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Autore: smak978    20/08/2015    3 recensioni
"Succorbentis?" Chiese Malfoy con un filo di voce, coprendo subito il volto con quell'insopportabile maschera. "Hai la Succorbentis?" Silenzio. "Lo sai che è una malattia incredibilmente rara, vero? ...E lo sai che è incurabile, vero?" Silenzio. "Non c'è da stupirsi che ti rifiuti di accettarlo." Ron/Hermione/Grifondoro OOC
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, Traduzione, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Capitolo 5: Succorbentis?
 
Bene, tutto  era  tornato  alla normalità. I Grifondoro lo ignoravano. I Tassorosso si tenevano a distanza. I Corvonero facevano supposizioni che successivamente si trasformavano in pettegolezzi. I Serpeverde facevano i Serpeverde.
 
Hermione tentava di riavvicinarsi a lui e di convincere anche gli altri a farlo, ma era un lavoro molto lento. Avevano visto l'impossibile. Harry e Malfoy comunicavano segretamente e si scambiavano battute. Ron dava come l'impressione che fosse stato accoltellato da Harry e probabilmente pensava che fosse così. Aveva provato a spiegargli che Malfoy lo aveva solo tirato un po' su di morale ma questo aveva scatenato una discussione completamente diversa. Perché era andato prima da Malfoy e non da Ron? In verità non se lo sapeva spiegare.
 
Certo, poteva evitare la questione e ricordargli che lo ignoravano, lo attaccavano o gli lanciavano fatture, e che la cosa andava avanti sin da quando erano ritornati ad Hogwarts... ma era solo una copertura. Se Harry avesse voluto che Ron lo tirasse su di morale, gli avrebbe chiesto di proporre agli altri di fare una partita a Quidditch. Ma Harry, in realtà, non vedeva più Ron come la persona da cui andare per primo. Si era sentito solo, come aveva fatto tutta l'estate... e Malfoy era stata semplicemente la prima persona ad avvicinarsi a lui dicendo qualcosa di vagamente divertente. Non l'aveva fatto di proposito, era capitato per caso. Anche se Zabini, Calì o perfino Luna gli avessero parlato in quel modo, avrebbe riso... forse.
 
Harry alzò lo sguardo per poi far roteare gli occhi e borbottare fra sé e sé. " Parli del diavolo ... "
 
Malfoy aveva appena fatto il suo ingresso nella biblioteca e si stava dirigendo direttamente verso di lui. Fantastico. Harry non aveva pianificato niente del genere. Quindi? Che problema c'era se quello era un fine settimana dedicato ad Hogsmeade, il primo dell'anno, e si era aspettato che ci fossero andati tutti? Che problema c'era se aveva letteralmente trasportato un tavolo attraverso la biblioteca fino all'angolino più oscuro e angusto che era riuscito a trovare così che se anche l'avessero scovato, nessuno si sarebbe avvicinato a lui? E che stava facendo i compiti di Pozioni in modo che se anche lo avessero notato, non sarebbero stati tentati di restare lì? Che problema c'era se aveva appositamente detto a Madama Pince che se qualcuno avesse chiesto di lui, avrebbe dovuto dirgli che non aveva mai messo piede biblioteca? Non aveva pianificato niente. Non era per niente irritato.
 
Harry ritornò al suo libro fingendo di non vedere Malfoy che camminava spedito verso di lui e sperò che la funzione del Distillato di Radice di Margherita si trovasse da qualche parte sulla pagina che stava leggendo. Perché diamine avrebbe dovuto sapere cosa fosse un Distillato di Radice di Margherita? O di come fosse collegato con le pozioni sonnifere potenti? E siccome Hermione faceva pace con lui e iniziava una nuova lite subito dopo era costretto a scervellarsi nella sua materia preferita, che era Pozioni, da solo. Splendido.
 
Malfoy si sedette di fronte a lui con il mento poggiato su una mano mentre osservava Harry divertito. " La risposta non è in nessun libro di pozioni. È di conoscenza generale. Nemmeno tu puoi essere così incapace, Potter. "
 
" Be', come tutti sanno, Pozioni è il mio cavallo di battaglia." Rispose Harry lentamente, guardandosi intorno per poi scoprire che, con sua sorpresa, erano completamente soli nella biblioteca.
 
" Ovviamente." Quando Malfoy non aggiunse nient'altro a quella risposta frustrante, Harry per poco non ringhiò.
 
" Che diamine vuoi, Malfoy? " Sul serio, stava tentando di fare i compiti! E dal momento che non poteva combattere in modo appropriato con Malfoy, quella situazione lo faceva davvero infuriare. Se solo avesse potuto lanciare un incantesimo... uno, dannazione. Ma dopo quello che era successo la volta scorsa non se la sentiva di rischiare.  Niente più rischi.
 
Qualcosa divertiva Malfoy, per questo teneva la testa piegata da un lato e le sopracciglia alzate, come faceva spesso. " Sono venuto per ricevere la mia risposta; il tuo letto o il mio? "
 
Ed ecco saltare fuori che, sorprendentemente, non stavano facendo davvero una conversazione civile; Malfoy stava solo facendo il coglione. Di nuovo. " Il gioco è bello quando dura poco, Malfoy... "
 
" Se proponi di divertirci un po', non puoi tirarti indietro quando ti pare e piace. " Harry guardò Malfoy quando si accorse del tono serio, di rimprovero. Rimase a bocca aperta. " Adesso non ho più aspettative verso il futuro."
 
Harry non poté far altro che osservare il biondo domandandosi quale fosse il suo problema. Era Malfoy,  il ragazzo che odiava sin dal primo anno. A che diavolo di gioco stava giocando? " ...Io... io non sono ...tu non puoi essere... perché... ? "
 
" Rilassati Potter; non ho nessuna intenzione di portarti nel mio letto; i Grifondoro non sono ammessi nel Dormitorio Serpeverde. " Tuttavia il suo ghigno rimase, come se lo trovasse  incredibilmente divertente. Harry stava ancora pensando a quello che Malfoy aveva appena detto. Quindi, voleva per caso dire che nella torre Grifondoro sarebbe stato permesso? No! Fermati, Harry! Perché cavolo lo stava anche solo considerando? Prima di tutto non gli piacevano i ragazzi, e poi non gli piaceva il Principe dei Serpeverde! Harry scosse la testa e serrò la mascella. Alzò un sopracciglio confuso, quando Malfoy gli diede un leggero colpetto alla mano. I suoi occhi non lasciavano mai il suo volto.
 
Ma che diamine...?
 
Il suo sorrisetto si allargò ancora un po'. " Allora Potter, ti rifiuti ancora di ammetterlo o hai bisogno di ulteriori convincimenti? "
 
Per l'amor del cielo! " Non so a che cosa ti riferisci. Smettila. "
 
" Certo. " Scrollò le spalle come a lasciar perdere la questione,  ma il divertimento che gli si leggeva ancora negli occhi gli suggeriva che non aveva nessuna intenzione di smetterla. Le parole che usò successivamente non erano altro che la conferma. " Ma, scusa un attimo-"
 
Harry sospirò melodrammaticamente e sbatté la testa sul banco, ignorando Malfoy che prese il suo libro e iniziò a sfogliarlo. Non gli importava se si stesse comportando in modo infantile. Voleva solo che quel coglione se ne andasse
 
" Sei molto maturo, non è vero Potter?  " Quello Stronzo Biondo ebbe il coraggio di sembrare compiaciuto, prima di spingere il libro nella direzione di Harry. Ringhiò, non curandosi del fatto che in quel modo avrebbe soltanto dato ragione a Malfoy, poi si tirò su osservando la pagina.
 
