Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: ladymia    22/08/2015    1 recensioni
Qualcosa si sta rompendo, tutto ciò che si era stabilizzato sta per essere sgretolato.
Manca una persona, Calum Hood, ma c’è pure un bambino di troppo, com’è possibile?
Dana e Luke erano ritornati ad essere i soliti Bad Blood, per quanto tempo però?
A Dana, Allie, non convince, è troppo innocente per essere una testimone, a Luke, invece, incuriosisce.
Aggiungendo il fatto che tra Dana e Michael sta succedendo qualcosa e non so se resteranno in piedi, la morte di qualcuno è difficile da superare. Ed anche il tradimento, poi, Michael è paranoico,
Ashton non riesce a capire, cosa c’entra lui in tutto questo gioco malsano?
Di certo, vivi o morti, tutti loro sanno che il lieto fine non esiste.
Non c’è più tempo.
Il tempo sta per scadere.
Il momento arriva.
***
Michael sapeva con certezza che Calum era ancora vivo, una mocciosa come Misha Kallen, pazza o meno, non avrebbe mai potuto farlo fuori, ma allora dov’era Calum Hood? Perché non tornava da Michael? In che guaio si era cacciato?
Dana guardò bene il corpo, completamente carbonizzato, evidentemente chi voleva eliminarlo doveva bruciare qualcosa assieme a lui e rendere alla polizia l’identificazione ardua.
M.C||Mini-long||Sequel
Genere: Comico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 


Il giorno seguente, Calum aveva chiarito le menti di tutti con il perché Allison lo cercasse.
Aveva spiegato che Misha per vendicarsi di Michael, aveva contattato Allison ma evidentemente aveva scoperto di Michael dopo, visto che fino a quel punto aveva dato la caccia solo a lui.
Michael si era sentito terribilmente in colpa per il suo amico, era stato lui a fare arrabbiare Misha, l’aveva pure uccisa per proteggere Calum, ma non era servito a niente, adesso capiva, capiva perché Calum non era tornato da lui a chiedere aiuto, perché aveva già causato troppi mali.
Più avanzavano con le ipotesi, più realizzavano che questa storia non aveva soluzioni, non c’era un modo per uccidere Allison, non ci può uccidere ciò che non si conosce.
Michael ci aveva pensato a lungo e quella gli sembrava l’unica opzione plausibile.
«Calum ha detto che manterrebbe la sua vera identità solo se acquistasse abbastanza potere» annunciò Michael catturando l’attenzione di tutti i presenti.
Erano tutti distrutti in quel tavolo, cercavano un modo per risolvere il problema che ha creato lui, lui che questa scelta la vede solo un motivo di riscatto dall’omicidio che ha commesso. E’ solo una giusta punizione.
 
«Quindi prenderà il mio di potere, così potreste ucciderla subito» concluse, serio.
Gli altri scoppiarono a ridere e Calum prese parola «Ti ucciderà, ecco cosa vuol dire assorbire il tuo potere, genio»
Michael tacque ed in quel silenzio tutti capirono l’intenzione del ragazzo.
«Ti credi un eroe Michael? Questo non è un gioco, smettila di giocare» ringhiò Calum.
«Ho attirato io qui Allison, ho ucciso Misha, era solo una ragazza cazzo, sono un mostro» rispose alterandosi «Ho rovinato tutti voi, non lo capite che non c’è altra soluzione? Questa è l’unica via di fuga»
Dana si alzò «Tu non morirai, nessuno morirà, tu non mi abbandonerai»
Michael sapeva che quella conversazione stava per degenerare nel personale, da una parte gli faceva piacere che ci fosse ancora qualcuno che lo volesse vivo, qualcuno che ci tenesse davvero, che lo amasse, perché lui aveva bisogno di amore, Diana era il suo sinonimo di amore.
«Ma se nemmeno vuoi farmi crescere il nostro bambino» sussurrò distaccato.
Calum si allarmò «Bambino? Cazzo Michael!»
Ashton gli mise una mano nella spalla, come a fargli capire che comprendeva la sua situazione.
«Hai sentito bene, Cal. Il tuo amico qui presente oltre and essersi divertito con me per un anno, alla fine mi ha lasciata incinta! Oh e poi è scappato» ringhiò Dana, piena di rancore.
A Luke venne la nausea solo al pensiero di sua sorella e Michael, nello stesso letto, un cazzo di anno, rabbrividì.
«Quindi tu sei incinta?» domandò Calum atono.
«Incintissima» rispose.
«Questo è un altro motivo per cui tu starai fuori da tutta questa storia» decretò Michael.
