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Autore: Angiuz    20/08/2015    1 recensioni
“Si prega la gentile clientela di allacciare le cinture di sicurezza: stiamo per atterrare. Grazie per aver scelto British Airways!”
Harry di certo non sapeva che da quel momento in poi la sua vita sarebbe cambiata drasticamente, ma in fondo se lo sentiva: non è solo un viaggio, tutti i viaggi finiscono ma noi andiamo avanti, il mondo gira e noi giriamo assieme ad esso, i progetti svaniscono, i sogni prendono il sopravvento, ma ovunque andasse, Harry sapeva che da qualche parte c’era LUI: la sua sorte, il suo destino, la sua fortuna, il suo traguardo.
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Dal testo:
“Smettila di fumare: non fa bene!” dissi in un modo autoritario.
“E tu chi saresti, scusa?” chiese, con un sopracciglio alzato e l’aria da chi non si fa prendere per il culo da nessuno.
“La tua mammina, babe!” esclamai facendogli l’occhiolino e senza che quel ragazzo occhi mare potesse ribattere, entrai nel Theatre Royal Bar.
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Larry is real, bitches.
Edinburgh!AU UniStudent!Harry Photographer!Louis
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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HARRY

La prima cosa che feci appena fuori dall’aeroporto fu estrarre il telefono, ancora spento, dalla tasca dei miei jeans scuri. Quando l’accesi notai che c’erano due chiamate perse, entrambe ricevute da mia madre circa dieci minuti prima dell’atterraggio. La richiamai subito:  volevo riascoltare la sua voce cristallina di cui provavo già una certa nostalgia.

«Tesoro, allora? Come va? Tutto bene il viaggio?» chiese mamma, con il suo solito e ovvio tono preoccupato, mentre sorridevo pensando alla sua agitazione.

«Mamma, calma. Il viaggio è andato benissimo, pensavo peggio.»

«Oh, mi fa piacere. Ora ti incontrerai con Niall?» si informò lei.

«Credo proprio di si, sono un po’ stanco. Ora è meglio che vada. Ciao mamma!»

Sospirai. Il primo punto:  arrivare sano e salvo a Edimburgo, era fatto. Ora dovevo solo avvisare mio cugino e aspettare che venisse a prendermi dall’aeroporto.
Inviai così, un messaggio al biondo.


Hey, Nì. Sono Harry, sono arrivato. Passi a prendermi  x?  
ore 12:15 pm



Nialler:

Arrivo bro x
ore 12:17 pm



Alzai lo sguardo dal mio cellulare e notando una panchina libera, decisi di sedermi su.
Non potei non notare una famiglia che prendeva posto proprio sulla panchina di fronte alla mia. Madre, padre e un figlio. Stavano ridendo per la faccia buffa che aveva fatto il piccolino.

Famiglia. L’idea di formare una famiglia dopo l’università mi alleggiò in mente: vivere nella stessa casa con la persona più importante di qualsiasi cosa al mondo, insieme a qualche bambino o bambina.
Sarebbe stato il massimo. Mi sarei preso cura di loro, non li avrei delusi o abbandonati come aveva, invece fatto mio, per quel che può essere ancora considerato, padre.

Fui riscosso dai miei pensieri nel momento in cui sentii  qualcuno che mi abbracciava da dietro e mi stava sfondando il timpano, urlando «HAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRY!!!».

«Il mio povero orecchio» borbottai, portando le mani a coprirsi la parte dolorante. Niall scoppiò in un’allegra risata che coinvolse tutti.

«Niall! Che bello rivederti, come stai?» chiesi ricambiando l’abbraccio del biondo.

«Mi sei mancato, Tigro. Tutto bene, tu?» esclamò Niall, ridendo sotto i baffi.

«MA… TI RICORDI ANCORA QUEI SOPRANNOMI?»  urlai.

«Come potrei mai dimenticarli? Comunque tutto bene» continuò Niall ridendo.