E diventò di un rosso acceso.
 
" Basta scherzare, Malfoy! Io dovrei essere- "
 
" Che ne dici di comprare un paio di occhiali che non ti facciano sembrare completamente deficiente e di iniziare a leggere? "
 
Ringhiando, Harry si voltò e iniziò a sfogliare di nuovo il libro, non capendo cosa Malfoy si aspettasse. Saltò la pagina con il metodo e gli effetti... niente di interessante. Finché non vide l'avvertimento a fine pagina.
 
" Hai bisogno che te lo legga io? " Chiese speranzoso Malfoy, con un tono troppo gioioso per essere considerato reale. Harry conosceva il vero Malfoy... e quello davanti a lui non lo era.
 
" Penso di poterci riuscire da- "
 
" Dice che è una pozione estremamente potente; gli effetti svaniscono entro settantadue ore. " Continuò a parlare comunque e Harry, vedendo quel ghigno che non lasciava mai la sua faccia, fece roteare gli occhi. “ Sai cosa significa? "
 
" Sono sicuro che stai tentando di- "
 
" Significa, " Dopo quello, Harry gemette non provando nemmeno più a nascondere la sua completa frustrazione. " che quando prima ti ho colpito la mano, si sarebbe dovuto formare un livido, e tu avresti dovuto sentire dolore. Quindi, Potter, sii più convincente la prossima volta. Stai ancora cercando di negare? Perché le salsicce tiepide che abbiamo mangiato a cena l'altra sera non avrebbero dovuto scottarti. E poi, quando l'inchiostro si è rovesciato, sembrava che stessi per piangere. Visto che la causa non è questa pozione, allora qual è?  "
 
" Hai davvero bisogno di trovarti un hobby. " Ribatté Harry per la prima volta da quando Malfoy era arrivato. La rabbia lo stava bruciando. " Non sono affari che ti riguardano. Non. Sono. Malato. "
 
" Oh, fantastico; ti rifiuti ancora di ammetterlo. "
 
" E comunque cosa te ne importa? Tu mi odi, io ti odio; ricordi? " Harry digrignò i denti quando si accorse che Malfoy stava sogghignando ancora più di prima, mentre scuoteva la testa con le sopracciglia alzate. Ma lo stava ascoltando?
 
" Come ho detto prima, Potter; se hai un piano, vai fino in fondo e non tirarti indietro a metà strada, non ti arrendere; i Serpeverde non si arrendono. "
 
" No, i Serpeverde ti manipolano fino a quando non ottengono quello che vogliono. E se la faccenda si fa troppo pericolosa, scappano via come i cani quali sono. Non sanno niente della determinazione, quindi non farmi la predica! Non siete nient' altro che Man- " Merda! Dillo! La gola di Harry si strinse. Dillo! Chiamalo Mangiamorte! Se ne andrà!
 
" Non riesci nemmeno a finire una frase? È patetico perfino per te, Potty. "
 
" Vattene e basta.  "
 
" No, sono determinato ad ottenere quello che voglio. " Harry sbatté la mano sul tavolo, incontrando finalmente lo sguardo freddo di Malfoy con un paio di furiosi smeraldi.
 
" Quello che vuoi è farmi ammettere che sono malato? Poi la smetterai e mi lascerai da solo? "
 
" Devi prima provare la tua teoria. "
 
Con le mani tremanti, Harry sfoderò la sua bacchetta puntandola al petto di Malfoy. La sua bacchetta, non quella finta. Malfoy se ne doveva andare, in un modo o in un altro. " Esci da qui. Lasciami solo. Il gioco è finito. "
 
Si aspettava un commento  sarcastico o due. Si aspettava che forse quell'arrogante stronzo se ne andasse. Ma non lo fece, e quel sorrisetto tornò sulla sua faccia. Malfoy sfoderò lentamente la sua bacchetta, puntandola al volto di Harry. Era calmo e composto. Notò il tremore che scuoteva le mani di Harry, ma non fece nessun commento in proposito. Continuò  soltanto a ricambiare lo sguardo del ragazzo furioso e leggermente spaventato.
 
" Va pure avanti. Ti do la possibilità di colpire per primo. "
 
Dio, Harry  avrebbe  voluto  farlo. Un semplice  Stupeficium. L’incantesimo Mangialumache. Anche un semplice Expelliarmus, soltanto per vedere l'espressione sulla sua faccia...
 
Ma Harry non si mosse, come se sapesse che non l'avrebbe fatto... come se Malfoy, in qualche modo,  sapesse che non l'avrebbe fatto.
 
Dopo alcuni momenti di assoluto silenzio, Malfoy ridacchiò. Harry si  accigliò leggermente, stringendo furiosamente i denti. " Certo che non lo faresti; sei debole, Potter. Avanti, abbraccia i tuoi veri colori Grifondioti! Colpiscimi! Proprio come tutti i Traditori del loro sangue o i Mezzosangue! " Si fermò lì, piegò la sua testa da un lato, riflettendo.  Harry strinse le dita attorno alla bacchetta, facendo per usarla... ma c'era qualcosa di strano. Qualcosa non quadrava...
 
" Dimmi, quello  stupido  elfo  è morto? Se l'è meritato, quel defic- " Malfoy si zittì quando fu scaraventato dall'altra parte della biblioteca, sbatté contro uno scaffale e scivolò sul pavimento. I libri cascarono intorno a lui, rovesciandosi pericolosamente dalle  mensole, ma lui si tenne soltanto lo stomaco, sussultando leggermente.
 
Harry deglutì, cercando di mandare giù la saliva in eccesso. Merda! Merda! Osservò il suo corpo,  aspettando  che  succedesse  qualcosa. Cosa lo avrebbe tradito questa volta? Il collo? La gamba? Cosa avrebbe smesso di funzionare? I polmoni? I reni? Il cuore?
 
Ma non successe niente, la sua magia non aveva reagito quella volta. Grazie a Dio!
 
Harry  fece un sospiro tremante e si sedette per cercare di calmarsi, quando si ricordò di quel Bastardo-Stronzo-Biondo. " Non insultare Dobby. " Mormorò a bassa voce, sapendo che Malfoy avrebbe sentito comunque. Si rifiutò di alzare lo sguardo e iniziò a sfogliare di nuovo le pagine muovendo gli occhi, senza leggere veramente.
 
Sentì Malfoy alzarsi in piedi, ma non distolse comunque lo sguardo dal libro. Era stata colpa sua. Doveva essere ad Hogsmeade a bere Burrobirra e a prendere in giro la gente con i suoi amici, non irritare Harry in una parte isolata della biblioteca.
 
" Il Distillato di Radice di Margherita è una bevanda. Acqua zuccherata per la precisione. Non riuscirai a trovarlo in nessun libro di pozioni. "
 
Harry si girò di scatto, ma vide solo un mantello scomparire fra gli scaffali e scosse la testa incredulo. Aveva volontariamente aiutato Harry nei suoi compiti di Pozioni?
 
