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Autore: The Angel Of Satana    31/01/2009    1 recensioni
La vita di Victoria è una vita normale: scuola, compiti, casa... Finchè non incontra un affascinante giovane dai capelli biondi che sembra seguirla. La bella rossa ne è attratta ma deve fare i conti con una madre troppo perfetta, che Victoria non vuola imitare, e con l'oscuro segreto che James nasconde. Cosa farà Victoria? Si abbandonaerà completamente tra le braccia dello nuovo "amico" o rimarrà con la madre e si metterà con uno dei damerini impagliati che piacciono tanto alla mamma? Non è una cosa brillante, ma mi è venuta così.
(6° classificata la contest "Victoria's Last Breath" indetto da uchiha_girl)
Introduzione modificata per codice html pesante e uso scorretto del tag b.
Charlie_2702, assistente admin
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James, Laurent, Victoria
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Autore/trice: The Angel Of Satana
Titolo fict:
The Normal (New) Life of Victoria
Personaggi:
James, Victoria, Laurent
Couple: (facoltativa anche se presente)
James/Victoria
Rating:
Giallo
Genere:
Romantico, Generale
Avvertimenti:
One-shot, lime
NA: (facoltativa)

Victoria passeggiava per la foresta che si snodava a pochi chilometri da casa sua. Le piaceva tanto stare da sola, immersa in quel verde, con gli animali che scappavano veloci al suo passaggio ma che non erano fastidiosi come i rumori della città. Lei detestava la città. Troppo caotica, intasata e inquinata. Non le piacevano le strade grigie, gli automobilisti stanchi e arrabbiati, le case tutte uguali. In quella foresta, niente era uguale a niente. Nemmeno il ragazzo biondo che adesso stava pass… Ragazzo biondo?

Victoria lo guardò incredula. Pensava di essere sola. Si diede della stupida: “Questa foresta si estende per chilometri e chilometri, non posso davvero sperare di essere la sola a venirci.”

Osservando meglio il ragazzo, notò che aveva la pelle pallida, molto più della sua, il che non era poco. Il corpo tonico si muoveva senza fare il minimo rumore nella boscaglia. Se non l’avesse visto, non si sarebbe neanche accorta di lui. Quando incontrò il suo sguardo, lo sconosciuto sorrise.

-Ciao, mi chiamo James.

La sua voce, profonda e calma, la conquistò: -Ciao, io sono Victoria.

-Vieni spesso da questa parti… Victoria?- Calcò la voce pronuciando il suo nome.

-Oh sì… Molto spesso. E tu?

Fece un altro dei suoi sorrisi ammaliatori:- Ogni volta che posso. 

Victoria si perse nei suoi occhi. Profondi, scuri… Troppo scuri per un normale essere umano e… leggermente rossi? Decise, però, di non essere indiscreta e starsene zitta. Avrebbe potuto avere una qualche malattia che lei non conosceva.

-Come mai vieni? Insomma, mi sembri più un ragazzo di città.

-Le apparenze ingannano. Io non sono quello che tu credi. E anche se lo sapessi, non ci crederesti mai.

Detto questo si voltò:-A presto… Victoria- Di nuovo pronunciò il suo nome come se fosse la parola più bella del mondo.

-Sì… ci vediamo.

Ma lui era già sparito.

“Che tipo strano” pensò Victoria. Senza sapere che quel tipo strano le avrebbe cambiato la vita. Per sempre.

@@@

Il giorno dopo a scuola, Victoria pensava all’affascinante sconosciuto che aveva incontrato nel bosco. Quasi non sentì le chiacchiere concitate delle sue amiche intorno. Si riscosse solo quando una gomitata nel fianco la raggiunse, facendole anche male.

-Ahio! Ma sei matta?

-No! Tu sei matta! C’è un biondino da schianto che ti sta guardando e tu neanche te ne accorgi!

Victoria si voltò e lo vide. Lì, appoggiato ad un albero, c’era il ragazzo che aveva incontrato il giorno prima, James.

Abbozzò un sorriso e gli corse incontro. Non sapeva perché lo faceva, in fondo conosceva solo il suo nome, ma sentiva che era la cosa giusta. Si fermò a mezzo metro da lui e tirò fuori uno dei suoi sorrisi più belli.

