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Autore: Yume18    20/08/2015    1 recensioni
Se quella volta, quando Naruto si è chiesto in che modo sarebbero state diverse le cose, se solo lui si fosse avvicinato di più a Sasuke, nulla di ciò che si immaginava fosse stato esatto? Se la storia dovesse ripetersi, ma qualcosa andasse storto? Cosa o chi si cela dietro tutta questa strana faccenda? Era destino che gli eventi non si ripetessero esattamente uguali per la seconda volta, o c'è qualcuno nascosto nell'ombra che muove i fili del cambiamento?
(ATTENZIONE: la storia rimarrà inconclusa a tempo indeterminato, sono spiacente.)
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurama, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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L’esame per diventare genin
 
 
-Hei, ma così non vale!!!! Dattebayo!-
-Mi dispiace, ma sono io il vincitore!-
-E chi ti ha dato il permesso di lanciare una palla di fuoco contro la mia opera d’arte!? Guarda il nonnino, adesso sembra che stia piangendo!!! Solo perché il tuo stupido concetto di divertimento si limita a un paio di occhiali e i baffi!!-
-Non accetti la sconfitta, testa quadra?-
-Mai e poi mai! Questo è un pareggio!Dattebayo!-
Sbottò Naruto con il secchiello della vernice verde in mano e tutto sporco. Sasuke poco più in là non era conciato tanto meglio.
-Per sta volta te lo concedo. Ma alla prossima non avrai scampo!-
-Vedremo!-
Ribatté l’Uzumaki. In quel momento si sentirono delle voci dalla cima del palazzo dell’Hokage:
-Monellacci scendete subito di lì! Non si deturpano i volti degli onorevoli Hokage!!-
-Gne gne gne!! Scordatevelo!! Dattebayo!-
Gridò il bambino biondo. Il terzo Hokage, Hiruzen Sarutobi, si trovava anch’egli sul tetto del palazzo, e un ANBU di fianco a lui gli disse:
-Questa volta con lui c’è anche l’ultimo degli Uchiha! Le cose si complicano … -
Sandaime annuì pensieroso poi ordino agli altri sul tetto:
-Appena riuscite ad acchiapparli portateli nel mio ufficio, proverò a far loro una ramanzina.-
Tutti quanti obbedirono e in un attimo si furono dileguati tutti tranne l’ANBU e un uomo anziano con la metà destra del volto nascosta, che si appoggiava ad bastone.
-Cosa farai?-
Domandò all’Hokage.
-So cosa intendi Danzou, ma per il momento non stanno facendo niente di grave, vogliono solo attirare l’attenzione.-
Rispose Sarutobi, che fece assumere all’altro un atteggiamento sprezzante.
-Vedremo se dirai lo stesso quando succederà il peggio per Konoha, tu e i tuoi stupidi ideali … Sappi che se però le cose si complicassero ulteriormente non potrai più mettermi i bastoni fra le ruote Hiruzen!-
Concluse Danzou voltandosi e andandosene. Il Terzo sospirò, Naruto e Sasuke … Doveva convincerli a starsene buoni, per il loro bene.
 