Draco Malfoy si era appena, in qualche modo, scusato con lui?
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Harry guardò la mappa, ricontrollandola prima di decidere se avventurarsi fuori oppure no. Non si sarebbe fatto catturare. Non quando era riuscito a far filare tutto liscio per così tanto tempo. Sarebbe stata una seccatura se l'avessero beccato. O voleva essere beccato? Per poter finalmente dire ai suoi amici quale fosse esattamente il problema?
 
No. Quello no. Quello mai.
 
Gli occhi di Harry perlustrarono la mappa, e sorrise quando si assicurò che fossero tutti a letto. Ron e Hermione ne stavano condividendo uno... anche se era abbastanza disgustoso visto che Harry considerava Ron come suo fratello e Hermione come sua sorella. Gli sembrava semplicemente... sbagliato che i suoi due migliori amici si comportassero in modo così civettuolo e sdolcinato tra di loro.
 
Sospirando, Harry mise via la mappa e sgattaiolò fuori dal dormitorio, camminando senza meta attraverso i corridoi. Sapeva che i suoi piedi l'avrebbero portato dove doveva andare... il fatto che non volesse non cambiava nulla, dopotutto. La sua mente era sempre in contrasto con i piedi, chiedendogli di tornare indietro e ignorare l'infermiera furiosa il mattino dopo. Ma i piedi vinsero, come facevano ogni martedì.
 
Avevano una buona motivazione dopotutto, pensò amaramente Harry. Ma lui non se la passava per niente bene ogni martedì. Stava diventando sempre più difficile alzarsi a mezzanotte e avventurarsi verso l'infermeria, sapendo che lei l'avrebbe legato, avrebbe fatto iniziare il trattamento e poi si sarebbe ritirata nel suo ufficio. Harry disprezzava l'immobilità, il silenzio. Odiava quelle cinghie che lo tenevano legato. Detestava il trattamento.  Lo faceva sentire... piccolo. Debole. Insignificante. E dopo tutto quello che aveva passato quell'anno, non era proprio quello che aveva in mente. La ragione per la quale così tante persone con la sua malattia erano morte divenne improvvisamente più chiara. Lui... lui era semplicemente stanco.
 
Almeno la scuola stava tornando pian piano alla normalità. I pettegolezzi su lui e Malfoy si stavano lentamente dissolvendo nel nulla. I Grifondoro erano più cordiali con lui, ad eccezione di Ron, che sembrava  aver tenuto il muso abbastanza a lungo da far capire ad Hermione che si era sbagliata sulla sua testardaggine.  Quando Ron era arrabbiato, era arrabbiato, e nessuno poteva convincerlo a cambiare idea. Il fatto che si ricordasse tutte le cose che gli altri avevano dimenticato non migliorava la situazione; cioè che non era stata la prima volta che lui e Malfoy si scambiavano bigliettini e che in quella lezione di pozioni, erano andati d'accordo. Sembrava che Ron non avesse perdonato quei ' crimini ' e che avesse intenzione di ignorare Harry fino a quando non si fosse scusato.
 
Ma non sarebbe successo. Si era già scusato una volta per qualcosa che non aveva fatto, col cavolo che l'avrebbe rifatto.
 
Harry si fermò, ascoltando attentamente. Pensava di aver sentito...
 
Sospirando, tirò fuori la mappa, e fece un verso di indignazione quando la lesse. Harry Potter stava camminando nel corridoio con Ron e Hermione a pochi passi da lui. E come se non bastasse, Malfoy era qualche corridoio più in la, così come lo era Gazza. Fantastico.
 
" So che siete lì. Toglietevelo. " Harry si girò indietro, allungando una mano in attesa. Ci fu un momento di profondo silenzio,  poi i suoi amici apparvero, sembrando leggermente seccati per essere stati scoperti. Hermione restituì il mantello senza fare storie, arrossendo e borbottando qualche scusa per averlo usato senza permesso . " Perché mi stavate seguendo? "
 
" Dove stavi andando? " Harry si voltò per guardare Ron, sorpreso che avesse parlato.
 
Era la prima volta dopo giorni che gli rivolgeva anche solo uno sguardo, tuttavia non poteva di certo rispondergli.
 
" Non sono affari che ti riguardano. "
 
Ron aprì testardamente la bocca per ribattere, i suoi occhi divennero furiosi quando Hermione lo interruppe, cercando di continuare la discussione con meno urla possibili. " Harry, esci di soppiatto ogni notte alla stessa ora. Non provare a negarlo, Dean e Seamus hanno controllato per noi. " Cosa? Lo stavano spiando tutti? Non lo stavano ignorando poco tempo prima? " Non dovresti farlo. "
 
" Ho il permesso. " Rispose Harry calmo, guardandoli freddamente mentre si scambiavano un’ occhiata, quasi come se si aspettassero quella risposta.
 
" Nessun insegnante darebbe a qualcuno il permesso di girovagare per la scuola di notte, quindi dove stai andando? "
 
" Hermione, questi non sono assolutamente affari tuoi. "
 
La ragazza sospirò impaziente battendo i piedi a terra come una bambina. "Harry, non ci piace giocare questa carta, ma siamo prefetti! Abbiamo la responsabilità di riferire se vediamo qualcuno che girovaga per la scuola. Dicci soltanto dove stai andando e permettici di venire con te, così non diremo niente. “ Col cavolo! " Dovresti fidarti di noi un po' di più, Harry, visto tutto quello che- "
 
" Oh no! Non avete il diritto di giocare quella carta! " Ribatté Harry. " Se foste davvero miei amici, dovrei poter contare sul fatto che non mi facciate esplodere le boccette d'inchiostro o che non mi lanciate incantesimi! "
 
" Harry... hai difeso i Serpeverde, contro di noi. Non ti dirò chi è stato, ma era arrabbiato " Hermione lo guardò di sbieco, alzando le sopracciglia come se avesse avuto ogni fottuta ragione per farlo " Stavi scambiando messaggi con... beh, lo sai. E dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutte le persone che abbiamo perso... non è giusto che tu scelga loro invece che noi! Non è giusto proprio per niente! "
 
Harry serrò la mascella per fermare l'incredibile quantità di insulti che avrebbe voluto disperatamente riversarle contro. Ma come si permetteva? " Io. Non ho. Scelto. Nessuno! "
 
" Che sta succedendo fra te e Malfoy? " Domandò Ron con un misto di impaccio e rabbia. Si mosse a disagio, come se non volesse sapere la risposta, ma il modo in cui stringeva i denti indicava il suo bisogno di saperlo.
 
" Niente. "
 
" C'erano quei pettegolezzi. "
 
" Si, così mi è parso di sentire. "
 
" Ogni pettegolezzo ha un fondo di verità. " Aggiunse Hermione senza migliorare la situazione, unendo le forze con Ron per guardare Harry dall'alto in basso. Aspettava impazientemente che Harry lo negasse, ma lui scosse solo la testa, riuscendo a malapena a trattenere le urla.
 
" Cosa diceva il bigliettino? " Chiese improvvisamente Hermione ignorando l'occhiata incredula di Harry. Era come se stesse provocando Ron!
 
" Niente. Ci stavamo solo scambiando una battuta. " Riuscì a dire senza strillare, girandosi verso Ron che era evidentemente livido di rabbia. Non stava facendo nulla per tenere bassa la voce.
 
