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Autore: Blacksouls_ink    23/08/2015    0 recensioni
Sirius e Regulus sono fratelli. Ma non potrebbero essere più diversi. Da un lato c'è Sirius: il figlio ribelle, sprezzante delle tradizioni e delle credenze della famiglia, non vuole altro che dimenticarli. Dall'altro c'è Regulus, il figlio preferito, che si sente costantemente schiacciato tra il desiderio di compiacere i genitori e il vuoto che ha lasciato il fratello quando se ne è andato. Entrambi però devono fare i conti con l'odio, il disprezzo, la rabbia e il rancore, sentimenti che dovranno fronteggiare da soli, arrivando a scavare nel profondo della loro anima. Loro sono i Black. Dovranno affrontare i loro demoni, accettando il fatto che sono legati irrimediabilmente dal sangue che scorre loro nelle vene. Perchè scopriranno che la loro anima ha sfumature più nere del loro nome.
Genere: Comico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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POV JAMES
James non seppe mai come era andata la conversazione tra Sirius e suo fratello, aveva pensato che era meglio lasciare che l'amico ci pensasse da solo. In realtà James era piuttosto a disagio, Sirius non parlava spesso della sua famiglia e di conseguenza per i Malandrini era diventato quasi un argomento proibito.
James cercava così di giustificare il fatto di essere tornato al dormitorio dei Grifondoro senza pensare al compagno che stava discutendo con Regulus da qualche parte.
Il senso di colpa e l'impotenza lo colpirono tutto in una volta quando, seduto sul letto, sentì la porta spalancarsi: alzò lo sguardo e vide Sirius entrare a testa bassa senza dire niente.
Il moro lo fissò per un istante, poi James lo vide cercare disperatamente di non far trasparire le emozioni, per poi chiudersi in bagno dopo aver bofonchiato una scusa.
In quel momento James si sentì un verme. Lo sguardo di Sirius era pieno di dolore e irrequietezza e lui non gli era vicino.
Si alzò lentamente, accostò il viso alla porta del bagno e sussurrò:
– Sir?
Nessuna risposta.
– Sirius ascolta, tu lo sai, se vuoi parlare o.. O se hai solo bisogno di uno sfogo... Io ci sono, okay? Sono qui.
Ancora silenzio.
Poi un colpo sulla porta.
James capì.
Si voltò e decise di scendere a cena, anche se era presto e probabilmente non ci sarebbe stato nessuno.
Voleva solo uscire da lì.
Sirius non si fece vedere per tutta la sera e quando James, Peter e Remus arrivarono in camera, Il moro era già nel suo letto profondamente addormentato.
James incrociò lo sguardo dubbioso di Remus e decise di raccontare tutto, sperando davvero che Sirius stesse dormendo.
Remus si passò una mano tra i capelli e si sedette sul suo materasso, poi sospirò:
– Io dico di lasciarlo in pace per stasera. Se avesse voluto parlarci lo avrebbe fatto e in ogni caso, lo sai che non gli piace parlare della sua famiglia.
James annuì, poi disse lentamente di dover andare a letto.
Rimboccato nelle coperte, fissando fuori dalla finestra, James pensò che doveva smettere di preoccuparsi: c'era una partita di Quidditch l'indomani e lui doveva essere in forze e concentrato.


Il sole filtrava dalla porta dello spogliatoio del Grifondoro mentre James lucidava il manico della sua scopa.
Quella mattina Sirius si era alzato con il sorriso sul volto, aveva buttato giù dal letto i compagni ed era sceso a colazione canticchiando una canzone Babbana. I Malandrini avevano concluso che stesse di nuovo bene e nessuno aveva fatto parola sull'argomento, anzi.
Era come se non fosse successo niente, l'atteggiamento di Sirius era quello di sempre, come se avesse deciso di cancellare la giornata precedente.
Per James non era proprio così, infatti in quei giorni aveva conosciuto Bekah. Non avevano molto in comune, ma andavano d'accordo.
