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Autore: Sha D Dragneel99    20/08/2015    3 recensioni
Mi chiamo Aerin. Io e il mio migliore amico ci siamo appena trasferiti in una nuova città, e questo, si sa...significa nuovo ambiente, nuovi amici ... nuove avventure. Avventure alquanto bizzarre e misteriose che mi capiteranno dopo aver incontrato un odioso ladro gentiluomo ... e adesso vi racconterò come è cambiata la mia vita da quell'incontro...
Genere: Avventura, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Capitolo 7

Sono quasi le otto di sera, e io sono sdraiata sul mio letto a guardare il soffitto, mentre Neko, il mio gatto, passeggia avanti e indietro per la stanza, miagolando di tanto in tanto, in cerca di attenzioni.
Io sospiro pesantemente, allungando una mano già dal letto, e lui inizia a strisciare la testa contro il mio braccio, facendo le fusa come un motoscafo. Poi, con un balzo, il bel gattone nero salta sul letto, guardandomi con i suoi occhi gialli e versi.
-Neko, che fai?-, chiedo io mentre questo mi cammina addosso, schiacciandomi la pancia e facendomi lanciare un'urletto soffocato. Mi metto seduta, togliendomelo delicatamente di dosso, e questo si siede tra le mie gambe, iniziando a lavarsi il muso. Lo osservo sorridendo, e gli accarezzo il folto pelo nero di tanto in tanto, ottenendo come risposta delle sonore fusa di compiacimento da parte sua.
Poi, dopo qualche minuto, vedo Neko scendere dal letto e andare verso il balcone. Di solito alla sera gli piace sonnecchiare sul davanzale, ma oggi non sembra intenzionato a dormire ... infatti continua a camminare avanti e indietro, miagolando di tanto in tanto, e io, con un po' di forza di volontà, mi siedo sul letto.
-Nekooooo, smettila, i vicini dopo si lamentono-, dico io seccata, ma non ottengo nessun risultato... in compenso, però, mi pare di sentire una voce proveniente da fuori...
Pensando che probabilmente fossero i vicini, decido di ignorarlo e di andare a farmi una doccia...
Sono di ritorno dopo dieci minuti ... ok, facciamo quindici, ma d'altronde io ci metto il mio tempo per fare la doccia eh ...
Comunque, torno in camera mia con i capelli rigorosamente umidicci (si, perchè con il caldo che fa ci metteranno poco ad asciugare e io non ho intenzione di accendere il phon altrimenti muoio  -_-), e mi siedo sul letto iniziando a farli asciugare almeno un po' con una salvietta.
Giro la testa, e oltre le tende vedo la coda di Neko sul balcone ... e lo sento miagolare di nuovo.
-Ma non è possibile ... -, mormoro, esasperata. -Neko, finiscila! Vuoi forse che ti tirino una scarpa addosso?-.
In risposta continua a miagolare.
Allora, sospirando scocciata, lancio via la salvietta e mi alzo, raggiungendo il balcone.
-Neko, posso sapere cosa stai---
Mi blocco, quando sento una voce proveniente dal balcone. Mi nascondo dietro l'anta, e sbircio dalla fessura, notando un mantello bianco che si muove a causa della leggera brezza di questa sera.
-Sssh! Buono, micio ... fai il bravo...-.
Non ci potevo credere. Dalla sorpresa, involontariamente spalanco le ante, dando così modo alla persona sul balcone di vedermi. E dalla sua espressione, potrei dire che anche lui sembra sorpreso di vedermi.
Sicuramente non mi aspettavo questo ...
-L-Ladro Kid?-.
-Eh? Buonasera, mia dolce fanciulla-, dice lui sorridendomi. -E così ci rivediamo, eh?-.
-Sì ... che strana cosa ... c-cosa ci fai sul balcone di casa mia???-, chiedo io quasi urlando. Bhe, infondo mi aveva anche fatto prendere un bello spavento...
-Ehm ... non sapevo che era casa tua-, mormora lui imbarazzato, grattadosi la testa. -Sono atterrato qui per caso e il tuo gatto mi ha ... bhe... colto di sorpresa-.
Indica la zampa di Neko allungata verso il suo mantello, e gli artigli del gatto conficcati nella stoffa.