" Una battuta? Con Malfoy? " Il suo volto si chiazzò di rosso, gli occhi si spalancarono furiosi. " Che sta succedendo fra te e Malfoy?! Non è ... naturale! Siete entrambi ragazzi, per amor di Merlino! "
 
Oh, quindi a quanto pareva aveva creduto ai pettegolezzi. Fottutamente tipico di lui!
 
" Ron! Non sta succedendo un bel niente! "
 
" Ma li hai difesi. Hai difeso Malfoy. "
 
" Siete due fottuti idioti! " No, non si sarebbe più trattenuto. " Non sta succedendo niente, ci odiamo a vicenda così come facevamo in passato! Pettegolezzi! Ecco cosa sono! Fottuti pettegolezzi! "
 
Tuttavia Ron si sentì pieno di se e invece di sembrare imbarazzato, sembrava compiaciuto. " Allora cosa ci facevi in biblioteca con Malfoy? Stavate parlando?  Chiacchierando? "
 
" Perché diavolo mi state spiando? E comunque credo proprio che vi siate persi la parte in cui l' ho scaraventato dall'altra parte della biblioteca!? "
 
" Tu stai fraternizzando con il nemico! " Urlò Ron puntandogli un dito nel petto." Andiamo, non è normale!  È ... sodomia! "
 
" SCUSA?!"
 
" Suvvia, fate silenzio. Ma vi siete sentiti? Sveglierete l'intero castello. "
 
Oh, ma per l'amor di... !
 
Harry maledisse ancora il destino, la stupida forza che stava rovinando tutta la sua cazzo di vita e si girò a guardare con sospetto Malfoy che se ne stava appoggiato contro la parete di un corridoio adiacente, con il suo solito ghigno. Quanto aveva sentito?
 
" Fanculo, Malfoy! " Urlò Ron ringhiandogli. " Stai lontano da Harry! "
 
Malfoy alzò soltanto un sopracciglio piegando la testa da un lato. " Non ti ascolto, Donnola. Potter, " Harry rabbrividì quando il ragazzo si girò verso di lui, con gli occhi che brillavano per il divertimento. " La McGranitt mi ha chiesto di informarti che ti devi presentare da lei per la punizione entro cinque minuti. " Dopodiché si girò e se ne andò, con la maggior calma possibile.
 
Harry era confuso. Perché Malfoy lo stava aiutando?  Perché?
 
Si girò furioso verso i suoi amici. Si stavano scambiando uno sguardo, e sembravano finalmente imbarazzati. " Siete contenti adesso? Un grande mistero è stato risolto! Ma eccone un altro; perché diavolo sono vostro amico? " Sbottò voltandosi e imboccando un corridoio a caso. Ma come si permettevano? Il sangue di Harry stava ribollendo, più di quanto avesse fatto nelle scorse settimane... si sentiva come quando aveva visto Romilda spingere quella ragazza Serpeverde giù dalle scale... si sentiva... vivo.
 
E poi l'incantesimo si ruppe. Si sentiva vivo solo quando era arrabbiato? Ma che razza di vita era?
 
Harry si appoggiò contro il muro cercando disperatamente di calmarsi. Ci era quasi riuscito prima di sentire una voce strascicata avvicinarsi sempre di più.
 
" Mi stai mettendo in imbarazzo,  Potter. Guarda, sto arrossendo! Chi l'avrebbe mai detto che ricambiavi la mia cotta. "
 
Harry si girò verso Malfoy che stava sogghignando e scosse stancamente la testa. Non sapeva nemmeno come rispondergli.
 
" …I miei amici, " disse infine. " sono dei perfetti idioti. "
 
" Tch, avrei potuto dirtelo il primo giorno. " Malfoy roteò gli occhi, ridendo improvvisamente. " Infatti mi ricordo benissimo di averci provato . "
 
Harry osservò soltanto il sorriso di Malfoy, non ricordava di averlo mai visto prima di allora, aveva visto solo il suo solito ghigno... ma invece eccolo lì che rideva come se avesse appena sentito una barzelletta. Che rideva come se non fosse Malfoy e questo ammorbidiva i suoi lineamenti facendolo sembrare meno... crudele.
 
Invece di rispondere, Harry tirò fuori la mappa, la controllò e tirò un sospiro di sollievo, vedendo che i due puntini erano ritornati alla torre Grifondoro. Finalmente. Un altro punto, però, mostrava che Madama Chips stava percorrendo l'infermeria avanti e indietro e i suoi passi diventavano via via più frenetici.
 
" Che cos'è? "
 
" Una mappa. "
 
" Fammela vedere. "
 
" No. " Harry la ripose di nuovo in tasca, felice di aver già messo lì il mantello dell'invisibilità, e continuò a camminare verso l'infermeria. Girò un paio di angoli prima di accorgersi che Malfoy lo stava seguendo.
 
" No, vattene via. "
 
" Perché?  Tanto so già che stai andando in infermeria. "
 
" Sparisci, Malfoy. "
 
" Dopo che ti ho aiutato? Sei in debito con me. " Harry si girò sentendo il tono indifferente di Malfoy, ma si sorprese quando lo vide sorridere di nuovo. Quel coglione si stava divertendo!
 
" Perché quest'improvvisa infatuazione verso di me, Malfoy?  " Harry era davvero curioso di saperlo. Si erano a malapena parlati durante tutto l'anno, e quando lo facevano, difficilmente Malfoy lo insultava o gli lanciava fatture. Era una cosa... misteriosa. Lo metteva a disagio.  Ma il ragazzo invece di rispondere scrollò solamente le spalle, riuscendo facilmente a tenergli testa.
 
" Credo che sia stato tu a fraternizzare con il nemico. " Harry fece roteare gli occhi ma si fermò quando il suo sguardo incontrò la porta dell'infermeria. Lui non voleva assolutamente che ci fosse qualcuno con lui lì dentro e se chiedergli di andarsene non funzionava...
 
" Io... io non ti voglio con me lì dentro. Per favore, potresti semplicemente andartene? " Harry deglutì nervosamente sperando che funzionasse. Cavolo, aveva persino provato ad usare i suoi occhi da cagnolino bastonato per riuscire a persuaderlo. Il sorriso di Malfoy scomparve; sembrava disgustato almeno quanto Harry.
 
" Se ti sei ridotto a supplicarmi, Potter, si prospetta una cosa molto interessante. " Il ragazzo piegò la testa da un lato, e fece riapparire quel ghigno quando Harry si morse le labbra. " Non usi più la magia,  almeno non quando puoi evitarlo; un'azione leggermente pericolosa da fare in una scuola di magia e stregoneria, non credi? " Fantastico,  il biondo lo stava perseguitando più del solito. Se lui l'aveva notato, l'avevano fatto anche altre persone? " Nemmeno i tuoi amici lo sanno, quindi dirmelo estinguerebbe sicuramente il debito che hai appena contratto. "
 
" Non conta come 'debito'. "
 
" E comunque, " Malfoy continuò a parlare come se Harry non avesse detto niente. I suoi occhi si illuminarono divertiti. " Mi è sempre piaciuto sentirmi unico. "
 
Harry sospirò ancora, consapevole che un Malfoy determinato non portava a niente di buono. Sembrò ricordarsi un gruppo di Mangiamorte apparire magicamente al centro del castello. No, un Malfoy determinato era da evitare a tutti i costi.
 
" Voglio sapere cos'è che ti rifiuti di accettare. " Detta da qualcun altro sarebbe sembrata una supplica lagnosa, ma lui la fece suonare come una pretesa.
 
