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Autore: Desire88    21/08/2015    3 recensioni
chi lo direbbe mai che dietro la riservata insegnante di una scuola esclusiva si nasconda la piccola Ginny, il maschiaccio protagonista del fumetto più famoso... la ricca banchiera Hermione Granger rimane infatti sorpresa e affascinata quando, per puro caso scoprira la segreta identità della signorina Ginevra Weasley....
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Ginny/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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~~Ripensando agli avvenimenti della sera precedente, Hermione non riusciva a capire dove avesse sbagliato. “Arrogante ed Egoista” erano gli aggettivi da lei usati per descriverla, “non mi si addicono” pensò Hermione, guardando la sua immagine allo specchio, lei si definiva una tipa pratica e realista. Si sciacquò la faccia e si osservo attentamente, non era mai stata una bella donna, ma l’esperienza le aveva insegnato che se la bellezza non era il suo forte, erano gli assi che aveva nella manica il suo forte. Le donne che erano venute nella sua vita, erano ben contente di godere dei vantaggi che la sua posizione sociale comportava. Era arrivata a pensare che da lei non volessero altro, così la sera precedente Hermione aveva messo subito le cose in chiaro, ma non pensava che Ginevra si sarebbe offesa a quel modo. Ginevra, il pensiero di lei l’emozionava, nella veranda avvolta dall’oscurità era rimasta affascinata da una voce, da un profumo da una pelle morbida. Mentre parlavano al buio, hermione si ritrovò a fantasticare sull’aspetto della sua interlocutrice, quando poi lei si allontano senza rivelargli la sua identità, lei aveva creduto di perderla per sempre, anche se era sicura di poterla riconoscere all’istante, erano poche le donne al ricevimento. Doveva trovare una ragazza con un doppio filo di perle e con un profumo particolare, si aspettava una ragazza carina, ma non come se l’era vista arrivare mentre parlava con il suo vecchio amico. Si era trattenuta per non dirle tutte le stupidaggini che aveva sulla punta della lingua, era bastata un occhiata per rimanere incantata, ma le sue fantasie erano svanite nel momento in cui aveva visto Ginevra abbracciare Drago Malfoy. Insieme formavano una coppi perfetta, aveva ricevuto un pugno nello stomaco.
Al diavolo Malfoy e il suo aspetto, doveva trovare un modo per sbarazzarsi di lui, poteva rovinare la carriera di quel ragazzo in un attimo se voleva, ma Ginevra era stata chiarissima, non doveva mettersi in mezzo.
Che illusa! Sulla veranda, al buio, poteva reggere qualsiasi confronto, cosi aveva recitato la parte della bella disinvolta ed idolatriche di donne, ma tornando alla realtà, alla luce aveva capito che le uniche donne avute erano quelle che stava con lei solo per interesse. Cosi malgrado desiderasse Ginevra Wesley con tutta se stessa, Hermione sapeva che lei era l’unica donna che i suoi soldi non avrebbero potuto comprare.
Il cattivo umore di Hermione durò per tutta la colazione, quando il maggiordomo chiese se voleva altro caffè lei gli rispose con uno sguardo minaccioso, ed un simile trattamento venne riservato anche alla cuoca che si volle complimentare per il successo avuto la sera prima, i due dipendenti si scambiarono uno sguardo interrogativo e si defilarono in cucina.
“Sei arrabbiata con me mamma?” chiese una vocina
Sorpresa Hermione depose il giornale e osservò quella che ora era come una figlia per lei, “arrabbiata con te? certo che no, piccolina”.
“Però sembri arrabbiato”.
“Ma no! Non e vero!”
“E allora perché gridi così?”
Quella lamentosa osservazione la blocco, era raro che alzasse la voce con la piccola, guardo Ninfadora in silenzio e appoggiò con affetto una mano sulla spalla della bimba “che cosa ti piacerebbe fare oggi?”
La ragazzina l’osservava “ma oggi è giovedì”
“E allora?” chiese Hermione stupida da quella risposta
Ninfadora scosse la testa “devo andare a scuola”
“sì hai ragione” esito “ti piace la nuova scuola?”
Ci fu un attimo di silenzio “abbastanza” rispose la piccola
“Mi vuoi dire qualcosa?” disse hermione alzando il viso della piccola
“I bambini mi prendono in giro” si lamento la piccola
Hermione la guardo sorpreso “ma tu, sei una Granger! Perché dovrebbero prenderti in giro?”
“Dicono che parlo strano”
Hermione serrò la le labbra “è questione di accento, vedrai, Ninfadora, quando gli altri bambini ti conosceranno meglio, la smetteranno di prenderti in giro e diventeranno tuoi amici”
“Davvero?”
“Giuro” disse Hermione con un sorriso
” tutte le persone che erano qui ieri sera, erano tue amiche?” chiese la bimba
Hermione sorrise amaramente “non proprio” no, molte non lo erano, l’unica eccezione erano suo cugino e da Xenophilius Lovegood, e poi c’era la questione di Ginevra Wesley, d’improvviso si ricordò di una cosa “dimmi, Ninfadora, chi è la tua insegnante d’inglese?”
La bambina alzo gli occhi al cielo sbuffando “la odio!”
Era sorpresa “è così terribile?”
“È noiosa, e poi fa le preferenze”
Hermione cerco di rimanere naturale “come si chiama la tua insegnante?” e forse la signorina Wesley?”
