Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Frafra9    18/08/2015    4 recensioni
Prologo
Dopo la "cordiale" visita dei Volturi a Forks e la scoperta che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri, ne è passato di tempo.
Renesmee è cresciuta e con lei è cresciuta anche l'amicizia verso Jacob, il suo Jacob, fratello/miglior amico e forse anche qualcosa altro che Nessie, deve e cerca di capire cosa prova veramente per il “suo” Jacob. Il ragazzo che le è vicino da quando è nata.
Jacob, dal parte sua, sa di amarla. ma sa che ciò che prova per lei non è, solamente, frutto dell'imprinting. Ma è bensì amore perché l’ha vista nascere e la vede crescere giorno per giorno.
Lei ricambierà questo amore o è solo amicizia?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic



Dopo il matrimonio, Jacob ed io ci siamo trasferiti in hotel lasciando la nostra stanza al vecchio Quil e quella dove stava Rachel è stata occupata dagli zii Connie e Kevin.
< Jake, ne hai per molto dentro quel bagno? > gli grido mentre scelgo dall’armadio cosa indossare per la festa.
< Veramente il bagno è libero già da un po’ > mi dice rientrando da fuori al piccolo balcone presente nella stanza e che si affaccia sul mare. Sorride.

“< Signori Black, buon pernottamento. Terzo piano, stanza 124 > ci dice gentilmente il signore alla reception mentre ci da la copia delle chiavi. Sorrido e le prendo io insieme con alcuni fogli dell’albergo. Jacob prende le valige e ci incamminiamo fino all’ascensore.
Terzo piano stanza 124. Apro la porta ed entriamo in una piccola stanza tutta in legno molto carina.
< Che bella! > - esclamo mentre mi siedo sul letto e guardo il soffitto, il lampadario è quello con il ventilatore - < Ed è tutta per noi >. Sorride posando le valige in terra e si siede accanto a me.
< Non è il massimo... non è una suite… > - mi dice. Lo guardo - < Per la mia Principessa voglio che abbia solo il meglio >
< Ma il meglio è qui accanto a me. Solo questo conta per me… > gli dico per poi baciarlo.
Un bacio e poi un altro.. e un altro ancora… e facciamo l’amore. “


< Non ti ho sentito passare e pensavo fossi ancora sotto la doccia... > dico mentre mi giro a guardarlo avvicinarsi a me. È a petto nudo e indossa soltanto i suoi amati bermuda.
< Sono uscito dal bagno e tu ancora non eri rientrata. Tutto bene? > mi chiede abbracciandomi. Ricambio l’abbraccio.
< Si tutto bene. Ero al telefono con papà e ci viene a prendere lui domani sera. > gli dico e poi lo bacio - < Vado a farmi una doccia e poi andiamo >.
< Ok signora Black. Non metterci troppo o lo sai che vengo a prenderti > mi dice ridacchiando. Gli sorrido ed entro in bagno.

Oh lo so che ne saresti capace Signor Black.. non mi dispiacerebbe perder tempo in bagno con te. Ma abbiamo poco tempo e ci aspettano.>

Alla festa sulla spiaggia del nostro hotel.
< Signora Black il suo gelato > mi dice un cameriere posando sul tavolo davanti a me la mia ordinazione.
< Grazie > rispondo gentile sotto lo sguardo sorpreso di Rebecca e zia Connie, Katy invece... se la ride. Lei sa.
< Signora Black? Da quanto sei sposata con Jacob? > mi chiede zia Connie.
< No, non ci siamo sposati è solamente che la stanza qui è a nome Black... > rispondo.
< Quindi, non vi siete sposati in segreto? Anche se da alcuni vostri comportamenti fa sembrare che lo siete. > mi dice Rebecca.
< Sei matta io e Jake sposarci in segreto? Fai prendere un accidente alla mia famiglia. > rispondo ridacchiando.
< Lo dicono in tanti, Becca. > dice Jacob toccandomi una spalla. Faccio un salto e lui ride.

Non ho sentito arrivare né lui né gli altri uomini del gruppo. La vampira che è in me sta perdendo colpi ne sono certa.

