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Autore: xbeforethestorm    24/08/2015    1 recensioni
"Due giorni fa odiavo Nicholas Jerry Jonas,e adesso eccomi,nervosa,felice all'idea di vederlo...Di nuovo! Bizzarra la vita,non trovate?" NILEY.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 36

Nick’s pov

Il pugno aveva attirato l’attenzione di tutti i presenti nel locale.
Che cosa avevo combinato? Iniziai a fissare la mano con la quale avevo tirato a quel coglione. Le nocche cominciarono a farsi viola ma ero ancora furioso ripensando a dove fossero le sue mani fino a pochi secondi fa. Con l’alcool ancora in circolazione e l’adrenalina che scorreva su tutto il mio corpo, mi voltai verso di lui pronto a tirargliene un altro ma una mano mi strinse il gomito, fermandomi. –No Nick, ti prego- mi implorò Miley e il suo tono allarmato mi riportò indietro i sensi. Con lo stronzo ancora a terra e la gente che cominciò ad aggregarsi attorno a noi, riuscii solo a sentire il tocco della mano di Miley mentre mi portava via dallo spettacolo che avevamo messo in scena. Distratti dalla visione del naso rotto di quel testa di cazzo, Miley riuscì a portarmi via dalla folla fino all’uscita laterale del locale mentre io ancora brillo inciampai di qua e di là.
Arrivati all’uscita guardai Miley. Il suo sguardo era indecifrabile. Mi lasciò andare dalla sua presa –Questo non va bene- borbottò mentre iniziò a camminare avanti e indietro. Aprii la bocca ma nessuna parola uscì da essa, ancora sconvolto dal rivedere Miley in carne ed ossa davanti a me. Inoltre non potei non notare quanto corto il suo vestito fosse, e la cosa mi mandò un po’ su di giri.–Ma cosa ti è passato per il cervello?- urlò, mentre mi fissava con sguardo fulmineo –Adesso parleranno tutti di questa storia, finirà dappertutto … - disse, allarmata. Sgranai gli occhi –Per prima cosa che te ne pare di un grazie? Dalla tua faccia non mi sembravi contenta nell’avere le mani di quello dappertutto- risposi, irritato. Credeva davvero che non l’avrei aiutata vedendola in quello stato? Inoltre vederla con quel tizio mi aveva reso estremamente geloso, e desideravo solo togliere quel ghigno sul viso di quel ragazzo –Quello è un poco di buono e cosa ti è venuto in mente quando hai deciso di uscire con quel coglione?- enfatizzai l’ultima parola con un tono di disgusto.
-Prima di tutto si chiama Jack e nemmeno lo conosci- mi informò, incrociando le braccia. Preferisco chiamarlo coglione. –Secondo è un mio amico della Julliard, nulla di più– proseguì,rimanendo sulla difensiva. Sbuffai –Si certo, per lui non credo fossi solo un’amica-. Mi fulminò con lo sguardo -E poi esco con chi mi pare e piace- battibeccò, ignorando il mio sarcasmo –E poi anche tu ti stavi divertendo con quella specie di spogliarellista, quindi non venire a rimproverare me per la scelta delle mie compagnie- disse, per poi sgranare gli occhi. –Dimentica quello che ho detto- borbottò. Mi aveva già visto? –Tu sapevi già che io fossi lì?- alzai un sopracciglio –E mi hai visto ballare con Jennifer…- dissi, quasi in tono di riflessione, per poi spalancare gli occhi – è per questo che stavi ballando con lui? Volevi rendermi geloso- dissi ghignando, guardandola con occhi speranzosi. Lei sbuffò, girando gli occhi.

La solita cocciuta.