Dopo la discussione con Sirius, Bekah si era calmata, lo aveva ringraziato e James le aveva detto di essere disponibile se avesse avuto bisogno di parlare.
Non sapeva cosa c'era in quella ragazza di speciale, ma gli faceva tenerezza.
In ogni caso, quella mattina James non aveva tempo per pensare a questo: era la partita più difficile del campionato, Grifondoro contro Serpeverde, e lui doveva pensare a incoraggiare la sua squadra.
Alzò finalmente gli occhi dal manico di scopa e sorrise alle facce cariche dei suoi giocatori: – Andiamo a vincere ragazzi–
Grida si sprigionarono dallo spogliatoio.
James si alzò e fu affiancato da Mary che lo guardò determinata, la scopa in mano:
– Buona fortuna, Capitano.
James le strizzò un occhio:
– Vedi di acchiappare quel Boccino, Cercatore.
Ed entrarono in campo, seguiti dai compagni, tra le grida della folla.
James inspirò profondamente, beandosi delle esclamazioni di giubilo dei Grifondoro quando fece il suo ingresso.
Quando tutti i giocatori furono al centro del campo, Madama Bump gli chiese di stringere la mano al capitano dei Serpeverde, nonché Cercatore: Regulus Black.
– Buona fortuna, Black.
– Non ne ho bisogno, Potter.
James sorrise:
– Allora siamo in due.
Gli altoparlanti si azionarono con un suono stridulo e una voce esclamò:
– Buongiorno ragazzi, eccoci alla prima partita di Quidditch del campionato!
La folla esplose in applausi e grida. Il telecronista aspettò che tutto si calmasse prima di riprendere:
– Mi dispiace davvero dire che Jordan, telecronista degli anni scorsi, ha finito il settimo anno e ha già preso i Mago, perciò mi è toccato sostituirlo.
Pausa d'effetto.
– È Sirius Black che vi parla, e vi posso garantire che questa sarà una grande partita!
Di nuovo grida, solo che questa volta la maggior parte furono dalle ragazze presenti che non aspettavano altro che il nome di Sirius per esprimere la loro gioia per la scelta del nuovo telecronista.
James sorrise: l'amico era stato contattato dalla McGranitt all'inizio dell'anno e non aveva esitato nell'accettare.
Tornò a concentrarsi su Madama Bump che aveva portato il fischietto alle labbra.
Strinse la presa sulla scopa e si preparò ad alzarsi in volo; tutti i giocatori avevano lo sguardo fisso sulla Pluffa, e così lui.
Quando Madama Bump fischiò, James fu svelto ad alzarsi in volo prima di tutti e afferrare la Pluffa: la partita era iniziata.
Mentre giocava, sentiva la voce di Sirius che non mancava un suo movimento:
– E sono partiti! James- scusate- Potter afferra la Pluffa e si dirige velocemente verso la porta, evitando brillantemente i due Bolidi che gli vengono scagliati addosso da quei due bruti si Serpeverde.
James non aveva il tempo di controllare, troppo preso dall'evitare i Cacciatori avversari, per controllare la faccia della McGranitt a quelle parole. Ma era sicuro non fosse contenta.
– In ogni caso, Potter continua la sua corsa, zigzagando tra i giocatori avversar- aspettate!
James si stava chiedendo cosa poteva essere successo, quando sentì la scopa ribaltarsi all'indietro, il che gli fece fare una mezza capriola. Sentì lo stomaco in gola e si strinse saldamente al manico di scopa.
Nel frattempo Sirius strillava:
– Lestrange è andato in picchiata sulla coda della sua scopa! Poteva ammazzarlo! Non che mi dispiaccia, si intende...magari batte la testa e diventa intelligente!
James, che si era a stento rimesso dritto sul manico, urlò:
– Grazie, Sir, tu si che sei un amico!
Sirius lo sentì, evidentemente, perché rispose:
– Di niente, Prongs. Anzi magari ti togli finalmente la Evans dalla testa!– ci fu un coro di fischi e un urlo da parte di Lily, venuta per vedere Mary:
– BLACK!