“No! È la signorina Parkinson, magari sarebbe la signorina Wesley, è l’insegnante più simpatica della scuola”
“Davvero”
“Però non insegna alla quarta elementare, solo ai più grandi”
“Che peccato” evidentemente non era la sola Grenger ad avere un debole per quella ragazza, pensò Hermione ironicamente.
Non poteva immaginare che il destino aveva in servo per lei grosse novità.
Quel giorno era quasi impossibile concentrarsi, per Ginevra, era la prima volta da quando insegnava che la sua mente vagava altrove. Spiegava gli elementi di base della scrittura e allo steso tempo fantasticava di una sconosciuta su una veranda al buio, la sconosciuta che si accendeva una sigaretta e che faceva apprezzamenti sul suo profumo. Era un immagine cosi inquietante, che Ginevra un paio di volte perse il filo del discorso, suscitando lo stupore delle sue allieve.
“Sente la primavera signorina Wesley?” le domando una sua allieva soffocando una risata.
“Per quale altro motivo un’insegnante dovrebbe mettersi a fissare il vuoto Brenda?” rispose un'altra ragazza
“Questo si chiama, raccogliere le idee ragazze” rispose Ginevra
“Non ci giurare” rispose Brenda
“Grazie tante per questo pensiero così gentile ragazze” Ginevra cercava di rimanere seria senza riuscirci, aveva dimenticato che cosa volesse dire essere un adolescente? Ricordava che quando aveva diciassette anni, nessun adulto era riuscito ad imbrogliarla, doveva essere proprio invecchiata.
Si schiari la voce con un senso di disagio “molto bene, ragazze, chiamatela pure primavera, ma domani discuteremo su come i lapsus spesso siano alla base del pensiero creativo”
Fu allora che le si fece strada nella mente un’altra immagine, un paio di occhi castani e un profilo ben delineato… “accidenti a te, Hermione Granger! Perché non te ne vai dai miei pensieri?” era un intrusione che lei non gradiva, com’era possibile che una donna l’avesse colpita così tanto?
Proprio in quel momento suono la campanella, “non dimenticate che il racconto è per domani” disse prima che le studentesse uscivano dall’aula ridendo.
Chissà che cos’avevano da ridere, si domandava Ginny, doveva trattarsi di ragazzi, a quell’età non si faceva che pensare e parlare di ragazzi, ma chi voleva prendere in giro? Questo succedeva ad ogni età. Ma di certo non poteva pensare che le sue allieve stavano parlando di lei e di Drago Malfoy, e che tutta la scuola era concorda nel prossimo matrimonio tra l’insegnante più amata della scuola e dello scapolo più carino della zona.
Ginny uscì dall’antico edificio e si avviò verso il parcheggio, le squadre di hockey e di tiro con l’arco si stavano allenando e lei da lontano poteva notare le sue allieve che guardavano i ragazzi e che si fumavano una sigaretta indicando e facendo qualche risata ogni tanto. Si era appena immessa nella strada principale, quando notò una bambina che camminava tutta sola sul ciglio della carreggiata, preoccupata Ginny supero la ragazzina e la guardò dallo specchietto retrovisore, esitò per un momento, poi si fermo. Non aveva un aspetto famigliare, ma sembrava infelice, e questo era sufficiente per giustificare il suo intervento, cosi Ginny scese dall’auto.
“Ciao, sai chi sono?”
La bambina la guardò sorpresa “lei è la signorina Weasley”
“Bene, sai che non si deve parlare con gli sconosciuti?”
“Lei non è una sconosciuta, tutti la conoscono”
Ginny sorrise, “scusa per l’intrusione, ma dove stai andando da sola?”
La ragazzina distolse lo sguardo da lei “cammino”
“E dove sei diretta?” chiese Ginny incrociando le braccia
“A casa”
Ginny alzo un sopracciglio “a casa?” erano poche le allieve che frequentavano la scuola solo per mezza giornata, la maggior parte vivevano li. Leggendole in viso un profondo disagio, Ginny pensò di tastare il terreno, “perché non hai preso l’autobus?”
“L’ho perso” risorse la bambina
Ginny sorrise “bene, allora è una fortuna che io sia qui, ti posso dare un passaggio se vuoi?”
“Grazie” la bambina era raggiante “non abito lontano”
Ginny scosse la testa per la meraviglia, così se ne stava tornando veramente a casa! “Come ti chiami?”
“Ninfadora”
“Dimmi, Ninfadora, sei nuova?” domandò
“Si”
“E ti piace la scuola?”
“No!” la risposta fu essenziale e rivelatrice
“perché no?”
Ninfadora abbasso gli occhi a terra “ha detto che mi dava un passaggio fino a casa”
“Certo” Ginny le fece strada fino alla portiera
“Dove abiti?”
Mentre la bambina le dava le indicazioni, Ginny si domandava quale fosse il motivo di tanta tristezza, non poteva essere solo la scuola, era una ragazzina orgogliosa, ma con lo sguardo triste.
Dopo alcuni minuti di silenzio Ginny mormorò “è strano, Ninfadora, oggi è giovedì, non hai nessuna attività in programma per il pomeriggio?”
“Non devo andarci per forza “rispose la ragazzina
Adesso incominciamo ad intenderci, penso la ragazza “andare dove?”
“Alla lezione di poesie della signorina Parkinson”
“Va bene, ma se non ti piacciono le poesie, potresti fare altre cose no?”
“A me piace la poesia, è la signorina Parkinson che non mi piace!”
Ginny non rispose, era decisa a scambiare due parole con i genitori della bambina una volta arrivata a casa.
  
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