Facciamo una passeggiata tutti assieme tra le bancarelle del lungo mare. Ci sono tanti banchi che vendono oggetti e vestiti tradizionali delle Hawaii, altre provenienti dal resto del mondo che le fanno passare per autentiche e originarie del posto straniero, ma si vede chiaramente che sono delle copie.
< Io so intagliarlo meglio > dice Jacob mentre osserva un portachiavi in legno raffigurata una ragazza hawaiana.
< Se lo dici tu, ti crediamo > gli dice Billy con tono sarcastico.
< SI certo che ti crediamo. Tu sei il migliore > gli dico sorridendo.
< Per caso mi state prendendo in giro voi due? > ci chiede Jacob.
< No, non potremmo mai farlo figliolo > gli risponde Billy ridacchiando.
< Se... se... > gli risponde Jake.

L’orologio sul cellulare segna le 4:30 a.m. e Jacob dorme beatamente nella sua metà del letto. Russa che è una bellezza. Mi giro e rigiro per cercare una posizione comoda in cui poter chiudere gli occhi e dormire ma niente provo anche a dargli qualche scossa per farlo smettere ma inutilmente.

Perché non mi sono addormentata prima? Eppure morivo dal sonno eccolo che sta per girarsi e invadere il mio spazio.

Mi alzo, vado in bagno e poi bevo un bicchiere di acqua presa dal mini frigorifero che abbiamo in stanza e mi rimetto a letto o meglio in quel piccolo pezzettino del mio spazio di letto.
< Mmmh amore, senti freddo? > mi sussurra non appena entro nel letto e mi accosto a lui abbracciandolo.
< Un pochino >gii sussurro mentre lo bacio piano.

Non sento freddo, ma se devo passare la notte sveglia... preferisco passarla a fare l’amore con te.

< Mmmh... allora ti riscaldo io... > mi dice mentre una sua mano scivola sul mio sedere e s’intrufola dentro i miei slip.
< Questa è la nostra ultima notte qui... > gli dico mentre la mia mano è nei suoi boxer.
< Giusto. > mi risponde mettendosi sopra di me e cominciare a baciarmi.

Jacob se ne sta in piedi davanti alla vetrata della sala d’attesa all’aeroporto ad aspettare il nostro volo per Seattle, mentre parla con qualcuno al telefono io poco distante da lui e seduta sull’unica sedia libera rimasta.

Vacanza finita e si torna alla noiosa e grigia Forks. Jacob lunedì ricomincerà con officina e ronde ed io a fare niente. Uffa! Devo trovarmi un lavoretto e domani ne parlerò con i miei e Jacob.

< Pensavo che non saremmo riusciti a prendere il volo > - mi dice Collin con il fiatone – < Al bar c’era una fila pazzesca >
< Esagerato per una decina di persone. Tieni Nessie. > dice ridacchiando Katy e dandomi la bottiglietta d’acqua minerale che le avevo chiesto. Collin e Katy tornano a La Push con me e Jacob, o meglio a Seattle. I due si sono conosciuti l’ultimo anno di scuola e adesso convivono, studiano nello stesso college e lavorano a Seattle.
dico a Katy sorridendo.
Ci avviciniamo a Jacob che ha smesso di parlare al telefono e risponde in tono seccato a una ragazza che lo riempie di domande normali, ma si vede un miglio che cerca di amoreggiare ma con scarso risultato.
< Ci sono stata qualche volta a La Push ma non credo di averti mai visto se no... un bel ragazzo come te... me lo sarei ricordata > dice questa ragazza avvicinandosi di più a lui e mordendosi il labbro.

Meglio intervenire la mora non comprende.

< Amore mio! > dico a Jacob e lo bacio appassionatamente.
< Scusami amore se ti ho lasciato da sola ma la telefona era importantissima > mi dice, scusandosi.
< Non fa nulla. L’importante è che tutto va bene > gli rispondo e vedo la moretta allontanarsi.
< Signora Black... > mi dice ridacchiando.
< Signor Black è preferibile che una volta a casa non mi chiami così o in casa gli prenderà un accidenti > gli dico sorridendo.
< Impossibile che prenda loro qualcosa... sono come dire morti viventi. > mi dice facendo spallucce. Alzo gli occhi al cielo e scrollo la testa.
< Era un modo di dire > - gli dico sospirando - < Se provi a chiamarmi così papà e zia Rose, potrebbero e non sono sicura, staccarti la testa? >
< Allora sto zitto, non voglio che la mia Principessa soffra > mi dice sorridendo per poi baciarmi.