– Evans, lo sai che è la verità! In ogni caso, Grifondoro guadagna una punizione! Alla faccia vostra, bastardi!
– BLACK!
– Si calmi, Minerva! So bene che lo pensa anche lei!
La McGranitt non rispose e James, che si preparava a battere la punizione, pensò che Sirius la avesse colta sul fallo.
– Potter si appresta a battere la punizione. Se non segni adesso Prongs, farò in modo che tu non possa camminare per una settimana!
Dalla curva di Grifondoro si alzò un coro di risate: la telecronaca stava avendo successo!
James non ebbe difficoltà a mettere a segno il punto, il portiere si era buttato un metro troppo in basso.
– Grifondoro segna! Ringrazia il tuo culo fortunato, Potter!
– BLACK! Ti avverto se ti sento dire...
– Sì, sì, scusi professoressa, non facciamone una tragedia, eh? Comunque, 10 punti a Grifondoro! La colla esplose in un ruggito gioioso, seguita dai lamenti e i gemiti generali dei Serpeverde.
– Il gioco è già ricominciato: palla ai Serpeverde, Malfoy si fa strada tra i cacciatori di Grifondoro e- un bolide gli passa a un soffio dalla faccia, facendogli perdere l'equilibrio! Così impari a portarti a letto mia cugina!
James, che nel frattempo aveva recuperato la Pluffa caduta a Lucius, notò che la McGranitt non disse niente: magari ci aveva rinunciato. O più probabilmente stava scegliendo la maledizione giusta da scagliare contro Sirius.
– Potter afferra la palla e riparte in quarta diretto verso gli anelli avversari e- NO!
James d'un tratto si vide accerchiato: due giocatori di Serpeverde- Nott e Lestrange - lo affiancarono, cercando di costringerlo a cambiare direzione.
– Allora mettiamo in chiaro una cosa: è dall'anno scorso che Serpeverde usa questa mossa, avete rotto!
Un mormorio di approvazione serpeggiò tra il pubblico.
James cercò di divincolarsi, ma senza risultati: Nott lo spingeva verso destra, Lestrange sinistra. Sorrise. A mali estremi, estremi rimedi. Si aggrappò saldamente al manico e frenò brutalmente: i due Cacciatori di Serpeverde si schiantarono uno contro l'altro, lasciando James libero di volare fino agli anelli e segnare.
Sirius ruggì di gioia, insieme a tutti i Grifondoro:
– E Grifondoro segna! 20 a 0 Grifondoro! Alla faccia vostra luridi..-
– BLACK!
Evidentemente la professoressa McGranitt non era più riuscita a trattenersi.
– Oh santo Godric, ragazzi, se gli sguardi potessero uccidere, io sarei bello che andato! Ti amo anch'io Minerva!
Prima che la professoressa potesse ribattere, Sirius si affrettò a riprendere:
– In ogni caso, Gridondoro è in vantaggio 20 a 0, e del Boccino ancora nessuna traccia. Da qui posso vedere la faccia di McDonald: sembra annoiata. E adesso mi sta guardando male. Mi sta urlando qualcosa ma non capisco... Whoa piano con le parole, McDonald! Minerva qui, mi sembra già abbastanza provata!
James cercò di ignorare la telecronaca di Sirius per concentrarsi solo sulla partita, ma era difficile. Sirius si beava delle risate del pubblico che, a dire il vero, non aveva tutti i torti. Sirius costituiva un degno successore di Jordan.
– Palla a Serpeverde, Nott vola spedito verso la porta, evitando il Bolide di Paciok. Attenzione ragazzi, è sempre più vicino, tra lui e gli anelli c'è solo il Portiere! Eddai, muovetevi, cazzo! Sta per segnare!
– Signor Black è il mio ultimo avvertimento!
– Non ci credo, sta per tirare, indisturbato! Dove sono tutti?!
James stava cercando di raggiungere Nott, ma gli altri due Cacciatori erano impegnati a schivare i Bolidi scagliati dai Battitori di Serpeverde.
