Dall’ora di pranzo Rin non
aveva più profanato parola, se ne
stava in silenzio ed osservava il pavimento con sguardo perso,
ciò che era
successo poco prima lo aveva messo a disagio, aveva fatto in modo che
le idee
che gli ronzavano in testa sui sentimenti di suo fratello si
rafforzassero.
Lui lo aveva sempre ammirato, fin da
piccolo lo guardava con
occhi ricolmi di ammirazione, il suo adorato fratellone era un vero
genio, il
più giovane nella storia ad essere diventato un mago di
classe S, lo adorava,
se non è dir poco, tuttavia la luce che emanava era troppo
forte per lui, la bramava
ma non riusciva nemmeno a guardarla, per questo è sempre
rimasto nella sua
ombra, per paura di fallire, per paura che il mondo gli potesse fare
troppo
male, il fatto di non poter usare la magia era un fardello enorme,
soprattutto
comparato alla sua famiglia, aveva paura di essere lasciato indietro,
di
perdere suo fratello.
Il suo sogno era superarlo proprio
per paura di perderlo,
aveva pensato che, battendolo lo avrebbero tutti riconsiderato e non lo
avrebbero gettato via come si fa con l’immondizia, non si
sarebbero stufati di
lui, ma era più facile a dirsi che a farsi; per quanto ci
provasse, non era in
grado di uscire dall’ombra del fratello, non era in grado di
risplendere di
luce propria come faceva lui, per Rin Storm
era come il sole, caldo, sicuro che illumina il tuo cammino ma che
nello stesso
momento può accecarti tanto è brillante, un sole
solitario, distante da tutti, e
per questo, a volte, diveniva di ghiaccio, in fondo sono pochi quelli
che
riescono a stare al passo di un genio e lui, ne era consapevole, non ne
sarebbe
mai stato in grado, tutto quello che voleva era bearsi di quel tepore
ancora
per un po’, somigliargli anche solo di poco, essere come lui,
camminare al suo
fianco, essere anche solo una piccola, minuscola stella che brilla
accanto a
quel sole maestoso, gli sarebbe bastato questo per essere
felice…
-hei Rin! Ma mi stai ascoltando?-
gridò Sylvia ridestando il
gemello dai suoi pensieri
-e?- chiese lui sbigottito ritornando
nel mondo reale ed
accorgendosi di essere sulla strada per la Gilda assieme agli altri
-si può sapere che hai?
È da prima che sei strano- dice la
blu imbronciandosi
-Sylvi ha ragione, non dovresti
sforzare il tuo cervellino
in pensieri oltremodo profondi, potrebbe esplodere Rin- rise sadica
Luna
osservandolo di sottecchi
-da che pulpito ciuf ciuf girl,
sbaglio o è la tua testaccia
che ogni tanto perde vapore? Quel tuo cervellino da primate ormai
dovrebbe
essere ben lessato- sogghigna Rin guardando il cagnesco la rosa che
ricambia lo
sguardo sorridendo
-piantatela- supplica Sylvi esausta
– di qeusto passo mi
farete invecchiare prima del tempo-
-è lei che ha cominciato!-
grida Rin indicando la maga del
fuoco
-cooosa?! Ripetilo se hai il-
gridò Luna prima di essere
interrotta dal fratello
-e Storm-sempai?-
chiese guardandosi intorno non vedendolo
Il viso di Rin si fece d un tratto
cupo
-è vero, aveva detto che
potevamo andare alla gilda tutti
insieme!- dice Luna delusa
-probabilmento lo ha dimenticato,
sapete com’è- sospirò la
blu – se non avesse la testa attaccata al collo la perderebbe
di certo-
-in effetti…- ammette Luna
rassegnata
-probabilmente sarà andato
con Reiki- sospirò Rin un poco
sollevato dal non dover incontrare il fratello dopo quello che era
successo
-Rin, ti fai troppi problemi, se ne
sarà già dimenticato, e
poi non è successo nulla di grave in fondo-
-già, nessuno ha visto
Gale usare la magia, quindi siamo
salvi- ride Nash dando una spallata amichevole a Rin che annuisce
triste –
comunque se gli altri studenti avessero visto e scoperto che dei maghi
frequentano
la scuola…aaaaaa, non ci voglio pensare, sarebbe stato un
macello, per fortuna
che il sempai è
intervenuto-sospira il
mago del vuoto
-su fratellino, fra poco scommetto
che non sarai più
depresso- sorrise Sylvi indicando la gilda qualche metro davanti a loro
–
rosemary ti aspetta – rise facendo diventare il fratello
rosso come un pomodoro
-n-nee-san!- gridò lui
imbarazzato
-waaa, incredibile-
esclamò Luna con aria di sufficienza –
ancora le vai dietro? Dovresti muoverti a dichiararti –
-detto da te…- disse Rin
guardandola con un sorriso sadico a
cui la maga del fuoco rispose con un calcio nello stinco.