" Nessuno lo sa perché io non voglio che lo sappiano. " Non gli importava se in quel modo aveva ammesso che c'era qualcosa da dire, anche perché Malfoy non batté ciglio sentendo quella rivelazione.
 
" Non lo dirò a nessuno. "
 
" Sei un Serpeverde! " Scoppiò Harry; la frustrazione aveva avuto la meglio su di lui. " E peggio ancora un Malfoy! "
 
" ... Mi hai salvato la vita, Potter. " Il divertimento era scomparso, era piuttosto furia o frustrazione ma Harry non seppe scegliere quale delle due. " In quella stanza che andava a fuoco. Non. Lo. Dirò. A. Nessuno... e comunque non potresti far nulla per impedirmi di seguirti in infermeria.  "
 
Merlino, Harry sapeva che se ne sarebbe pentito. Sospirando ancora una volta, entrò nella stanza senza nemmeno controllare se Malfoy lo stesse seguendo o meno. Non c'era neanche ragione di farlo, visto che non si sarebbe certamente fatto sfuggire un'occasione del genere. Nemmeno tra un milione di anni.
 
Madama Chips fu lì in un secondo e agitò la bacchetta per chiudere la porta a chiave, poi si girò verso Harry puntandogli un dito contro, proprio come aveva fatto Ron poco prima. " Lei è in ritardo, signor Potter! Ero proprio sul punto di venirla a cercare! "
 
Harry annuì riuscendo a malapena a parlare. " Sono stato beccato mentre venivo qui. " Biascicò, quando apparve chiaro che l'infermiera voleva una risposta. Lei tirò su col naso, girandosi verso il letto per poi fermarsi ad osservare Malfoy.
 
" E perché il signor Malfoy è qui? " Domandò freddamente, alzando un sopracciglio mentre lo guardava. Malfoy, dal canto suo, ricambiò soltanto il suo sguardo con una maschera di indifferenza sul volto. " È fuori dopo il coprifuoco; ritorni nella sua stanza. "
 
Harry ghignò leggermente vedendo Malfoy assottigliare gli occhi e guardarlo male perché se ne stava in silenzio. Aveva detto che avrebbe potuto seguirlo, non che sarebbe potuto rimanere, dopotutto.
 
" Se ne vada! Sciò!" Sbottò lei, agitando la mano verso il ragazzo come se fosse un bambino piccolo. Malfoy lanciò un ringhio minaccioso ad Harry, alzò teatralmente gli occhi al cielo e iniziò ad incamminarsi fuori, quando Harry parlò.
 
" In verità, gli ho chiesto io di venire. " Intervenne a bassa voce. " Non volevo essere... volevo compagnia. "
 
" ... La signorina Granger e il signor Weasley non andavano bene per tenerle compagnia? "
 
Harry la guardò male per il tono che aveva usato, facendola tirare su col naso per l'imbarazzo di quello che aveva detto, poi continuò. Una cosa del genere se la aspettava dagli studenti, non dagli insegnanti. " Sto cercando di creare unità fra le case. "
 
Madama Chips continuò lo stesso ad osservare Malfoy mentre rispondeva ad Harry. " Si ricorda cos'è successo l'ultima volta che ha cercato di farlo? "
 
" Sì, ha funzionato! " Ribatté Harry frustrato ed esausto. Voleva soltanto tornare nella sua stanza, dormire e ignorare tutti gli incubi che avrebbe fatto.
 
Lei non sembrò arrabbiarsi per il tono che aveva usato, ma continuò a parlargli in modo freddo. " È una sua decisione, signor Potter. Le suggerirei di pensare attentamente chi si porta dietro; non aveva detto che non voleva che la scuola venisse a saperlo? "
 
" Malfoy non lo dirà a nessuno. " Rispose piano, sorpassando lei e il biondo silenzioso per raggiungere il letto.
 
Dio, quelle orrende macchine erano già collegate e pronte per essere messe in funzione, era come se lo deridessero. Harry non poté far altro che rabbrividire, i suoi piedi gli gridavano di fermarsi, girarsi e fuggire a gambe levate. Quella situazione era un inferno... e aveva anche un pubblico!
 
Harry si sfilò il maglione buttandolo a terra, impacciato . Osservò Malfoy che si avvicinava al letto, mentre con gli occhi prendeva nota di ogni minimo particolare.
 
" Ha preso le sue pozioni oggi? "
 
" No. "
 
" Bene. "
 
Harry guardò l'infermiera infilare un ago nel suo braccio fermandolo con un cerotto, per poi passare all'altro braccio. Quei tubicini erano più ributtanti di quanto sembrasse. Avrebbero fatto iniziare quella tortura... ancora una volta.
 
Madama Chips agitò la sua bacchetta facendo apparire delle cinghie sul letto. Harry sospirò ancora mentre gli legava le braccia. Lei sorrise in segno di scusa, ma lui la notò a malapena. Non avrebbe potuto muoversi per tutto quel tempo?
 
" ...Si è quasi strappato gli aghi di dosso l'ultima volta. " Rispose piano. “ E poteva essere potenzialmente pericoloso. È strettamente necessario che la pozione non rimanga all'interno del corpo. Potrebbe... peggiorare le sue attuali condizioni. " Scoccò uno sguardo a Malfoy prima di continuare. " Il processo inizierà a momenti, ho bisogno di controllare una cosa... " Concluse, prima di affrettarsi verso il suo ufficio a fare solo Dio sapeva cosa.
 
Lasciando Harry legato al letto.
 
Con Malfoy.
 
" ...Perché ci sono delle macchine? Sembrano... babbane. " Harry sospirò girandosi a guardare Malfoy quando si decise finalmente a parlare. Era lì in piedi di fianco al letto, appoggiato contro la parete a braccia conserte, la faccia completamente indifferente. I suoi occhi, comunque,  mostravano curiosità.
 
" Lo sono. Babbane intendo. Umh... Madama Chips me l'ha spiegato un po' di tempo fa. Sono state  magicamente preparate ad essere usate per i nostri... propositi.”
 
" Che sarebbero? "
 
Harry si mosse a disagio e strinse i denti perché le cinghie gli impedivano di muoversi. “È semplicemente un lavoro di diagnostica. Serve soltanto a controllare se è tutto a posto e se funziona come dovrebbe... " Concluse prima di ritentare. " ...hai ancora la possibilità di andartene. "
 
" E perdermi questo? " Sembrava che gli avessero detto di saltare il Natale. Malfoy fece apparire una sedia carina e dall'aspetto comodo e appoggiò i piedi sul letto, completamente a suo agio. Come se non stesse per assistere alla tortura di Harry.
 
Beh, in realtà non lo sapeva, non è vero?
 
" Mi vuoi dare una risposta adesso? Oppure vuoi ancora farmi credere di essere in salute? "
 
" Bene. Hai vinto.  " Harry dovette alzare gli occhi al cielo per evitare di vedere l' espressione soddisfatta e compiaciuta sulla faccia di Malfoy. " Sono leggermente malato. " Ignorò il finto shock di Malfoy.
 