– Nott carica il braccio e lancia.. NO! Serpeverde ha segnato! Ragazzi ma questa è sfiga! Potter era sul punto di raggiungere Nott, ma quel coglio- ehm, scusi professoressa- quel cretino di... Neanche? E va bene, quel giocatore molto scorretto di Mafoy è appena andato a sbattere contro Potter di proposito!
James in effetti era stato spinto brutalmente da Malfoy, che gli aveva impedito di raggiungere e fermare Nott.
Si girò verso Madama Bump per vederla segnalare il fallo ma lei era girata verso un Serpeverde del quinto anno che stava urlando spropositamente per festeggiare la vittoria.
– PROFESSORESSA! Potrebbe smetterla di prestare attenzione a quella Serpe, e dare il fallo a Grifondoro?!
Lei si girò verso gli spalti dove Sirius reggeva il microfono e alzò le spalle, scuotendo la testa: lei non aveva visto, perciò non poteva assegnare il fallo.
– Mi prendete in giro?!
James si lasciò sfuggire un gemito: i giocatori di Serpeverde erano esaltati ed erano subito ripartiti all'attacco.
Nonostante i suoi tentativi di impedirlo, i Cacciatori avversari miseria segno altri punti e solo un quarto d'ora dopo il tabellone segnava 50-20 per Serpeverde.
Sirius era disperato:
– EDDAI GRIFONDORO! Siete capaci di fare qualcosa?! Non state lì a guardare, fermateli! Forza! Potter, potresti svegliare la tua squadra? Ora ho capito! Gli avete messo del sonnifero nel succo di zucca, brutte serpi che non siete altro! MCDONALD VEDI DI TROVARE IL BOCCINO E IN FRETTA!
Mary in effetti aveva la faccia tesa e concentrata, gli occhi socchiusi alla ricerca di quel guizzo dorato. James nel frattempo volava da una parte all'altra del campo, cercando di intercettare i giocatori avversari. Per un altro quarto d'ora il risultato rimase uguale.
Poi James vide qualcosa con la coda dell'occhio e si girò di scatto: Regulus era scattato in direzione di qualcosa, la mano tesa.
Non riuscì a trattenersi e urlò:
– MARY!
Mary si precipitò all'inseguimento, ma Regulus era decisamente più vicino.
– Il boccino è stato avvistato! Black si precipita all'inseguimento, fermati! Mary, recuperalo!
Mary si avvicinava sempre di più, ma Regulus faceva lo stesso con il boccino.
Erano entrambi intenti in una picchiata da brividi e James temette che non ce l'avrebbero fatta a fermarsi prima di schiantarsi.
– Forza Mary, forza Mary, dai che ce la fai! Riprendilo!
Nel campo calò il silenzio quando Mary raggiunse finalmente Regulus, a pochi metri dal suolo. Entrambi i Cercatori avevano la mano tesa, sforzandosi di allungarsi al massimo per raggiungere il boccino che non accennava a cambiare direzione.
Erano ad ormai un passo dallo schiantarsi quando Regulus raddrizzò la scopa per evitare di cadere, ma Mary non lo fece.
James spalancò gli occhi, nel panico.
Sirius strillò dall'altoparlante:
– Santo Godric, la McDonald è impazzita! Ma.. Aspettate! È caduta dalla scopa! È a terra! Qualcuno la aiuti!
James era già al fianco di Mary, pronto a portarla in infermeria, ma lei era seduta tranquillamente per terra.
Gli sorrise. Allungò un pugno chiuso. Aprì la mano e gli mostrò..
– IL BOCCINO! Ha preso il Boccino, ragazzi! GRIFONDORO VINCE! Merlino, Mary ci hai fatto prendere un colpo!
Mary fece l'occhiolino in direzione della curva di Grifondoro, poi, con l'aiuto di James si rialzò, tra le urla della curva di Grifondoro.
Tutti i loro compagni di squadra saltarono addosso a Mary e James, stringendoli in un gigantesco abbraccio di gruppo.


