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Autore: Scintilla19    21/08/2015    2 recensioni
«Il giorno in cui Light-kun non avrà il bisogno di dire centomila parole sarà il giorno in cui potrò mangiare in pace!»
Raccolta di storie brevi in cui L e Light si infastidiscono a vicenda.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: OOC, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Picnic
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«È coooosì bello fuori...»
«Light-kun è una taaale piaga...»
Light si sdraiò sulla pancia. Era l'una del pomeriggio e i due erano stesi a letto a lavorare sui documenti del caso Kira. L non la smetteva di digitare rapidamente sui tasti, neanche mentre mordeva una noce di cocco.
«Non vuoi andare fuori a prendere un po' d'aria fresca?» chiese Light.
«In realtà, l'aria esterna sarebbe solo approssimativamente...»
«Non ho bisogno le percentuali da nerd. È un modo di dire, Ryuuzaki. Significa che quando sei stanco di stare chiuso dentro per due settimane di fila, ti viene voglia di andare fuori. È la natura umana.»
L guardò Light. «Nerd...?» disse, sputando un piccolo pezzo di cocco nei capelli di Light.
«Sì, tu sei un nerd. Toglimi il cocco dai capelli» sospirò Light.
L lo prese come avrebbe fatto una scimmia e lo tirò fuori di capelli di Light. Fissò il cocco masticato per un attimo prima di offrirlo a Light. «Light-kun lo vuole?»
«Oh, sì, Ryuuzaki! Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire tale prezioso ricordo!» disse Light con voce strascicata, roteando gli occhi e seppellendo il volto nel cuscino.
L aggrottò la fronte verso Light. «Non sapevo che Light-kun sarebbe stato così entusiasta di un pezzo di cocco» disse, confuso.
Light emise un gemito soffocato.
 
 
«Immagino che quest'uscita farà bene a Light-kun. Può aiutarlo a schiarirsi le idee.»
Light ghignò e spinse L fuori dall'automobile. Erano stati accompagnati al parco da Watari per un picnic e il ragazzo non vedeva l'ora di essere fuori. Afferrò il suo cestino e venne tirato sul sentiero da L.
«Light-kun ha portato parecchi carichi di cibo, vedo.»
«Su, su. Non essere sarcastico.»
Scegliendo di non fare commenti sull'ipocrisia, L permise a Light di tirarlo verso una collina erbosa piuttosto grande. Alzarono lo sguardo su di essa.
«Light-kun desidera arrampicarsi su quella collina?» chiese L, temendo la risposta.
«Naturalmente!» rispose Light, spostando il cesto nell'altra mano e cominciando a incamminarsi.
«Light-kun! Aspetta! Questi sandali che mi hai fatto indossare stanno litigando con i miei piedi!»
«Bene, rendi tuoi piedi meno litigiosi!» Con ciò, Light intraprese il suo pericoloso viaggio sulla collina erbosa e soleggiata.
L riuscì a continuare a mala pena, e quando si girò per dare un'occhiata giù, quasi perse l'equilibrio. Erano saliti così in alto! Molta gente che faceva picnic e altri frequentatori del parco stavano fissando confusi la coppia incatenata.
L guardò di nuovo avanti e si ritrovò il sedere di Light in faccia.
«Light-kun deve muoversi!»
«Sto perdendo la presa!»
«Non voglio il didietro di Light-kun sulla mia faccia!»
«Sto per cadere!»
L, compreso che doveva prendere il controllo della situazione, posò fermamente una mano sul sedere di Light e spinse. Light proseguì incespicando il resto del percorso su alla collina dopo la spinta vigorosa ed una volta in cima, si afflosciò a terra con un tonfo per riprendere fiato.
«È... stato... terrificante!» disse, una mano il suo cuore.
L si accovacciò accanto lui e aprì il cesto. «È perché le cosce di Light-kun lo hanno appesantito» disse a proposito. Aggrottò le sopracciglia guardando il cesto. «Light-kun ha messo del cibo qui dentro?»
Light tolse L di mezzo e raggiunse il cestino. Tirò fuori una coperta e la stese con un gesto teatrale, per poi prendere piatti, bacchette, una forchetta per L, tovaglioli di stoffa, il suo iPod, un ventilatore a pile, un kit di pronto soccorso, degli occhiali da sole e della crema solare, una macchina fotografica, un piccolo kit per capelli e un burro cacao alla fragola.
Spinse il canestro verso L. «Fruga dentro.»
L, deciso di pensare più tardi alle strane abitudini di Light, guardò nel cestino e trovò un mucchio di cibo. Dopo averlo selezionato, estrasse una busta di gelatine per sé e un paio di cosce di pollo per Light.
«Apri un secondo la catena. Devo togliermi la camicia.»
L sbloccò la catena, lo raggiunse e gli diede un colpetto sulla testa con una coscia di pollo.
Light sobbalzò quando sentì qualcosa colpirlo in testa. Finì di togliersi la camicia e guardò L.
«Mi hai appena colpito con quella coscia di pollo?» chiese, con una rapida occhiataccia.
«Volevo chiedere a Light-kun se volesse il pollo.»
«Sì.»
«Molto bene.» L gettò il pollo nel piatto di Light e prese i suoi vermi gommosi dopo aver riattaccato la catena.
Light scosse la testa e afferrò la crema solare. Se la spalmò sul petto, sulle braccia, e la consegnò ad L quando arrivò al dorso.
«Mettimene un po' sulla schiena, Ryuuzaki.»
L strabuzzò gli occhi e cominciò a tossire violentemente.
Light lo guardò da sopra la spalla. «Mettila e basta, Ciuffo da Panda!» ordinò.
Con presa precaria, L prese la bottiglia e ne versò una quantità generosa sulla sua mano. Senza pensare, la spalmò sulla schiena di Light.
«È fredda!» strillò Light, suscitando alcune occhiate strane dalla gente sotto.
L si morse il labbro e la spalmò in fretta. «Non ho esperienza nel campo dell'applicazione di creme solari» disse.
«Ovviamente. Assicurati di passarla sulle spalle.»
«Va bene.» L finì di spalmare e Light si voltò a prendere una coscia di pollo.
Rimasero seduti in relativo silenzio per un po'.
«Perché diamine ho messo i pantaloni?» mormorò improvvisamente Light.
L distolse lo sguardo dal burro cacao che stava osservando e fissò Light. «Light la Lucciola è all'oscuro di certe cose. È una mezza lucciola, secondo me.»
«Oh, molto divertente, Ryuuzaki.» Light rimase seduto tranquillamente per alcuni più minuti prima che cominciasse a rigirarsi per il disagio.
«Non… non posso tenere questi pantaloni! Sono troppo spessi!»
Quando L vide Light raggiungere la fibbia della cintura, seppe che doveva intervenire.
«Light-kun non si spoglierà in pubblico.»
«Ho i boxer!» protestò Light. Si scansò da L e fece scivolare rapidamente i suoi pantaloni color cachi.
«Sui boxer di Light-kun ci sono dei tucani!»
«Guarda caso mi piacciono i tucani!»
«Va bene. Light-kun può rendersi ridicolo. Non mi interessa.» L tirò fuori un lecca-lecca dal cestino e se lo mise in bocca.
Light si gettò sulla coperta, accese il suo ventilatore e mise su le sue cuffie.
Rimasero così per oltre due ore.