-Oh, chiedo scusa ... -, faccio senza particolare entusiasmo nella voce. -Neko a volte è molto espansivo-.
-Gia, me ne sono accorto ... ehm ... potresti aiutarmi?-, mi chiede lui indicando il gatto con gli artigli nel suo mantello.
-Ah, si, certo ...aspetta-.
Mi avvicino a  lui, e con delicatezza, afferro la zampa di Neko, iniziando a tirarla leggermente per cercare di togliergli gli artigli dalla stoffa del mantelo.
-Attenta, per favore-, dice Kid preoccupato.
-Uffa, vuoi il mio aiuto o no??-, chiedo io spazientita
-Si, ma ... -.
-Allora zitto e lasciami fare!-.
-Certo, certo, come vuoi ... -.
-Su, Neko ... ritira gli artigli ... -.
Un'altra leggera pressione alla zampetta, e finalemente gli artigli si ritirano, dando così modo a Neko di liberarsi e di zampettare velocemente in casa...
-Ecco-, dico io rimettendosi dritta, mentre Kid si esamina il mantello.
-Ti ringrazio ... accidenti, dovrò aggiustarlo ... -, mormora, facendomi notare la stoffa leggermente strappata.
-Oh, mi dispiace-, faccio io, questa volta sinceramente dispiaciuta.
-Non importa ... grazie per avermi aiutato, dolce fanciulla-, dice lui facendo un piccolo inchino, per poi salire sul davanzale del balcone, pronto ad andarsene.
-Aspetta!-,gli dico, facendolo voltare verso di me.
-Dimmi-.
-Se vuoi posso ... risistemarti io il mantello ... me la cavo abbastanza in queste cose...-, mormoro, un po' in imbarazzo.
-Dici davvero?-, chiede lui sollevato, ma poi si schiarisce la voce, imbarazzato. -Cioè ... non vorrei esserti di disturbo...-.
-Ma no, nessun disturbo ... in fondo è stato il mio gatto a causarti il problema ... dovrò pur rimediare-,dico io a bassa voce, con lo sguardo rivolto altrove.
-In questo caso, te ne sarei veramente grato-, risponde lui sorridendo e inchinandosi, alchè io giro la testa, cercando di nascondere il rossore sulle mie guance. -Andiamo, entra-, gli dico, sparendo in camera. Il ladro rimane un po' titubante sul balcone, prima di fare qualche passo all'interno, guardandosi intorno con interesse.
Io me ne accorgo, e subito gli lancio un'occhiataccia ammonitrice.
-Non azzardarti a rubarmi qualcosa perchè guarda che me ne accorgo-, dico, fulminandolo con lo sguardo.
-Ma certo, non sono qui per rubare, fanciulla, stai tranquilla-, risponde lui sorridendo.
-Mi chiamo Aerin-, ribatto io seccata.
-Giusto ... Aerin-, ripete lui ammiccando.
Io cerco di ignorarlo e mi metto a frugare nei cassetti alla ricerca di ago e filo ... dovrebbero essere qui da qualche parte ...
Mentre sono accucciata a cercare, vedo Kid sedersi sul bordo del mio letto, e dopo minuti che sembravano interminabili, finalmente riesco a recuperare tutto l'occorrente.
-Ecco, ci sono ... -, dico, appoggiando la scatoletta sul letto, accanto a lui, per poi sedermi al suo fianco, sollevandogli la parte finale del mantello per esaminare meglio i danni. -Ok ... non è nulla di grave, posso sistemarlo ... dammi solo dieci minuti-, dico, prendendo l'amo e infilando il filo.
-Ti ringrazio infinitamente per il disturbo-, dice lui sorridendo.
Io inizio a lavore, cercando di concentrarmi sul mio compito invece di iniziare a far vagare la mente ... che situazione strana ...
Mentre sono a metà del lavoro, sento dei passi provenire da dietro la porta, e mi blocco di scatto, mettendomi sull'attenti.
-Oh no-, dico, allarmata. -Questa è mia nonna-.
-C-cosa? T-tua nonna?-, ripete lui confuso.
-Si ... e non sarà una bella cosa se ti vede qui ... nasconditi, presto!-, faccio io rimettendo via subito gli oggetti che stavo usando, per poi nasconderli sotto al letto.
-U-un attimo!!-.