Miley’s pov

Così era divertito dal sapere che io fossi gelosa di lui? Avrei voluto cancellargli quel ghigno con un cazzotto in faccia, ma penso che per stasera di pugni ce ne siano stati abbastanza. D’un tratto, vedendomi indignata lo sguardo di Nick si trasformò in quello che avevo imparato ad amare e il suo tono si addolcì. –Eri veramente gelosa di quella ragazza?- domandò, stavolta serio. Abbassai lo sguardo e scossi leggermente le spalle. –Oh Miley- sussurrò –Tu mi conosci bene, più di chiunque altro- cominciò –e dovresti sapere benissimo che quello che avevamo io e te…- disse per poi correggersi –quello che abbiamo ancora io e te, non è qualcosa che potrebbe essere cancellato così all’improvviso-. Lo guardai negli occhi, e intravidi lo stesso dolore di quando lo vidi cantare Sorry sul palco. Sentii il mio cuore uscire dal petto. In quel momento spuntò Emily dall’uscita –Qui è tutto apposto?- chiese, occhiando prima me e poi Nick, che sembrava infastidito dall’interruzione. –Oh mi dispiace se stavo interrompendo qualcosa- disse –Volevo solo avvisarvi di non rimanere qui troppo a lungo, Jack è furioso e vi stanno cercando– mi avvertì. Io annuii e lei tornò dentro.
Dopo qualche minuti di silenzio mi voltai di nuovo verso Nick, che riprese il discorso -Lo sai che per me non c’è nessun’altra. Ho provato a dimenticarti ma non vedevo altro che te…- la frase fu lasciata a mezz’aria poiché per via dell’alcool inciampò  mentre barcollante cercava di venire verso di me. Era completamente andato. Lo raccolsi prima che cadesse completamente a terra; misi un bracco attorno a lui e con l’altra mano gli afferrai il bicipite, aiutandolo ad alzarlo. –Forza ti porto nel tuo hotel- dissi, con tono forzato a causa del suo peso. –Non possiamo rimanere qui- mi feci strada fino al marciapiede, chiamando il primo taxi che passò davanti. Lui farfugliò qualcosa ma non riuscii a capire nulla, se non il mio nome. Imprecai sotto voce mentre con un tonfo lo posizionai sul sedile posteriore come un sacco di patate. Dopo qualche minuto riuscii a decifrare il nome del suo hotel, riferendolo all’autista in modo che potessimo partire. Dallo sguardo stranito dell’autista potei benissimo intendere che sapeva chi lui fosse, e io chiusi gli occhi cercando di non pensare alle notizie di domani. Era il primo giorno di Università e già avevo dato a tutti qualcosa di cui parlare. Nick mormorò il mio nome, per poi chiudere gli occhi e accasciarsi sulla mia spalla. Non potendo resistere approfittai del suo stato di incoscienza per spostare alcuni riccioli dalla sua fronte, prendendo più tempo del dovuto. Un piccolo sorrisetto spuntò dalle sue labbra, e io subito tolsi la mia mano dal suo viso. Lui aprì gli occhi, osservandomi per qualche minuto –Voglio assicurarmi- cominciò, sbiascicando alcune lettere –che tu sappia che ubriaco o no, avrei comunque dato un pugno a quel tizio- si rifiurò di chiamarlo per nome –E so che potrei sembrare stronzo considerando che non stiamo più insieme ma lo rifarei ancora se necessario- disse. Richiuse gli occhi, non dandomi il tempo di rispondere e non aspettandosi nemmeno una risposta da parte mia.
Arrivati all’hotel, ignorai lo sguardo sconvolto della receptionist una volta che vide me e Nick varcare le porte, e ringraziai mentalmente il cielo che fosse già notte inoltrata e non ci fosse altra gente in giro per la hall. Con il peso di Nick addosso, aprii la porta della stanza –Okay okay ce la faccio- mormorò,aiutandosi con lo stipite della porta. –Dovresti farti una bella doccia fredda- consigliai, mentre sfinita mi sedetti sulla sponda del letto.  Ancora un po’ barcollante si avviò verso il bagno. –Ti troverò sempre qui?- chiese speranzoso, voltandosi verso di me –Sarò veloce- mi assicurò. Dopo qualche momento di esitazione, annuii. Afferrò la maniglia della porta del bagno –Grazie- disse senza voltarsi, per poi entrare e lasciarmi sola nella stanza. Mi domandai se il ringraziamento fosse dovuto al fatto che lo avevo scarrozzato fin qui o avessi accettato di restare.
