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Autore: Disturbed_    18/08/2015    1 recensioni
Perché mandarmi a vivere sotto lo stesso tetto di Louis sarebbe ingiusto?:
1- Perché mi odia
2- Perché mi troverei a disagio
3- Perché lo amo
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- Diana- la richiamai con voce spezzata.
- S.. sì?- rispose lei.
Alzai lo sguardo, e la guardai negli occhi.
Fottuta ragazzina.
- Ti amo. - dissi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV. DIANA
 
Restammo a lungo sul divano. Io stavo sul suo petto e lui faceva passare le dita sul mio collo e sulla spalla, mentre qualche brivido mi scendeva lungo la schiena a causa del contatto. Prendeva tra le dita qualche ciocca dei miei capelli, li arrotolava, ci giocava e li faceva ricadere sulla spalla. Tenevo gli occhi chiusi. Amavo quel suo tocco delicato. Io amavo tutto di lui. E tutto quello che faceva. Eppure, io non sapevo ancora così tanto di lui. Insomma, un momento prima fa tutto l’orsetto Haribo ripieno di panna e fragole ed un momento dopo era un ragazzo violento e strafottente.
Quella sera emanava un familiare odore di alcool, probabilmente Whisky, ma ero troppo stanca per parlarne. Non so neanche dov’era stato. Non volevo saperlo. Volevo solo liberare la mente e stare con lui.
  • Voglio fare l’amore con te. – disse ad un tratto Louis.
Così. Con un tono di voce tranquillo. Come se nulla fosse.
  • LOUIS.- lo ripresi io, sbarrando gli occhi e alzando il viso per guardarlo negli occhi.
Lui mi guardò per qualche secondo in silenzio, continuando a far girare alcune mie ciocche tra l’indice e il medio.
  • Beh?- fece lui, con un’espressione ancora incredibilmente tranquilla. – Voglio fare l’amore con te. Voglio averti. Cosa c’è di sbagliato?-.
Sentii il viso andarmi a fuoco e cercai di nasconderlo abbassandolo. Lui tolse le dita dai miei capelli e mi rialzo il viso.
  • Voglio fare l’amore con te- ripetè.
Io boccheggiai, non sapendo cosa rispondere, fissando i suoi occhi azzurri.
  • Ma.. io. – arrossì ancora di più.
Lui sorrise.
  • Sarò il primo, giusto?- chiese.
Annuì, con la bocca secca e maledicendo il mio cuore che continuava a battere all’impazzata.
  • E non vuoi che io sia il primo?- chiese, smettendo di sorridere.
Non sapevo veramente cosa dire. Era tutto troppo strano per me.
  • Ho capito.- sorrise di nuovo. – Non voglio metterti fretta, ovvio. Ma Dio, ho veramente bisogno di te. Di sentirti. Di essere una cosa unica con te. E voglio sentirti gemere il mio nome, al buio, mentre le tue mani mi percorrono la schiena. E voglio sussurrarti quanto ti amo. E quanto, sì, okay, lo ammetto, ho bisogno di te. Ho bisogno di te come non ho mai avuto bisogno di nessuno. Sei stata l’unica, dopo la sua morte, che mi ha fatto rivivere. Va bene? Mi rendi felice, Diana. Fottutamente felice. -.
Le lacrime iniziarono ad appannarmi la vista. Restai là, con la bocca semiaperta, fissandolo negli occhi, mentre lui faceva lo stesso e mi passava l’indice sulle labbra.
Mi tirai su per arrivare alla sua altezza con i gomiti e lo abbracciai. Lui avvolse le sue braccia attorno alla mia vita, io attorno al suo collo. Ed iniziai a lacrimare. E, con le lacrime che mi pizzicavano le guance, abbassai il viso e gli baciai le clavicole, accarezzandogli con l’indice la guancia e la mascella. Lo sentii sospirare lievemente, seppure fosse un azione così semplice. Gli sfiorai il collo con le labbra, e lo baciai in qualche punto, andando più su e mordicchiandogli i lobi.
  • Diana.- sussurrò lui.
  • Ti amo. – gli sussurrai all’orecchio.
  • Ti amo. – rispose lui.
Sentimmo una macchina arrivare. Probabilmente erano i nostri genitori. Non mi ero neanche accorta che fossero usciti. Non ci avevo neppure pensato.
Mi staccai subito, e lo senti piagnucolare debolmente. Sorrisi al suo gesto infantile e mi sedetti sul divano, accendendo velocemente la tv e spostandomi il più lontano possibile da lui.
  • Non possiamo continuare così. – disse lui, tra lo scherzoso e il serio.
  • Cosa non potete continuare?- sentii la voce di mio papà mentre entrava, seguito dagli altri.
  • Io.. – iniziai, ma venni interrotta subito da Louis.