-vi prego basta…-
sospirò Sylvi di nuovo.
All’interno la gilda era
allegra come al solito, i membri di
Fairy Tail stavano facendo festa, bevevano, scherzavano come ogni
giorno, al
bancone Mirajane salutò i ragazzi non appena li vide entrare
mentre era intenta
a servire un boccale a Luxus seduto accanto a Nova, loro figlia, una
ragazza
dai capelli lunghi e biondi legati a coda di cavallo con due grandi
occhi
azzurri, lei, tra i membri della nuova generazione è la
più grande(ha 20 anni),
una specie di
sorella maggiore per i
ragazzi della gilda che la salutano con un sorriso ricambiato da un
leggero
cenno con il mento
RIn e gli altri si avvicinarono al
bancone dove, sedute vi
erano come loro solito Juvia e Lucy intente a chiacchierare
-siamo arrivati- disse Nash rivolto
alla madre che si girò
verso di lui sorridendo
-Rin-sama, Sylvia-sama, come
è andata oggi?- chiese Juvia
abbracciando i suoi adorati figli che rassegnati se ne stavano immobili
subendo
le manifestazione esagerate d’affetto della madre
-tutto bene..- sospirò Rin
quando fù libero dalla sua morsa
-Juvia-san, per caso Storm
è già arrivato?- chiese Luna
guardandosi intorno e non vedendo il suo amato
-storm-sama? È arrivato
prima con Reiki-kun - sospirò
pensierosa per poi guardare i figli – è successo
qualcosa? Aveva un aria strana….non
avete litigato con vostro fratello, vero?
Questa mattina eravate rimasti d’accordo di
venire insieme-
-e? a no no, non è
successo nulla- si affrettò a rispondere
Luna nel panico – probabilemnte se lo sarà
dimenticato, sai com’è- rise nervosa
la ragazza mentre notava Rin farsi più cupo –
comunque ..d-dov’è ora?-
-mmm, probabilmente
è al
solito posto- disse sorridendo la maga dell’acqua osservando
il soffitto
-eeeeeeeeeeeeeeeeeed
ecco
che Luna si dilegua..- scherzò Sylvia osservando
l’amica con la coda dell
occhio
-e? m –ma
no…s-sylvia
smettila…- disse rossa spostando lo sguardo verso il
pavimento
-potreste piantarla
con
queste scenate da femminucce?- disse cinico Rin sospirando
-oooo, guarda,
c’è
Rosemary!- esclamò Sylvia indicando alle spalle del fratello
che, agitatissimo
e porpora in viso si girò cercando con lo sguardo il volto
della ragazza tanto
adorata, non vedendola e
capendo la
provocazione della sorella si rigirò con in volto un
espressione tra
l’imbarazzato e il disperato
-neeeeee-saaaan!-
gridò
arrabbiato mentre la sorella lo osservava di sottecchi sospirando
-rin….capisco
che il solo
parlare di Rosemary ti metta in
agitazione..però…non credi sia il caso di
tenerti almeno gli abiti addosso?- esclamò Luna incrociando
le braccia ed
osservando con sguardo cupo il ragazzo che, senza neanche accorgersene
si era
liberato nella t-shirt che indossava mostrando così il suo
fisico scolpito e la
sua carnagione olivastra interrotta solo da un tatuaggio nero a forma
di croce
dietro il collo e dal simbolo in blu della gilda sul fianco destro.