Sentii l’acqua della doccia scorrere, e arrossii per i pensieri indecenti che mi passarono nella mente in quel momento. Ciò mi portò alla memoria la nostra prima volta insieme, che avvenne in un hotel molto simile a questo e sospirai al ricordo. Fu una notte (e una mattinata) splendida, piena di amore, dolci confessioni e promesse. Per me era stata la prima volta e mai mi pentii di quella serata. Era stata assolutamente perfetta. Lui era stato assolutamente perfetto… scossi la testa, vergognandomi di dove la mia mente stesse vagando dopo ciò che era successo. Dopo dieci minuti uscì dal bagno e per fortuna ebbe la decenza di indossare dei jeans. Inconsciamente, indugiai lo sguardo sul suo torso per poi guardare altrove, sentendo il mio viso infiammarsi. –Non mi stancherò mai di vederti arrossire- ghignò. Notai il suo muscolo flesso mentre, portandosi un asciugamano alla testa, cominciò a strofinarsi i capelli. Cercò di sciogliere la tensione, ma l’imbarazzo tra noi era evidente, e mi schiarii la gola. –Perché volevi che rimanessi?- domandai, incuriosita. Buttò l’asciugamano, e si camminò verso di me –Io credo che dovremmo parlare- disse, cercando il mio sguardo. Nervosa, giocherellai con le dita. –Di cosa?-. La sua mascella si irrigidì –Per esempio del motivo per cui in questi due mesi sei sparita. Lo so che tra noi era finita, ma non rispondere mai alle mie telefonate…- scosse la testa, e guardò altrove –Non puoi sparire così all’improvviso Miley- sbuffò –Non puoi aver dimenticato già tutto- disse indignato e addolorato. –Nick devi capire che per me chiudere la nostra storia è stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto- sentii le lacrime cominciare a formarsi. Nick chiuse i suoi occhi, come se parlare di quella sera gli procurasse troppo dolore. –Non ero pronta a risentire la tua voce, perché solo risentendola sarei crollata e non lo so…- tralasciai la frase a metà. Solo il fatto di trovarmi sola con lui rendeva difficile mettere per parola i miei pensieri. –Volevo assicurarmi che stessi bene. In questi due mesi non facevo che domandarmi come stavi, se eri felice…solo il pensiero che tu avessi voltato pagina mi tormentava e dava incubi- la sua voce si spezzò. –Non ho dimenticato nulla. Come potrei farlo…- mormorai. Mi alzai dal letto e mi avvicinai a lui; esitante misi una mano sul suo viso, accarezzandogli la guancia. –Non ti ho lasciato perché non ti amavo più, questo lo sai vero?- chiesi per esserne certa. Lui sembrò rilassarsi al mio tocco e studiò il mio sguardo, come per assicurarsi che stessi dicendo la verità. –Lo so- sussurrò –Ma in due mesi i sentimenti possono cambiare…- cominciò ma io lo fermai, scuotendo la testa –Cosa provo per te è troppo vasto per essere cancellato così all’improvviso- dissi. –Forse non sarei mai dovuto entrare a far parte del tuo mondo, così la tua vita sarebbe stata più semplice- distolse lo sguardo e con la mano ancora sulla sua guancia, lo forzai  a guardarmi –Forse sarebbe stato più semplice- dissi cercando di trattenere le lacrime –Ma non cambierei comunque nulla- sussurrai. –Resta con me questa notte- disse all’improvviso. Le nostre labbra si trovavano a pochi centimetri di distanza. –No Nick non posso…- tolsi la mano dal suo viso e mi allontanai leggermente. –Miley è troppo tardi, è pericoloso per te tornare al college da sola- insisté, facendomi anche notare il modo in cui ero vestita, o meglio svestita –Dormirò il più distante da te, anche per terra se me lo chiederai ma per favore resta- mi implorò. Guardai l’ora. Erano quasi le due di notte e in effetti era molto tardi. Inoltre non ero ancora molto pratica di New York. Indugiando un po’ alla fine accettai –Va bene-.