" Non l'avrei mai immaginato! " Disse biascicando, prima di piegare la testa al lato. " Leggermente, eh? "
 
" Devi sempre rimarcare ogni dannata parola? "
 
Il biondo si limitò a fare un ghigno, non permettendo che si trasformasse in un altro sorriso. Era un peccato, era più bello quando rideva. " Sei collegato a delle macchine babbane. Se hai bisogno di un esame diagnostico, esistono degli incantesimi che possono farlo. "
 
" Non a livello cellulare. "
 
" ...Leggermente? " Ripeté Malfoy con le sopracciglia ancora alzate. " Che cos'hai?  "
 
L'unica domanda che Harry non voleva che gli facessero e per ironia della sorte, l'unica a cui non poteva rispondere. Non sapeva pronunciarne il nome. " Non so come si chiami. Non è importante. "
 
" Bugiardo.  "
 
" Si. " Fu finalmente il suo turno di sogghignare, vedendo Malfoy sorprendersi per la sua chiara ammissione.
 
" Dimmelo. "
 
" No. "
 
Harry rise, stava vincendo una piccola battaglia, ma si sentiva come se stesse vincendo la guerra. Quello stupido Serpeverde gliela faceva troppo facile a volte.
 
Poi Madama Chips rientrò nella stanza, e controllò nuovamente le macchine annuendo fra sé e sé.
 
No. Non così presto.
 
" Aspetti, aspetti un momento. " Due paia di freddi occhi si diressero verso di lui, curiosi di sapere il perché di quella richiesta. Era accettabile per Malfoy, ma lo sguardo di Madama Chips lo mandò su tutte le furie. Lei, tra tutti, era quella che lo sapeva meglio. "...intendevo, può ricordarmi a cosa servono quelle macchine? "
 
" Ha già sentito questa spiegazione milioni di volte signor Potter. Questa è la terza da quando è tornato a scuola, e l'ospedale ci ha perfino riferito che ha avuto il suo primo trattamento lì. "
 
" Mi hanno messo K.O. per farlo. " Disse Harry, ancora un po' irritato per il fatto che all'ospedale l'avevano anestetizzato prima di fare il suo primo trattamento. Sarebbe stato pericoloso farlo di nuovo. Pericoloso. Harry credeva che fossero tutte stronzate. " ...e comunque Malfoy non lo sa e io non ho mai prestato davvero attenzione. " Stava mentendo e lo sapevano.
 
Madama Chips decise di accontentarlo. Guardò freddamente la spalla di Harry per un momento. Poi continuò a prepararlo per il trattamento, ignorando il ringhio frustrato che gli scappò.
 
" Questa macchina manderà una pozione nel tuo corpo registrando ogni anomalia. " Fantastico.  Doveva aiutarlo a guadagnare un po' di tempo, non a velocizzare il processo informando subito Malfoy. " Quest'altra invece controllerà il suo sangue e lo depurerà se presenta qualche stranezza. Ok? " L'infermiera non aspettò che i ragazzi annuissero e accese le macchine. " Sarò nel mio ufficio. Signor Malfoy... qualunque cosa succeda, mi chiami immediatamente. "
 
Harry strizzò gli occhi quando entrambe le macchine vennero messe in funzione. Quel leggero ronzio era nauseante, gli ricordava cosa sarebbe successo dopo. Alzò lo sguardo per osservare i due tubicini. Uno si stava colorando di rosso perché estraeva il suo sangue per depurarlo... l'altro stava trasportando una pozione densa e scura. Quella pozione.
 
La osservò farsi strada nel tubo fino a quando non raggiunse la sua pelle. Strinse i pugni assicurandosi che le unghie gli tagliassero i palmi, avrebbe fatto di tutto per distrarsi dall'effetto che gli faceva la pozione. Scivolò lungo il suo braccio lasciando dietro di se una sensazione di costante bruciore, invasiva e crudele. Poi guizzò verso la punta delle dita, trattenendosi per un paio di secondi prima di continuare ad avanzare. Dio, faceva male. Le sue vene stavano bruciando. Le mani tremavano mentre la pozione invadeva il suo corpo. Perquisiva le mani, strisciando nelle vene e nei muscoli per trovare qualunque cosa da usare contro di lui, indifferente al dolore. Anzi, le piaceva il dolore, provava sempre a ferirlo, scivolando lungo il suo corpo per trovare un'altra sezione di muscoli da abusare.
 
Faceva male.
 
Harry strattonò il polso serrando la mascella prima di ricordarsi che non poteva muoverlo di un centimetro. Provò a respirare lentamente come faceva ogni martedì, ma non funzionava. La sentiva ancora nella mano, mentre gli tirava le ossa, contaminandolo.
 
" Sei ancora vivo, Potter?  " Oh. Si era dimenticato del biondo. Accidenti.
 
Ci volle un po' prima che riuscisse a parlare senza sembrare troppo patetico. " ...Sì... "
 
" Tesoro ” Disse Malfoy ironicamente, continuando a parlare con noncuranza. "Sei poi riuscito a capire cos'è il Distillato di Radice di Margherita?  " Sembrava davvero curioso, se fosse stata un'altra persona sarebbe stato credibile.
 
" ...Uhmm... sì... alcol... "
 
" No, è acqua zuccherata. Il vero alcol è il cognac, o la vodka se sei così disperato. L'acqua colorata non conta. "
 
Harry si sforzò di tenere gli occhi aperti ed era sicuro di star osservando Malfoy con la parola confusione scritta su tutta la faccia. Perché Malfoy si stava comportando in modo carino con lui? Stavano chiacchierando?  Sul serio? " Non avrei potuto saperlo... bevo solo... aargh! " Harry chiuse immediatamente la bocca per fermare un lamento, quella cosa stava slittando sotto il suo gomito. Non adesso. Non avrebbe mostrato a Malfoy nessuna debolezza. " Burrobirra. "  Riuscì a dire dopo essersi ripreso, cercando di ignorare la sensazione viscida lungo il suo braccio.
 
Comunque Malfoy aveva aspettato pazientemente che finisse, per poi deriderlo. " Non hai vissuto. Non hai mai bevuto un Whisky Incendiario in cima alla torre di Astronomia?  Non hai mai giocato a Mago o Mezzosangue? "
 
" Cosa... diavolo... è...? " Mago o Mezzosangue? No, sicuramente non aveva mai fatto quel gioco con Ron e Hermione. 
 
" È un gioco usato a scopo di intrattenimento quando ci si annoia. Per spezzare la monotonia. "
 
Harry fece roteare gli occhi ignorando il sorrisetto di superiorità che aveva assunto Malfoy. " ...Come... si... gioca? "
 
" Devi eseguire qualunque ordine ti diano. Dire qualcosa. Fare qualcosa. Insomma, devi provare di essere un mago. Se non lo fai, vieni bollato come un Mezzosangue. Dopo ogni azione si beve, è una scusa per ubriacarsi e calunniare i tuoi compagni di casa. È abbastanza carino. " Malfoy si aspettava tutto tranne che vedere Harry scoppiare in una grossa risata. Un po' di dolore scomparve dai suoi occhi per far posto al divertimento. Per prima cosa,  Malfoy stava farneticando. Seconda cosa...
 
" Si chiama... obbligo o... verità, è un gioco babbano . " Riuscì a dire fra le risate, e vide Malfoy impallidire tenendo comunque il mento alzato.
 
" Si chiama Mago o Mezzosangue. " Ripeté freddamente, guardando Harry mentre continuava a ridere.
 
" Certo, certo. "
 
La pozione strisciò risalendo il braccio per poi sostare nella spalla. No, non sostare, ma scavare, spostandosi fra i muscoli come se non fossero attaccati alle ossa. Scosse la spalla, sussultando. Mossa sbagliata. Scavò con più violenza, scendendo in profondità.
 
