Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Therainsmelody    19/08/2015    1 recensioni
Abby ha problemi con il padre che la tratta come una serva;
Cara vive una vita agiata ma è insoddisfatta di se;
Nicholas ha un terribile e oscuro passato;
Lucas non fa che preoccuparsi per gli altri;
Ethan cerca solo di salvare il fratello dalla loro disastrosa famiglia
e Alan di scoprire il segreto che suo padre gli tiene celato da anni.
Sarà una lettera a dare inizio a quella che verrà ricordata come
la più grande rivelazione di segreti a cui la piccola cittadina di Wahoo abbia mai assistito,
ma la verità arriva sempre con un prezzo.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 14 - Inutile

Futile – the Winds –
To a Heart in port –
Done with the Compass –
Done with the Chart!
 
Pov Nicholas
 
Soffiai piano sull’esile fiammella finché non crebbe di volume, tanto da iniziare a bruciare la pila di ramoscelli che avevamo raccolto con fatica. Dopo qualche minuto, da piccolo fuocherello, diventò un vero e proprio falò.
<< Ragazzi, per quelli di voi che ridevano all’idea che io fossi in grado di accendere alcunché, beccatevi questo! >> Neanche a dirlo, Lucas e Abby, che si erano fatti venire il mal di pancia dalle risate solo immaginandomi nell’atto di accendere un fuoco, fecero finta di non aver sentito e si misero a guardare i dintorni con falsa noncuranza.
Ormai eravamo accampati lì da quasi due settimane e conoscevamo tutti i negozianti del piccolo paese vicino; Cara, in modo particolare, aveva stretto amicizia con Becky, la parrucchiera, durante la loro lunga seduta della settimana precedente.
Mi voltai nella sua direzione; come al solito stava cercando di non farsi notare mentre bisbigliava qualcosa nell’orecchio di Ethan, era chiaro a tutti che stesse succedendo qualcosa fra quei due solo che non sapevo cosa fosse, di preciso, anche se un’idea me l’ero fatta. I miei occhi si soffermarono sui suoi capelli; erano passati giorni, ma ancora non ero riuscito a farci l’abitudine: Cara era scomparsa per un intero pomeriggio da Becky ed era ritornata con i capelli tagliati cortissimi ad eccezione di un lungo ciuffo che le ricadeva dal lato destro e che sfumava dal suo castano naturale al biondo che aveva prima. Oltre a quello si era tolta le lenti azzurre e aveva comprato un paio di jeans neri, strappati all’altezza delle ginocchia, e una felpa grigia dei Fall Out Boy.
L’unica cosa della vecchia Cara che era restata erano gli stivaletti tacco dodici.
Dire che eravamo rimasti tutti senza parole, sul momento, era dire poco.
Ci aveva lasciato completamente spiazzati.
Ricordavo che Ethan e Abby avevano sorriso quasi allo stesso modo un attimo prima che lei si gettasse tra le braccia dell’amica urlando: “Bentornata!”.
Distolsi lo sguardo da Cara e andai a sedermi al fianco di Abby facendo scivolare la mia mano nella sua; lei non si voltò, ma sentii la sua stretta aumentare.
Quando tutti ebbero preso posto Lucas distribuì i marshmellow e iniziammo a farli cuocere sul fuoco.
Per un po’ non ci fu altro che silenzio.
<< Potremmo fare a gara a chi racconta la miglior storia horror! >> Lucas sembrava davvero divertito dalla sua proposta.
<< Con tutti i film del genere che mi guardo vincerei di sicuro! >> Io, Abby e Cara ci trattenemmo a stento dallo scoppiare a ridere, sapevamo tutti che quella era la scusa che Lucas utilizzava quando gli si chiedeva cosa facesse nel tempo libero perché si vergognava terribilmente di rispondere che adorava i romanzi rosa.
<< Io ho un’idea migliore! >> Cara scattò in piedi con una rapidità inaudita.