-e? ma
quando…- chiese il
ragazzo osservandosi stupito
-hanno ragione quando
dicono
che la mela non casca molto distate
dall’albero…-sospirò Nash alludendo
alla
trasmissione a quanto pare ereditaria di
quest’”abitudine” di padre in figlio
-Luna ha
ragione…devi
smetterla di spogliarti quando sei nervoso…-
sospirò la sorella del suddetto
spogliarellista ormai arresasi a questa situazione
-la colpa
è vostra!- gridò
il blu – se non mi aveste agitato con queste farse su
rosemary…!- ma il non
mago si interrupe subito sentendo una voce famigliare che lo salutava
-ciao Rin-
sentendolo, il
suo viso divenne porpora e le parole gli si fermarono in gola;
girandosi
lentamente, nel panico potè ammirare la ragazza che lo
osservava leggermente
stupita alle sue spalle.
Aveva lunghi capelli
rossi, legati in una treccia laterale da un nastro dorato.
Gli occhi, del
medesimo
colore dei capelli, stavano scrutando incuriositi il ragazzo che la
osservava
come un cerbiatto osserva i fari i un auto.
-ragazzi..- aggiunse
cancellado dal suo viso ogni cenno di emozione
-ciao Rosemary- la
salutarono tutti, eccetto Rin, troppo imbarazzato per poter fare una
qualunque
cosa,Vedete, per quanto possa
assomigliare a Juvia nel carattere…bhe…diciamo
che sul lato sentimentale ha in
un certo senso preso da lei….ma in un modo un tantino
differente , è infatti timido/nervoso
cronico quando si trattava di parlare, guardare, salutare o respirare
la stessa
aria della persona che gli piace e , da 10 anni a questa parte la
persona da
lui amata è stata una e una sola, Rosemary Fernandez,
sorella di Reiki,
conseguentemente figlia minore di jellal e…e di
elsa….poi non venitemi a dire
che rin non è masochista
-è un
po’ che non ci
vediamo!- sorrise Sylvi prendendo per mano la rossa che le
riservò un leggero
sorriso
-la missione
è stata più
lunga del previsto-
-in effetti
è andata parecchio
per le lunghe, abbiamo saputo qualcosa da Gale questa
mattina…- sospirò Luna
-ma come mai non sei
venuta a scuola anche tu?- chiese Nash ripensando al fatto che
nonostante
fossero nella stessa squadra Gale era venuto comunque a lezione
-mio fratello ha
insistito
affinchè mi riposassi- dice la rossa impassibile
-aaa, ecco
perché Reiki
sempai è arrivato tardi questa mattina…-
sussurrò luna
-a proposito, sapete
dove
possa essere?-
-probabilmente
è al piano
di sopra con mio fratello- disse Sylvia guadagnandosi un occhiata
omicida da
parte di Luna
-S-Storm sama
è..è qui..?-
chiese rossa Rosemary mentre la sua espressione immutabile lasciava
spazio ad
un sorriso dolcissimo e a degli occhi lucidi e strasognanti
-NEEEEESAAAAANNN!!!!!!!!-
gridò Rin risorgendo da sotto il tavolo in cui si era
sepolto ben consapevole
dei sentimenti che la ragazza provava per il fratello (il che
costituiva una
ragione in più per odiarlo)
-Rin…n-non
è che potresti
accompagnarmi da lui? Io..ecco, mi vergognerei ad andare da
sola…- sussurrò la
baby titania osservando imbarazzata il pavimento mentre il ragazzo
bruciava di
odio per il fratello
-ti ci porto io!-
sbottò
Luna gelosa –ti ci porto io , tanto devo parlare di una cosa
con Storm-
sorrise per poi
prendere per mano la
rossa e trascinarla via da un Rin in fiamme.
