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Autore: Coleottero    23/08/2015    1 recensioni
E forse il fuoco non è solo sinonimo di morte
Forse il fuoco può portare nuova vita
Dalle ceneri la Fenice può risorgere
Ma c'è un problema:
è solo una bambina
~Dan R. Jumper~
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Aspettate, aspettate, aspettate- esclamò frettolosamente Jenny attirando su di sè gli sguardi infastiditi dei compagni di squadra -Quindi voi mi state dicendo che dobbiamo semplicemente fare irruzione nella fortezza di questo Grifon, che tra parentesi è uno spietato assassino, e che dobbiamo trovare le prigioni che potrebbero essere ovunque nel palazzo, il tutto per salvare il Roof Jumper più anziano e potente che però non è riuscito a combattere un semplice scagnozzo di Grifon?-
I membri del gruppo annuirono quasi all'unisono. Tutti tranne Heban, come al solito lui si limitò a fissarla con i suoi penetranti occhi blu. Jenny si battè una mano sul ginocchio, era solita gesticolare quando era agitata -Non vi sembra un po' una missione suicida?-
Evert ed Ann Berg si guardarono un istante, poi lei annuì e lui scosse la testa. Poi fecero viceversa. A quanto parte i gemelli erano alquanto indecisi. Tristan si limitò a guardare Jenny male, forse infastidito dal suo tono di voce, Trond si grattò la nuca (a quel punto Jenny si sorprese che non si fosse infilzato con i suoi stessi aculei) e poi le disse -Ascolta ragazzina, io sono Trond Waage, quindi andrà tutto per il verso giusto-
Jenny sollevò le mani al cielo esasperata -Ma che razza di spiegazione è??-
Organizzarsi? Nessuno lì sembrava conoscere il vero significato del termine.
Nelle poche ore che aveva passato con quelle persone, umanoidi o... quello che erano, si era resa conto che erano tutti completamente fuori di testa. Evert e Ann passavano a periodi in cui si completavano le frasi a vicenda a periodi in cui erano in disaccordo su tutto. Trond si credeva un Dio sceso in terra, a quanto pare da dove veniva lui era molto famoso e stimato. Heban era spaventoso perchè non faceva niente. Per un istante Jenny si era perfino chiesta se respirasse. Tristan non faceva che discutere in disparte con Sarah e non collaborava affatto e quindi Jenny si sentiva l'unica con un po' di buon senso e metodo. Perchè, insomma, cosa poteva fare un gruppeto così piccolo contro questo terribile Grifon del quale lei aveva tanto sentito parlare?
Si sentiva come a capo di un gruppetto di bambini che stava tentando di assaltare un camioncino dei gelati guidato da un killer. 
I membri del gruppo avevano iniziato a discutere tra loro per le solite sciocchezze, quindi Jenny urlò per sovrastare le loro voci -RAGAZZI!- 
calò un silenzio imbarazzante. Il coraggio che l'aveva spinta ad alzare la voce l'aveva abbandonata.
-Q-quindi queste ore di "riunione" sono servite per decidere che dovremo più o meno improvvisare?-
Tristan si avvicinò a lei, abbastanza vicino perchè lei gli riuscisse a vedere le cicatrici delle vecchie ustioni che comparivano appena da sopra il colletto della felpa -Ascolta, è inutile fare piani ora, ci sono troppi imprevisti, troppe variabili. Niente andrebbe come deciso e noi finiremmo nel panico. È questo il destino delle missioni notturne, è scritto nelle Leggi della Scintilla-
-È la seconda volta che li nominate, ma io non ho idea di cosa siano queste Leggi della Scintilla- ribattè Jenny seccata.
-Le Leggi della Scintilla!- intervenne Sarah prendendo parola, a quanto pare era preparata sull'argomento e non voleva perdere l'occasione di diffondere le sue conoscenze -In principio, i tre portatori delle Fenici crearono un libro, il libro del caos, della distruzione. Il suo nome era così potente, cosi denso di magia oscura, che anche solo pronunciarlo poteva portare alla devastazione più assoluta. Il nome era custodito al sicuro nei ricordi delle Fenici che lo usarono per spazzar via solo ciò che ritenevano fosse male. 
Non ci volle molto che esse ne persero il controllo e a quel punto capirono che non c'era equilibrio nè giustizia in quello che avevano fatto, ma non si poteva distruggere il libro della distruzione. Così i portatori crearono un altro libro, il libro dell'ordine, della pace. Il suo nome era così potente, così denso di magia buona, che anche solo pronunciarlo poteva far addormentare persone, animali e piante. Ma quello non era un sonno naturale, nessuno si risvegliava più, anche se era scientificamente vivo. 
Nonostante le buone intenzioni, anche questo libro era troppo pericoloso e presto sfuggì, come il primo, al controllo. 
Anche il suo nome venne costudito nei ricordi delle Fenici.
I due portatori che si offrirono di tentare di imbrigliare nuovamente il potere dei primi libri morirono poco tempo dopo i primi tentativi e le Fenici dovettero cercare dei nuovi portatori, troppo inesperti per trattenere minimamente il potere dell'ordine e del caos. 
Il terzo portatore quindi rimase solo, a cercare di rimediare al danno che lui e le altre Fenici avevano fatto.
Si rese conto che aveva bisogno di un aiuto, così creò i primi Roof Jumper. 
La nostra famiglia segue la Fenice da millenni perchè deve a lei la sua esistenza. Con l'aiuto del primo Roof Jumper, il terzo dei primi portatori rintracciò i libri dell'ordine e della distruzione e li unì insieme con un'unica parola magica, la terza parola impronunciabile che rimase nei ricordi dell'ultima Fenice originale.
Per fondere qualcosa bisogna utilizzare il fuoco, ecco perchè i due libri insieme, l'equilibrio, sono chiamati Leggi della Scintilla-
Jenny ebbe bisogno di un attimo per assimilare il tutto. Decise che avrebbe trattenuto la risata, per rispetto, però disse -Ma andiamo, e voi pensate davvero che due libri, parole su carta, possano essere così pericolosi?-
E poi i ricordi, ricordi non direttamente suoi, le tornarono alla mente come una secchiata d'acqua gelida. 
Un flash di pochi secondi che racchiudeva millenni di storia.
Ma in quei pochi secondi capì, capì che lei era la portatrice della terza Fenice originaria, quella che aveva assistito e contribuito alla creazione dei due temibili libri ma che era stata in grado di unirli per ristabilire l'equilibrio.
E d'un tratto, venendo a conoscenza dell'enorme potere che portava dentro, decise che l'idea di improvvisare non la spaventava più così tanto.
   
 
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