Siamo sull’aereo in volo verso la nostra vita quotidiana.
< Tra un po’ siamo a Seattle e domani pomeriggio avrò il turno da Mr Burn > dice sbuffando Collin seduto ai sedili dell’aereo dietro di me e Jake.
< Il bello di essere un capo è che riprendi a lavorare quando vuoi > gli dice Jake ridacchiando.
< Ti conviene aprire l’officina domani, anche se è domenica > - gli dico ridacchiando - < Se vuoi essere perseguitato tutto il giorno dalle zie che vorranno sapere nei minimi dettagli la vacanza. >
< Allora... se la mettiamo così... la apro. Non ho voglia di sorbirmi le loro estenuanti domande e i vostri pettegolezzi riguardo alle foto che hai scattato > mi dice Jacob sarcastico. So che non gli va di essere assillato dalle zie ma so che alla fine resta con me a sopportarle perché in fondo si diverte.
< Sono così terrificanti le tue zie eppure non sembrano. > chiede Katy. Lei, conosce il mio segreto e i Cullen e non ha mai mostrato paura o disgusto per lei, come per Lily, siamo persone normali certo nascondiamo un segreto ma in finale chi è che non ha segreti?
< Solo quando si tratta di me perché Alice non può vedermi > le dico. Il “non può vedermi” ovviamente è inteso come potere della zia.
Sono stanca. Stanotte ho dormito poco e niente, un po’ il russare di Jacob, un po’ il mio non riuscire a prendere sonno nonostante ne avessi tanto fatto sta che sull’aereo mi addormento.
< Amore, siamo arrivati a casa > mi dice Jake mentre sento le sue mani sulla mia pancia e mi allaccia la cintura.
< E torniamo alla solita vita quotidiana > dico mentre l’aereo atterra.

Come d’accordo ad aspettarci è mio padre.
< Ciao Edward > saluto mio padre per nome perché accanto a lui c’è uno zio di Katy, che vive a Seattle ed è venuto a prenderli.
< Ciao ragazzi, fatto buon viaggio? > ci saluta e chiede mio padre. Abbraccia me, come se non mi vedesse da anni, e da una pacca sulla spalla a Jacob.
< SI tutto bene a parte l’attesa per prendere l’aereo... tutto bene> risponde Jacob guardandomi.
< Immagino le attese sono sempre snervanti > risponde papà davanti al ritiro bagagli.
Salutiamo Collin e Katy e andiamo in macchina verso Forks.
Jacob sale davanti accanto a papà ed io dietro. Mentre loro due parlano del viaggio, io allungo le gambe sul sedile posteriore e mi addormento di nuovo.