-Ciao! Come va?

-Bene, grazie. Senti avevo pensato se ti andava di prendere un gelato con me.

Victoria sentì le guance imporporarsi:-M-ma certo, grazie.

-Prego. Andiamo.- Le passò un braccio attorno alle spalle e si avviarono, sotto lo sguardo delle amiche della ragazza, a metà tra l’incredulo e l’invidioso.

@@@

Quando Victoria tornò a casa, salì in camera senza neanche salutare e si buttò sul letto. Aveva passato un pomeriggio indimenticabile con quel ragazzo misterioso. Anche se lui non aveva mangiato niente. Alla sua domanda aveva risposto: “Sono a dieta”. Eppure a lei sembrava in ottima forma.

-Victoria, non usa più salutare?- Sua madre era apparsa sulla porta.

-Scusami, mamma, ma sono tanto stanca.

-Ci credo, sei sempre in giro a bighellonare con le tua amiche.

“Se vedessi con chi sono andata a bighellonare oggi non mi faresti più uscire di casa” pensò ma naturalmente non lo disse perché sua madre era una tipa piuttosto severa in fatto di ragazzi. Difatti, per lei la perfezione era raggiunta solo da ragazzi con la camicia ben stirata, i calzoni a posto e non “sotto il sedere, che lasciano vedere tutto”, i capelli con la riga ben dritta e ben educati. James era tutto il contrario: i capelli lunghi erano in una coda fatta alla bell’e meglio e di scriminatura neanche a parlarne, la camicia era tenuta semi-aperta con sopra il giubbotto di pelle e i jeans erano abbastanza stropicciati, e soprattutto non si faceva troppo spesso al barba. In poche parole, avrebbe fatto rizzare i capelli a sua madre.

-Fai i compiti, vagabonda.

-Sì, mamma.

Si sedette alla scrivania e fissò il legno. Non aveva lacuna voglia di fare i compiti e non li avrebbe fatti. Tanto si può sempre copiare.

Si ridistese e chiuse gli occhi, cercando di ricordare ogni dettaglio del pomeriggio passato.

@@@

James passeggiava nella foresta e rifletteva. Era uscito con quella ragazza dai capelli rossi, ed era stato bene. Non gli capitava da tempo di provare sensazioni simili. Anzi, non le aveva mai provate per una ragazza. E non credeva che adesso che era diventato quello che era ci riuscisse. Raggiunse una radura e si sedette contro un albero. Pochi secondi e sentì qualcuno avvicinarsi.

“E’ lontanto qualche chilomentro, forse 2 e mezzo”

Sorrise, compiaciuto della sua bravura. Era un segugio, e i suoi sensi erano fuori dai canoni anche per quelli della sua specie. L’ intruso emerse dal folto. Quando James lo vide, abbandonò la posizione di guardia che aveva assunto.

-Ciao, Laurent.

-James- L’amico lo salutò con la sua voce dall’accento strano, quasi francese.

-Dove sei stato?

-A caccia. Era qualche giorno che non andavo, e mi sentivo affamato.

-Cosa hai trovato?

-Solo un povero vecchietto innocente.

James ghignò:-Vedo che non ti smentisci mai.

Laurent gli restituì il ghigno:-Non ne ho voglia.

-Ho incontrato una ragazza.

Laurent lo guardò, curioso:- Ma davvero? Pensavo avessi chiuso con loro da quando sei…

-Ma lei è diversa. È simpatica e mantiene il suo autocontrollo anche davanti a me. Non come quelle smorfiose tute ureltti e svilazzi che perforano i timpani che svengono appena le guardo.

-Modesti a parte…

James fece qulacosa che somigliava una sorriso.

-Hai intenzione di trasformarla?

-Forse. Non lo so.

Tra loro era sempre così, un botta e risposta praticamente senza fine, finchè uno dei due non si stufava. E adesso James era stufo, ma non di parlare con Laurent, ma di essere quello che era. Stufo di dover sempre rinunciare a tutto e a tutti, per paura di ferire.

James era un vampiro.

@@@

Victoria era al computer. Era un’idea alquanto stupida, ma voleva vedere sei suoi dubbi erano fondati.