Solo in quel momento notai la presenza di un altro ragazzo vicino a Niall, leggermente più alto di quest’ultimo: aveva i capelli castani abbastanza corti ai lati e alzati in un ciuffo al centro, occhi color nocciola e l‘osservai abbastanza per notare anche una voglia sul collo. Oggettivamente era un bel ragazzo.

Niall, accortosi di quel momento di imbarazzo, disse: «Oh, non vi ho presentato, che sbadato. Harry, lui è Liam, il mio coinquilino. Liam, lui è Harry, mio cugino.»
E ci stringemmo la mano, molto educatamente.  Mi sembrava un ragazzo apposto.
«Bene», continuò il biondo, «torniamo a casa dai».
Così, ci incamminammo verso la macchina.

Ero felice, mi guardai attorno: il cielo sereno, gli alberi, i gabbiani che volavano in cielo, i taxi neri parcheggiati, l’aria che respiravo. Era tutto così irreale. Finalmente avrei vissuto la vita che avevo tanto desiderato. Quello era il principio, il principio di tutto.

Dopo aver messo le valigie nel portabagagli, mi sedetti sui sedili posteriori. Il biondino si mise alla guida, affiancato dall’amico Liam mentre io guardavo, incredulo e affascinato, la città dal finestrino.

La strada principale che stavamo percorrendo era piena di vita, traffico di automobili, taxi, bus e tram che correvano spediti. Una marea di persone, turisti o del posto, intenti a spostarsi da una parte all’altra della città.

Rimasi ammutolito davanti al panorama che mi si presentava man mano che andavamo avanti. Chiese di epoca molto antica in stile barocco, palazzi storici, monumenti importanti, tutte cose che, fino a quel momento, avevo potuto solo sognare. Era tutto così diverso dal mio paesino.

Molte volte ero finito su Internet, cercando immagini relative a Edimburgo, pensando  “E’ troppo bella, wow!”.  Ma neanche le immagini su internet rendevano giustizia a ciò che mi si presentava davanti.

Il sorriso che mi nacque in quel momento forse fu uno dei veri sorrisi che feci dopo tanto tempo.


«Allora Harry, che si racconta da quelle parti? Come sta la tua famiglia?» chiese Niall per rompere il ghiaccio, mentre svoltava a destra.

«Mh, niente di che, è tutto okay. E a te? » risposi subito, risvegliandomi dai miei pensieri.

«Va a gonfie vele, non mi posso lamentare! Pronto per l’università?» esclamò sorridente mio cugino.

«Che corso di laurea frequenterai all’università?» chiese con un po’ di timidezza Liam, stupendomi.

«Studierò Biotecnologie e comunque sì, credo di essere pronto, credo…»

Liam si voltò verso di me e «Dai, vedrai che andrà tutto bene!» mi disse con un sorriso.

«Speriamo, va! Quindi entrambi vi siete sistemati in un’agenzia di modelli?» chiesi cercando di mantenere vivo il dialogo.

«Sì, hai un cugino sexy, che ci vuoi fare?» rispose Niall con uno sguardo malizioso che provocò l’ilarità di tutti. Non era cambiato di una virgola.

«Comunque sì, ci pagano bene e a noi non dispiace fare questo lavoro» rispose Liam «Niall, lasciami in piazza, Sophia mi sta aspettando lì»

«Okay, Lee!» rispose lui e qualche traversa dopo infatti, Niall si fermò vicino una piazza abbastanza grande gremita di gente e Liam, dopo averci salutato, uscì dalla macchina, andando incontro ad una ragazza che purtroppo non riuscii a vedere molto bene.

«E’ la sua ragazza?» chiesi incuriosito.

«Sì, si chiama Sophia ed è anche lei una modella. Infatti è stata proprio lei ci ha consigliato di entrare a far parte di quell’agenzia.»
Annui sorridendo, davvero felice per loro.

«Da quanto stanno insieme?» chiesi.

«Mh, fra un mese fanno due anni.»

«Cavolo, due anni, è tanto» esclamai sorpreso.

Niall ridacchiò prima di urlare eccitato «Siamo arrivatiii!»

«Yuhuuu!» urlai ridendo alzando un pugno in aria.