Sasuke afferrò Naruto per la maglietta e lo tirò con se in un vicolo.
-Scemo se non stai attento ti prendono!-
-Scusa Sasuke … -
Rispose l’altro con il fiatone.
-Ma almeno siamo riusciti a scappare …-
Non poté finire la frase che si sentii di nuovo afferrare, sta volta per un braccio.
-Game over teppistelli!-
Disse uno degli insegnanti dell’accademia che li teneva entrambi stretti. Furono portati al cospetto dell’Hokage.
-Lasciami! Lasciami subito!!!-
Strepitava Naruto mentre Sasuke se ne stava impassibile. L’Uzumaki sperò che l’altro stesse pensando a qualche piano per svignarsela, ma appena li lascarono lui invece di scappare se ne stette fermo. Naruto allora decise non provare a scappare subito:
-Che c’è vecchio? Che vuoi da noi, un trattamento di bellezza? Sono sicuro che le starebbe bene un po’ di trucco!-
Sghignazzò il bambino biondo, ma l’ Hokage non gli diede spago:
-No, grazie, preferirei di no. Voglio sapere … Perchè vi siete messi a scarabocchiare i volti di pietra?-
Naruto provò a parlare, ma Sasuke fu più svelto.
-Per far sì che qualcuno ci noti, e per essere trattati come gli altri.-
Disse impassibile e Naruto rimase senza fiato. Allora era questo che lo aveva spinto ad acconsentire la sfida, voleva il rispetto per se e per lui, per loro. Ma non poté fare a meno di pensare a quanto si erano divertiti e immaginò che la cosa gli era  anche inaspettatamente  piaciuta. Così sorrise a trentadue denti e confermò.
-Già, proprio così!!! Dattebayo!-
-Capisco, ma resta pur sempre una cosa sbagliata. Adesso andate, ma non voglio più trovarvi qui, ci sono molti modi per farsi apprezzare.-
Il bambino dai capelli biondi sbuffò, prima di seguire l’altro, e poi si dileguarono. Il vecchio accese la pipa e si mise a fumare, sapeva bene che la sua predica non sarebbe servita a molto.
Quando i due uscirono ci fu un attimo di silenzio, camminavano uno un po’ distanziato dal’altro ma poi Naruto ruppe il silenzio.
-Io prenoto di nuovo il nonnino!-
Non sapeva se Sasuke avrebbe accettato o meno una nuova fida dopo la sgridata, in fondo lui era un ragazzo per bene, ma la risposta che diede lasciò sorpreso Naruto che si fermò di colpo.
-No sta volta è mio scordatelo!-
Naruto sorrise:
-Come vuoi, ma tanto vincerò io lo stesso! Dattebayo!-
-Sì come no, testa quadra! Anche se mi batterai con la pittura se poi ti fai catturare la vittoria spetta a me! Sarà una gara a più sfide!-
Decise Sasuke e Naruto fu d’accordo.
***
 
