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Autore: Crepuscolina13    24/08/2015    4 recensioni
Una storia SwanQueen ambientata nell'orribile tragedia delle torri gemelle.
Dal capitolo 1:Quando i miei occhi ritornarono sulla strada mi trovai davanti una donna, frenai subito facendo così stridere i freni sull'asfalto, ma non fu sufficiente perché anche se pur con minore velocità colpì la donna che sbalzò a pochi metri di distanza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Kathryn Nolan/Abigail, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13:Henry

13 settembre, 9:30 A.M

Pov.Emma

Feci un ultimo gran bel respiro, stringendo con più forza l'urna tra le mie mani e svoltai l'angolo.

Come previsto accanto alla fontana pubblica trovai Elsa.

-Grazie ancora Emma- questo fu il suo saluto.

-Non l'ho fatto per te, l'ho fatto per Ruby- risposi dura, ancora arrabbiata per quello che era successo ieri.

Mi invitò a sedermi su una panchina lì vicino, ed io accettai, sedendomi ad una adeguata distanza da lei e poi le porsi l'urna che lei prese con gran cura.

-Ciao Ruby, mi manchi lo sai?- mormorò con voce roca, all'oggetto posato sulle sue gambe.

-Non meritavi questa fine- aggiunse poi.

-Ti ricordi quando mi hai presentato a lei, era così protettiva nei tuoi confronti- mi chiese Elsa.

-Si- risposi facendo una piccola risata ricordando il terzo grado che aveva dovuto subire, che bei ricordi.....

-Terrai tu l'urna?- mi chiese ritornando triste.

-Si, i suoi genitori hanno detto che lei avrebbe voluto così- risposi con gli occhi lucidi.

-Lo credo anche io-

-Mi dispiace di aver fatto soffrire tua sorella, spero tu possa perdonarmi- mormorò ancora.

-Certo che ti ha perdonata, lo sai lei non è un tipo che porta rancore- la rassicurai subito dolcemente, ero ancora arrabbiata con lei ma non potevo permetterle di pensare che Ruby la odiasse.

-Sei sicura? perché il pensiero che lei possa avercela con me mi distrugge- mi chiese con le lacrime agli occhi.

-Si, sono sicura che in questo momento ci sta guardando dall'alto, e starà ridendo al solo pensare alla faccia di tua zia, quando finalmente hai mollato il lavoro- la rassicurai io prendendole una mano.

Elsa rise alle mie parole e si asciugò le lacrime.

-Hai ragione, basta lacrime, lei non avrebbe voluto- rispose più allegra.

-Addio Ruby, ti vorrò sempre bene- disse per poi depositare un dolce bacio sull'urna che contenevano le sue ceneri.

-Grazie ancora Emma- aggiunse guardandomi.

-Di nulla- risposi alzandomi e staccando la nostra stretta di mano.

Lei cogliendomi di sorpresa si alzò velocemente e mi baciò.

-Cosa stai facendo?!- esclamai infastidita spingendola via.

-Volevo solo dirti addio come hai vecchi tempi, ma sapevo che tu non me l'avresti permesso- spiegò mortificata.

-Ed hai pensato bene- risposi arrabbiata.

-Sei felice?- mi chiese tristemente.

-Si- risposi sicura.

-Allora è solo questo che importa, addio Emma- e detto ciò girò le spalle e se ne andò.

“O al diavolo” pensai tra me e me.

-Elsa aspetta- e dopo che lei si fu girata l'abbracciai.

-Addio Elsa, ti vorrò sempre bene- mormorai nel suo orecchio.

-Allora non sei arrabbiata?- chiese speranzosa.

-No, non potevo lasciarti andar via così- risposi sorridendo.

-Grazie- rispose lei dal profondo del cuore, mi ridiede indietro l'urna e salutandoci con un gesto della mano ci allontanammo l'una dall'altra.

Per fortuna trovai subito un taxi,e ci entrai come una persona nuova.

Finalmente un importante capitolo della mia vita si era definitivamente chiuso.

Presi il mio cellulare e mi accorsi di aver ricevuto un messaggio.

“Scusa non voglio disturbarti, volevo solo sapere se preferisci il burro o il sugo sulla pasta?”

A leggere ciò un genuino sorriso mi apparve in volto.

Prima non le avevo risposto, ma non per cattiveria, solo che in quel momento preferivo stare un po' da sola con la mia Ruby, ma adesso dopo aver parlato con Elsa e dopo che mi ero liberata da quel grosso macigno che era il mio passato, c'era solo una cosa che desideravo, ritornare dalla mia Regina.

