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Autore: Sam Hutcherson    19/08/2015    6 recensioni
Benvenuti nel fantastico mondo delle storie di Sam Hutcherson che vi presenta, in esclusiva e solo per voi il seguito della fanfiction....*rullo di tamburi* Ti amerò oltre l'immaginabile!...che non dovete leggere necessariamente, ansi forse è meglio se non la leggete proprio! Vi accompagnerò nel regno incantato dei drammi familiari dei Mellark! Naturalmente la storia è Evellark! Vade retro babbani! Storia dedicata a Peeta Mellark, che merita tutte le ff di questo mondo!
ATTENZIONE:Questa è una storia felice!Può causare diabete, carie e se vedete unicorni rosa, correte a leggervi un libro di John Green prima che cominciate a saltare spargendo fiori ovunque!
E ora...A ME GLI OCCHI PLEASE!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Profumo di Pane
Capitolo 11
Vita

 








Mancano ormai pochi giorni all' innaugurazione della panetteria, non mi sembra vero, è tutto pronto. Ci sono voluti secoli perchè Peeta decidesse il colore, il posto delle sedie, il tipo di forno, il tipo di legno che voleva per il bancone, la forma della vetrina e tutte le belle cose che dovrete scegliere nel caso decideste di aprire un forno.
 Date retta a me, lasciate perdere.
Andate a fare il cacciatore piuttosto, quello si che è un mestiere.
 Sospiro ripensando ai miei amati boschi. Sta per finire l'ottavo mese di gravidanza, ormai è inverno innoltrato e sono quattro mesi che non mi fanno nemmeno avvicinare al bosco, riesco a stendo a ricordare persino il profumo delle fronde bagnate di rugiada al mattino...lancio un occhiataccia verso il bagno dove sento Peeta fischiettare tutto contento sotto il rumore scrosciante della doccia. Ovviamente è stato lui a mettersi tra me e i miei amati boschi, con tutti i suoi accorgimenti riesco a stento a camminare per strada sensa un cuscino legato sulla pancia.
Peeta ormai è il ritratto del nervosismo, ma cerca di nasconderlo, perchè dice che se lui si stressa allora io mi stresso e poi il bambino si stressa...Io sono calmissima credetemi, mai stata così calma. A parte il calciatore professionista che porto in grembo e che pesa sopra la mia vescica, facendomi correre in bagno ogni cinque minuti, va tuuuutto bene.
Mi alzo dal letto con un gemito di fatica e mi  allaccio la mia preziosa salopette. Praticamente sto indossando solo salopette da nove mesi, con Peeta che mi continua a ripetere che sono molto sexy vestita così...io non so come prenderla, insomma detto da un uomo che sta la maggior parte insieme a un gruppo di maschietti in jeans o salopette appunto... Non vorrei si confondesse...
Peeta esce dal bagno già vestito e con i capelli bagnati, bello come non mai. Quando mi vede sorride, come se l'intera illuminazione del distretto fosse un suo impegno. Senz'altro contribuisce.
 -Buongiorno Dolcezza, hai dormito bene sta notte?-
Rispondo al bacio sorridente.-Si benissimo, a che ora arriveranno Johanna e Annie?-
In occasione dell' innaugurazione del forno Peeta ha invitato tutti coloro a cui tiene di più e io sarò in prima fila ovviamente.
-Questo pomeriggio, abbiamo tutto il tempo.-mormora.
Il tempo libero non è una prerogativa di questa casa in generale, solo mio; passo intere giornate a non fare nulla dato che praticamente tutto è diventato pericoloso.
''Ribellati a questa ingiustizia!''
''Ma per piacere, non riesco nemmeno a sollevarmi...''
''Grassona.''
''Taci lurido scorfano''
Peeta nota l'espressione ''litigio con la stupida voce interiore'' che lui ha decifrato come''ho fame''...io lo lascio fare dato che non penso sarebbe contento di sapere che sento le voci nella mia testa.
''Pazza psicotica''
''Oh bene, adesso sarei io?! Guarda che la causa dei miei problemi sei tu!''
''Io sono il pizzico di cervello che hai dolcezza quindi non penso che ti convenga fare a meno di me.''
''ma non eri la mia coscienza?''
''Ti pare che salto e sono verde?! NO. Quindi zitta e mosca.''
''bipolare.''
''come te.''
Oggi non ho ne il tempo ne la voglia di mettermi a discutere con me stessa, il bambino continua a muoversi nel liquido amniotico, come se fosse un balleriono di nuoto sincronizzato.