Scherzo dopo scherzo passarono i giorni, e persino gli anni. Come aveva chiesto l’Hokage i due non si erano più fatti vedere nell’ufficio scappando sempre dagli inseguitori, il vecchio non sapeva più che pesci pigliare. Dai volti di pietra con i loro scarabocchi i due erano passati alle mura della città e alle case. Infine si erano dedicati ad imbrattare di vernice i negozi. Si divertivano a fare scherzi di ogni genere, dalle trappole nascoste alle piccole ruberie, che si concludevano con la merce che volava per aria o in faccia al venditore. La gente non poteva che continuare a pensare loro come dei teppisti, e ora che erano assieme spesso le presone li lasciavano fare senza sgridarli più di tanto, intimorite. Tra i due era nata una specie di intesa, riuscivano a capirsi bene fra loro e a collaborare, spesso Naruto faceva l’esca e Sasuke attuava il piano, essendo la “mente”. E anche se la competizione era all’apparenza fra i due la cosa che li spingeva a non fermarsi in realtà né l’uno né l’altro volevano che quel circolo finisse. Quando erano insieme si sentivano meno soli e nonostante fossero spesso a battibeccare chiamandosi: “testa quadra” e “baka”, non avrebbero mai permesso che qualcuno facesse del male all’uno o all’altro. L’unica differenza sostanziale fra i due era che Sasuke all’accademia fosse considerato una specie di “eroe contro gli adulti”, riusciva bene in tutte le prove, scritte o pratiche. Mentre Naruto andava malissimo, si addormentava durante le lezioni ed era un disastro con le tecniche, solo l’Henge no jutsu in qualche modo gli riusciva quando si trattava di mandare a terra con il naso gocciolante di sangue gli adulti rompiscatole. Lui veniva ancora considerato solo un buffone.
Con l’avvicinarsi della data degli esami per diventare genin Danzou faceva sempre più pressione sull’Hokage, e se in quegli anni in qualche modo Sandaime era riuscito a tenere a bada il capo della Radice adesso la cosa era molto più complicata.
-E’ inammissibile! Non permetterò che tu la spunti anche in questa occasione! I due non devono diventare ninja! Non sarebbe dovuto loro essere concesso di frequentare le lezioni all’accademia!-
-Calmati Danzou! Non diventeranno ninja se non ne saranno degni, e questo lo si potrà verificare all’esame. I maestri sono persone scelte, eccellenti nel loro compito, e inoltre i bambini dovranno crescere prima o poi, e forse questo sarà il passo che farà mettere loro la testa apposto. Abbi fiducia.-
L’uomo con il bastone se ne andò sbattendo la porta. L’Hokage sapeva che non sarebbe riuscito a far cambiare idea a Danzo se i due ragazzi non avrebbero deciso di collaborare.
Intanto Naruto stava correndo a perdifiato. Pensando a quel baka di Sasuke che dava sempre a lui la parte più scomoda. Questa volta avevano liberato tutti i cani al ricovero degli Inuzuka (visto che quelli del clan non volevano chiamarlo canile), e facendosi inseguire Naruto li stava conducendo lungo le vie fino alla piazza del mercato dove le bestie avrebbero di sicuro fatto strage di salsicce e panini farciti. Intanto Sasuke si sarebbe occupato di disegnare sul palazzo dell’Hokage i due simboli del clan Uchiha e di quello Uzumaki. Poi approfittando della confusione i due se la sarebbero svignata assieme. Così avvenne e anche quella domenica di quiete divenne l’inferno. Sulle loro tracce si erano messi addirittura degli ANBU, come succedeva spesso ultimamente, ma ormai i due erano ottimi nelle imboscate e a seminare gli inseguitori. Sasuke utilizzò la sua tecnica della palla di fuoco suprema con shuriken nascosti all’interno, e quando il fuoco si fu placato sbucò dal nulla Naruto che con un calcio stese il primo. Poi eseguì un henge no jutsu fingendosi uno di loro e nella confusione non fu notato, così gridò agli ANBU:
-Forza, da quella parte!-
Ma invece di seguirli rimase dietro all’angolo mentre l’Uchiha li abbrustoliva ben bene. Poi se diedero a gambe fuggendo verso il campo d’allenamento all’esterno.
Si fermarono quindi a riprendere fiato.
-Ringrazia che sono riuscito a fare quella trasformazione in modo perfetto, la tua palla di fuoco mi faceva pena!-
Lo sfotté Naruto.
-Non vantarti tanto perché alla fine li ho messi fuori gioco io!-
Ribatté Sasuke.
-Comunque senza di me non ce l’avresti fatta! Dattebayo!-
Volle avere l’ultima parola il ragazzo biondo.
-Oggi ho vinto io! Ammettilo o non ti do il panino che ho sgraffignato anche per te!-
Ghignò l’Uzumaki. L’Uchiha sbuffò e ammise la sua sconfitta.
-Tanto sono in vantaggio io! Ne ho vinte più di te!-
Si lasciò sfuggire Sasuke già con il panino in bocca così che Naruto non glielo potesse togliere. Quindi finito il pranzo cominciarono ad allenarsi con gli shuriken e i kunai fra di loro, in modo che non fossero ammessi sbagli, né che si potesse abbassare la guardia, allenando i riflessi. Come sempre Sasuke ne uscì illeso, mentre Naruto era graffiato in faccia e lungo la gamba sinistra in due punti. Ma l’Uzumaki si rese conto di stare migliorando i riflessi e anche la mira. Sasuke a sua volta si rendeva conto dei miglioramenti dell’altro e non ne era affatto geloso, ma non poteva fargli i complimenti così apertamente. Così si avvicinò a Naruto che sorrideva compiaciuto.
-Devi ancora migliorare testa quadra!-
Disse sferrandogli un pugno in testa.
-Aia!!! Brutto baka!!!-
Brontolò Naruto massaggiandosi il bernoccolo e affrettandosi poi a seguire Sasuke. Non si arrabbiò più di tanto, perché sapeva che quello era il modo dell’altro di dirgli che era felice per lui.
 
Il giorno dopo  si tennero gli esami per diventare ninja, e i due ragazzi lo affrontarono credendo che fosse lecito, senza sapere quanto scompiglio aveva creato il fatto di permettere loro di affrontare la prova. Prima di Naruto toccò a Sasuke, visto che in ordine alfabetico c’era prima lui,e il ragazzo eseguì una perfetta bunshin no jutsu moltiplicando illusoriamente se stesso tre volte. Sasuke ricevette quindi il copri fronte con il simbolo di Konoha e ne chies4 anche uno di scorta, sapendo che con altissime probabilità Naruto non avrebbe passato l’esame. Mizuki glielo concesse, non sapendo che uso avrebbe potuto farne e infine venne il turno di Naruto. La tecnica della moltiplicazione del corpo era quella che gli riusciva peggio di tutte, e quindi, anche dopo aver accumulato chakra ottenne solo un se stesso mezzo morto e scolorito. L’altro maestro se ne andò senza nemmeno dire niente, tanto deluso dalla prova del ragazzino, mentre Mizuki rimase giusto il tempo per annunciare la bocciatura di Naruto e sussurrargli che si sarebbero incontrati lì quando se ne fossero andati tutti. Il bambino non capì cosa volesse il maestro da lui ma annuì.quindi anche Mizuki-sensei se ne andò, visto che Naruto era l’ultimo della lista. Il ragazzo rimase lì immobile qualche secondo, sentendosi come svuotato. Era triste e deluso da se stesso. Vedeva e sentiva gli altri bambini sfoggiare i loro copri fronte davanti ai propri parenti, che sorridevano e si congratulavano.
-Avanti Sasuke piantala di spiare.-
Disse piano Naruto e l’altro entrò dalla finestra. Ormai i due sapevano riconoscere e avvertire il chakra l’uno dell’altro e non era sfuggito all’Uzumaki che l’Uchiha avesse origliato per tutto. Sasuke si avvicinò all’altro e guardò anch’egli in direzione delle famiglie gioiose. Poi chiese:
-Hai intenzione di fidarti?-
-Intendi di Mizuki-sensei? Sì, bhe, cos’altro ho da perdere?-
-Non lo so, ma non mi fido. Vengo anch’io.-
Pretese l’Uchiha. Naruto acconsentì, ma ancora giù di morale.
-In ogni caso, ecco.-
Disse Sasuke porgendo l’altro copri fronte all’Uzumaki.
-Grazie, ma per ora aspetto a metterlo.-
Disse con il cuore Naruto, sfoggiando un gran bel sorriso.
 