<< Che ne dite di un giro di confidenze? Ognuno di noi dovrà confessare qualcosa che gli altri, o la maggior parte degli altri, non sanno. >> La sua proposta fu seguita da un’alzata di spalle collettiva.
<< Se non ci sono obiezioni inizio io. >> Nessuna obiezione seguì, tranne uno sguardo preoccupato da parte di Ethan che Cara ignorò bellamente.
<< Quello che voglio condividere non riguarda solo me … >> A questo punto Ethan si alzò in piedi e l’afferrò per un braccio.
<< No, tu non devi condividere proprio niente. >> Cara gli rivolse un’espressione imbronciata, ma non furiosa come avrebbe fatto solitamente.
<< Ne avevamo discusso, avevi detto che andava bene che lo sapessero. >> Lo disse quasi sottovoce, non per questo fu meno udibile.
<< Che sapessimo cosa? >> Lucas sorrideva. Mi ero sempre chiesto come facesse ad ottenere quell’effetto, ma quando sorrideva lo faceva come se lui sapesse già tutto.
Come se il mondo e le persone per lui non avessero segreti.
Forse era così o forse no.
Agli altri non era dato saperlo e quel dubbio lasciava sempre in soggezione.
In questo caso però ero certo che lui sapesse, se non tutto almeno qualcosa, di quello che Cara stava per dire. I suoi occhi erano puntati su Ethan e la sua espressione era vittoriosa alla pari di una persona che ha appena vinto una scommessa.
<< Io glielo dico! >>
<< Cara … >> La voce di Ethan era supplichevole come nessuno di noi l’aveva mai udita, ma Cara lo ignorò.
<< Io e Ethan … >>
<< Cara!>> Tentò d’interromperla nuovamente e lei andò avanti ad ignorarlo, come se non avesse proferito parola.
<< Come stavo dicendo, io e Ethan … stiamo assieme. >> Nessuno fiatò.
<< Hey? Vi sto dicendo che io e il mio nemico giurato da tempi immemorabili ci siamo innamorati, abbiamo una relazione e questa è la vostra reazione? >> Ethan sospirò e strinse Cara a sé.
Lucas scosse la testa divertito.
<< Io te l’avevo detto che eri innamorato di lei. >> Le labbra di Ethan si sciolsero in un ampio sorriso.
<< Lo so, avrei dovuto darti ascolto subito. >> I due scoppiarono a ridere mentre noi tutti li squadravamo senza capire. Evidentemente era una questione privata tra quei due.
Abby lasciò andare la mia mano e si fiondò verso Cara stringendola in un abbraccio.
<< Oddio! Lo sapevo che stava succedendo qualcosa tra voi due! Sono così felice per te! >> Cara ricambiò l’abbraccio e la fece volteggiare come facevano da piccole ogni volta che si vedevano.
Quando l’amica  la rimise a terra e le due smisero di sghignazzare come delle stupide il silenzio calò di nuovo.
<< Abby, ora tocca a te. >> La gioia sembrò lasciare il suo volto tutta in una volta.
Il mio cuore cominciò a battere più forte.
Sta nascondendo qualcosa? Qualcosa che non ha raccontato neppure a me?
La preoccupazione cominciò a farmi sudare le mani. Cercai di tranquillizzarmi dicendomi che di sicuro non era nulla di preoccupante, ma per quanto potessi crederci l’ansia non voleva saperne di lasciarmi.
<< Io … >> La sentii respirare a fondo quasi si stesse preparando ad elargirci un discorso degno di una candidatura presidenziale, ma venne interrotta.
<< Se posso, vorrei parlare prima io. >> Alan era serio, il suo sguardo era tagliente come quello del padre la prima volta che l’avevamo incontrato.
Lui e Abby si scambiarono una strana occhiata prima che continuasse a parlare.
<< Dovete sapere che, prima di venire a conoscenza della verità, ho baciato Abby. >> Non un singolo muscolo del suo corpo si mosse e la sua voce non tremò neanche per un istante. Guardai Abby, ma i suoi occhi erano fissi sul terreno e non sembravano intenzionati a spostarsi da lì.
Non ero arrabbiato, non ancora.
Sapevo che Alan non aveva finito di parlare e speravo per lui che la sua spiegazione fosse sensata oppure l’avrei fatto a pezzi.