Mi diede una sua t-shirt che a me abbracciava le cosce, e andai in bagno a cambiarmi. Annusai la sua maglia, pervasa dal suo profumo capace di donarmi un senso di pace e tranquillità … e stavolta anche di malinconia. Lui pensava che mi fossi dimenticata di lui e questo mi feriva. I mesi passati con lui sono stati i più belli della mia vita, e l’odore dalla sua maglia mi riportò indietro a quando mi sentivo sicura e protetta stretta fra le sue braccia. Ogni volta che ero con lui qualsiasi problema e pericolo svaniva. But when you go to far silver clouds will start hanging around. Le parole del testo di Full Circle cominciavano a ronzarmi in testa. Non c’era altra canzone che descrivesse meglio la nostra situazione. Un sospiro malinconico uscì dalle mie labbra. Mi era mancato tantissimo e lo so che quello che avevamo era speciale, ma purtroppo la nostra relazione era troppo complicata. Ma perché dovevamo essere così diversi?

Uscii dal bagno, e venni accolta dalla schiena nuda di Nick, che nel frattempo aveva sostituito ai suoi jeans un paio di pantaloni della tuta. Presi del tempo ad ammirare le sue spalle larghe e ferme fino ad arrivare alle fossette di venere dove intravidi la linea dei suoi boxer. Sentii le mie guancie arrossarsi. Sentendo la mia presenza si girò, e i suoi occhi si soffermarono sul mio corpo, indugiando sulle mie gambe nude. La tensione tra noi due era evidente, e con il suo sguardo fisso su di me cominciai a sentire improvvisamente più caldo dentro la stanza. Vidi la sua mascella lavorare e il suo pomo d’Adamo andare su e giù mentre deglutiva. Entrambi cercavamo di mantenere l’autocontrollo. –Credo di doverti un grazie- dissi, rompendo il silenzio –Sono stata io a spingere Jack a ballare con me ma poi la situazione mi è scivolata tra le mani … e mi dispiace che ora tu sia finito in mezzo a questa storia- abbassai lo sguardo. Sentii Nick avvicinarsi di più a me e poggiando le dita sul mio mento mi spinse a guardarlo negli occhi. –Miley prima ero arrabbiato e scherzavo, ma tu non mi devi nessun grazie- mi pettinò via una ciocca di capelli dal viso –lo so che la nostra situazione è complicata, ma io ti continuerò sempre a proteggere fin quando mi sarà possibile- mi promise. –E non devi preoccuparti per i paparazzi, mi interessa di più sapere che tu stia bene che di qualsiasi cosa diranno– mi assicurò.
Chi era quella ragazza?- chiesi all’improvviso. –Non era nessuno Miley- mi rassicurò, mentre con la mano continuò ad esplorare il mio viso, scendendo giù lungo mio collo. I miei respiri uscirono forzati e cercai di rimanere concentrata e non distrarmi per via del suo tocco. –Ho incontrato Harry Styles nel locale e beh ha pensato di presentarmi una delle sue “amiche” credendo che potesse aiutarmi a distrarmi, ma a me non importava nulla- mi raccontò. La sua mano scese sulla mia clavicola destra. Sembrava non accorgersi nemmeno lui dei suoi gesti poiché fino all’ultima volta che ci siamo visti erano ancora per noi così naturali. Starci lontani era una dura sfida senza vincitori. Mi fissò –Quando ti ho visto andare via, da qualche parte dentro di me ha cominciato a piovere e non ha mai più smesso- confessò. Le sue frasi uscirono sempre più forzate, sembrava trattenersi le lacrime mentre le mie cominciarono a scorrermi lungo il viso. Lui ne asciugò qualcuna strofinando il pollice lungo la mia guancia. –Lo so che questo non cambierà niente tra di noi, ma io ti amo- confessò –Sono ancora innamorato di te e…- sopraffatta dalle troppe emozioni, lo interruppi.
 Ed in quel momento lo baciai.
Capii che non importava cosa sarebbe successo tra di noi, avremmo sempre trovato la strada verso l’altro. Torneremo sempre in un cerchio completo.