Il biondo accostò la macchina vicino ad una casa a due piani, con un giardino abbastanza curato ai due lati della porta d’ingresso. Passammo dal vialetto colmo di fiori e Niall aprì la porta d’ingresso bianca, perfettamente coordinata al colore marrone chiaro dei mattoni dell’esterno della casa.

«Aspetta che ti aiuto con le valigie, riccio!» esclamò Niall e prendendo due delle mie valigie.

«Grazie mille, non ce la facevo da solo» risposi. Appena entrato nell’appartamento notai un attaccapanni vicino la porta e delle scale che portavano al secondo piano.  

«Signori e signori, mi chiamo Niall e sarò la vostra guida per questi dieci minuti. Vi farò vedere tutta la casa di un famoso strafigo biondo!» disse con tono da perfetta guida turistica Niall.

«Oddio, non vedo l’ora!» esclamai ridendo, continuando la scenetta messa in atto da Niall.

«Mi segua, signor Styles» disse Niall accompagnandosi con un inchino, provocandomi una grossa risata.

A sinistra c’era un salotto abbastanza grande, un piccolo tavolino di legno al centro con sopra una confezione di caramelle alla frutta, una libreria con libri di qualsiasi genere, due divani: uno piccolo per due persone e un altro a L, tutti di colore rosso mentre le pareti erano di un classico bianco. Inoltre c’era un camino stile classico posto tra la televisione e la libreria, con sopra  foto di Niall da bambino e con Liam, le altre erano di Liam con una ragazza, probabilmente Sophia.

A destra delle scale c’erano due stanze: la cucina e il bagno. La cucina non era molto grande, un  piccolo tavolo era posto accanto parete e di fronte vi era una cucina fornita di tutto ciò che può essere utile in campo culinario.

Tutte le stanze avevano una finestra che permetteva alla luce di illuminare l’interno della casa, anche al piano superiore dove c’era un altro bagno e tre stanze da letto.

Quella a me destinata era tutta blu con le varie sfumature. Blu: il mio colore preferito. Non mi sarebbe potuta capitare stanza migliore!

«Questa è la tua stanza, spero ti piaccia!» esclamò felice il biondino.

«Davvero bella, grazie mille per questo giro turistico!» risposi sinceramente, abbracciando il cuginetto.

«Mi fa piacere! Oh, ma sono già le otto! Per le nove dovrei uscire con Liam e Sophia, vuoi venire con noi o preferisci stare qui?» domandò Niall, sperando che uscissi con loro.

Credo che Niall fosse felicissimo: avremmo finalmente passato tanto tempo insieme, sembrava quasi un sogno.
Ero stato (e lo ero ancora) una delle persone fondamentali della sua vita: un fratello, un migliore amico, una parte di sé. Purtroppo poi Niall dovette ritrasferirsi in Irlanda dopo il divorzio dei suoi genitori.
Appena compì 18 anni decise di trasferirsi ad Edimburgo per frequentare l’università, ma ci rinunciò dopo qualche mese. Cercò casa e il destino volle che dividesse un appartamento con un ragazzo sempre sorridente, serio e a volte un po’ troppo sulle sue: Liam.
Inutile dire che il carattere allegro e socievole del biondo colpì Liam e diventarono bene presto migliori amici. Dopo che Sophia, la ragazza di Liam, aveva proposto ai due di provare a fare un casting all’agenzia di modelli con «Due fighi come voi non possono sfuggire così!», furono assunti e lavoravano ormai da un anno. Così dopo anni che ci sentivamo solo tramite dei telefonini, finalmente ci eravamo rincontrati e l’emozione era visibile sul volto di entrambi.

«Certo, Pimpi» risposi. Iniziammo a ridere, pensando all’origine di quei strani nomignoli che ci eravamo dati quando eravamo piccini.

*Flashback*

«Guardiamo Winnie the Pooh, ti pregooooooo Nì
» supplicai, quasi in lacrime.

«E va bene, Tigro
» rispose Niall, prendendomi in giro.

«Hey, non sono Tigro, sono Harry
» replicai offeso.