Mi sveglio nel mio letto della mia stanza. Jacob è accanto a me che russa beato. Guardo la sveglia, segna le 2:48 a.m. Ho fame e sete. Scendo giù convinta che i miei sono nella loro stanza e invece mamma è seduta sul divano in salotto a leggere un libro.
< Bentornata cara. Scommetto che hai fame e in cucina trovi qualcosa che avevo preparato per il tuo ritorno ma tu… dormivi > mi dice mamma. Chiude il libro, lo ripone sul tavolinetto e mi segue in cucina.
< Grazie mammy. Ma papà? > le chiedo perché mi sembra alquanto strano che papà, non sia in casa a “sorvegliare” il lupo che dorme nel mio letto e insieme con me.
< E’ a casa dai nonni perché doveva discutere di una cosa con Carlisle... ma non so cosa > - mi dice mentre riscalda sul fuoco il pollo avanzato. - < In vacanza, tutto bene? Jake mi ha accennato qualcosa... >
< Oh mamma è andata tutto benissimo ed io mi sono divertita un sacco. Certo i primi giorni sono stati. Ehm... faticosi perché lui pensava al lavoro. Sì, gli amici di Solomon hanno approfittato del meccanico gratis o quasi > - dico sbuffando. In forchetto un pezzo di pollo - < Ok io ero impegnata con i preparativi del matrimonio ma lui, poteva dare una mano. >
< Cosa ci vuoi fare, sono uomini. > mi dice ridacchiando. Ed io la seguo.
< Oh lo so ma... a parte quello all’inizio è andato tutto liscio come l’olio. E qui in mia assenza, tutto bene? > le chiedo mentre mangio il pollo e dell’insalata.
< Come al solito, tranquillità totale come sempre. Qui, sono passati i Denali e ti salutano tanto. Tuo nonno Charlie, sempre al solito. Non passava giorno che non chiedeva di te. Tu però, potevi fargli una telefonata > mi dice mamma.
< Ma se con Billy, lo ho chiamato almeno tre volte! Certo, le nostre conversazioni saranno durate sì e no dieci minuti ma ero impegnata con i preparativi del matrimonio. > dico con tono un pochino alterato.
< Lo sai com’è fatto il nonno... ti vuole bene e si preoccupa per te > mi dice e mi accarezza i capelli.
< Credo che adesso ritorni a dormire > - le dico sbadigliando. - < Notte mamma >

Come immaginavo Jacob dorme anche nella mia parte di letto. Non mi va di dormire sul divano in stanza e nemmeno fare il giro del letto. Non mi resta che accoccolarmi a lui... e con molto piacere lo faccio.
< Dove sei stata? > mi chiede Jacob abbracciandomi e ancora con gli occhi chiusi.
< Ero in cucina a mangiare qualcosa. Scusa ma non stai dormendo? > gli chiedo.
< E’ il Jake lupo che ti sta parlando in questo momento. Perché lui resta sveglio e veglia su di te > -mi dice - < Mentre il Jake umano, in questo momento dorme > mi dice attirandomi ancora più a se. Sorrido sia per la vicinanza a lui che ogni volta che lo fa il mio cuore batte ancora più veloce perché mi piace e lui, lo sa molto bene. E sia perché è pazzo.
< Tu sei pazzo! > gli dico.
< Il tuo pazzo > mi dice.
< Sì, il mio pazzo Jacob >gli dico e mi addormento felice tra le sue braccia. Il mio posto preferito.

< Buongiorno > dico a Jacob seduto sul letto intento a giocare al cellulare. Mi siedo anch’io, gli do un bacio sulla guancia e poggio la testa sulla sua spalla.
< Giorno. Ti ho svegliato? > mi chiede mettendo via il cellulare.
< No, tranquillo. Non mi va di pranzaare dai nonni > dico sbuffando.
< Allora non ci andiamo e rimandiamo di qualche ora. avvisiamo i tuoi però.. > mi dice Jacob.
< Ho voglia di essere ancora un po’ la signora Black. Maritino mio dolce > gli dico sorridendo.
< Mogliettina mia tutto quello che vuoi... > dice posando il cellulare sul comodino.
< Hai detto tutto quello che voglio > gli sussurro mentre mi siedo a cavalcioni su di lui.
< Sì, ma non questo... ci sono i tuoi di sotto > mi dice accarezzandomi la schiena. Sorrido e mi allungo a prendere il suo cellulare sul comodino, il mio è spento e sta sulla scrivania e non mi va di alzarmi e prenderlo.
Sempre seduta su di lui chiamo Lily per salutarla e avvisarla del mio ritorno a casa fissando poi un appuntamento in serata per vederci. Ci dobbiamo raccontare le ultime cose, lei quelle di La Push e della festa di fine anno ed io delle vacanze alle Hawaii.
Durante tutta la lunghezza della telefonata Jacob non fa che sorridere, alzare gli occhi al cielo e abbracciarmi mentre io ho la testa sulla sua spalla.