" Sei ancora qui? "
 
" Sul serio Potter, hai bisogno di un nuovo paio di occhiali. Quelli con lo scotch sono fuori moda dagli anni cinquanta.  "
 
Harry sorrise debolmente e sospirò quando Malfoy gli rivolse di nuovo lo sguardo. Ma chiacchierava sempre così tanto? " Suppongo che la Donnola e la So-tutto-io non lo sappiano ancora, è così?”
 
Col cavolo! " Sarebbero... insopportabili.  " Harry guardò Malfoy come se fosse pazzo.  Beh, stava passando la notte lì, quindi probabilmente lo era.
 
" Attirare l'attenzione è una bella cosa.  "
 
" È un inferno. " Disse chiaramente, alzando lo sguardo per incrociare quello di Malfoy. Ne era sicuro e non poteva fare niente per convincerlo del contrario.
 
La pozione scivolò nel suo petto, concentrandosi sul cuore.
 
Harry boccheggiò tentando di alzare la mano, ma questa non si mosse. Si spostò violentemente da un lato all'altro, provando a dislocare la pozione, tentando di farla spostare di lato. CAZZO!
 
Harry ringhiò, affondando i denti nelle labbra per eludere il dolore. Fa' che si fermi! Fa' che si fermi! Quella cosa strinse, stritolandogli il cuore. Il dolore. Morire era più facile! Morire era preferibile!
 
Harry ormai vedeva rosso, un costante pulsare lo rendeva sordo, e in quel modo non poteva far altro che concentrarsi sul dolore, pregandogli di andarsene. Stava stringendo il suo cuore, stritolandolo e ridacchiando, mentre Harry si contorceva sul letto. Ogni secondo scorreva lento come un'ora.
 
La pozione sgusciò verso il suo stomaco, scalciando e torturando lungo il suo cammino.
 
Harry non poté far altro che boccheggiare, iniziando ad inalare aria dopo essersi ricordato di respirare. Era lì sul letto, affannato e scioccato. Con le mani tremanti, deglutì a fatica e gemette quando si accorse che la gola gli bruciava in modo orribile. Lentamente il suo respiro si regolarizzò lasciando il suo petto tremante.
 
Si spostò provando a sedersi, ma sussultò ancora una volta ricordandosi che le cinghie lo tenevano bloccato. Quelle fottute cinghie! Provò a muovere ancora la mano e rabbrividì quando le sentì scavare profondamente nella pelle. Voleva sedersi. Ne aveva bisogno. Stare steso lo faceva sentire così patetico.
 
Harry strizzò gli occhi tentando di liberarsi da quella sensazione pungente che gli faceva vedere solo i contorni sfocati di qualcuno che si stava sporgendo su di lui. Così realizzò con frustrazione che stava piangendo. Oh! Fantastico! Sbatté ancora le palpebre e si schiarì la vista. Aveva pianto di fronte a Malfoy!
 
Harry fissò testardo il soffitto, evitando lo sguardo dell'altro ragazzo. Quello stupido e infernale biondo tornò lentamente a sedersi, come se per lo shock si fosse alzato per controllare di persona. Perché Malfoy si era alzato?
 
La mezz'ora successiva passò in religioso silenzio. Harry continuava a fissare il soffitto aspettando l'occasione giusta per tirarsi fuori da quella situazione, fallendo miserabilmente. Fingeva di ignorare quella cosa malvagia che percorreva il suo corpo. Nulla avrebbe fatto male come il cuore, ma provava lo stesso dolore.
 
Rabbrividì quando Malfoy spezzò il silenzio.  " Potter, non me ne frega un cazzo se ti rifiuti di ammetterlo o no. Dimmi qual è il tuo fottuto problema. "
 
" Non... " Harry deglutì tentando di inumidire la sua gola secca e dolorante. " sono... affari che ti- "
 
" Potter, ho passato l'ultimo anno a guardare persone che venivano torturate, e sinceramente non avrei voluto vederne altre. "
 
" Te l'avevo detto... di andartene... "  Gli ricordò Harry, e sussultò quando Malfoy gli ringhiò contro. Ben tornato buon vecchio Malfoy che tutti conosciamo e apprezziamo.
 
" Ma non mi aspettavo di certo quello! Qualche avvertimento sarebbe stato carino. Dimmi qual è il nome. "
 
" Ti ho già detto... che non lo so- "
 
" Se non me lo dici adesso, " Sbottò Malfoy con gli occhi che brillavano furiosi. " andrò dritto alla torre dei Grifondioti e lo dirò alla Donnola e alla Sanguemarcio. " Sì, l'avrebbe fatto.
 
Harry sospirò ancora, riflettendo velocemente sul da farsi. Poteva ancora rifiutare... Ron non avrebbe creduto a niente che fosse uscito dalla bocca di Malfoy, ma Hermione era un problema.
 
Non era giusto, pensò dolorosamente, ostinato ad evitare lo sguardo del suo rivale mentre rifletteva. Non aveva nemmeno potuto asciugarsi le lacrime, con le mani legate in quel modo. Fidati di un Malfoy e userà tutto quello che ha contro di te.
 
La pozione strisciò nella sua spalla sinistra.
 
" Non ti crederebbero. " Riuscì a mugugnare, cercando di convincere anche se stesso.
 
" Ma davvero? " Sembrava che Malfoy non aspettasse altro che quella risposta. E probabilmente era così, quel piccolo furetto infido " Scappi ogni notte dal dormitorio, quando gli farò notare che non usi più la magia potrebbe esserci la possibilità che si insospettiscano. E se andassero in infermeria prima di te... beh sarebbe un po' incriminante, non credi? Sono sicuro che posso convincere la So-Tutto-Io a farsi anche un giretto nei miei ricordi. E poi se facessi una soffiata al Profeta, inizierebbero i pettegolezzi. C'è l'imbarazzo della scelta. "
 
" Cos'è successo al fatto che non l'avresti detto a nessuno? " Chiese freddamente Harry ringhiandogli contro, ma il biondo scrollò solo le spalle, imperturbato.
 
" Serpeverde. "
 
Harry aprì la bocca per rispondere... ma si fermò. Cosa avrebbe dovuto fare? Dirglielo o non dirglielo? Poteva facilmente... far credere ai suoi amici una cosa diversa.
 
" Oppure, " Disse piano, pensando attentamente a quello che avrebbe dovuto dire dopo. " potrei convincerli che scappo dal dormitorio per vedere te ". Buttò lì Harry, e fece un sorrisetto mentre Malfoy alzava le sopracciglia con stupore. " Ron sospetta già qualcosa. "
 
" Si, ho sentito. Comunque c'è una falla molto grande nel tuo piano. "
 
" Ah sì? E quale sarebbe?  " Harry iniziava davvero a divertirsi, aveva anche lasciato che un piccolo sorriso affiorasse sulle sue labbra. Scoprì che il dolore poteva facilmente essere ignorato quando si aveva una distrazione, ed era determinato a tenersela.
 
" Non ne hai il fegato. " Disse Malfoy con un ghigno compiaciuto e arrogante. Ah, davvero?
 