Nemmeno il tempo di farlo ribattere che lo spingo fuori dal balcone ... forse con un po' troppa foga, dato che si lascia sfuggire un "AHIA" bello forte, dopo essere andato a sbattere contro il davanzale...
La porta si apre, e quello che mia nonna vede sono io, seduta tranquillamente sul mio letto, con un'espressione angelica stampata sul volto.
-Ciao nonna-, dico, con tutta la naturalezza possibile.
-Tesoro, va tutto bene? Con chi stavi parlando?-, mi chiede, perplessa.
-Ah ... parlavo con ... con Neko!-, rispondo, guardando il gatto che fissava fuori dal balcone, muovendo la coda.
-Ah, parlavi con il gatto ... -, dice lui perplessa, mentre io annuisco in modo ebete ...  -Va bene... ma Aerin, quante volte ti ho detto di chiuedere le finestre del balcone la notte ... non si sa mai chi puoi trovarti davanti ... -.
-Si, infatti, non me ne parlare ... -.
-Cosa?-.
-Nono! Niente!-, esclamo, con un sorriso tirato.
-Mh ... va bene ... le chiudo io-, e si avvicina al balcone. Subito scatto in piedi, piazzandomi davanti a lei, cercando di non andare nel panico.
-No no no no no, nonna, fermati!-.
- ... Aerin, che cos'hai?-, mi chiede lei stranita.
-Ehm ... nulla, solo che .. non puoi andare sul balcone!-.
-E perchè?-.
-Perchè ...  ci sono ... le zanzare!-, esclamo. Lei mi guarda perplessa, per poi uscire sul balcone e guardare fuori.
Ecco. E adesso come glielo spiego che un Ladro è sul balcone di casa mia???
Stavo gia preparando una scusa commovente e crativa, quando la vedo rientrare, richiudendosi le finestre alle spalle.
-Va bene, se proprio vuoi non chiuderle, ma almeno avvicinale-, mi dice, per poi avvicinarsi alla porta e uscire.
-S-si, nonna-, faccio io sorridendo, e quando la sento chiudere la porta e tornare in cucina, corro sul balcone, dove in effetti non c'era nessuno.
-Ma  come ... che fine ha fatto?-.
Perplessa, mi affaccio sul davanzale, e quando faccio per guardare in basso, mi ritrovo il viso di Kid a tre centimetri dal volto. I nostri nasi che si sfioravano.
-AAAHH!-.
Lancio un'urlo dalla sorpresa, cadendo all'indietro sul balcone, e poi vedo Ladro Kid salire sul davanzale per poi atterrare davanti a me e porgermi una mano per aiutarmi.
-Scusa, non volevo spaventarti ... -.
-E-eri sparito! Mi hai fatto prendere un colpo!-, esclamo io, tenendo una mano sul cuore.
-Mi dispiace, dolce fanciulla, non era mia intenzione, spero tu possa perdonarmi-, dice lui, prendendomi una mano.
-S-si, va bene, ma smettila di parlare in questo modo, mi irriti ... -.
-Ahaha, perdonami ... -, fa lui sorridendo.
-Va bene, rientra che finisco il lavoro-, dico io tornando dentro, per poi andare a recuperare la scatola che aveva infossato sotto al letto...
Nel frattempo lui è tornato seduto, e io faccio per rimettermi al lavoro, quando noto una piccola macchiolina rossa sulla stoffa, che capisco poi essere sangue proveniente da una piccola ferita al dito che probabilmente mi sarò fatta nella foga di nascondere l'ago qualche minuto prima.
-Oh, accidenti, scusami tanto-, mormoro, imbarazzata al massimo mentre mi rialzo. -Rimedio subito, mi dispiace, io non---.
Inaspettatamente, Ladro Kid mi afferra delicatamente una mano, facendomi fermare davanti a lui.
-Ti sei punta?-, chiede, con una nota di leggera preoccupazione nella voce.
-Si ... ti ho anche macchiato un po' il mantello ... mi dispiace, sono una stupida-, faccio io dispiaciuta ... mai una volta che ne combino una giusta ... che situazione imbarazzante...
Alzo lo sguardo verso di lui, e lo vedo sollevarmi la mano, per poi avvicinare le sue labbra al mio indice e lasciarvici un leggero bacio a fior di pelle, leggero come un soffio, proprio sopra la piccola ferita.