Scendiamo giù in cucina a far colazione e siamo travolti dallo sguardo indagatore di mio padre. Occhi semichiusi.. bocca ridotta a fessura e sguardo fisso su Jacob e me. Quando ha quell’espressione, significa soltanto che sta cercando di ascoltare i nostri pensieri.
< Cos’è questa storia dei Signori Black? > ci chiede papà. Mamma al suo fianco non dice nulla tiene solo le braccia conserte e batte il piede a terra segno che sta aspettando una spiegazione.
< No non ci siamo sposati, tranquilli. Edward, non sposerò Nessie ora. Prima deve finire gli studi. > dice Jacob in un modo che sembra dover giustificare qualcosa che ha commesso o meglio pensato.
< Non ci siamo sposati ok? Avete sentito che prima ci chiamavamo Signori Black... moglie e marito vero? Beh lo facciamo solamente per giocare tra di noi e niente di più. L’ultima settimana, l’abbiamo trascorsa in hotel ma solamente per dar modo al vecchio Quil e agli zii di Jacob di stare con Rebecca. La stanza era a nome Black ed era normale che mi scambiassero per sua moglie. > dico spiegando il nostro giochino.
< Ah ok però adesso a tavola a far colazione voi due > ci dice mamma sorridendo.
Ci mettiamo a tavola e mangiamo tutto quello che mamma ci ha preparato.
Chiedo ai miei, se a casa dai nonni possiamo andarci nel pomeriggio e non a pranzo come stabilito per il semplice fatto che siamo ancora un tantino, stanchi e devo sistemare e trovare i vari souvenir messi alla rinfusa nelle valige.
< Bentornati ragazzi! > esclamano i miei parenti non appena Jake ed io mettiamo piede in casa. La prima a correrci incontro è zia Rose, che abbraccia me e da una pacca sulla spalla a Jacob. A turno anche gli altri ci salutano.
< Grazie! > risponde Jacob per entrambi.
< Siccome a pranzo non siete venuti.. vi ho preparato un dolce > dice nonna Esme entrando con la torta in salotto.
Trascorriamo il pomeriggio a casa Cullen a raccontare e a mostrare le varie foto scattate durante la vacanza alle Hawaii e al matrimonio di Rachel e Paul. Consegno poi i vari souvenir acquistati per loro e piacciono a tutti, la cosa mi fa molto piacere.

Usciti da casa dei nonni con Jacob, andiamo alla riserva perché dobbiamo vederci con Embry e Lily, e il resto dei ragazzi. Prima però, passiamo a casa sua a darle una sistemata e a posare la sua valigia. Purtroppo domani tornerà a lavorare e da stanotte non dormiremo più insieme.

La prima cosa che fa, non appena entriamo in casa è di prendere le chiavi del garage.
< Vado a controllare il garage se quella mensola non è caduta, tu intanto comincia > mi dice Jacob.

Sì la mensola, come no! Ormai ti conosco amore caro.

< Ok va a vedere la tua moto ma torna subito qui. Prima aiutami a sistemare casa e poi la pulisci > gli dico sorridendo.
< Ti amo > mi dice ricambiando il saluto per poi baciarmi e andare dalla sua moto.
Porto il trolley nella sua stanza e non l’avessi mai fatto perché quella è di tutto, ma non somiglia a una camera. E decido che inizio a pulire da qui.
Come prima cosa apro la finestra facendo entrare aria, poi prendo le lenzuola sporche di due settimane e le porto nella stanza, dove ci sono la lavatrice e le cose per pulire la casa. Preso l’occorrente ritorno in quel caos e prima di cominciare a pulire, mi affaccio alla finestra che da verso il garage.
< Jacob Black torna immediatamente qui o ti spello vivo! > grido con tutto il fiato che ho. Lo vedo uscire dal garage di corsa e correndo viene verso casa.
< Che ho fatto? > - mi chiede da sotto la finestra. Poi si rende conto del perché l’ho chiamato - < Beh sì... mi sono dimenticato di dirtelo che prima di partire non ho avuto tempo ma l’avrei sistemata io... >
< Ecco allora entra in casa e sistemala e dopo pensi alla moto! > gli rispondo arrabbiata.

