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Autore: Kaguya    19/08/2015    1 recensioni
Stiles trova lavoro presso il giornale locale, di proprietà del rampollo della famiglia Hale, Derek, che lo spinge a investigare su una serie di strani casi accaduti a Beacon Hills, nella speranza di ritrovare un pezzo del suo passato. Ma lungo questo percorso i due potrebbero trovare qualcosa di inaspettato...
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Serendipity
Capitolo 3 - Mancate Rivelazioni


Scott aveva pensato a centinaia di modi possibili per dire al suo migliore amico la verità. Ma gli sembravano uno peggiore dell'altro. Seduto ai piedi del letto con le mani sul viso, si chiedeva come aveva fatto in quegli anni a nascondergli tutto. Stiles avrebbe sicuramente dato di matto. Nel migliore dei casi.

"Capirà vedrai..."

Cercò di rassicurarlo Allison, mentre gli si avvicinava, la voce ancora impastata di sonno. Gli accarezzò dolcemente una spalla prima di poggiarci la guancia. Scott sorrise.

"Alla fine si...ma prima avrà un attacco di panico, o una fase di rifiuto...o entrambe..."

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"Già sveglio? E' sabato, lo sai si?"

Lo prese in giro Liam, appena svegliatosi. Stiles roteò gli occhi al cielo, mentre gli indicava la sedia. Sul tavolo era in bella mostra il bricco col caffè accompagnato da una busta di biscotti.

"Ieri mi ha chiamato Scott...Andiamo a pranzo insieme..."

"Finalmente si sposano?"

Chiese Liam, versandosi una tazza di caffè e accogliendo l'invito del coinquilino ad accomodarsi. Stiles fece spallucce.

"Chissà...Sembrava un pò teso in effetti..."

Ammise, mentre gli sfuggiva un sorriso. Scott e Allison stavano insieme dai tempi del liceo. Ormai si aspettavano tutti l'annuncio da un giorno all'altro. Magari era effettivamente la volta buona.

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Era una giornata piuttosto mite, ma, mentre aspettava Stiles, seduto nella tavola calda dove si riunivano tutti al liceo, Scott si sentiva come fosse seduto sui carboni ardenti. La sua 'nuova' vita era iniziata l'estate del secondo anno di liceo. Da allora aveva dovuto trovare più di uno stratagemma per tenere l'amico all'oscuro di tutto. Per proteggerlo, si era detto all'inizio. Ma a conti fatti sapeva di aver sempre avuto paura della reazione dell'altro. Temeva di leggere negli occhi dell'amico di sempre, del fratello che si era scelto, il rifiuto. Peggio ancora, la diffidenza. E oggi avrebbe dovuto lanciargli addosso quella bomba e assistere all'esplosione. Sospirò affranto, cercando di non stringere troppo forte la tazza con il caffè che aveva ordinato nell'attesa. Fece per berne un sorso, ma rischiò di strozzarsi vedendo Stiles entrare accompagnato dal tintinnio della campanella sulla porta. Si chiese distrattamente se non fossero in realtà campane a morte, mentre si sforzava di sorridere.

"Sono in ritardo, lo so, scusa...la mia bambina ha fatto i capricci..."

Si giustificò Stiles, abbandonando la giacca sullo schienale della sedia per poi mettersi seduto.

"Tranquillo non sono qui da tanto..."

Lo rassicurò Scott, a un passo dall'infarto. 'I lupi mannari possono avere un infarto?' si chiese, annotando mentalmente di chiedere a Derek. Se mai fosse uscito vivo da lì.

"Tutto ok la convivenza con Liam?"

Chiese, tanto per alleggerire un pò l'ansia in chiacchiere, prima di arrivare al sodo.
Stiles fece spallucce, arricciando appena le labbra con aria contrariata.

"Sempre il solito scocciatore...non vedo l'ora che arrivi qualcuno a reclamarlo e a portarselo..."