" Guarda caso sei stato tu a interrompere tu la nostra conversazione, prima. "
 
" Non girare la frittata, Potter. "
 
" Be’, ho difeso te l'altro giorno. Non gli altri Serpeverde... te. " Continuò Harry, ridendo ancora. " E riguardo all'infermeria? Sono sicuro che qui dentro hanno della Pozione per Amplificare il Contatto, da qualche parte; ho anche il bigliettino per provare tutto. "
 
Malfoy piegò la testa da un lato con gli occhi che brillavano divertiti. " Mossa intelligente, Potter. " Harry si lasciò sfuggire una risatina, ma non durò a lungo. " Starò al gioco se lo farai. "
 
" Cosa? " Doveva essere uno scherzo. La pozione strisciò nella sua gola.
 
" Ho detto che ti aiuterò a convincerli. "
 
" Non dirlo nemmeno per scherzo. " Sarebbe stato peggio che dirgli quel dannato nome. Sarebbero venuti fuori ancora più pettegolezzi e il Profeta l'avrebbe saputo, come sempre, e non avrebbe più potuto far pace con Ron. E poi non gli piacevano nemmeno i ragazzi!
                                                           
" Dimmi il nome, Harry. " Malfoy sembrava fare le fusa, e rise quando Harry si girò di scatto per guardarlo nervosamente" Oppure ti aiuterò a sviluppare la nostra storia. Sai che posso. E lo farò. E potrei anche non essere così fine come avevi calcolato mentre la racconto. "
 
" Va' all'inferno, Malfoy. "
 
" Sì, sto pensando di farlo. Adesso, il nome. " Rispose velocemente, sapendo di aver già vinto.  La sua stupida faccia arrogante chiedeva di essere presa a pugni!
 
" Non voglio- "
 
" Non m'importa. "
 
Harry ringhiò ancora, scuotendo la testa disperato. " Perché stai- "
 
" Smettila di evitare la domanda. " Sbottò Malfoy, quel suo irritante ' sbottare '. Quello era il Malfoy che tutti conoscevano e... odiavano. " Dimmi quel dannato nome o andrò diritto dalla Donnola. "
 
Harry gli ringhiò contro adirato, ma quando si accorse che il suo sguardo non faceva altro che divertire Malfoy, decise di arrendersi e si voltò da un'altra parte fissando un punto dell'infermeria vuota. Malfoy aspettò pazientemente, aveva già vinto.
 
Harry si decise a parlare, a bassa voce.
 
" Succ ... Succie? Argh! Succorbits? "
 
" Succorbentis? " Chiese Malfoy con un filo di voce, coprendo subito il volto con quell'insopportabile maschera. Non era più infastidito, irritato e nemmeno divertito. Era completamente inespressivo.
 
Harry rimase in silenzio, non voleva più parlare. " ...Tu... hai la Succorbentis? "
 
L'altro sospirò ed annuì, non capacitandosi ancora di averglielo detto. Per una volta Malfoy restò in silenzio, era scioccato. Non se ne uscì nemmeno con una risposta delle sue. Raccogliendo tutte le risorse di coraggio che aveva, Harry si girò, incontrando gli occhi spalancati di Malfoy. Non batteva ciglio.
 
" Per l'amor del cielo, Malfoy!  Smettila di guardarmi così! "
 
Il biondo serrò la mascella e sbatté finalmente le palpebre.  Una sola volta. " ...tu lo sai che è una malattia incredibilmente rara, vero? "
 
" Sì, così ho sentito. "
 
" ...e lo sai che è incurabile, vero? "
 
" Non tecnicamente... l'ultimo ragazzo che l'ha presa stava migliorando prima di... beh ... impazzire... e suicidarsi. " Harry alzò gli occhi al cielo quando quelli di Malfoy si spalancarono ancora di più. Si stava comportando come se fosse un'altra persona! Se perfino Malfoy aveva reagito così, tutti gli altri sarebbero stati insopportabili! Non voleva, né aveva bisogno della loro compassione. " Smettila di guardarmi così. È snervante. " Lui continuò lo stesso" Smettila! "
 
Malfoy diventò silenzioso e aggrottò leggermente le sopracciglia. " Non mi stupisce che ti rifiuti di accettarlo. "
 
Fu detto così piano che Harry non era sicuro di averlo sentito oppure no.
 
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, nessuno dei due riusciva a guardare l'altro. Seriamente, cosa si diceva ad una persona che aveva appena scoperto che il suo rivale stava mor... era malato? Cosa si diceva ad una persona dopo avergli rivelato di essere malato? Non erano nemmeno amici, non si potevano confortare a vicenda.
 
Ad Harry andava bene il silenzio.  Stava diventando un'abitudine.
 
" Perché non sei in ospedale?  " Non per Malfoy, però. Oh, trenta secondi ed era già tornato alla normalità?  Be', non proprio alla normalità, perché il Malfoy normale era uno stronzo... era tornato com'era prima. Un Malfoy felice, strano e leggermente inquietante. Faceva male più di quanto avrebbe dovuto che Malfoy era rimasto scioccato per mezzo minuto prima di concludere che non gli importava niente se Harry fosse malato o no.
 
" Posso prendere lo stesso le mie medicine qui, no? L'ospedale mi stava facendo diventare matto; indossavano delle uniformi verde lime. Un brillante verde lime. " Malfoy ghignò ritornando lentamente lo stronzo che era sempre stato. " Non c'è niente da fare in ospedale, e poi voglio finire i miei M.A.G.O. ... o almeno così ho detto alla McGranitt. " Mugugnò Harry, e sospirò quando Madama Chips uscì di fretta dal suo ufficio, controllando se fosse tutto a posto mentre la pozione ritornava nel buco da cui era uscita. Quando tutta la pozione fu fuori dal suo corpo, l'infermiera spense le macchine e iniziò a slegare le braccia di Harry.
 
Il ragazzo fece un verso di sollievo guardando le macchine mentre si infilava il maglione. Si coprì le braccia, che erano rimaste ferite dalle cinghie, ma a parte quello sembrava che fosse tutto a posto. Sentiva soltanto dolore.
 
" Che problemi ha il mio cuore? Ha fatto... un po' male. " Ignorò il risolino divertito di Malfoy aspettando la risposta un po' troppo concentrato.
 
" ...Niente caro. È il posto dove risiede la tua magia. Il cuore è il suo nucleo. Adesso... devo analizzare i risultati.  Te li darò domani. "
 
Chiaramente congedati, entrambi i ragazzi lasciarono l'infermeria, ognuno pensando a quello che avrebbe dovuto dire, ma nessuno dei due riuscì a proferire parola. Non si parlarono nemmeno quando si divisero, prendendo due strade diverse.
 
Draco non riusciva a crederci.
 
Potter stava morendo.
 
Era incurabile.
 
E nessuno a parte lui lo sapeva.
 
Digrignò i denti, e ringhiò contro i ritratti mentre camminava per il castello. Voleva urlare. Non di tristezza, cazzo, no, ma di pura e incontaminata furia. Era insopportabile! Una fottuta ingiustizia! Come poteva essere giusta una cosa del genere?
 
Dopo tutto quello che Potter aveva fatto, l'universo stava tentando di ucciderlo?!
 
Non c'è nessuna distrazione migliore di Potter. Come sarebbe sopravvissuto alla monotonia della sua vita se Potter se ne fosse andato?
 
Merlino, quanto voleva urlare!
 
Piccole esplosioni seguirono il biondino adirato fino ai sotterranei; se non poteva urlare, allora tutto sarebbe esploso.
  
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