Mentre lui pulisce la sua stanza io, penso al resto della casa. Ho spolverato e lavato in terra l’ingresso e il bagno e adesso mi affretto a pulire la cucina.
< Non mi va > dico a bassa voce tra me e me mentre pulisco il lavabo della cucina.
< Cosa non ti va? > mi chiede Jacob con dei suoi vestiti in mano. Ero persa nei miei pensieri da non accorgermi della sua presenza in cucina.
< Che dormiamo separati. Tu qui ed io a casa mia. > - gli rispondo - < E quelli? > indico i panni che tiene in mano.
< Sono da lavare e li stavo portando in lavanderia ma prima volevo sapere a che punto stavi > - mi dice - < Nemmeno a me, va di dormire separati, ma Edward non vuole >
< Ho finito qui. Poggiali sul tavolo che ci penso io, tu puoi andare alla moto a sistemarla. > gli dico sorridendo. So quanto freme nel mettere le mani sulla sua moto che non vede da due settimane.

Prendo i panni che ha poggiato sul tavolo e li riporto nella sua stanza per dividerli dagli altri suoi vestiti sporchi che ha lasciato lì e poi, li porto nella lavanderia. Mentre i panni sono nella lavatrice, rivado nella camera di Jacob e controllo nei cassetti i miei vestiti.

Dovrei portarne degli altri soprattutto pantaloncini, costumi, intimo e t-shirt. Questi sono piccoli... no, questa si può tagliare...

< Principessa > - mi dice. Sono persa nei miei pensieri da non accorgermi che è rientrato in casa tutto sporco di grasso e polvere. Ridacchia - < Vado a farmi una doccia e andiamo. Tu hai finito? >
< Direi che la doccia è d’obbligo. Sì, ho finito stavo solo vedendo i miei vestiti, ormai piccoli e infantili da togliere e portare altri nuovi > gli rispondo. Annuisce.

Siamo a First Beach, davanti al negozio di Tiffany, la mamma di Embry, ci siamo quasi tutti quelli del branco di Jacob. Ci sono Embry e Lily, Quil e la piccola Claire, Leah con Tyler e la piccola Milly, manca solo Seth e Jennifer, la sua amica/fidanzata che stanno per arrivare.
< Quindi anche Seth, ha trovato la sua donna.. > dice Jacob, guardandomi. La parola “donna”, intesa come imprinting, Tyler non è a conoscenza del segreto dei Quileute, dei vampiri e di me.
< A quanto pare sì... ma boh... mi fa strano saperlo fidanzato... > dice Leah.
< Perché strano? Io sono contenta per lui che abbia trovato l’amore e soprattutto sia riuscito a dichiararsi > - rispondo - < Non sembra ma in amore è timido >.
< Mi fa strano perché... è mio fratello e vederlo preso tanto da qualcuno... che poi con voi, non dovrebbe farmi effetto > - dice Leah facendo una smorfia - < Comunque ragazzi, Jennifer sa tutto quanto da una settimana >
< Tutto ma proprio tutto? > chiede Jacob e m’indica. Leah annuisce.
Sa anche di me e di cosa sono. Spero solo che non mi veda come un mostro.

Finalmente Seth e Jennifer arrivano. Dopo le presentazioni di routine, si va tutti in un ristorante lì a La Push alta che Quil aveva prenotato prima.
A tavola, Jacob ed io raccontiamo la nostra vacanza e loro ci raccontano di cosa è successo alla riserva ovviamente non scendendo nelle “cose da lupi”.
Tra un’ordinazione e l’altra le bambine vanno nell’area giochi. Siccome essa non è molto vicino al nostro tavolo Leah, Lily, Jennifer ed io andiamo lì da loro e lasciamo i maschietti a parlare di auto, moto e sport.

In piedi e davanti alle altalene mentre Leah ed io spingiamo Claire e Milly che ridono contente.
< Embry e Jacob, sono gelosi di voi due? > chiede Jennifer, a me a Lily.
< SI, abbastanza. Per Embry guai a chi mi tocca o si avvicina sorridendo... vede maniaci da per tutto! > le risponde Lily.
< Jacob, più che geloso con me è protettivo ma è una cosa che fa parte di lui e di tutti loro, è “una cosa da lupi” > le rispondo sorridendo.
< Cosa da lupi... la stessa cosa che mi ha detto Seth prima quando ha parlato con Jordan. > dice Jennifer.
< Cose da lupi > dice Leah scrollando la testa e ridendo.
< Leah non ridere che tra queste cose ci sei anche tu in mezzo > le dice Lily.
< Non proprio, voi state parlando di gelosia e senso di protezione che io non ho ampliato come quella che hanno i vostri fidanzati, ma ovviamente sono sentimenti che in misura ridotta provo anch’io verso Tyler certo, ma per me le “cose da lupi” sono altre > spiega Leah.
< Quindi, anche tu, dici spesso a Tyler “cose da lupi”? > le chiede Jennifer.
< No. Io non ho avuto il grande colpo di fulmine dei lupi per quanto lo sia anch’io e quello che succede alla riserva lui, non sa nulla e non lo saprà mai. >le risponde Leah.