POV STORM
-certo che solo tu
puoi
rifugiarti in un posto del genere- sospira Reiki sedendosi sulle tegole
rossastre che ricoprono l’intero tetto della Gilda
Risi
-è un
posto tranquillo, e
poi guarda che vista!- dissi indicando il cielo blu che si staglia
sopra di noi
-ma fammi il piacere,
da
quando sei così poetico?- sorrise lui poggiandosi sulle mani
ed inarcando la
schiena all’indietro – e poi scommetto che non ti
riferisci solo al cielo-
-mi sopravvaluti
Reiki-
sorrisi io incrociando le braccia dietro la testa
-dimmi la
verità, da
quanto tempo l’hai materializzata?- sospira lui osservandomi
come si osserva un
libro aperto
-waaa, non ti sfugge
niente-
-storm….-
-mmm, da questa
mattina
più o meno- dico io dubbioso
-storm..- dice lui
irritato
-ok, ok ,
più o meno da
ieri sera- dico imbronciato, non riesco mai a fargli mangiare la foglia
-e fino a dove riesci
ad
estenderla?-
-mmm,
fin’ora solo
sull’area di Fiore-
-stai
scherzando…?!-
chiede lui allarmato
-ti sembra qualcosa
su cui
scherzare?- rido io godendomi il fresco venticello che mi arruffa i
capelli
-stai esagerando, se
continui a portarti al limite in questo modo il tuo corpo non
riuscirà a tenere
il passo- sospira lui osservandomi preoccupato
-non preoccuparti,
anche
se all’inizio era sfiancante ora riesco a gestirlo, se
continuo di questo passo
entro la fine del mese potrei riuscire a espanderla sui paesi
confinanti,
l’unica difficoltà in fondo è
stabilizzarla-
-e dimmi, se
n’è accorto
nessuno?-
-no, non che io
sappia-
-e tuo padre?-
-bhe, lui sa cosa sto
cercando di fare, ma quando l’ha vista lui riuscivo a
malapena a coprire la mia
stanza-
-mmmmm….certo
che…è
qualcosa di incredibile…-reiki tornò ad osservare
il cielo azzurro -se dovessi
riuscire in questa cosa...episodi come quelli di Ul…o come
quelli di Zeref…mpf
toglieresti il lavoro a tutte le Gilde di Fiore- scherzò lui
ma non riuscì a
finire la frase che la porta del terrazzo sottostante al nostro lato di
tetto
si spalancò.
-Storm sempai! Reiki
sempai!- gridò Luna sporgendosi leggermente dal terrazzo per
cercare di vederci
mentre il vento le scompigliava i capelli color dei fiori di ciliegio.
-luna!- sorrisi io
mettendomi seduto per poterla guardare, è così
carina, ogni volta che mi vede
diventa rossa come un pomodoro e i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi
nocciola
cominciano a brillare come le stelle, a volte penso di potermici
perdere
dentro.
Sorrido non appena la
vedo, il suo viso mi mette allegria, è sempre
così vivace e dolce.
-e già,
guarda un po’ che
bella vista- mi prese in giro Reiki facendomi arrossire e guadagnandosi
una
gomitata nel fianco che lo fa tossire.