Nick’s pov

Miley mi prese il viso tra le mani e mi attirò in un bacio inaspettato. Fu un bacio irruento che mi lasciò sbalordito. Sorpreso, ebbi difficoltà a ricambiare e mi irrigidii non riuscendo a capacitarmi che stesse accadendo veramente. Solo in un secondo momento ricambiai, intensificandolo ancora di più. Portai un braccio attorno alla sua vita mentre affondai l’altra mano tra i suoi capelli, stringendola a me fino a che neanche mezzo millimetro ci separasse. Fu un bacio rabbioso più che passionale. Un mugolio scappò dalle labbra di Miley, mandandomi in estasi. Era un bacio disperato che confermava che nulla tra noi era mutato. Lei mi portò ancora più vicino a sé, affondando le mani sui miei ricci. Avevamo un disperato bisogno di contatto e quel bacio fu per noi una consolazione, perché racchiudeva all’interno la speranza che un giorno, non importa quando, un futuro per noi sarebbe stato possibile. Purtroppo il nostro tempo era limitato e tutto quello che avevamo per dimostrare ciò era stanotte. La presi in braccio, e lei portò le sue gambe attorno alla mia vita. Sedendomi sulla sponda del letto, continuai a baciarla mentre mentre la posizionai a cavalcioni su di me; nessuno dei due interruppe il bacio. –Nick…- ansimò Miley, riprendendo fiato. Stava per dire qualcosa ma io la zittii. Mise una mano sul mio petto, appoggiando la sua fronte contro la mia. Io strinsi le mie mani attorno ai suoi fianchi –Sshh- mormorai tra le sue labbra –Questo momento è quasi perfetto, non roviniamolo. Lasciamoci il passato alle spalle perché niente di questo durerà. Abbiamo solo stanotte, per favore…- la implorai. Baciai il suo labbro inferiore, succhiandolo leggermente. Lei mi sorprese portando le sue mani sull’orlo della sua maglia, sfilandosela. La lanciò e mi travolse in un bacio appassionato. Accarezzai la sua schiena, toccai ogni curva del suo corpo. Gemetti al contatto del suo petto nudo contro il mio. Si levarono sospiri di sollievo. I nostri cuori battevano all’unisono. Ero sopraffatto dall’intensità di quel momento. La prima volta fu dolce mentre stavolta eravamo entrambi avidi e bisognosi di sentire di più. Era come se in questi due mesi avessi smesso di vivere, vivendo le giornate passivamente, mentre stasera un tripudio di emozioni mi innalzava la mente. Tutto ad un tratto ricominciai finalmente a sentire. Era così che avrei voluto sentirmi tutta la vita.
 
La mattina precedente mi svegliai e senza aprire gli occhi portai la mano verso Miley, ma ricadde sul materasso. Cominciai a tastare il letto, cercandola, ma non sentii altro che il freddo delle lenzuola. Allarmato aprii gli occhi, vagando con lo sguardo in cerca di lei. –Miley- chiamai, sperando che si trovasse in bagno, ma non ebbi nessuna risposta. Mi sedetti sul letto, portando la testa sulle mie mani. Chiusi gli occhi al ricordo di ciò che avevamo condiviso stanotte. Finalmente dopo due mesi mi sentii di nuovo completo, mentre adesso un senso di vuoto e di nausea mi avvolgevano. Non poteva finire così tra di noi. Perderla una volta era stato dolorosissimo e non potevo rischiare di perderla definitivamente. Tra noi c’era un sentimento reciproco e un intesa talmente forte che prima di incontrarla credevo fosse solo qualcosa che si potesse trovare in un romanzo di Nicholas Sparks. Ma lei era reale ed era mia. E in quel momento capii che avrei dovuto lottare. Perché valeva la pena lottare per una relazione basata sull’amore.

Perché lei per me era tutto.
   
 
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