Serata conclusa. Ognuno torna alla propria auto o moto come nel caso di me e Jacob.
< Signor Black, stavo pensando a domani... > inizio a dire seduta in sella dietro di lui.
< Lavoro. > mi risponde mentre guarda la strada davanti a lui per riaccompagnarmi a casa mia.
< Lo so che lavori e, infatti, pensavo a come trascorrere la giornata. Senti, ma se trovassi un lavoro per l’estate? > gli chiedo.
< Un lavoro per l’estate? Per me va bene... devi sentire i tuoi e cosa ne pensano > - mi dice - < E se non vogliono, li convincerò io >.
Siamo arrivati a casa mia. Ferma la moto, scendo e resto lì davanti a lui a sbaciucchiarlo un po’. Oggi, la nostra razione di baci è stata poca.
< Ehm... ehm.. non vorrei disturbarvi.. > dice papà. Ci separiamo.
< Papà la mamma dov’è? > - chiedo cercando di togliermi l’imbarazzo addosso. Non è carino che un genitore, ti coglie in un momento intimo (anche se sono solo baci) con il proprio ragazzo. - < Vi dobbiamo parlare > Jacob mi guarda come a dirmi “Io cosa c’entro?”.
< Allora entrate. Non è che vi siete sposati o tu sei incinta? > mi chiede papà.
< Niente di tutto questo. Se io fossi incinta o ci saremmo sposati, caro il mio papà lo avresti saputo subito, non credi? > gli rispondo.
< Allora cosa volete dirci? > chiede sempre papà.
< Che ho deciso di cercarmi un lavoro per l’estate. A scuola sono andata bene, la vacanza l’ho già fatta e sono appena tornata, Jacob lavora tutto il giorno, i compiti delle vacanze non sono un problema farli cioè rispetto ai miei compagni non devo impiegarci un giorno intero per farli. > dico tutto d’un fiato sempre restando vicino a Jacob.
< Jacob, tu che ne pensi? > gli chiede mamma.
< Cosa ne penso? Beh che non ci vedo nulla di malese trova un lavoro per l’estate > dice Jacob.
< Un lavoro lo sai, che non mi piace l’idea che tu stia in mezzo agli umani senza nessuno di noi... > dice papà ovviamente deve per forza essere il bastian contrario di cosa penso e dico io.
< Edward, ti ricordo che anch’io lavoravo e andavo a scuola. Ora non vedo perché nostra figlia non deve lavorare. > gli dice mamma.
< Bella, per te era diverso... lavoravi per mettere da parte i soldi per il college e altre tue spese ma lei, non ha di questi problemi > le dice papà.
< Papà, so che i soldi non mi mancano e che per il college l’anno prossimo ci pensate voi a pagarmi le spese, anche se starò lontano da casa, Jacob non sarà con me perché il suo lavoro è qui.. io dovrò passare le giornate in qualche modo e cercherò un lavoro.. nessuno di voi sarà lì a come dire “proteggermi” > dico mentre guardo fisso negli occhi papà.
< Giusto... è che stai crescendo e devo farmene una ragione. > - mi dice papà per poi sospirare, come se ne avesse bisogno - < Trovati un lavoretto estivo, che sia o a Forks o a La Push. >
< Grazie papo > gli dico abbracciandolo.
< Domani chiederò in giro se a qualcuno se hanno bisogno di un aiuto. Adesso però vado che domani dovrò aprire l’officina > dice Jacob.
Saluto Jacob e vado a dormire.