“Tu non disturbi mai, preferisco il sugo, ma sono sicura che qualunque cosa, se preparata da te, sarebbe squisita. Sto arrivando, a presto”.

Riposi il cellulare in borsa e mi accomodai meglio sui sedili dell'automobile, stando attenta a non urtare l'urna.

-Mi scusi signorina, dove devo portarla?- chiese gentilmente il taxista.

-Al 108 di Mifflin Street-.

13 settembre, 9:30 A.M

Pov.Henry

-Buongiorno Mamma- dissi appena entrato in cucina, per poi sbadigliare rumorosamente.

-Buongiorno anche a te tesoro, ma cosa ti ho detto sugli sbadigli?- rispose mischiando la dolcezza alla sua solita ma tenera severità.

-Scusa- risposi ricordando di portare una mano alla bocca.

-Piuttosto cosa sta succedendo in cucina? E' passato un tornado?- chiesi notando il caos e la sporcizia che invadeva ogni possibile spazio libero.

-Ehm no....viene a pranzo Emma- si giustificò imbarazzata.

-Wow la maniaca dell'ordine Regina Mills che riduce la cucina in questo stato? Forse dovrei fare una foto- commentai per prenderla un po' in giro.

-Dai tesoro, non prendermi in giro, volevo fare qualcosa di speciale, ma devo aver sbagliato qualcosa nella ricetta- si lamentò triste.

-Mamma tu non sbagli mai, sei solo un po' nervosa, prendi un bel respiro e ricomincia tutto da capo- la rassicurai dolcemente, era troppo tenera, Emma aveva una bellissima influenza su di lei.

-Grazie Henry- rispose più sicura di se.

Soddisfatto di me stesso recuperai un po' di latte dal frigo ed andai in salotto per fare colazione.

Mangiando da solo, la mia mente volò subito in posti lontani e col pensiero ritornai al momento in cui avevo finalmente saputo la verità.

****

Appena entrato in bagno mi appoggiai al muro incrociando le braccia per poi mettere il broncio.

Non era giusto, la mia geniale operazione cigno era rovinata.

-Tesoro!- esclamò la mamma dopo essere entrata anche lei nel bagno.

-Mamma questo è il bagno degli uomini- dissi arrabbiato.

-Ma per favore, è la seconda volta che metto piede in questi squallidi posti per venire a riprendere le persone a cui tengo nell'arco ci mezz'ora, di certo non sarà questo a fermarmi- rispose con il suo solito tono da comandante.

Amareggiato non risposi.

-Ascolta tesoro, mi dispiace tanto, se Emma non ti piace io..-

-No Emma mi sta simpatica- dissi interrompendola.

-Allora il problema è che è una donna? Mi dispiace se questo ti crea disagio, ma non si può decidere di chi innamor....-

-No non è un problema- la interruppì ancora.

-Allora qual'è?- chiese supplichevole, ma io distolsi lo sguardo da lei e non risposi.

-E' per via della tua operazione cigno vero? Emma mi ha detto che..-

-Non avrebbe dovuto dirtelo!- esclamai arrabbiato interrompendola ancora.

-Tesoro ma non sono arrabbiata- disse dolcemente.

-Davvero non sei arrabbiata?- chiesi incredulo.

-No Henry- rispose avvicinandosi per accarezzarmi una guancia.

-Sono così fiera di te, ho avuto la conferma che sei un ragazzo intelligentissimo e anche che mi vuoi bene, come potrei essere arrabbiata?- aggiunse ancora dolcemente.

Io a quelle parole arrossì.

-Quindi non te la sei presa se ho dato dei consigli ad Emma per conquistarti- chiesi ancora per avere conferma.

-No, anzi mi ha fatto molto piacere, e poi lei mi ha già conquistata- rispose amorosamente.

-Già- risposi triste, mamma incredibilmente capì cosa mi passasse per la mente.

-Tesoro, devi essere felice, la tua operazione ha avuto successo- mi rassicurò lei.

-Si ma...- mormorai in imbarazzo.

-Ma cosa?- chiese curiosa.

-Ho fatto la figura dello scemo, insomma tramavo alle tue spalle quando invece tutto era già fatto ed Emma avrà pensato che...- ma questa volta fu mia madre ad interrompermi.