Si gira, si rigira, prende un caffe, balla il valzer, tira calci e gomitate....insomma, un bel sonnellino ogni tanto no? Uno piccolo, di pochi minuti, giusto per dare il tempo alla mamma di riposarsi un pò.
Sospiro quando finalmente Peeta e io raggiungiamo l'ultimo grandino delle scale, anni luce dopo.
Peeta ha appena poggiato la mia, adorata, adoratissima colazione di fronte a me che sentiamo in trillo del campanello.
Ora io mi chiedo, chi può essere così crudele da interrompere il sacro rito della colazione a una povera donna incinta? Chi!? Solo un uomo o una donna senza cuore oppure l'altra opzione è che siano, enormemente, esageramente, stupidi.
-Ragazzo siamo al sicuro da orecchie femminili?!- dice la voce di Haymitch entrando. Se non si voleva far sentire ha proprio toppato alla grande.
-Haymitch che succede? C'è Kat di la.-
-Ah allora nessun problema.-mi punsecchia Haymitch entrando e prendendo un muffin dal cesto dei dolci.
Io mi stringo la mia ciotola di focaccine al formaggio al petto guardandolo storto.
-Vaffanculo Haymitch.-
-Kat! Il bambino...-mi rimprovera Peeta guardandomi storto.
Sbuffo e mi rituffo nella mia ciotola ingnorandoli entrambi.
L'attenzione di Peeta torna al vecchio-Che succede Haymitch?-
-Quella donna! Quella donna mi vuole morto! Sai cosè la nuova moda!? Non mangiare a cena! Non mangiare! Come posso non mangiare a cena!? Io ho bisogno di nutrirmi! Dovrò pur sfamarmi no!?No???-
-Magari si preoccupa per la tua salute.-dice Peeta.
-No, lei non vuole che io mangi perchè lei non lo fa! Così devo condividere le sue follie! Ti rendi conto!-
-Ahh sta zitto Haymitch non è che ti farebbe male sfamarti un pò meno eh! Grassone piagniucoloso!-
-Io grassone!? Ma se non riesci nemmeno a scendere le scale da sola.-
-Vorrei vedere te con un figlio di tre chili nella pancia.-
-Vorrei vedere te separata da questa stupida ciotola!-
-Non la mettere in mezzo!-
-Ragazzi basta!-urla Peeta esasperato.-Tu non fare agitare Katniss e tu non fare agitare Lily e tutti e tre non fate agitare Peeta, che è già molto agitato di suo! Perchè diamine sto parlando in terza persona?!.-Urla Peeta gesticolando.
-Ragazzo calmati siediti qua.-dice Haymitch tirandolo per il braccio su una sedia.
-Vuoi una focaccina?- gli chiedo porgendogli la ciotola.
Peeta squote la testa e accenna un sorriso.
-Scusate ragazzi.-
-Non ti preoccupare, la prossima volta ci mando te a discutere con Effie.-
-Sul serio tesoro, dove l'hai tirata fuori tutta quella voce? Hai quasi fatto intorbidire il liquido amniotico.-
-Bene adesso mia figlia ce l'avrà con me perchè gli ho sconquassato l'ecosistema.-borbotta Peeta facendoci ridere.
-Biondo devo andare io a prendere Johanna e co.?-chiede Haymitch scartando il suo muffin e spargendo briciole ovunque.
-Sarebbe comodo, grazie Haymitch.-
Haymitch fa un gesto scaccia-ringraziamenti con la mano e si alza.
-Ragazzo ti avverto, probabilmente se questa guerra verrà persa ci vedremo spesso dopo cena.-


I rumori di gente che esce e entra in Sunsety Villa fanno da sottofondo a questa mattinata piovigginosa. Al piano di sotto c'è un gran via vai, chi può da una mano a Peeta a finire tutto in tempo, portando cose e tranquillizzandolo un pò. Cosa che in qualità di moglie dovrei fare io, ma non posso. Non posso dato che sono stata relegata al piano di sopra, in un posto magico sterilizzato dall'orribile stress del misterioso piano di sotto; dove cadono cose, la gente impreca e corre per la casa e le porte sbattono.
Sospiro immersa nella mia solitudine qui nel piano di sopra, cioè in teoria potrebbe succedere qualsiasi cosa, Haymitch potrebbe scivolare su una buccia
di banana al piano di sotto e io me lo perderei perchè sto qua in isolamento.
Piego i vestitini del bambino dividendoli per periodi, fino a i due mesi, dai due mesi ai quattro mesi e così via. Sono quasi tutti rosa, dato che sono tutti convinti che sarà una femmina, voglio proprio vedere se alla fine scopriamo che è un maschio. Che grasse risate che mi farò.