<< Mi sono innamorato di Abby dal primo istante in cui l’ho vista e ho continuato ad amarla anche se la sapevo irraggiungibile. Quando ha litigato con te, Nicholas, ho pensato che fosse un segno, che quella fosse la mia occasione per cercare di conquistarla. >> Non una parola, sembrava che nessuno fosse più in grado nemmeno di respirare.
Ora lo sguardo di Abby era fisso su Alan.
<< Quando l’ho baciata lei è scappata via perché non era me che voleva. >> Alan fece un respiro profondo e spostò i suoi occhi su di me.
Erano identici a quelli di Abby.
<< Abby è sempre e solo stata innamorata di te e voglio chiederti scusa per aver anche solo pensato di potervi dividere. All’inizio credevo di essere la persona più sfortuna e triste sulla faccia della Terra perché non potevo avere quello che volevo, ma in realtà il fato stava solo cercando di aiutarmi allontanandomi da quella che in realtà era mia sorella, anche se ancora non lo sapevo. >> L’espressione di Alan era la stessa di quando aveva aperto bocca la prima volta, solo che ora riuscivo a vedere tutto.
Vedevo il suo dolore, la sua tristezza, la rassegnazione che pervadeva il suo sguardo.
E vedevo il suo immenso amore per Abby.
Per la prima volta riuscivo a vedere tutto quello che Abby aveva sempre visto in lui e in quel momento capii perché Alan era così importante per lei.
Non un semplice fratello, ma un amico.
Alan era uno di noi.
<< Nicholas, mi dispiace per quello che ho fatto. >> Mi voltai verso Abby e la trovai che mi guardava, gli occhi umidi di lacrime.
Tornai ad incrociare lo sguardo di Alan.
<< Non serve che ti scusi, non sono arrabbiato. >> Mi parve di vedere un piccolo accenno di sorriso sulle sue labbra prima che Abby mi travolgesse con il suo esile corpo, stringendomi fra le sue braccia e oscurando tutto il resto.
Per un attimo ci fu nuovamente silenzio poi Cara e Lucas cominciarono a ridacchiare e noi altri li seguimmo a ruota.
In breve stavamo tutti ridendo, Alan compreso.
Con la coda dell’occhio vidi Abby sfiorare leggermente la mano del fratello ringraziandolo per aver parlato al posto suo.
Alan le sorrise e poi lasciò che tornasse a stringersi a me.
<< Ok, basta ridere! Direi che questo conta come se avesse parlato anche Abby, inoltre esonera Nick dal dire qualcosa quindi … Lucas! >> Detto questo, Cara si voltò verso l’amico, in attesa.
Abby si mise a ridacchiare così piano che nessuno, tranne me, riuscì a sentirla, ma questo solo perché era appoggiata per metà sul mio braccio.
Evidentemente sapeva qualcosa su Lucas che lui non aveva raccontato ad altri.
In realtà, Lucas e Abby, avevano una conoscenza reciproca praticamente perfetta; non c’era nulla che quei due non sapessero l’uno dell’altra.
Solo che Lucas non sembrava intenzionato a rivelarci alcunché.
<< Ragazzi, per favore, io non ho segreti! Sono come un libro aperto per voi. >> Cara incrociò le braccia, assumendo quella che lei chiamava la sua “sexy posa minacciosa”, e puntò i suoi occhi in quelli di Lucas.
<< Ne sei davvero così convinto? >> Si vedeva dal suo sguardo che nemmeno lei era certa al cento per cento che il nostro amico nascondesse qualcosa, ma dal suo tono di voce un po’ troppo da spaccone rispetto alla norma doveva aver intuito che sotto sotto un segreto c’era.
<< Mai stato così convinto in vita mia. >> Tutti fissavamo Lucas; lui fissava Cara; Alan si fissava i piedi.
Fu in quell’ennesimo momento di stallo che Jess, dopo aver passato l’intera serata in disparte a leggere “La Grande Guerra”, chiuse il suo libro con un sonoro tonfo e alzò gli occhi su di noi.
Ci scrutò con attenzione, probabilmente per comprendere meglio l’intera situazione, e poi spezzò il silenzio con la sua voce da ragazzino.