-In realtà Emma mi ha detto che gli stai molto simpatico, e che in futuro sarebbe molto felice di prendere parte a una tua nuova operazione-

-Davvero?- chiesi felicissimo, avevo timore che Emma potesse pensare che io fossi uno sciocco ragazzino, con tutte quelle strampalate missioni e marchingegni.

La mamma annuì.

-Oh si!Ho già in mente qualcosa, Kathryne è ancora single vero?- chiesi rianimato da nuove forze.

-Si Henry, ma adesso andiamo a mangiare, c'è una pizza che ti aspetta di là- rispose mia mamma ridendo a crepapelle.

-Mhh, pizza- mormorai con l'acquolina in bocca, ma c'era una cosa che ancora dovevo fare.

-Mamma se io non avessi accettato Emma tu cosa avresti fatto?- chiesi curioso.

-Bè io credo che l'avrei lasciata- rispose pensierosa.

-Faresti una cosa del genere per me?- chiesi incredulo.

-Ma lei ti rende felice- aggiunsi poi prima che lei avesse il tempo di rispondere.

-Si Henry, ma tu sei mio figlio e vieni prima di qualunque altra cosa- rispose dolcemente.

-Ti voglio bene mamma- mormorai commosso abbracciandola.

-Anche io te ne voglio- e dopo queste sdolcinate confessioni madre-figlio ce ne tornammo da Emma.

*****

Sorrisi di nuovo al ricordo di quella conversazione.

-Henry presto vieni di qua!- mi urlò la mamma e lasciando la conversazione a metà corsi in cucina preoccupato.

-Che succede?-

-Assaggia questo e dimmi com'è!- mi chiese porgendomi un cucchiaino con sopra un imprecisata cosa rossa, ma lo misi in bocca lo stesso, fiduciose nelle straordinarie doti culinarie di mia madre.

-Mhhh, ma è delizioso, cos'è?- chiesi, felice del nuovo sapore che mi aveva invaso il palato.

-Oh menomale, è sugo-

-Ma tu sei ancora in pigiama? Corri a cambiarti che tra poco Emma sarà qui!- esclamò apprensiva guardandomi.

-Ma mamma! Sono le nove e mezza del mattino e devo ancora finire colazione- mi lamentai io.

-Bè allora cosa aspetti? Finisci di fare colazione e corri a cambiarti- mi rispose lei ignorando le mie proteste, così mi arresi e sbuffando feci ciò che “la regina” aveva ordinato.

10:15 A.M.

Ding.Dong.

-Henry tesoro, vai tu ad aprire per favore?!!- esclamò subito la mamma.

-SI!- risposi gentilmente, sicuro di chi mi sarei ritrovata di fronte alla porta.

-Menomale che sei arrivata, la mamma cominciava ad essere insopportabile- fu questo il mio saluto allegro che rivolsi alla bionda.

-Buongiorno anche a te Henry, che sta succedendo?- chiese divertita dalla mia faccia.

-La mamma è in cucina che sta letteralmente sclerando, ma poi io dico, sei già venuta a pranzo da noi, cosa ce di diverso ora?-

-Bé direi tu, questa volta è più un pranzo ufficiale, e tua madre ci tiene a fare le cose in grande- mi spiegò gentilmente, accarezzandomi amorevolmente i capelli.

-Ma io non ho chiesto nulla di tutto ciò- brontolai.

-Sai come è fatta tua madre- questa fu la sua giustificazione che fece ridere entrambi.

-Si ma ti rendi conto di cosa mi ha fatto fare? E cito testualmente “Henry tesoro, potresti portare del cibo sul retro della casa, così i soliti gatti randagi che girano davanti alla nostra porta andranno dietro, e non faranno credere ad Emma che da vecchia diventerò una di quelle signore che si circonda di gatti?”- dissi scioccato.

-Okay, forse è meglio che vado a salutarla- commentò anche lei scioccata, ma lasciandosi scappare qualche risata.

Insieme andammo in cucina dove trovammo mia madre, con la testa praticamente infilata nel frigorifero alla ricerca di chissà cosa.

-Buongiorno Regina- esordì Emma.

La mamma che non se l'aspettava si spaventò, sbatte la testa in uno dei ripiani del frigorifero, da cui uscì velocemente per poi sbattere furiosamente lo sportello per chiuderlo.

-Ti sei fatta male?- chiesi io divertito dal nervosismo di mia madre, era troppo tenera.

-Oh no chi io? Sto benissimo, una favola- rispose, sorridendo ad Emma.

Sapevo che volevano baciarsi, ma sapevo anche che non l'avrebbero mai fatto davanti a me.