Scherzò. Quando avevano annunciato la loro convivenza avevano tutti pensato che fra loro fosse nato del tenero. Anche grazie all'atteggiamento piuttosto espansivo di Liam. Però avevano subito chiarito tutto. Fra loro non c'era mai stato niente, e mai avrebbe potuto esserci. Sapevano troppo l'uno dell'altro.

"E tu? Con la tua signora?"

Chiese di rimando, ammiccante.

"Ho la netta sensazione che questa urgenza di vederci sia collegata ad Ali..."

Scott battè un paio di volte le palpebre, come inebetito. Era talmente preoccupato che ci mise un attimo a cogliere l'allusione dell'altro. Arrossi appena, mentre un sorrisone gli si stampava sulle labbra, arrivando fino agli occhi.

"Stiles! Ma che vai a pensare! Io e Allison stiamo benissimo...ma non siamo ancora a quel punto..."

Iniziò, per poi bloccarsi. Improvvisamente si rese conto che la sua era stata una pessima idea. Come poteva spiegare tutto a Stiles davanti a un toast e un caffè? Insomma, una volta raccontato tutto il suo amico avrebbe come minimo pensato che fosse impazzito. Avrebbe dovuto dargli una dimostrazione. Non aveva suggerito Stiles come 'investigatore' a Derek per nulla. Avrebbe voluto delle prove. 'Sei un fifone McCall' si sgridò mentalmente. E pur consapevole, fece l'errore fatale. Fissò negli occhi Stiles. Quegli occhi limpidi, fiduciosi, già traboccanti di gioia all'idea che lui avrebbe potuto coronare il suo sogno d'amore a breve. Ci volle un secondo a capitolare definitivamente, e addio ai buoni propositi.

"...o meglio...ci stavo pensando, ma vorrei organizzare qualcosa di speciale..."

Si corresse quindi, prendendo al balzo quella scappatoia. E quando vide Stiles sorridere entusiasta e battere un pugno sul tavolo al grido di 'lo sapevo' si sentì ancora più in trappola.

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"Tu...COSA???"

Urlò Lydia nella cornetta, mentre Scott le faceva un resoconto di ciò che era accaduto la mattina.

"Scott, davvero...questa situazione va risolta...Si, lo capisco che è difficile...NO! Non posso dirglielo io!!...Ma come perchè??...Sei assurdo!...McCALL!!! Diamine! Parlane con Derek allora!"

La rossa era sull'orlo di una crisi isterica. Si prese la radice del naso fra due dita, facendo una lieve pressione, mentre socchudeva gli occhi.

"Ok ciao..."

Salutò l'amico, improvvisamente stanca. Posò il cellulare sulla mensola accanto alla vasca da bagno e sospirò. Era stata dura...Capiva perfettamente cosa stava provando Scott. Un sorriso amaro le salì alle labbra, mentre si lasciava scivolare nell'acqua ormai tiepida. 'Non ce la faccio più...come faccio a essere sereno con te se ogni volta che usciamo finiamo per ritrovare cadaveri?' Così le aveva detto Jackson lasciandola. Sapeva. E ci aveva anche provato a gestire quella situazione. Non poteva certamente biasimarlo, ma non riusciva nemmeno a dimenticare quel dolore sordo. Era lieve ora, ma i segni rimanevano sotto la pelle. Un mostro. Ecco come si era sentita. Chiuse gli occhi, immergendosi del tutto. E l'acqua si richiuse sulla sua testa e sui suoi pensieri.

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Derek fissò lo schermo del cellulare senza che nessuna emozione trapelasse dal suo viso. Dopotutto se l'aspettava. Conosceva Scott abbastanza da sapere che, per quanto lui fosse il suo Alpha, nessun legame era più forte di quello che aveva con quel ragazzo dall'aria nervosa e impacciata. Si chiese velocemente se fosse stato corretto coinvolgerlo. Ma scacciò il dubbio altrettanto rapidamente. Non avevano tempo. Avrebbe dovuto risolvere la faccenda in prima persona.

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Quando Liam rientrò a casa quella sera trovò Stiles steso sul divano con un grosso tomo dall'aria molto vecchia fra le mani.

"Buonasera eh..."