POV REGULUS
Non ci poteva credere. Si era fatto sfuggire il boccino per un soffio. Dalla delusione non era neanche riuscito a complimentarsi con la squadra, che, nonostante tutto, era stata brava.
Afferrò la scopa e uscì dallo spogliatoio con la testa bassa, ignorando gli altri che lo salutavano. -Picchiata da brividi, Black-
Regulus voltò la testa di scatto. Alexus Nightlight era appoggiata al muro. Aveva i capelli raccolti in una crocchia disordinata, un pacchetto di caramelle in mano e un sorriso stampato sul volto. Sembrava allegra.
-Non che sia servita a molto- continuò la ragazza -ma sei bravo.-
Lui la guardò stranito. Gli aveva appena fatto i complimenti o cosa? Insomma, gli aveva fatto capire che lo odiava più di una volta.
-Grazie, credo-
-Ti dispiace se vengo con te al castello? Sono disposta a dividere le caramelle-
Dicendo questo gli porse il pacchetto, sorridendo. Di nuovo. Probabilmente lo voleva avvelenare. -No, non mi dispiace e no, non mangio caramelle, grazie-
Lei scrollò le spalle e ritirò la mano.
-Non sai cosa ti perdi. Sono molto più buone queste che quelle "magiche", sai?-
Regulus la squadrò, mentre lei continuava a parlare dei pregi delle caramelle babbane. Non capiva perchè si comportava in modo così gentile con lui. Appena l'aveva vista si era aspettato uno schiaffo o qualcosa del genere.
-Ehi Black, ma mi stai ascoltando?-
Gli stava sventolando una mano davanti alla faccia. Lui si allontanò di un passo, infastidito.
-Per caso soffri di personalità multipla, Nightlight?-
La ragazza incrociò le braccia sotto il seno, facendo attenzione a non far cadere le caramelle.
-Io non...lasciamo stare. Ieri pomeriggio Bekah è arrivata in dormitorio in lacrime. Mi ci è voluta più o meno un'ora per farla calmare e spiegare cos'era successo. Non tocca cibo da ieri a pranzo-
-La cosa che mi chiedo è come mai non hai ancora fatto scenate o cose simili-
La ragazza lo guardò impietosita.
-Per sposarsi servono due persone, non lo sapevi?-
Regulus sospirò. Era la prima persona che gli mostrava soledarietà. La cosa peggiore era che non era una sua amica o una sua parente. Era qualcuno che lo odiava.
-Cosa devo fare?-
Alexus fece una smorfia contrariata.
-Ehi, io sono una mezzosangue! Non so come funzionano queste cose!-
Lui la guardò sorpresa. Praticamente si era insultata da sola.
-Lo so. Intendevo cosa posso fare con Bekah-
-Non è difficile! Scusati, chiarisci, portala a fare un giro-
-Non ho intenzione di scusarmi!-
-Ma voi purosangue siete sempre così snob?-
-Noi non siamo snob!-
-Giusto. James Potter è purosangue ed è simpatico. E anche coraggioso. In pratica è il principe azz...-
-Ho afferrato il concetto, grazie-
Alexus scoppiò a ridere.
-Ci si vede, Black. Vado a tirare Bekah fuori dal letto-
Regulus la guardò andarsene, divertito. Quella tipa era completamente pazza.
Fece per andare verso il castello quando l'occhio gli cadde su due figure dall'altra parte del campo. Magari non era il principe azzurro, ma non lasciava le faccende in sospeso. E lui doveva decisamente ringraziare una persona.


POV JAMES
Mezz'ora dopo, i cori e le urla dei tifosi ancora nelle orecchie, James uscì dagli spogliatoi, dove lo aspettava Sirius che gli diede una grande pacca sulla spalla.
– Grande, Prongs, abbiamo vinto!
– Tu devi sentirti orgoglioso, la tua telecronaca è stata un successo!
Sirius gonfiò il petto, senza riuscire a dissimulare l'orgoglio:
– E cosa ti aspettavi da uno carismatico come me?