-A proposito di favole, ragazzino ho una cosa per te- disse Emma, per poi condurre me e la mamma in salotto dove aveva lasciato la borsa.

-Un regalo?Per me?Grazie- chiesi incredulo quando mi depositò un grande, rettangolare e voluminoso libro in mano.

-Emma non dovevi- disse subito mia madre, felice del gesto della bionda.

-Di nulla ragazzino, prima di venire qua sono passata davanti a un banco dei pegni e dalla vetrina ho visto questo libro, mi ha ricordato il momento in cui io ed Henry abbiamo fatto amicizia parlando di fumetti- spiegò con voce amorevole.

-Lo so hai 13 anni, e questo è un libro di favole, ma sono le vere favole dei Fratelli Grimm, insomma non quelle romanzate della Disney, quindi c'è coraggio, magia, guerre e sangue- aggiunse subito dopo.

-Emma è bellissimo, grazie mille- mormorai estasiato aprendo la rigida copertina sul quale c'era scritto “Once upon a time”.

-In fondo ci sono anche delle pagine bianche, dove se vuoi puoi scrivere tu stesso una storia- aggiunse ancora ricordandosi dei piccoli dettagli.

Guardai ancora un altro po' a bocca aperta le meravigliose immagini che facevano da compagnia ai testi delle favole, e poi abbracciai calorosamente Emma.

-Grazie, Grazie, Grazie, vado subito a provarlo- esclamai felice, correndo via da quella stanza come un fulmine.

Purtroppo però, io Henry Mills, avevo un vizio, la curiosità, così non scappai subito in camera mia ma mi nascosi nella penombra del corridoip aguzzando le orecchie, curioso di quello che le due donne si sarebbero dette.

-Grazie Emma, non dovevi- ringraziò ancora mia madre.

-Figurati, ci tenevo a farlo- rispose la bionda.

-Allora dimmi, come è andata?-

-Tutto sommato mi sento bene-

-Ne sono felice Tesoro-

-Senti c'è una cosa che devo dirti- mormorò la bionda in tensione.

-Puoi dirmi tutto- la rassicurò la mamma.

-Ho incontrato Elsa, cioè l'ho contattata io per farle salutare Ruby- disse tutto d'un fiato Emma.

-Credo tu abbia fatto un bel gesto-

-Davvero? Quindi non sei arrabbiata!-

-No no, e poi si trattava solo di un incontro mica vi siete baciate o cosa no?- ipotizzò ironicamente la mamma.

-Elsa mi ha baciato all'improvviso, ma io l'ho subito respinta via- Emma pronunciò queste parole così velocemente che fu quasi un miracolo riuscirle a comprendere.

-O..kay- rispose mia madre con un tono di voce strano.

-Mi dispiace davvero, ma mi ha colta di sorpresa- disse dispiaciuta la bionda.

-Tu l'hai subito respinta via giusto?- chiese conferma mamma.

-Si si-

E qui il tono di voce di mia madre cambiò, divenne strano, non glielo avevo mai sentito prima, ma basandomi sui film che avevo visto potevo dedurre di trattasse di malizia.

-Bene, perché queste labbra sono solo mie chiaro?-

-Davvero? Dimostralo- rispose Emma con lo stesso tono di voce.

Dopo ciò non potendole vedere, sentì uno strano rumore e capì che era arrivato il momento di tornare a farmi i fatti miei.

Così andai in camera, presi una penna e mi stesi sul letto, pensando bene a cosa volessi scrivere.

C'era una volta una triste e gelida madre di nome Regina e una solitaria e insicura donna di nome Emma, una splendida mattina di settembre si conobbero, purtroppo quella solare mattina si trasformò in una cruda e terribile tragedia che tutto il mondo ricorderà per sempre..................”

 

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Salve a tutti, piaciuto il capitolo?Spero di si, perché io personalmente lo adoro. Questo capitolo rispetto agli altri è molto lungo, così ho deciso di prendermi un pausa dalla scrittura che durerà un giorno XD Quindi probabilmente non aggiornerò domani ma mercoledì.

Anche in questo ci sono molti collegamenti alla serie tv, i libro ed Henry l 'autore, per quanto riguarda l'incontro tra Elsa e Emma..siete gente di poca fede :) Emma non ha combinato nessun pasticcio e felice è tornata dalla sua Regina, che sta diventando troppo tenera <3.

A presto, e grazie a tutti quelli che recensiscono.

  
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