<< Nessun segreto? Ma se l’altra sera, quando sono uscito per vedere dove andava mio fratello, ti ho visto baciare quel ragazzo con i capelli neri. Sì, il fratello della tappetta occhialuta. >> Ethan sogghignò. Ero sicuro che anche lui avesse assistito alla scena, ma per qualche strana ragione non lo aveva raccontato a nessuno.
Forse perché Lucas, che aveva capito del suo amore fin dall’inizio, non aveva sbandierato ai quattro venti il suo di segreto.
Abby si rimise a ridacchiare, questa volta ad un volume più elevato, più che per la notizia in sé, di cui sicuramente era già al corrente, per la reazione che aveva avuto Cara.
La ragazza era rimasta a bocca spalancata per qualche secondo, in seguito aveva farfugliato qualcosa d’incomprensibile e poi si era messa a saltellare con i suoi tacchi tutto attorno al fuoco.
<< Tu hai fatto cosa? Oh mio Dio! Io non so … oh mio Dio! >> Ed era andata avanti così per circa dieci minuti.
<< Ok, ok, ho baciato Alan. No, questo non significa che stiamo assieme perché, non so se avete notato, lui mi sembra piuttosto etero. Forse un po’ strano. Sì, diciamo un tantinello inquietante, ma pur sempre etero perciò la cosa non può funzionare. >> Questo mise a tacere i gridolini isterici di Cara ed evitò ad Alan di rispondere ad altre imbarazzanti domande.
Il gemello di Abby, durante il momento d’isteria, era rimasto perfettamente immobile, lo sguardo a terra e le mani, strette tra loro, appoggiate sulle ginocchia. L’unico cambiamento erano state le guance che si erano leggermente tinte di rosso.
Per rispetto dei nostri due amici, la questione fu abbandonata.
Senza che me n’accorgessi eravamo già passati ad altri argomenti: cosa fare il giorno dopo; quanto avremmo dovuto aspettare per tornare a casa; Alan doveva chiamare suo padre oppure no? E altri discorsi su quella falsariga.
Jess era di nuovo perso nella sua lettura; Ethan e Cara erano uno attaccato all’altra e lui le cingeva la vita con un braccio. Abby stava appoggiata alla mia spalla, proprio come prima e Lucas, irrequieto com’era non riusciva a stare seduto per più di due secondi. Dal canto suo Alan era silenzioso come sempre, ma prestava attenzione ad ogni parola che veniva pronunciata.
Era incredibile che tutte le cose di cui eravamo venuti a conoscenza quella sera, io più degli altri visto che loro sembravano sapere già tutto da tempo, non avessero cambiato nulla.
Anche con l’aggiunta di Alan, Ethan e suo fratello Jess niente sembrava essersi modificato.
Quella fuga, che si era ormai trasformata in un viaggio alla scoperta di noi stessi, ci aveva reso, se possibile, ancora più uniti e legati l’uno all’altro di quanto non fossimo stati in precedenza.
Forse gli altri non se n’erano ancora resi conto, ma in queste ultime settimane eravamo cresciuti e maturati più di quanto avremmo potuto fare con anni e anni di esperienza di vita. Non eravamo più dei ragazzini, che scappavano dai problemi perché non erano in grado di farvi fronte, ma eravamo diventati degli adulti e gli adulti le difficoltà le affrontano.
Mia zia, Chris, il padre di Ethan e anche quello di Abby non lo avevano mai fatto, non erano mai cresciuti e i loro casini adolescenziali li avevano seguiti anche nell’età adulta. Era per colpa loro se noi ci trovavamo lì e visto che loro non ci erano mai riusciti toccava a noi risolvere la situazione.
Mi voltai verso Abby.
La luce delle fiamme si riverberava sul suo viso e lo illuminava di sfumature rosse e arancioni.
Era così bella.
Guardai il viso della persona che più amavo al mondo ancora per qualche secondo e poi decisi.
Era ora di tornare indietro e mettere a posto le cose.