Victoria pensava che James fosse un vamipro.

Digitò “Vampiri” sulla schermata principale di Google e ottenne una marea di risultati. Cliccò sul primo e lesse la descrizione. Le si fermò il fiato.

Stando alle informazioni i vampiri avevano la pelle diafana, gli occhi cambiavano colore a seconda dell’umore e, cosa più importante, non mangiavano né bevevano. I suoi sospetti erano fondati: James era un vampiro.

@@@

Lo rincontrò il giorno dopo. Era come sempre, ma adesso che sapeva la verità non riusciva più a vederlo come prima. Ogn volta che si avvicinava lo scostava, per paura che potesse attaccarla. Se solo pensava che si era fatta abbracciare da quell’individuo le veniva da scappare.

-Posso sapere cos’hai oggi?- James stava per perdere la pazienza. Era la quinta volta che provava ad abbracciarla ed era la quinta che lei, puntualmente, lo allontanava.

-Tu…

-Io?

Victoria gli si avvicinò con cautela e gli sussurrò all’orecchio:- Tu sei un vampiro.

James trasalì. Non credeva che sarebbe riuscita a scoprirlo. La guardò negli occhi.

-Hai paura?

Victoria si perse in quei pozzi neri e, all’improvviso, tutte le sue insicurezzes vanirono. Aveva dibitato per niente, James non voleva farle del male e non l’avrebbe fatto.

-No- rispose sicura.

-Bene.

E la baciò.

Così senza preavviso, Victoria sentì le labbra fredde di James sulle sue e, senza pensarci, cominciò a rispondere al bacio. Gli passò le braccia attorno al collo e lo strinse a se. Il ragazzo sembrò gradire quelle attenzioni e la abbracciò alla vita. Rimasero così per qualche secondo poi…

-VICTORIA!!!

Si staccarono di scatto e si voltarono verso la voce. Lì, in piedi davanti a loro, stava la donna che avrebbe fatto scappare anche il diavolo, che avrebbe spaventato il vampiro più coraggioso e imponente. La madre di Victoria.

-Mamma…

-Signora…

-Victoria! Ora nemmeno più le tue amiche ti bastano per andare a fare baldoria!! Adesso anche con questo…-guardò James con aria schifata-…questo…- Non trovò per descrivere quello che per lei era il ragazzo di sua figlia.

Victoria la guardò implorante, le braccia ancora allacciate al collo del vampiro:-Mamma, ti prego…

-No, Victoria!

La donna prese la figlia per un braccio e la trascinò via, fino a casa. Arrivate, Victoria si voltò verso e le urlò:

-MA PERCHE’ NON TI FAI MAI GLI AFFARI TUOI!?

-Non rivolgerti a me con quel tono, signorina.

-IO INVECE PARLO COME MI PIARE E PIACE A CHI MI PARE E PIACE! NON POSSO SEMPRE STARE SOTTO IL TUO COMANDO!! LA MIA VITA E’ MIA E DI NESSUN ALTRO E NE FACCIO QUELLO CHE VOGLIO!!! 

Detto questo si voltò e scappò in camera sua. Incredibile, lei, l’orogogliosa, dura e fredda Victoria, stava piangendo. Tutta colpa di sua madre. Per una volta, una sola volta, poteva scegliersi il ragazzo che le andava? James le piaceva nonostante tutto, ma alla signora Perfettini non andava bene perché non era uno di quei damerini impagliati che aveva cercato di propinarle tante volte.

@@@

Quella notte la ragazza dai capelli rossi sentì bussare alla finestra.

-Chi potrà mai essere a quest’ora?

Scese dal letto con gli occhi ancora impastati dal sonno e aprì la finestra. Appollaiato sulla ringhiera c’era James.

-Cosa ci fai tu qui? Se mia madre ti vede ti ammazzza.

-Tua madre non mi vedrà né sentirà. Comunque sono venuto qui per portati via.

-Cosa?

-Ti voglio portare con me. Scappiamo.

Victoria ci pensò su. Avrebbe abbandonato le sue amiche, la scuola e qualunque cosa a cui fosse legata, Però scappava da sua madre, dalla sua prigionia e dalla quella città che detestava

-Vengo con te.

-Non avevo dubbi. Vestiti.

