanava.
Da poco ore era iniziato l’anno nuovo e le persone presenti a casa Uchiha cominciavano ad avvertire la stanchezza - oltre agli effetti collaterali dell’alcool.
Gli adulti continuavano a chiacchierare tranquillamente fra di loro, discutendo del più e del meno, ma i ragazzi, lentamente, cominciarono a sbadigliare.
Riuniti in salone a far fronte chi al mal di testa, chi a cercare di ricordare perché, non ricordasse di aver fatto il brindisi insieme agli amici, si erano tutti appostati intorno al grande camino della sala.
Seduti o sdraiati sui sacchi a pelo messi sul pavimento, si godevano in quasi totale tranquillità il calduccio emanato dal fuoco, prontamente ravvivato da ciocchi di legna o da un piccolo katon di Sasuke.
Ogni tanto qualcuno parlava tentando di animare la notte, ma anche i più esuberanti del gruppo, fra cui Naruto che stava letteralmente crollando dal sonno, avvertivano il torpore come una suadente promessa di benessere.
Ben presto, si ritrovarono addormentati nelle posizioni più assurde e con dei compagni neanche lontanamente immaginati.
I loro sensei, indecisi se sistemarli più comodamente, optarono invece di non muoversi, osservando cosa un gruppetto di adolescenti sarebbe stato in grado di fare.
Lentamente, la loro curiosità fu attenuata.
Quasi nessuno rimaneva immobile nel proprio sacco a pelo e c’era chi addirittura iniziava a rotolare fino a trovare un qualche calore che lo facesse stare meglio.
Il caso più eclatante fu offerto da Kiba, che rotolò fino all’altra parte della stanza per trovare qualcosa che soddisfacesse le sue richieste e quella cosa, fu il corpo caldo di Shino.
Probabilmente, pensò Kakashi, ad attrarlo era stato l’odore dei feromoni degli insetti del ragazzo.
Una scena che invece non si sarebbe mai aspettato di vedere, fu Naruto che, spostandosi lentamente verso il sacco a pelo dopo che era di Sasuke, ci si era infilato con tutta tranquillità tentando di trovare un cantuccio più caldo.
Ma a sconvolgere di più i sensei, non fu vedere il ragazzo volpe che si appoggiava alla schiena dell’Uchiha, ma il vedere il suddetto Uchiha che si girava e abbracciava Naruto, facendogli sistemare la testa sulla sua spalla.
Sui volti di entrambi, brillava un sorriso colmo di serenità e dolcezza.
Sakura sospirò, affascinata nel vedere il volto dei suoi amici così rilassati, eppure, non poteva fare a meno di pensare che, se avessero saputo che l’anno dopo quella gioia non ci sarebbe stata, tutto sarebbe stato diverso.
E forse, sarebbe anche finita diversamente.
Cambiò foto.