«Ma guarda che faccia! Assomigli tanto a Tigro, lo sai?
» rispose il mio cuginetto, intenerito forse dalla mia faccina con il broncio.

«Davvero? Wow
» esclamai stupito «E tu somigli a Pimpi» continuai.

«Ah sì? E perché?
» chiese curioso il biondino mentre cercava di mangiare quante più patatine poteva contenere la sua minuscola bocca, cercando di capire il paragone.

«Perché sei un maialino, guardati!» e scoppiammo a ridere, con quella spensieratezza che solo i bambini di 6 e 7 anni potevano avere.



Dopo aver  fatto una bella doccia calda, indossai un paio di skinny neri, i miei inseparabili stivaletti e una t-shirt bianca.

«Sono prontoooo!» urlai poco dopo.

Niall si affacciò alla porta, pronto per uscire, in jeans, adidas bianche ai piedi, una canotta bianca e una camicetta celeste aperta.

«Ci siamo fatti belli, Horan! Tutte cadranno ai tuoi piedi, sono geloso eh» scherzai.

Niall sorrise, divertito «Dai, andiamo! i piccioncini ci stanno aspettando giù.»

Scendemmo così le scale e trovammo la deliziosa coppietta seduta sul divano che, appena ci notarono, si alzarono in piedi e si avvicinarono a noi.

«Harry, lei è Sophia, la mia ragazza. Sophia, lui è il cugino di Niall, Harry» così Liam mi presentò la sua ragazza e solo allora potei osservarla meglio: indossava dei pantaloni bianchi a vita alta, un top nero e delle scarpe basse aperte nere. Aveva i capelli lisci come la seta, castano chiari e degli occhi chiarissimi. “Che bella coppia” pensai, sorridendo, mentre stringevo la mano alla ragazza.

«Bene, andiamo» esclamò Niall e gli altri annuirono.
Uscimmo dalla casa e subito fui rapito dalle luci che illuminavano quella città.
«Cavolo, Edimburgo è bellissima!
» sussurrai.

«Eh già, davvero bella. E non hai visto niente! Domani ti porto in giro per la città, se ti va» disse Niall, immaginando già la mia risposta.
E io felice come un bambino «Siii, non vedo l’ora!» esclamai.

«Prendiamo il bus ragazzi, non ci conviene prendere l’auto» disse Liam e così ci dirigemmo verso la fermata del bus, il quale arrivò dopo pochi minuti.

«Ecco il 37! Questo è il bus che porta in centro» mi informò Niall.


Entrammo in un pub che si trovava più o meno in centro. L’esterno era davvero carino: aveva dei tavoli attorno ai quali c’era molta gente a bere drink di qualsiasi genere.
Alzai gli occhi e lessi l’insegna : “Theatre Royal Bar” scritto in stampatello color oro sullo sfondo in legno nero, attorno ad essa vi erano piante con fiori lilla che rendevano il locale davvero accogliente. Sopra all’insegna vi erano quattro omini, anch’essi in legno che suonavano delle chiarine.

Appena entrati, la prima cosa che notai furono i lampadari di cristallo affissi al soffitto. All’interno del locale vi era un piano bar centrale in legno massello scuro, e alle pareti vi era una raccolta di manifesti di spettacolo o di band musicali autografati, alcuni dei quali vecchi di decenni. Disponeva di un vero e proprio tesoro di storia del teatro.

Il Theatre Royal era spettacolare.

«Theatre Royal, aaah Harold, l’amerai anche tu! Hey, Zayn. Come va?» Niall subito salutò il moro dietro il bancone che era intento a riempire un boccale di birra a qualche cliente.

«Niall! Tutto bene, dai. Oh, lui è tuo cugino?» domandò il moro.

«Sì, lui è il famoso Harry di cui ti parlavo. Harry, lui è Zayn, un mio amico» fece Niall presentandoci e porsi la mia mano che lui afferrò con una stretta di mano decisa.

«Il moretto è niente male» pensai a primo impatto.  Zayn era di una bellezza disarmante: occhi ambrati, capelli neri come la pece, con il suo accenno di barba, tatuaggi che gli contornavano il le braccia, e quel fascino medio orientale che sicuramente faceva impazzire tutti.