Accennò posando il pesante borsone della palestra, cercando di distoglierlo dalla lettura. E ottenne l'effetto sperato. Stiles scostò dalla faccia il libro, sollevando appena il capo per guardare il coinquilino.

"Buonasera...mica sono tua moglie che devo accoglierti..."

Ironizzò, strappando un ghigno a Liam, che intanto si era avvicinato incuriosito. Non era cosa insolita trovarlo cosi assorbito da qualche lettura, quel piccolo cervellone. Però era sabato sera. Non aveva intenzione di lasciarlo lì a marcire.

"Alzati carA! Ti porto a ballare..."

Annunciò deciso, stando al gioco. Lo fissò per qualche istante prima di scuotere il capo rassegnato. Le gambe snelle fasciate nei pantaloni della tuta e una felpa rossa enorme addosso. Decisamente non sapeva come valorizzarsi quell'imbecille. Era un bel ragazzo e se ne stava buttato come un sacco di patate a fare le pulci su un insulso divano vecchio di 200 anni. Quanti anni erano che cercava di infondergli un pò di consapevolezza di sè e di autostima? Liam aveva perso il conto. Cosi con un gesto rapido e rude gli strappò il libro di mano, non avendo ricevuto risposta.

"Le origini di Beacon Hills..."

Lesse il titolo, mentre Stiles gridava un 'ehi!' piuttosto irritato.

"Basta studio per stasera signorina! Fila in camera tua, infila i jeans più attillati che hai, una camicia facile da farti stracciare di dosso e preparati a una lunga notte!!"

Ordinò tronfio. Per poi sciogliersi in un ghigno all'aria divertita e al tempo stesso imbarazzata di Stiles.

"La solita stronzetta...Obbedisco!"

Commentò l'altro prima di sollevarsi e dirigersi in camera sua. E Liam non si fece sfuggire l'occasione di mettere l'amico ulteriormente in imbarazzo. Cosi, mentre Stiles gli passò davanti allungò una mano dispettosa e gli diede un pizzicotto sul sedere.

"LIAM!!!!"

Ruggì Stiles avvampando e tirandogli una pantofola, mentre fuggiva via. Liam rise di gusto, lasciandosi cadere sul divano. Missione compiuta. Ora era sicuro che non avrebbe rivisto "dark Stiles" per il resto della serata. Era cosi pensieroso quando era arrivato...Guardò con sospetto il libro che ancora teneva fra le mani, prima di posarlo sul tavolino davanti a lui. Doveva prepararsi anche lui.

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Osservò i due ragazzi uscire dal portone. Quello inutile teneva un braccio attorno alle spalle del moro che protestava vivacemente per quella vicinanza, scatenando le risate del compagno. E fu solo un lampo di occhi blu nel buio, prima che la figura uscisse allo scoperto per seguire con passo calmo i due.

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Ed eccoci con il terzo capitolo. Vorrei iniziare i miei sproloqui finali con qualche numero per cui ringrazio di cuore i 16 utenti che seguono la storia, i 2 che l'hanno messa "da ricordare" e i 3 che l'hanno messa fra i preferiti (doppio grazie per la fiducia!), oltre ai 253 che hanno visitato il primo capitolo, e i 129 che sono rimasti anche per il secondo :) Per me è già una grossa soddisfazione vedere che c'è stato interesse per questa storia e vi ringrazio di aver dedicato parte del vostro tempo a leggerla! Ora faccio uno step ulteriore e oso chiedervi di farmi sapere che ne pensate...se avete due secondi anche per scrivermi "che schifo" mi farebbe un estremo piacere!! Mi scuso anche per la brevità dei capitoli però scrivo nel tempo che riesco a rubare al lavoro e allo studio, e non è troppo...Preferisco capitoli più brevi ma maggiore costanza nell'aggiornare :)

P.s. ho scritto il tutto ascoltando "No light no light" di Florence and the machine, che non rispecchia nemmeno troppo il contenuto del capitolo, però il testo mi ha ispirata per più di una scena (anche future eh)...indizi a caso :P
  
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