James scosse la testa, sorridendo, mentre la porta dietro di lui si spalancava. Ne uscì Mary, i capelli ancora bagnati dopo la doccia.
– Ed ecco l'eroina dei Grifondoro, signore e signori! Mary McDonald!
Mary assunse un'aria orgogliosa e gli fece l'occhiolino:
– Sono o non sono la miglior Cercatrice?
– Cavolo, certo che lo sei! Quando hai fatto quella picchiata, Merlino, sei stata spettacolare!
Sirius si zittì subito e James non se ne stupì: l'amico era uno che non esagerava con i complimenti, soprattutto con una ragazza.
Mary parve accorgersi del l'imbarazzo di Sirius, anche perché anche le sue guance erano diventate bordeaux, perciò li salutò dicendo di dover raggiungere Marlene.
James si schiarì la voce:
– Comunque grazie dei complimenti, Sir, significa molto per me!
Sirius lo guardò di traverso, abbozzando un sorriso:
– Ma se non hai fatto altro che svolazzare in giro tutta la partita!
– Avrei voluto vedere te!
– Oh, credimi, se non mi fossi dato alla carriera del telecronista, che mi frutterà anche un sacco di soldi dopo la scuola, sarei un OTTIMO Cacciatore!
– Ah sì? Vogliamo provare?
– Qui e subito?
– Io. Tu. Campo. Ora.
Qualcuno alle loro spalle si schiarì la voce:
– Mi dispiace interrompere la.. Conversazione. Anche se avrei preferito non sentirla.
Sirius divenne improvvisamente serio.
– Cosa ci fai qui?! Lo spogliatoio dei Mangiamorte è da quella parte.
James vide Regulus stringere i denti: a volte Sirius riusciva a essere molto freddo, ma in fondo non lo biasimava. Suo fratello stava per unirsi a Voldemort, un po' di cattiveria era dovuta.
– Non sono venuto per te, Sirius. Sono venuto per Potter.
A quel punto James si incuriosì: cosa poteva volere il fratello di Sirius da lui, così tanto da parlargli faccia a faccia?
Regulus si schiarì la voce, chiaramente a disagio: James notò un'assurda somiglianza con il fratello ma non osò farglielo notare.
– Volevo ringraziarti per.. Per aver salvato la mia fidanzata. Sono in debito con te. Cercherò di farla stare fuori dai guai.
– Ah, e così la rinchiuderai in casa mentre tu vai fuori ad uccidere della gente?
James si aspettava una reazione, che però non arrivò.
Regulus invece strinse i denti e sussurrò:
– Ne abbiamo già parlato, le mie scelte non ti riguardano.
– Le tue scelte influenzano anche le persone che ti stanno intorno. Rebekah non merita quel destino.
– Non ho scelto io di sposarla.
– Sì,invece. Lo hai fatto quando non mi hai seguito fuori da quella porta quest'estate.
– Non siamo tutti dei codardi che scappano dal proprio destino.
– Non siamo tutti dei codardi che non hanno il coraggio di scappare.
James si sentì improvvisamente fuori posto, mentre i due fratelli discutevano, stranamente mantenendo un tono monotono, come se avessero già avuto quella conversazione.
– In ogni caso, ti ho ringraziato, Potter. Ho fatto ciò che dovevo. Non sono obbligato a stare qui a sentire gli insulti di mio fratello.
Detto questo, Regulus si girò e se ne andò.
Silenzio.
Sirius sospirò.
– E quella sfida a Quidditch?
– Ti sto per fare il culo, Potter.



NOTA DELLE AUTRICI:
Ciao! Scusateci per il ritardo, ma eravamo in vacanza e abbiamo fatto fatica a sentirci. In compenso, questo capitolo è più lungo del solito; speriamo di non avervi deluso.
Vi chiediam di lasciarci anche una frase, una piccola recensione per dirci cosa ne pensate. Ogni parere è importante, stiamo ancora imparando, dopotutto.
Speriamo continuerete a seguire la storia e ringraziamo chi ha recensito.
Alla prossima,
Black e Avada
   
 
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