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Autore: strawberrycake    18/08/2015    1 recensioni
Lui era un mostro...ma anche i mostri possono rinascere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Harry/Voldemort
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Una donna che sussurrava a un bambino.

"Harry, mamma ti ama" un uomo che urlava "papà ti ama, sii forte" e un accecante lampo verde.

Poi un uomo pallido, in ginocchio, con la bacchetta abbassata.

 

Harry si svegliò in preda a emozioni contrastanti. I ricordi della morte dei suoi genitori bruciavano, erano impressi nel suo cuore, eppure gli avvenimenti di qualche giorno prima lo avevano sconvolto. Tutti davano la colpa alla guerra appena terminata ma lui sapeva che non era così. Lui aveva visto il bene negli occhi della creatura più malvagia del mondo dei maghi e ora la sua coscienza reclamava spiegazioni.

Guardò l'orologio. Era notte fonda ma doveva andare a parlare con la professoressa McGranitt, non avrebbe aspettato un minuto di più.

Infilò piano le scarpe e attraversò il dormitorio pieno di ragazzi che dormivano tranquilli. Si avviò verso il ritratto della signora grassa, sperando che stesse dormendo…cosa che invece non faceva Ron, seduto sul pavimento davanti al caminetto. Non aveva smesso di avere attacchi d'ansia, dopo la guerra.

"Ehi amico, che ci fai sveglio?"

"Potrei chiedere la stessa cosa a te" Harry cercò di eludere la domanda e continuò a camminare. Ron lo avrebbe preso per pazzo se avesse saputo ciò che aveva intenzione di fare.

"Sì, ma l'ho chiesto prima io e mi stai evitando. Eddai, ci conosciamo da anni" il rosso gli si parò davanti e aveva ragione, dopo tutto quello che avevano passato non lo aveva ancora fatto rinchiudere al reparto psichiatrico del San Mungo. Decise di dirglielo, sperando che non avrebbe cercato di fermarlo.

"Vado a parlare con la McGranitt, devo ottenere un permesso per andare ad Azkaban" e uscirne vivo, aggiunse mentalmente. Disse tutto questo il più velocemente possibile e riprese a camminare, ignorando la faccia inorridita di Ron.

"Non mi dire che è per via di Tu-sai-chi." il suo volto esprimeva sincero disgusto.

Il rosso non attese nemmeno la risposta, prendendolo per un braccio e trascinandolo verso i dormitori femminili. Si mise a farneticare sul fatto che dovesse parlare con Hermione mentre Harry cercava di divincolarsi. Litigare con Ronald era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare, in quel momento, quindi, alla fine, si lasciò trasportare da Hermione.

Entrare nei dormitori femminili fu un'impresa, dovettero utilizzare la scopa per evitare l'incantesimo di guardia che rendeva i gradini scivolosi.

Come Harry immaginava, Hermione diede di matto.

"Perché non puoi dimenticarlo?! La guerra è finita, lui ha quello che si merita, la prigione a vita torturato dai suoi stessi alleati! Perché non riesci semplicemente ad andare avanti?" i suoi amici erano sinceramente preoccupati per lui ma nulla gli avrebbe fatto cambiare idea.

"Io devo sapere cosa gli è successo, non posso semplicemente accantonarlo in un angolo della mia testa. Finchè non lo saprò, per me la guerra non sarà finita, non riuscirò a dimenticare." Ron farfugliò qualcosa di incomprensibile come suo solito ma Hermione pareva pensierosa. Lo guardò negli occhi, "va bene, fai quello che devi fare" e corse via, lasciandosi alle spalle i lamenti offesi di Ron.

Stremato, arrivò al garguille di pietra all'ingresso dell'ufficio del preside.

"Api frizzole" sussurrò. Il garguille iniziò a rotare e egli si ritrovò nell'ufficio della professoressa. Le parole d'ordine non erano cambiate, uno strano omaggio in memoria di Silente.

Quella che corse a vedere cosa stava succedendo era una McGranitt in vestaglia, con i capelli sciolti e la bacchetta con uno schiantesimo pronto sulla punta, la guerra aveva cambiato le abitudini di tutti.

"Potter! Ma cosa ci fai in piedi a quest'ora e per di più nel mio ufficio? Per Merlino, strano che Gazza non ti abbia visto!" sembrava più preoccupata che arrabbiata.

Harry le spiegò che gli serviva assolutamente un permesso di visita per un detenuto di Azkaban e, stranamente, non sembrò sorpresa.

"E' normale che tu voglia delle risposte e sono consapevole che potrai averle solo da Lui, ma permettimi di dissuaderti. Azkaban è un posto orribile, nessuno dovrebbe vederlo, men che meno tu…e poi Lui ti ha fatto tanto del male, a te e a tutti noi, non dimenticarlo. Inoltre, tra una settimana verrà processato dal Wizengamot."

"Io devo vederlo, professoressa. Finchè ne ho la possibilità. Lui mi ha dato il tormento e solo Lui può darmi la pace" sperò di averle trasmesso tutta la sua urgenza.

La donna lo guardò con un misto di tristezzae ammirazione, dopodichè lo congedò dicendogli che avrebbe fatto il possibile e Harry non potè fare altro che tornare a letto…e aspettare.

   
 
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