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Autore: Ice_DP    19/08/2015    2 recensioni
Tutti sanno che Portuguese D. Ace, prima di diventare il comandante in seconda della flotta di Barbabianca, ha cercato in tutti i modi di farlo fuori. Non ha risparmiato nemmeno la scelta più assurda che potesse venirgli in mente, architettando in ogni dettaglio i suoi piani, con i quali ha attentato alla vita del capitano della flotta più potente del mondo.
Inutile dire che tutti, dal primo all'ultimo, hanno fallito miseramente.
Tra avvelenamenti, oggetti volanti non ben identificati e tentativi di buttarlo in mare, alla fine Ace scoprirà che c'è un modo più semplice per poterlo annientare definitivamente.
[Comunicazione di servizio: molti capitoli potranno risultare stupidi oltre ogni misura ed aspettativa, andando oltre a qualsiasi soglia di logica e decenza]
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Portuguese D. Ace
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le imbarazzanti avventure di Ace'
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100 modi per uccidere Barbabianca


#5 Pavimento bagnato


Quella mattina Ace era più furioso che mai. Erano giorni che non riusciva a trovare una buona occasione per potersi liberare del vecchio, e questa sua astinenza lo faceva andare letteralmente in bestia.

Odiava doversene stare con le mani in mano, non sapendo cosa combinare per poter arrivare dritto al suo obiettivo; senza contare che quell'adorabile ciurma di scriteriati gli aveva trovato un lavoro.

Non che gliel'avesse chiesto, non lo voleva nemmeno. All'inizio aveva rifiutato quell'impiego, troppo orgoglioso per farsi comandare una qualsiasi cosa, ma alla fine aveva ceduto per la noia, e pur di occupare il tempo si era impegnato nel lavare i pavimenti.

Già, perché non poteva aspirare ad un lavoro migliore; anzi, gli era ancora andata bene che non gli avessero fatto pulire i piatti, la cucina o peggio, i bagni.

Non osava nemmeno immaginare che cosa sarebbe potuto succedere se uno dei water si fosse intasato.

Solo l'idea lo faceva rabbrividire e no, non era assolutamente il caso di provarci.

Con lo spazzolone in una mano e il secchio nell'altra, era intento a salire le scale che portavano al piano sotto il ponte della nave.

Borbottava qualcosa su come non fosse possibile che ad un uomo come lui potesse succedere una cosa tanto umiliante. Come se non fosse stato lui a decidere di fare una cosa del genere.

Gli passarono accanto due personaggi molto ambigui che ridevano sguaiatamente.

Ehi moccioso, stai attento con quella roba, non vorrei mai volare per terra per colpa tua!” disse uno, sfottendolo allegramente.

Chiudi quella fogna, idiota!” ribatté Ace poco gentilmente, quando una lampadina gli si accese sulla testa. Gli sembrò persino che facesse quel rumorino simpatico.

Il ragazzo prese in braccio secchio e spazzolone, non curandosi minimamente di spargere acqua e sapone ovunque, e si fiondò sul ponte della nave.

Accertatosi che non ci fossero occhi indiscreti in giro -era diventato un professionista in quello- e riempito il secchio d'acqua, iniziò a spargerla ovunque sul pavimento. Armato di una saponetta, che profumava deliziosamente di lavanda, si mise in ginocchio e di buona lena cominciò a strofinarla sull'acqua appena gettata a terra, facendo in modo di creare una bella schiuma dall'aspetto molto scivoloso.

Tanto quel vecchiaccio è talmente alto che nemmeno si accorgerà di questa roba per terra!” ghignava tra sé, come se quello che aveva appena detto fosse stata la scoperta del secolo.

Sghignazzando e soffocando delle risate vere e proprie, continuò la sua opera finché la saponetta non si esaurì, e solo allora si appostò nell'angolo più vicino, attendendo.

Ormai era diventata quasi routine.

Non ci volle molto perché il vecchio capitano passasse di lì diretto alla cucina, col suo passo lento e decisamente pesante; si avvicinava pericolosamente al punto schiumoso. Pochi passi e inevitabilmente il piede finì all'aria, trascinandosi il mastodontico corpo dietro.

Ace stava già cantando vittoria, quando Barbabianca, con un atletico colpo di reni fece una capriola all'indietro, riuscendo ad atterrare in piedi.

Guarararararara, ragazzino, inventatene un'altra!”

Ace era rimasto basito.



ANGOLO DELLA DEMENZA

Salve salvino gente! Sono ritornata con un altro capitolo molto normale, mi spiace!
A me fa sempre e comunque ridere Barbabianca che vola per aria (sarebbe stato peggio su una buccia di banana, lì davvero sarebbe stato un cliché da cartone animato!), un uomo così grosso e così dignitoso poi!
Questo capitolo forse è il più breve per quanto riguarda l'azione dell'attentato alla sua vita, ma scrivere tutte flash è davvero complicato; spiegare in così poche parole una storiella del genere non è facile! Sarebbe stato ancora più complicato -e noioso soprattutto- però se si fosse trattato di una raccolta di one shot; non so nemmeno se sarei riuscita a scriverne così tante. Tutta questa pappardella per giustificare la raccolta delle flash. Ecco.
Comunque, ringrazio infinitamente chi ha letto, recensito ed inserito la storia nelle varie categorie!

Vi amo tanto, sappiatelo!

Ma amo un po' di più quelle anime pie che commentano ogni capitolo; non sarei nulla senza di voi, quindi grazie, perché mi motivate per poter andare avanti!

Ci vediamo presto, alla prossima!
Peace & Love!

   
 
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