Mi sveglio presto, anche se posso dormire fino a tardi, ma ho da fare.
Come prima cosa scendo in cucina a fare colazione, è ancora presto e non ho avvisato o detto nulla ai miei del mio programma del giorno anche perché l’ho deciso appena ho aperto gli occhi.
< Sto sognando eppure io non posso più dormire... > sento dire da mamma mentre sono alle prese con una tazza di latte e dei biscotti.
< Giorno mamma. Oggi, ho alcune cose da fare così mi sono svegliata presto > dico sorridendo e vado al tavolo.
< Eh lo vedo. Che programmi hai per oggi? > mi chiede sedendosi accanto a me.
< Andare da Jake, farmi dare le chiavi di casa, portare alcuni miei vestiti estivi lì e trovare un lavoro > le dico.
< Immagino che i vestiti che hai là da lui siano piccoli ormai. > sorride mamma.
< Alcuni sì, altri sono per lo più infantili... > dico finendo di bere il latte.
< Non ho nulla da fare che ne dici se ti accompagno? > mi chiede prendendo velocemente la mia tazza e il cucchiaio della colazione.
< Ok ma chiamalo e digli che mi accompagni tu. Io vado a lavarmi e a mettere in una borsa alcuni vestiti. > dico e salgo su. Lascio a lei, il compito di telefonare al mio Jacob perché se lo faccio io, so che non sarà una breve e corta telefonata e poi è lei che vuole venire alla riserva e deve chiedere il permesso per via del patto quindi..

Prima di entrare in bagno a lavarmi, apro la mia cabina armadio per fare una scelta su cosa indossare e su quali vestiti portare a casa sua.
Prendo un borsone e ci metto dentro costumi da mare, completini intimi, pantaloncini e pantaloni, top e t-shirt, ovviamente senza esagerare.

Borsa fatta adesso doccia.

Finita la doccia, mi vesto con jeans, una maglietta smanicata con disegno floreale, sandalo infradito celeste. I capelli, li lascio sciolti e bagnati. Fa caldo, anche se non si direbbe per via delle nuvole che non vogliono dar spazio al sole di mostrarsi in tutto il suo splendore perché c’è, le nuvole non sono grigie e non minacciano pioggia.

Mamma parcheggia la volvo di papà davanti all’officina del mio amore.
Lui ed Embry, sono impegnati ad aggiustare una macchina, ma non appena sente il motore dell’auto di mio padre, alza la testa e sorride. Lo raggiungo assieme a mamma.
< Ciao Embry. Ciao amore > li saluto dando poi un bacio a fior di labbra a Jacob.
< Ciao ragazzi > saluta mamma.
< Ciao Nessie. Bella > ricambia il saluto Embry e riprende a lavorare.
< Bella. > - dice Jake ricambiando il saluto di mia madre, dopo aver salutato me - < Le chiavi sono sulla scrivania in ufficio. Ah e al bar qui di fronte ho letto che cercano qualcuno, prova a vedere >.
< Grazie amore > gli dico. Prendo le chiavi di casa e vado al bar di fronte.

Entro al bar di fronte e con mia sfortuna scopro che il posto di barista è stato assegnato a una ragazza. Delusa, mi faccio accompagnare da mamma a casa Black per sistemare le mie cose dopodiché me ne vado con mamma a casa di nonno Charlie che è a casa, non lavora.



Note autrice Eccomi qui dopo tanto tempo. E vi chiedo scusa, se è troppo lungo o dispersivo. Il fatto è che dopo domani parto per le vacanze e nei giorni scorsi non ho avuto tempo e modo di rivedere bene le idee per non parlare che spesso le idee venivano a mancare.
Ma passiamo al capitolo.
La vacanza, purtroppo è finita e i due innamorati devono tornare alla vita quotidiana. Jacob torna al suo lavoro mentre Renesmee ne cerca uno, ma non lo trova. Seth, ha avuto l’imprinting con una ragazza. Forse ho affrettato un po’ la cosa sul fatto che Seth informa di tutto il suo imprinting senza pensarci due volte, ma non so io Seth lo vedo impulsivo su questo lato amoroso.
Alla prossima che non so quando sarà.
Frafra
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Frafra9