«Ryuuzaki?» La voce di Light era assordante poiché sovrastava la sua musica.
«Sì?»
«Passami le patatine.»
L strinse gli occhi e rovistò nel cesto per un momento. Ne estrasse la busta di patatine e la passò a Light, che gliela strappò via e la aprì infervorato.
«Che sta facendo Light-kun?» chiese L, un po' spaventato.
«Prendo una patatina…» Light tirò fuori una patatina e la alzò alla luce del sole per un momento. «…E me la mangio
L guardò Light che mordeva la patatina come un indemoniato e si girò di nuovo verso l'albero al quale stava contando le foglie.
«Light-kun diventa un selvaggio quando si tratta di patatine» disse sottovoce.
Il ragazzo finì relativamente presto la busta e si sdraiò sulla coperta facendo un po' di fusa.
«Light-kun è un felino.»
«Ryuuzaki è una testa da panda» disse Light, deridendo il tono di L.
L lo schernì e ritornò ai suoi pensieri.


 
Dopo un po', L cominciava realmente a godersi il cinguettio tranquillo degli uccelli, il formicolio del sole sulla fronte, i bambini con le pistole ad acqua che correvano sulla collina verso di lui…
…Un momento.
«Inzuppateli!»
L sollevò un braccio appena in tempo per non bagnarsi la faccia, ma Light che stava prendendo il sole fu colto di sorpresa.
«Dannazione!»
L udì il grido di Light e con la coda dell'occhio vide il giovane alzarsi e tentare di inseguire i ragazzini. Una scelta impulsiva da parte di Light.
Light scivolò e rotolò giù per la collina, con i ragazzini che ridevano e che continuavano a spruzzarlo mentre cadeva. Come al rallentatore, L sentì la catena tirare e afferrò la coperta mentre anche lui rotolava giù per la collina accanto a Light che ruzzolava facendo capriole. Fortunatamente, il detective aveva la coperta ad agevolarlo e fu come correre su una slitta piuttosto grande.
Non fu lo stesso per Light.
«Ha ha! Prendetelo!»
«Guardate come rimbalza!»
I bambini corsero giù accanto a Light e continuarono ad inzuppare il giovane che gridava finché non raggiunse il fondo della collina. Una volta che lo slancio si interruppe, i ragazzi fuggirono e Light rimase steso a faccia in giù nell'erba, in silenzio.
L, che era rimasto nella sua posa accovacciata durante tutta la discesa, si schiarì la gola e rimosse il lecca-lecca dalla bocca.
«L'iPod di Light-kun si è fracassato.»
«Lo so.»
«Gli occhiali da sole di Light-kun si sono rotti.»
«Lo so.»
«Il posteriore di Light-kun è esposto.»
«Lo so.»
L scese dalla coperta e la adagiò sul sedere di Light. I boxer con i tucani si erano strappati da qualche parte a metà della collina.
Light cominciò a piangere.


 
Più tardi quella notte, mentre Light stava osservando la sua trentina di spazzole, L si voltò verso di lui.
«Ho passato una giornata molto piacevole; magari qualche volta possiamo rifarlo.»
«Ryuuzaki.»
«Sì?»
Light buttò L giù dal letto.

 
   
 
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