 
Pov John
 
Erano passate ormai due settimane da quando mia figlia era scomparsa. Certo, scomparsa era un modo di dire perché sapevo esattamente dov’era, come c’era arrivata e anche che cosa aveva fatto da quando lei e i suoi insulsi amichetti avevano raggiunto quel luogo.
Io sapevo sempre tutto quello che c’era da sapere.
La conoscenza è potere.
Mio padre me lo ripeteva in continuazione quando ero piccolo ed era grazie ad essa che ero arrivato così in alto. Sapere quali erano le debolezze del tuo avversario rendeva la tua vittoria scontata e se, al contempo, eri in grado di nascondere le tue agli altri allora diventavi invincibile. Un cosa, però, non mi aveva detto a proposito della conoscenza e del potere: nessuno dei due era in grado di donarmi la facoltà di farmi amare da un’altra persona.
E nessuno, nella mia vita, mi aveva mai insegnato il modo giusto per amare ed essere amati.
Così, quando ebbi l’amore di Gemma non seppi come ricambiarlo e quando m’innamorai di Alexis non avevo idea di come farmi amare da lei.
Abby era stata la mia ultima possibilità di fare qualcosa di buono e ci avevo provato, davvero, ma avevo fallito miseramente. Per giorni avevo pregato che lei tornasse da me, eppure avrei dovuto capire che non sarebbe mai successo.
Quale sciocco faceva ritorno alla tana del mostro da cui pensava di essere riuscito a fuggire?
Le avevo lasciato tempo, giorni interi, settimane per riflettere e decidere di tornare da me, ma lei non l’aveva fatto. La sua stanza era vuota e silenziosa; non sentivo più i suoi singhiozzi soffocati durante la notte e neppure la porta che si chiudeva piano quando pensava di sgattaiolare via senza essere vista.
Benché la trattassi peggio di un’estranea mia figlia mi mancava.
Tutto quello che avevo sempre voluto era Alexis e l’avevo persa. Tutto quello che mi restava era Abigail e non avrei permesso a nessuno, nemmeno a lei stessa, di portarmela via.
Alzai la cornetta del telefono e premetti il tasto rosso per i numeri memorizzati, aspettai qualche secondo e poi pigiai sul numero due.
Mark Leery, il mio uomo migliore.
Squillò due volte prima che dall’altro capo rispondesse qualcuno.
<< Sono Mark, mi dica. >> Respirai. Diedi la schiena alla mia scrivania e, come d’abitudine quando telefonavo, mi misi ad osservare gli alberi giù nel piazzale.
<< Ho un compito molto importante per te, Mark. >> Dall’altro capo seguì solo silenzio.
<< Mia figlia e dei suoi amici sono scappati. Attualmente si trovano vicino al paesino di Antimony, in Utah, da circa due settimane. Voglio che tu vada lì e che li prelevi tutti quanti. >> La voce roca di Mark era molto più terrificante se non potevi vederlo in faccia, ma quella paura era compensata dal fatto che se non era lì con te non poteva nemmeno ucciderti.
<< Agli ordini, capo. >>
<< Portali al solito posto e non torcere un capello a nessuno di loro, soprattutto a mia figlia, intesi? >> Il respiro di Mark Leery era profondo, tranquillo e regolare.
<< Perché mai dovrei? Sono solo dei ragazzini. >> Mi passai la mano sulla fronte imperlata di sudore. Non ero certo che dirglielo fosse una buona idea, ma tanto vedendoli li avrebbe certamente riconosciuti.
<< Due di loro sono figli di Daniel McKaine e un altro è figlio di quello che l’ha aiutato a sbarazzarsi del corpo di tuo fratello. >> Di nuovo silenzio, non sentivo più nemmeno il suo respiro.
<< Mark? >> Solo dopo qualche minuto si decise definitivamente a rispondermi.
<< Non toccherò nessuno di loro, ma, per favore, mi dia il permesso di tirare un cazzotto al più grande dei McKaine. >> Non sarebbe stato giusto, ma c’era da dire che, in realtà, non m’importava nulla del ragazzo.
<< Va bene. >> Anche se non potevo vederlo sapevo che stava sogghignando come suo solito.
<< Un colpo solo, per tu fratello Brian. >> Riattaccai.
Il sole di fine novembre stava tramontando, il capo dei miei uomini stava partendo per Antimony e presto avrei riavuto la mia Abby.
Nessuno avrebbe potuto impedirmelo.
Al suo arrivo le avrei spiegato ogni cosa e lei avrebbe capito.
Mi avrebbe dato un’altra chance e io non l’avrei sprecata.
Sistemerò ogni cosa e, finalmente, Abigail mi vorrà bene come ad un vero padre.
Sì, avrei fatto qualunque cosa pur di non perderla di nuovo.
Io e lei saremmo rimasti assieme per sempre.


Spazio Autrice
Dopo un'eternità, rieccomi!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare! Scusatemi immensamente, ma sono impegnatissima con il mio lavoro di maturità e ho davvero poco tempo per scrivere, perdonatemi.
Il capitolo è un po' corto e non è che succeda poi questo granché, ma, come avrete intuito, la difficile parte finale sta per cominciare.
Chi avrà pazienza, visto le tempistiche che ho ci vorrà almeno un altro anno per finirla, vedrà. Alla fine, più o meno, mancano 6 capitoli, ma è ancora tutto da decidere.

Per la frase iniziale: si tratta di un'altra poesia della fantastica Emily Dickinson.

Wild Nights - Wild Nights!
Were I with thee
Wild Nights should be
Our Luxory!

Futile - the Winds -
To a Heart in port -
Done with the Compass -
Done with the Chart!

Rowing in Eden -
Ah, the Sea!
Might I but moor - Tonight -
In Thee!


Notti selvagge, notti selvagge!
Fossi assieme a te
notti selvagge sarebbero
la nostra ricchezza.

Inutili i venti
per un cuore in porto
mappa e bussola
si mettono da parte

navigando nell'Eden -
Ah, il mare!
Potessi stanotte gettare
l'ancora in te!

E con questo concludo (non vorrei che il mio computer mi abbandonasse proprio ora!).
Ci sentiamo al prossimo capitolo (spero entro Natale),
Mel


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Therainsmelody