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Autore: Abeforth    20/08/2015    0 recensioni
"Hogwarts Hogwarts, Hoggy Wary Hogwarts,
insegnaci qualcosa per favore,
a noi, anziani, calvi e tutti storti,
a noi, ragazzi dai calzoni corti,
le nostre teste devono riempirsi
di cose interessanti da non dirsi,
per ora sono vuote e piene d'aria,
di mosche morte e roba secondaria,
insegna a noi cosa va imparato,
ripeti ciò che abbiam dimenticato,
fà del tuo meglio e noi faremo il resto,
finché il cervello non ci andrà in dissesto."
- [Inno di Hogwarts] -
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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#2 – Ma che storia è questa…

Ethan passò l’intero giorno  a rielaborare nella sua testa il fatto che fosse un Mago.
Solo ora capiva perché tutta quella gente si comportava in maniera così strana.
Il giorno dopo sarebbe dovuto andare in un altro quartiere per Maghi che però si trovava a Londra, si chiamava Diagon Alley.
Insieme alla Lettera che aveva ricevuto la mattina precedente era allegato un foglietto di carta con i nomi dei libri che gli servivano per l’anno scolastico. Pensò che magari sarebbe stato meglio della scuola che frequentava lui.
<< Verranno anche i miei amici delle Elementari? >> Chiese Ethan speranzoso mentre salivano sulla metropolitana.
<< Mi spiace piccolo, ma loro sono Babbani! Non possono andare ad Hogwarts… >> Rispose la signora Wright.
<< Babbani? Che cosa vuol dire? >> Chiese subito lui.
<< Non-Maghi… >> Disse lei con una punta di riguardo poiché si trovavano proprio in mezzo a questi ‘babbani’.
Ethan proprio non capiva questa cosa dei babbani e dei Maghi. Com’era possibile che lui fosse tanto diverso dai suoi amici anche se poco tempo prima pensava che fossero uguali in tutto e per tutto.
 
<< Eccoci! >> Esclamò il Signor Wright finalmente dopo un lungo ed estenuante viaggio verso Londra e per i suoi vicoli insidiosi. Era un tipo piuttosto silenzio e parlava di tanto in tanto.
Erano arrivati davanti la porta di un Pub con un Insegna in dissesto. Su di essa vi era scritto:
“Paiolo Magico”
<< Cos’è questo posto? Un altro luogo per soli Maghi? >> Chiese Ethan fissando oltre la vetrata del locale.
<<  Certo, ma da qui possiamo accedere a… Diagon Alley! >> E disse l’ultima parte della frase sussurrando.
Entrarono. Sembrava tutto normale quando però un tizio in fondo al locale non estrasse una specie rametto e lo sventolò in aria con non curanza e all’ora le pagine del libro che stava leggendo si giravano da sole. Poi notò che il gobbo dietro il bancone porgeva un bicchierino con l’orlo in fiamme.
<< Per di qua… >> Disse il Signor Wright interrompendo il momento di stupore di Ethan.
Qualche metro più avanti un omaccione con un pastrano grande quanto il suo armadio li precedeva con al suo fianco un ragazzino esile che portava degli occhiali tondi. Li vide di sfuggita uscire sul retro Retro del Locale.
<< Perché andiamo anche noi lì? >> Disse Ethan confuso.
<< Ora vedrai >> Rispose Hazel mentre si spostava per evitare gli ordini dei clienti che fluttuavano verso di loro.
Una volta raggiunto il Retro del Locale si accorse che l’omaccione e il ragazzino erano spariti. Ethan proprio non capiva come avessero fatto.
Poco dopo aver richiuso la porta alle loro spalle il Signor Wright sfilò anche lui un rametto esile come quello del signore appostato fuori che leggeva il suo libro incantato. Lo fissò attentamente e poco dopo capì come mai quei due soggetti di prima fossero spariti nel nulla.
Aloysius ora stava sfiorando alcuni mattoni del muro di fronte a loro con quella che doveva essere una Bacchetta Magica. Fino ad allora Ethan conosceva quegli strumenti come aggeggi per i trucchi di Magia che vedeva in televisione. Dopo che il signor Wright punterellò con la punta della bacchetta alcuni mattoni in ordine sparso il muro si spalancò mattone per mattone e ora il retro puzzolente di quel locale in dissesto si affacciava su un viale con ai lati case e negozietti che sembravano si facessero piccoli, piccoli, per far spazio agli edifici che venivano dopo. Per le strade c’erano un sacco di persone e poco più in là vide l’uomo barbuto di prima affiancato dal ragazzino dall’aria al quanto sorpresa come la sua.
<< Allora? Andiamo a fare compere! >> Incalzò la Signora Wright vedendo Ethan sempre più confuso.
<< Ma che storia è questa… >> Sussurrò tra se e se il ragazzino che da un momento all’altro si aspettava si sarebbe svegliato in preda a uno dei suoi soliti Incubi.

   
 
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