Al tramonto i due ragazzi  tornarono all’accademia e lì trovarono come previsto Mizuki, che vedendosi di fronte pure Sasuke finse stupore e disapprovazione, ma in realtà dentro di se esultava,aveva preso due piccioni con una fava, meglio di quanto si aspettasse.
-Allora, cosa voleva da me maestro Mizuki?-
Domandò Naruto e l’altro cominciò sempre fingendo:
-Mi dispiace davvero molto che tu non sia potuto diventare ninja,e riflettendoci ho capito che sarebbe uno spreco lasciarti in accademia. Quindi rimane solo un modo per far sì che tu passi l’esame … -
Si interruppe l’uomo, compiacendosi di essere stato così convincente. Difatti Naruto abboccò subito, il problema era Sasuke che osservava il sensei con circospezione. Lui era meno ingenuo di Naruto, doveva farsi ancora più attento alle proprie parole.
-Davvero Mizuki-sensei, dice davvero?! Quale sarebbe questo modo?! Dattebayo!-
Domandò l’Uzumaki sul punto delle lacrime dalla gioia. L’uomo si fece più vicino:
-Ti serve un rotolo, il rotolo. Quello che è custodito nel palazzo dell’Hokage. E’ concesso leggerlo solo ai genin più talentuosi, e imparata anche solo una di quelle tecniche si diventa ninja ottimi sfoggiandola! Quest’anno nessuno si è meritato davvero di leggere quanto c’era scritto sul rotolo, anche se io l’avrei voluto concedere almeno a Sasuke che è molto bravo.-
All’Uzumaki brillavano gli occhi dalla contentezza, mentre l’Uchiha si era fatto attento sull’ultima parte del discorso.
-Grazie infinite maestro, lei è davvero una brava persona!-
Esclamò Naruto.
-Su adesso basta chiacchiere! Non vi resta che prendere il rotolo e imparare qualcosa. Conto su di voi. Mi raccomando, poi restituitelo!-
Il ragazzo biondo annuì vigorosamente e cominciò a trascinarsi dietro Sasuke, che si guardò alle spalle un ultima volta prima di voltarsi. Ora era del tutto certo che quel Mizuki nascondesse qualcosa e non si fidava affatto di quanto aveva loro riferito riguardo il rotolo e tutto il resto. Quell’ultima frase che aveva pronunciato lo aveva tradito. Ma ormai Naruto era partito e Sasuke non poteva più fermarlo, inoltre ci teneva un po’ che anche l’altro divenisse genin, voleva avere accanto un buon rivale, che avesse potuto tenergli testa in eterno, così che non si sarebbe mai più sentito solo.
 
 
Salve a tutti! Capitolo bello lungo è? Ma non credo ce ne saranno molti altri così lunghi. Comunque … per ora ancora le cose vanno bene, non nel vero senso della parola, visto che Naruto e Sasuke stanno per rubare il rotolo, ma secondo un punti di vista che va parallelamente alla storia reale, senza che Iruka venisse ucciso. Ma senza di lui, come riusciranno i due a riscattarsi e a dimostrare la loro innocenza una volta compiuto il misfatto? E Danzou … quanto dovrà aspettare per mettere in atto i suoi loschi piani? Se vi va, che non sono troppo noiosa, ci si vede presto (almeno spero).
Alla prossima, Yume18 ;)
   
 
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