  • Tua figlia non mi lascia mai guardare i programmi che voglio io.-.
Sospirai mentalmente, ringraziando Louis per il suo aiuto. Non sono mai stata una bugiarda professionista.
  • Uhm. Sai com’è fatta.- rise lui.
Sì, puttano. Sa come sono fatta.
  • Sì. È irritante.- sospirò Louis.
  • Grazie delle belle parole.- sorrisi a Louis.
Poi girai il viso verso mio padre.
  • Me ne ricorderò quando sarai in carrozzella. Tra qualche anno. –.
  • Che acida.- fece lui, ridendo e raggiungendo il bel gruppetto che si era formato in cucina.
Louis rise e si avvicinò a me, lasciandomi un bacio nell’angolo della bocca.
  • Lou.- lo ripresi io sottovoce.
  • Sei bellissima.
  • Smettila, ti sentono.
  • Ti amo.
Non risposi e feci per dargli uno schiaffo per gioco, quando lui mi prese il pollice con le mani, mi fece mettere la mano dietro la schiena e mi baciò di nuovo sulle labbra, per qualche secondo.
Mi staccai subito, andando verso le scale per non gridargli contro di smetterla.
Lo sentii seguirmi.
  • Ah, bene, vuoi di più proprio in camera tua.- rise lui, quando arrivammo in corridoio.
  • Vaffanculo, Tomlinson.- risi io.
  • Mi accompagni?- anche se non lo guardavo in faccia, potevo sentire che stava sorridendo.
  • No, vacci da solo.- dissi,appena arrivata alla porta della mia camera.
  • Okay, allora cerco un’altra che mi ci accompagni.- ghignò lui.
Smisi di sorridere e feci l’imbronciata. Lui rise, venne verso di me e porto le braccia dietro, sulla porta, guardandomi mentre io continuavo a fissare l’interessantissima porta del bagno.
  • Guardami- ordinò sorridendo.
Non risposi, ed incrociai le braccia al petto.
Lui ridacchiò.
  • Ho detto di guardarmi, stronza.- ripetè.
  • Ah, io sono la stronza, adesso.- dissi, continuando a fissare la porta.
Lo vidi sorridere con la coda nell’occhio. Si avvicinò al mio collo ed iniziò a baciarmi, facendo scorrere la punta della lingua e provocandomi dei brividi evidenti. Sentii le sue labbra piegarsi in un debole sorriso, e ritornò a baciarmi e a far passare la lingua. Cercando di non farmi notare, chiusi gli occhi. Involontariamente, piegai la testa di lato, lo sentii ridacchiare ancora e portò le sue mani sulle mie cosce, facendomi incrociare le gambe sulla sua vita.
  • Ti amo.- sussurrò lui.
  • Vaffanculo. – gli sussurrai io.
Aprì la porta ridendo, e se la chiuse a chiave alle spalle.
Mi porto sul letto e, reggendosi con i gomiti, iniziò a baciarmi e passare la mano sulla schiena, sotto la maglietta, mentre io lo attirai più vicino a me mettendo le dita tra i suoi capelli e tirandoli leggermente.
  • Ti voglio, stronza.- disse lui sulle mie labbra, prima di iniziare a ribaciarmi, cacciando la sua lingua dentro la mia bocca.
Non risposi subito. Volevo assaporare le sue labbra. Era ancora una sensazione del tutto nuova per me, e ne avevo bisogno.
  • Prima o poi- sorrisi io, allontanandomi dopo un po’.
  • Torna qua.- piagnucolò lui.
Scossi la testa e mi rimisi in piedi. C’erano i miei genitori di sotto, e anche un semplice bacio mi metteva in agitazione.
  • Senti.- disse lui, alzandosi dal letto. – Mh, domani.. sempre che tu voglia, cioè.. ecco.. potremmo uscire.-.
Mi chiesi perché era tanto nervoso. Non ero la sua prima ragazza,no?
  • Certo. – sorrisi io.
  • Ohw. Perfetto. – sorrise lui.
Subito dopo, ci chiamarono per cenare. E dopo la cena, lui si ritirò in stanza a causa del sonno ed io feci lo stesso.
Ma non riuscii a dormire. Continuavo a pensare a tutto quello che era successo. E, per quanto era tutto così bello, c’era una domanda che mi assaliva.
Quando Louis disse che voleva fare l’amore con me, disse un qualcosa a proposito di qualcuna che è morta. Ma a chi si riferiva?
Mi promisi di chiederglielo e, alle 3 di notte, mi addormentai.








Alohaa. :3
Allora, sì, sono ancora viva. Incredibile, ma vero. Eee boh, avevo voglia di scrivere, mi ricordai del sito e, dopo una lista di insulti a me stessa per non aver continuato la ff, decisi di aggiornare dopo mesi. Faccio schifo, lo so. Mi odiate, lo so. Devo bruciare, lo so. SKSTM. 
Anyways, spero vi piaccia questo capitolo e che siate ancora vive (immagina, puoi). Ciàà. 
  
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