«Harry, prendi qualcosa?» mi chiese il barista.

«Solo un analcolico alla frutta, grazie» risposi. Niente più alcolici per un po’, dato che l’ultima sbronza mi era finita male. Il giorno dopo non avevo fatto altro che vomitare l’anima e non volevo riprovare quell’esperienza, anche se in maniera più minuta.

Liam e Sophia erano seduti attorno ad un tavolo di legno, su delle poltroncine in pelle e io e Niall, dopo aver preso le nostre ordinazioni, ci accomodammo accanto alla coppia.

«Quindi ti sei trasferito qui per l’università?» domandò la ragazza, continuando a sorseggiare il drink arancione che gli aveva portato poco prima Zayn.

«Sì, poi avevo voglia di cambiare aria…Non riuscivo più a vivere nel mio paesino» risposi.

«Oh, capisco. Molto meglio qui, è un posto tranquillo nonostante sia una grande città!»

«Infatti, ho notato. Mi piace molto: la prima impressione su questa città è stata molto positiva.»

«Che cosa studierai?» chiese ancora la ragazza, curiosa.

«Biotecnologie» risposi.

«Oh cavolo! Anche Zayn, il barista dico, studia Biotecnologie all’università. Cioè deve iniziare anche lui quest’anno, ha deciso di frequentare da quest’anno.»

«Wow! Quindi molto probabilmente frequenteremo il corso insieme!» dissi eccitato, mentre rivolgevo un mezzo sguardo al moro al di là del bancone intento a preparare drink a due clienti.

«Già! Hai già trovato un compagno esclamò Niall «Visto?»


La serata passò tranquillamente e io mi sentii sempre più a mio agio con i nuovi: Liam e Sophia erano di ottima compagnia.

«Harry, sarai stanchissimo, è quasi l’una! Dai almeno noi andiamo a casa, domani ci dobbiamo svegliare anche presto»  esclamò Niall.

Annuii: ero un po’ stanco, il viaggio mi aveva un po’ scombussolato, ma non mi era dispiaciuta affatto quella serata. Mi ero divertito molto con mio cugino, avevamo riso e scherzato tutto il tempo e inoltre avevo conosciuto Zayn, mica roba da poco. Salutammo quest’ultimo non prima di aver rassicurato Liam e Sophia che il 37 sarebbe passato dopo pochi minuti.

«Divertitevi! Ciao, Payno, ciao Sophia» salutò il biondo, con un sorrisone, la coppietta. Feci lo stesso, salutandoli con la mano  e un «Ci vediamo!».

Non appena arrivammo a casa mi svestii, indossai il pigiama e prima di spegnere le luci sentii il telefono vibrare.

«Sarà Gemma sicuramente» pensai. Aprii il messaggio e infatti era lei.

Gems:
Buona fortuna piccolo! Vedrai che andrà tutto bene. Sii felice. xx
ore 01:32 am


Sorrisi. Iniziava un nuovo capitolo per me.




Note d'autore

Eccoci! Questo è il primo e vero capitolo della storia dove Harry arriva in città e si sistema in casa del cugino Niall e dell'amico Liam. Quindi ci sono due nuove e bei personaggi! Inoltre abbiamo introdotto la figura della dolce ed estroversa Sophia (che amiamo tantissimo!) e del bel moretto Zayn, il quale sarà un personaggio determinante!
Come vi sembra il nostro e caro Harry? Come si evolverà la situazione? Ehehehe ci si vede al prossimo aggiornamento!

Intanto ringraziamo tutti coloro che hanno letto il nostro capitolo e chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ ricordate. Non sapete quanto ci rendete felici anche solo con una visita! 
Per qualsiasi chiarimento non esistiate a contattarci!
Ci trovate anche su Twitter e Wattpad con il nick @STYLINSON10s.
E a tutte voi lettrici silenziose, fatevi sentire! Il vostro parere è importantissimo!!!

Alla prossima, all the love xx
  
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