20 minuti dopo erano in viaggio. Victoria si era accomodatata sulla schiena del suo accompagnatore e aveva appoggiato il mento alla sua spalla. Qaundo la posò is voltò e la fisso, un’espressione seria in volto, che Victoria non gli aveva mai visto.

-Adesso ti devo chiedere una cosa. È di vitale importanza per portarti con me che tu diventi come me. Sei disposta a fare questo sacrificio.

Victoria si raggelò: le stava proponendo di diventare una vampira. Morire per rinascere un’altra e vivere per sempre. Morire per stare insieme in eterno.

-Accetto.

James la guardò stupito:-Così in fretta?

-Non abbiamo tempo. Io la mia decisione l’ho fatta. Ora è il tuo turno: fammi diventare come te.

James le si avvicinò al collo. Lo sfiorò delicatamente con il naso  e ci appoggiò le labbra. Victoria chiuse gli occhi ma James si ritirò.

-Non posso farlo…

Victoria lo afferrò per colletto della giacca e lo constrinse a guardarla negli occhi:-Tu me l’hai proposto. Adesso lo fai. Io voglio rimanere con te.

James ci riprovò. Aprì le labbra e poggiò i canini acuminati sul collo morbido della giovane e… affondò. Sentì il corpo di Victoria contrarsi tra le sue braccia e sentì il suo urlo di dolore. La tenne ferma finchè gli spasmi non si furono calmati. Poi la adagiò a terra e aspettò. 10 minuti dopo Laurent arrivò tenendo tra le braccia il coprpo di un vecchio contandino del posto. James glielo strappò.

-Scusami, amico.

-James che fai?

-L’ho trasformata. Lei viene con noi.

-Ma sei matto? Sei riuscito a fermarti?

-Sì, ce l’ho fatta.

Laurent sorrise. Stavolta era davvero innamorato.

Quando la aragazza si riprese le mise sotto il naso il contadino:-Tieni, mangia questo.

Victoria sgranò gli occhi. Mangiare quello? Ma era matto?

-Avanti…

Chiuse gli occhi e affondò i suoi nuovi canini nella carne del vecchio e succhiò. Si stupì di se stessa: le piaceva.

Il ragazzo nero si accucciò di fronte a lei:-Piacere, io sono Laurent.

La rossa gli tese la mano:-Victoria.

-Siamo pronti?- la voce impaziente del biondo li riscosse

Laurent si esibì in un ghigno esemplare:-Tranquillo, mica te la rubo.

-Non fai ridere, Laurent.

Victoria ridacchiò.

-A quanto pare, alla tua amica sì.

James grugnì.

Partirono. Da quel giorno nessuno seppe più niente di Victoria.

La madre provò a cercarla, la polizia provò a cercarla, ci provarono perfino le amiche, ma niente e nessuno sembrava potesse riuscire a far saltare fuori la rossa.

50 anni dopo

Victoria, James e Laurent scavalcarono il muro del cimitero. O per meglio dire, saltarono. Si diressero verso una tomba come tutte le altre.

Mary White

E sotto questa scritta un’altra, che fece sorridere i vampiri, un sorriso cattivo e da presa in giro.

Victoria White

L’avevano data per morta, ma lei era più viva che mai. Aveva fatto vedere a sua madre che era in grado di gestirsi da sola, di non morire. Mentre lei, povera comune mortale, era stata raggiunta dalla signora della Notte, e portata via.

-Ok, ragazzi. Possiamo andare.

Ri-saltarono quel muro, e ritornarono a vivere liberi e, soprattutto, immortali.

Allora... Questa è la FF che ha partecipato al contest "Victoria's Lat Breath" indetto da uchiha_girl. Si è classificata sesta ed io non mi aspettavo niente di meglio visto che è stata scritta in fretta e furia. Non ho niente da rimproverare alla giudice, che ha fatto un ottimo lavoro. Non è facile correggere tante storie, alcune davvero bellissime (non la mia XD), e poi farne vincere una, a volte attirandosi l'ire delle altre partecipanti. Ho avuto un'esperienza anch'io (o meglio una mia amica)  con questo tipo di problemi. Spero vi piaccia.

Baci dall'inferno
The Angel Of Satana

   
 
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