Dana sapeva che molto probabilmente restare con lui era un suicidio per lei, per Luke, per Ash, per il suo bambino, ma lei combatteva, sempre. Perché avrebbe preferito morire all’istante più che non combattere per Michael, combatteva non solo perché lo amava e perché era il padre del suo bambino, ma perché le era sempre stato insegnato che morire in silenzio, senza combattere, senza opporsi, senza ribellarsi, non era una morte degna.
Chi urla- si dice- muore una volta sola, chi tace, invece, muore ogni singolo giorno.
E lei questa frase l’aveva presa come un inno nazionale personale.
«Tu non farai proprio niente, anche perché voglio io il primato di romperti le ossa, quindi sta zitto e trova una seconda soluzione» sbottò Luke.
Dana sorrise al fratello che nonostante il suo odio per Michael, non riusciva che pensare sempre lucidamente.
Michael annuì, ancora del tutto convinto che quella era la giusta soluzione. Non esistevano i piani B, c’erano solo piani A, quelli infallibili e quelli che non funzionavano.
Dana continuò a guardarlo in modo insistente, perché l’amore doveva essere così difficile?
Non solo si era innamorata, ma si era innamorata di una creatura soprannaturale, che le aveva portato problemi su problemi, l’aveva messa incinta ed adesso la voleva pure abbandonare.
Michael ricambiava il suo sguardo e Dana si sentì un attimo nuda sotto quello sguardo, inutile dire che come la guardava lui, non l’avrebbe guardata nessuno, nemmeno Ashton. Michael era così geloso di lui, sapeva che Ashton poteva essere migliore di lui in tutto, come lavorare, mantenere un bambino, soprattutto essere un bravo padre, non sapeva nemmeno come non finire nei guai lui, figuriamoci stare attento al bambino, però c’era una cosa con cui Ash non avrebbe mai potuto competere, il suo amore verso Dana. L’avrebbe amata sì, ma non come lui, non come sapeva fare lui e Dana questo glielo riconosceva.
«Potremmo usare una di quelle celle che si usano per 41 bis» propose Dana, distogliendo lo sguardo da Michael, perché più lo guardava, più lo amava e questo per ora non poteva farlo.
Calum rise «E come la portiamo in giro?»
«Non possiamo usare le celle dei carceri perché effettivamente non si possono prendere e portare, ma useremo quelle del trasporti» parlò Luke.
Calum li guardò, quei due erano davvero inquietanti, aveva pure le idee in comune.
Successivamente elaborarono il piano più perfettamente possibile, ma tutti sapevano che quel piano aveva buchi nell’acqua.
Calum aveva già trasportato Ashton a Sydney in modo che potesse procurarsi un furgone da portare dove avevano trovato il cadavere bruciato, che si era scoperto essere un collega di Allison che Calum aveva ucciso e poi bruciato.
Adesso restavano solo Luke e Dana da prendere, entrambi da Calum, erano stati chiari, nessuno voleva interagire con lui, soprattutto Luke che già odiava stare in collo come una femminuccia ad un ragazzo.
Calum arrivò e prese Luke, senza da dietro senza dargli il tempo di sclerare sulla posizione in cui doveva mettersi, Dana rise di gusto, realizzando dopo che Michael era proprio accanto a lei.
«La smetti di arrivare così? Dal nulla?» sbuffò.
«Calum non verrà a prenderti»
Dana annuì «Quindi vengo con te?»
«No, tu non vieni proprio» sbottò.
Ma perché era arrabbiato?
«Ma qual è il tuo problema? Certo che vengo!» esclamò irritata, stava perdendo la pazienza.
«E’ pericoloso per te e per il bambino» sussurrò.
Dana rise «Lascia che ti rinfreschi la memoria» si avvicinò pericolosamente a lui «Dopo aver scoperto per sbaglio che ero incinta e che molto probabilmente il tuo migliore amico era morto, mi hai praticamente urlato che non volevi avere più niente a che fare con me, mi hai odiata e mi sono odiata anche io» prese un respiro «Eri arrabbiato con me ed io lo capisco, davvero, ma non sei tornato da me nemmeno per cercarmi, per parlami, perché per te non ero solo che una puttana bugiarda»
Michael provò a fermarla ma Dana scosse la testa più volte «Sono quasi convinta che hai pensato che il bimbo fosse di Ashton» prese un altro respiro, questo ancora più grande «Non ci sei stato mai stato, quando stavo cadendo, quando avevo le crisi di pianto, le voglie, tu non c’eri. Eh no, Michael, non ti posso perdonare. Io invecchierò, tuo figlio anche, non coinvolgerò lui in tutta questa merda, sapevamo che dovevamo dirci addio, non pensavo così bruscamente, ma dobbiamo, per il tuo bene e per il mio»
Stavolta fu Michael a scuotere la testa «Non mi porterai via mio figlio»
«Adesso è tuo figlio? Anche quando sei volato giù dalla finestra era tuo figlio, è sempre stato nostro questo bambino, ma tu eri troppo impegnato a pensare a te stesso, sei un egoista! Pensi che quella sera tu sia stato l’unico ad essere ferito? E cos’era quella cosa oggi? Vuoi sacrificarti? Non pensi che qualcuno qui ci starebbe male?» urlò lei, piangendo.