Subito arrossisco oltre ogni dire, senza però sottrarmi alla sua delicata presa.
-Va meglio adesso?-, mi sussurra, sorridendo.
-E-eh? I-io ... s-si, non ... era... necessario.. g-grazie...-.
Ecco, inizio pure a balbettare adesso ... brava Aerin, grande dimostrazione di autocontrollo ... Mamma che figure ...
-Cerca di stare attenta, la prossima volta-, mi dice lui sorridendomi, mentre io, annuendo, torno ad occuparmi del suo mantello, con le gote in fiamme...
Dopo altri imbarazzantissimi minuti, finisco il lavoro, riponendo con cura ago e filo all'interno della scatola, per poi rimetterla al suo posto.
Nel frattempo Kid si è alzato, e controlla soddisfatto il risultato.
-Ti sono veramente grato, hai fatto un'ottimo lavoro-, mi dice, sorridendo.
-Figurati ... in più che ti ho anche sporcato il mantello ... - mormoro io delusa, alludendo alla minuscola macchiolina rossa che spunta alla base del mantello. Kid la solleva leggermente, per poi sorridere.
-Non fa nulla, vorrà dire che ogni volta che la vedrò mi ricorderò di te-.
-Ah ... non credo sia il caso...-.
-E perchè?-.
-No, niente, lasciamo stare...-, tiro corto io, per poi dirigermi sul balcone e appoggiarmi con i gomiti al davanzale. Kid mi raggiunge poco dopo, mettendosi di fianco a me, e insieme alziamo lo sguardo al cielo notturno,e alla luna piena che squarciava il buio della notte.
Restiamo in silenzio per qualche istante, poi, senza renderme conto, mi ritrovo a sospirare. Kid se ne accorge, e lo sento voltarsi verso di me.
-Tutto a posto, dolce fanciulla? Qualcosa ti turba?-.
-No ... però tu ... non dovresti andare?-.
-Eh? Che ore sono?-, chiede lui perplesso.
Io do una rapida occhiata all'interno della stanza.
-Le 22.12-.
-Ah, si è fatto tardi ... ho perso la cognizione del tempo-, ammette lui imbarazzato.
-Mi dispiace per il piccolo imprevisto causato dal mio gatto ... d'ora in avanti lo terrò in casa-, dico io accennando un mezzo sorriso divertito.
Lui sorride a sua volta, guardandomi.
-Non importa ... in fondo è grazie a lui che ci siamo riincontrati questa sera-.
-Ahaha ... è grazie a lui, dici?-, chiedo io, sempre con lo sguardo rivolto verso il cielo.
-Forse ... oppure chissà ... magari è il destino-, dice lui seguendo il mio sguardo. Sentendo quella parola, mi volto verso di lui, e per un attimo resto senza fiato. La leggera brezza notturna gli fa ondeggiare leggermente i capelli scuri, che gli ricadono spettinati sulla fronte, coprendogli di tanto in tanto quegli splendidi occhi azzurri che sin dalla prima volta mi hanno lasciato senza parole.
-Tu ... credi al destino?-, gli domando, titubante.
Dopo qualche secondo di silenzio, lui si volta verso di me, e sorride.
-Se è stato il destino a farci incontrare la prima volta, e anche questa sera ... allora si ... credo al destino-.
A quelle parole arrossisco leggermente, e avrei potuto giurare di scorgere un minimo di rossore anche sul suo viso ...
Le campane suonano le dieci e mezza, e il ragazzo alza lo sguardo, con una nota di dispiacere sul volto.
-Credo sia arrivato il momento, per me, di andare-, mi dice, con un piccolo inchino. Io annuisco, un po' dispiaciuta, lo ammetto, e mi sposto leggermente verso la porta. Lui si avvicina nuovamente a me, e fa apparire una rosa dal nulla, porgendomela.
Io, inizialmente sorpresa, accetto, e osservo sorridendo il fiore tra le mie mani. Poi alzo il viso e mi ritrovo quello di Kid pericolosamente vicino. Indietreggio leggermente, poi lui si china verso di me, lasciandomi, come quella sera, un dolce bacio sulla guancia, per poi sparire nel buio.
-Buonanotte, dolce fanciulla-.

   
 
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