Passo alle copertine, poi a sistemare i centinaia di pannolini, poi ai minuscoli calzini che sono la mia cosa preferita, sul serio potrei passare tutta la mia vita a contemplare un calzino di queste microscopiche dimenzioni, è così carino!
Dopo mezz'ora un frastuono di vetro che si infrange mi ferma, ci sono voci agitate e meno al piano di sotto, chissà che avranno combinato...
Esco velocemente dalla stanza scendendo i gradini e infischiandomene alla grande delle regole di Peeta.
Un circolo di persone rumina intorno a qualcuno seduto per terra, ci sono vetri e cocci sparsi sotto i loro piedi. L'uomo a terra è Peeta che si controlla le mai per verificare che non ci siano scheggie.
-Peeta!-esclamo preoccupata avanzando. La folla si apre, lasciandomi passare e Peeta alza sorpreso lo sguardo su di me.
-Tesoro non preoccuparti, sto bene.-
Thom lo aiuta a rilzarsi e io gli controllo le mani, mentre qualcuno ha gia preso scopa e paletta per pulire quel disastro.
-Hey che avete combinato adesso?-
Haymitch spunta da dietro la soglia di casa seguito da Annie e Johanna e dalle loro valige.
-Tutto apposto Haymitch.-mormora sorridendo Peeta.
Dopo una lunga digressione di abbracci chiacchiere e ''quanto sei cresciuto'' e ''quanto sei ingrassata'' Peeta accompagna le nostre ospiti nelle loro stanze, aiutato da Thom per portare le valigie.
Piano piano lo sciame di persone che ronzava per la casa diminuisce sempre di più, con una serie di ''ci vediamo dopo.'' Io li saluto tutti calorosamente, sono rimasta molto stupita dalla disponibilità del distretto nell'aiutare Peeta , ma infondo Peeta è sempre Peeta, no?
Finnik ha anche avuto la possibilità di fare la conoscenza di Tappo, anche se mi è sembrato che non andassero molto d'accordo, nonostante la poca differenza di età.

Quando arrivo davanti la nuova e scintillante panetteria c'è già una consistente folla che attende di entrare in trepidazione. L'aria è un misto confuso di freddo e raggi caldi di sole, con un leggero odore di polvere che aleggia mischiato al profumo del pane. C'è il Tappo attaccato al mio vestito rosso mentre a pochi passi di distanza Finnik che stringe la mano di Annie gli lancia occhiate omicide, ma Abe non se ne accorge, è troppo impegnato a elencare tutti i dolci che ha mangiato nella sua vita. Mi fa tristezza accorgermi che la maggior parte li ha mangiati a casa mia.
Mi sembra di aver acquisito un altro figlio mentre lo guardo che sorride sdentato guardando la scintillante insegna riportante il nome ''Mellark''. Io non credo nel sangue, me ne accorgo ora, è stato molto più genitore per me Haymitch di mia madre, e come lui anche io voglio essere un punto di riferimento per Abe, mentre lo guardo sento un istinto mai provato.
Un istinto di protezione, di felicità, di affetto profondo...forse sono pronta per essere madre.
Le porte di vetro si aprono e dietro di esse Peeta sorride.
Per fortuna che il locale è più grande rispetto all' edificio originale perchè altrimenti non ci saremmo mai entrati tutti. L'odore del legno di bosco si mischia al profumo dei dolci e del pane, in un inconfondibile odore di casa. I toni scelti variano dal dorato all'arancio alternate ai colori caldi del legno e rendono l'ambiente incredibilmente ospitevole.
Peeta viene aiutato dal suo assistente Larry, un ragazzone con la testa piccola, non proprio un genio ma fa le torte al limone migliori dell'universo a sentire Peeta. Lo vedo felice mentre si affanna dietro tutti i clienti e gli amici che vogliono cogratularsi, regala biscotti e stringe mani, sorride sempre.
Ha dato di nuovo la vita a qualcosa che altrimenti sarebbe rimasto il simbolo dell' odio e invece ora c'è solo gioia.
Dato che la mia immane stazza non mi permette di rimanere compressa in tutta quella folla mi sono conquistata uno sgabello ad un angolo del locale, con Abe che fa la spola tra me e i biscotti e poi me li porta in modo che io possa diventare ancora più immane.
Ogni tanto Peeta solleva lo sguardo verso di me e sorride beato. Mi manda biscotti e baci.
Vederlo così felice è un balsamo per il cuore, sembra quasi brillare per quanto è entusiasta.