«Mi hai chiaramente detto non mi vuoi nella tua vita»
Michael era velenoso, proprio come un serpente.
«Non ti voglio nella mia vita, ma ti voglio vivo, cazzo»
Dana si asciugò le lacrime, lo amava così tanto che lo avrebbe perdonato su due piedi, ma doveva trovare una scusa plausibile per allontanarlo da lei, per odiarlo, così da non sentire la sua mancanza, perché lei sapeva che questo era l’unico modo di dirgli addio senza star male, non perdonargli la sua assenza nel momento del bisogno, Dana sapeva che le cose vanno tagliate sul nascere, lo faceva anche per lui, non voleva dargli il dispiacere di dover abbondare suo figlio.
Eternità era il problema, Michael l’aveva capito, lo stava proteggendo.
«Pensavo fossi diversa Dana, da quelle che troncano una cosa sul nascere solo perché hanno paura del futuro, tu hai paura del nostro futuro»
Dana rise «Lo credevo anche io, ma noi non abbiamo futuro, so già come finisce la nostra storia: Tu resti così, mentre noi giorno dopo giorno, ci spegniamo»
 Michael alla fine l’aveva portata a Sydney nei capannoni, l’aveva stretta a sé, forse per l’ultima volta.
Era già tutto pronto per la resa dei conti, adesso le opzioni era due: O si vinceva o si perdeva.
«Non riuscirebbe a scappare nemmeno se si trasformasse in una lucertola o se si trasforma in una bomba, questa cosa non scoppia» spiegò Ashton.
«Come la mettiamo dentro? Le mettiamo il formaggio e boom in trappola?» chiese Luke.
«Luke ti sembra il momento di fare ironia?» lo rimproverò Ashton.
«Perché c’è mai il momento? Siamo sempre impegnati a trovare assassini, ladri, pedofili, ah e nel tempo libero scappiamo da una psicopatica bionda che vuole uccidere uno stronzo paranormale ed il suo amico cinese»
Dana si trattenne dal ridere, solo perché le sembrava male per Calum, non era un cinese, poverino.
 «Lo stronzo paranormale ti sta per fare il culo a fantasie» ringhiò Michael «E tanto per essere chiaro, vuole uccidere anche te, idiota»
Dana mise una mano sulla spalla del fratello, supplicandogli con gli occhi di non fare scemenze, perché sapeva che Luke odiava essere chiamato idiota.
Luke era uno che gli insulti li incassava, in silenzio, perché non si sarebbe mai abbassato ai livelli degli insultatori ma proprio quella parolina idiota, non poteva- non riusciva- a tollerarla.
Quando faceva il militare, il primo anno, il capitano l’aveva preso di mira e lo maltrattava, lui per il capitano era l’idiota, non importava quanto veloce fosse o forte o bravo, lui non era mai abbastanza, lui era l’idiota dalle poche possibilità di sopravvivere lì dentro.
Lanciò l’ultimo sguardo di fuoco a Michael prima di prendere parola
«Possiamo tornare a come farla entrare nel furgone blindato?»
Ashton annuì «Io e te cercheremo di proteggere Dana con le pistole, anche se sono convinto che sia più brava lei a sparare, ma comunque le staremo vicini, nascosti. Calum sarà nascosto, uscirà solo quando Michael l’avrà distratta abbastanza»
A Dana quel piano non piacque, Michael aveva troppo terreno spianato per compiere l’inevitabile ed era lui che rischiava grosso.
«Se questo piano fallisce?» chiese Luke.
«Corri, Luke» ripose Michael «Corri più forte che puoi»
Tutto ciò che adesso avevano da fare era aspettare.
 
 


Sono viva!
Mi sono solo goduta le ferie ahahh
In queste due settimane sono successe così tante cose e… SOUNDS GOOD FEELS GOOD, oh mio dio! Amo fly away così tanto, forse più di SKH.
Questo è il penultimo dei capitoli, poi l’ultimo e l’epilogo. Dopo di che pubblicherò un’altra mini long, chi si chiamerà famiglia Irwin, sempre soprannaturale, parlerà di streghe e demoni più che altro.
Michael aveva in mente di sacrificarsi, perché come sapete non possono uccidere qualcosa che non è, Allison non è nessuna delle forme che hanno visto, ma se Michael si sacrificasse, la potrebbero uccidere subito, come un normale umano.
Ma Michael non lo farà.
Forse.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: ladymia