-Ehi, dove
credi di andare?!-
Un energumeno poco rassicurante mi si para davanti, bloccandomi il
passaggio.
Ha delle spalle talmente larghe che lo fanno sembrare un armadio ed
è fin troppo
muscoloso per la sua età. Mi guarda e il suo volto
è contratto in una smorfia
strafottente ed iraconda.
Curioso che il bullo della scuola ce l’abbia proprio con me
da sempre, eppure
io conosco bene il motivo per cui mi ha preso di mira, sebbene sia
estremamente
stupido.
Agita la sua mazza da baseball
(alla cui estremità, per qualche motivo, è
attaccata un’ascia bipenne dal gusto
decisamente rozzo) e non mi stacca gli occhi di dosso.
Ovviamente non mi lascio
intimorire.
Mi sfugge un sospiro infastidito.
-Farai meglio ad attaccar briga
con qualcun altro, Darius… Lo sai, non ho tempo da perdere
con un plebeo zero
positivo.-
Faccio un passo avanti per
provare a superarlo, ma lui non ha preso bene la provocazione.
-CHE CAZZO HAI DETTO, SCHIFOSO
FIGLIO DI PAPÀ?!- Senza preavviso, si scaglia contro di me
brandendo l’ascia –TI
FACCIO SCOMPARIRE QUELL’ESPRESSIONE SPOCCHIOSA DALLA FACCIA
IN UN
MILLISECONDO!-
Il colpo giunge dall’alto e, se
non riesco a schivarlo, probabilmente mi taglierà in due. Ma
non c’è la più
remota possibilità che questo succeda.
In un istante scompongo tutti gli
atomi che costituiscono il mio corpo e persino i vestiti. Li riassemblo
subito,
modificandoli a mio piacere. Tutto quello che mi riguardava fino a poco
prima si
converte in un unico elemento: sangue.
In quella forma liquida e
impalpabile allo stesso tempo, attraverso il corpo di Darius assorbendo
un po’
della sua linfa vitale.
Amo prosciugare le persone delle
loro energie senza che possano opporsi.
Mi fa sentire potente.
Invincibile.
Ma, d’altra parte, questa
sensazione…
Mi
rimaterializzo dietro di lui.
L’ascia ha mancato il bersaglio e
si è conficcata nel pavimento del corridoio
dell’Accademia, ma i miei poteri
sono ancora attivi. Scie nebulose composte da gocce simili a piccoli
rubini si
distaccano dalla pelle del bullo da punti diversi del suo corpo e
confluiscono
in un globo rosso vivo che ribolle sul palmo della mia mano.
Quando sono soddisfatto, interrompo
i miei poteri e ostento una smorfia delusa.
-Che sangue scadente!-
Faccio volatilizzare la sfera
cremisi e mi incammino verso la mia classe. Sembra che sia ancora in
tempo,
posso raggiungerla prima del suono della campanella.
Sento dietro di me il tonfo sordo
tipico dei palloni gonfiati che cadono a terra svenuti dopo essere stati umiliati dalle loro stesse
vittime.
È impressionante quanto poco sangue si debba prelevare dal
corpo di un uomo per
fargli perdere i sensi.
Degli urli impauriti sono le
ultime cose che sento prima di svoltare l’angolo: tanto
rumore per nulla,
Darius non rimarrà incosciente a lungo.
Mi guardo il palmo della mano, lo
stesso che teneva la sfera di sangue.
Odio quel noxiano imbecille.
Ma, soprattutto, odio il modo in cui mi costringe a usare i miei poteri.
Eccoci
qui!
Beh, Vladimir è uno dei miei personaggi di LOL preferiti e,
chi mi conosce, lo
sa bene.
Penso che questa raccolta di flashfic avrà prevalentemente
lui come personaggio
centrale, ma vi avviso adesso: andrò parecchio ooc. Il motivo è che scrivo questa
storia per divertirmi, ma anche perché mi piacerebbe vedere
un personaggio
descritto come uno spietato assassino sin dalla più tenera
età (cosa che mi
affascina tantissimo, non fraintendete), acquisire una sfaccettatura
più
complessa e verosimilmente umana.
Detto
questo spero vi divertiate a leggere!
Cya nerds!