Finnik mi compare davanti borbottando qualcosa su una crema al cioccolato e mi tira verso il bancone. Sono quasi arrivata quando Finnik mi lascia la mano e io capisco che c'è qualcosa che non va. Le voci diventano fracasso e un leggero giramento mi porta la mano alla fronte automaticamente l'altra corre tra le gambe trovandole bagnate.
Per un secondo mi prende il panico prima di trovare lo sguardo di Peeta tra la folla, che adesso guarda me, ignorando tutti gli altri.
-Il bambino...-mormoro piano ma sono sicura che l'ha capito nonostante il chiasso.
Basta un secondo e ha agirato il bancone seguito dagli occhi di tutti, ed è al mio fianco, una mano sulla schiena e l'altra sulla fronte.
Veniamo affiancati da Haymitch che riceve ordini da Peeta, ma non capisco bene quello che dicono. Mi pare che stia dicendo qualcosa sulla valigia vicino al letto, ambulatorio...qualcosa del genere.
Mi ritrovo fuori mentre Peeta mi spinge delicatamente per farmi avanzare sempre di più. E camminiamo così, per le strade del distretto, seguiti da tutta la sua popolazione. Sarebbe una scena veramente comica se non me la stessi facendo sotto dalla paura.
Arrivati all' edificio vengo affiancata da due infermiere e Peeta, mentre tutti gli altri devono restare fuori.
Mi fanno sdraiare appena in tempo per l'arrivo della pirima contrazione.
-Posso darle un pugno?- chiedo all'infermiera brutta e antipatica che sta armeggiando tra le mie gambe.
-No.-
-Un pizzicotto?-
-No-
-Posso tirarle i capelli? Mi farebbe sentire molto meglio.-
-Si rilassi signora Mellark siamo solo all' inizio.-Mormora prima di cambiare stanza con una cartellina tra le mani.
Io gemo lasciando cadere la testa all'indietro, contro il petto di Peeta che si è sistemato dietro di me e lascia che io mi appoggi al suo petto.
Ogni nuova contrazione stritolo la mano di Peeta innarcando la schiena.
Non ho avuto neanche il tempo di avvertire mia madre! La nascita era prevista tra due settimane! L'avevo anche scritto!
''Magari il travaglio durerà due settimane così sarai contenta Mrs. L'avevo scritto!''
''Tu! Brutta lurida vacca puzzolente vai fuori dalla mia testa!"
Un altra contrazione, più forte delle altre stavolta, mi spezza il respiro e mi lascia ansimante.
Per quanto io possa essere agitata, non penso raggiungerò mai Peeta. Dietro di me mi guarda ansioso, mi bacia la tempia, mi tira via i capelli sudati dal viso...immagino faccia schifo il sentimento di impotenza che sta provando. Se solo sapesse che non è affatto impotente.
Quando al momento topico c'è solo dolore è Peeta che sta vicino a me, beccandosi anche un paio di insulti giusto perchè è lui metà del bambino che sta uscendo dalla mia...vabbe...avete capito no?
Quando raggiungo il culmine il dolore si spegne di colpo e nella stanza risuonano le urla di un acquila.
-Ha dei bei polmoni eh?-Mormoro schiudendo gli occhi e posandoli su una creaturina tutta rosso chiaro con qualche chiazza di sangue qua e la...
Mentre Peeta lo tiene in braccio mi ritrovo a desiderare che i miei occhi possano fare fotografie. Perchè sono così dannatamente belli insieme.
Peeta alza lo sguardo verso di me e mi sorride.-Avevo raggione io, è una femmina.-
Sbuffo ridendo e tendo le mani verso di loro.
Peeta si avvicina e mi passa la mia bambina che ha smesso di piangere finalmente e ha trovato posto sul mio cuore.
-Ciao Lily.-


Benvenuta in questa banda di matti psicopatici Lily! è nata! è nata in Italiaaaaaaa!!!!!! Siiiiiiiii! Tribx del mio corazon finalmente ce l'ho fatta a publicare questo capitolo, nonostate io domani parta per la Serbia per un anno, ho trovato il tempo di far nascere la nostra Mellark Junior in Italia, almeno le rilasciano a cittadinanza! Grazie a tutti di avermi seguito fin qui, grazie per i commenti e le preferite e le ricordate, grazie mille!
Sono moooooolto felix navidad di aver trovato delle splendide lettsciii comma voooi!
Ricordatevi di recensire per dimostrarmi che le mucche sanno effettivamente volare e buon rientro a scuola, al lavoro, in bagno, in piscina, al mare, al cane a tutte voi! Girl power! Il prossimo capitolo sarà Made in Serbia perciò non so esattamente cosa ci aspetterà ma sicuramente robe molto Awesome Dedicatemi un momento per lasciarmi un commento baby!
-Sam

  
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