-nii-sama?- questa
voce la
conosco, anche se è un po’ che non la
sento…
-Rosemary!- saluta
Reiki mentre la
sorellina è intenta a salire sul
tetto assieme a Luna – che ci fai qui?-
-Storm-sama!- grida
lei
non appena mi vede, ignorando il fratello che per la disperazione quasi
si
mette a piangere
-hey, Ros-chan, ti
trovo
bene, come è andata la missione?- chiedo io sfoggiando il
mio solito sorriso
La vedo
inginocchiarsi
accanto a me mentre mi guarda con le gote rossissime
-bene,
p-però..ho sentito
terribilemnte la tua mancanza Storm-sama- dice guardandomi negli occhi
-alla faccia
dell’imbarazzo -.- - sento sussurrare Luna che la guarda
spiazzata
-ti prego Ros-chan, non è
necessario aggiungere il –sama . lo fa
già mia madre e posso garantirti che basta e avanza- sorrido
io
-ma- cerca di dire
lei
prima che Reiki si pari tra di noi
-Ros-chan! Il
suffisso
–sama andrebbe dato a qualcuno di importante, non al primo
segaiolo che
incontri- dice sorridendo accarezzando la testa della sorellina
-ohi, ohi- dico io
offeso
-s-storm- sama non
è-
cerca di ribattere lei
-si , si, Storm-sama
è il
più meglio il più figo il più buono e
bla bla bla- dice scocciato il fratello
guardandomi con la coda dell occhio e trasmettendomi odio funesto
-Reiki-sempai, cerca
di
contenere gli ormoni di tua sorella per favore.- dice secca Luna
osservando la
scena impassibile e scocciata al contempo.
-l-luna-nee…-
si imbarazza
lei scagliandosi contro la rosa che la guardò con sufficienza
-si,si, come vuoi tu-
disse con tono lascivo la rosa
-e-ecco.
S-storm-sama-
disse rivolgendosi di nuovo a me imbarazzata –n-non pensare
male, è solo che
io- non fece in tempo a finire la frase che il fratello le
tappò a sorpresa la
bocca
-tu un bel niente-
disse
sorridendo sadico – e giusto per intenderci Storm, tu toccala
e io ti riduco a
un frappè – sorrise
Lo osservai
sbigottito, sa
benissimo che non lo farei mai
-senti un
po’ tu- cercai
di dire ma una spada si materializzò in verticale con la
punta che mi sfiorava
il mento
-NII-SAMA!- si
lamentò la
rossa liberandosi dalla presa del fratello
-tranquilla Ros-chan,
è in
quel periodo del mese- scherzai io spostando con un dito la spada che
si dissolse
nel nulla
-anche se
fosse….nii-san
come puoi trattare Storm sempai così?- chiede la rossa
arrabbiata mentre il
fratello mi osserva.
-giuro ti sto
odiando-
sibila lui furioso, incapace di sopportare il fatto che la sorella
fosse
arrabbiata con lui
-amici del cuor
ricordi?-
lo canzono io sorridendo
-ti ammazzo nel
sonno…-
-con amici come te i
nemici ci rinunciano <3-
-ohi ohi ma fate sul
serio
….? -.- - chiese Luna esausta, sentendola Raiki si
caricò la sorella in spalla
-sarà
meglio che ti porti
dentro prima che tu sia ancora più in balia dei feromoni di
quel ghiacciolo
pervertito- disse mentre la sorella cominciò a dimenarsi
-g-….ghiacciolo
pervertito…?
Wow questa è nuova…- dissi io incredulo mentre li
vidi rientrare lasciando così
me e luna da soli sul tetto
-wow…allora
anche reiki
può fare certe cose…- dice lei stupita
-già, per
certi versi somiglia
un po’ a RinRin, toccagli la sorella e sono dolori hahahah-
risi vedendola
sedersi accanto a me con le ginocchia che le sfiorano il mento
-già…-
sussurrò piano
sistemandosi i capelli leggermente mossi dal vento dietro
l’orecchio, rivelando
alla mia vista la pelle lattea del suo collo.
La fissai un
po’, in silenzio,
caspita quanto è cresciuta, non sembra nemmeno
più la stessa Luna con cui
giocavo da piccolo
-senti…Strom-
disse lei
timidamente
-mmm?-
-sei…sei
ancora arrabbiato
con Rin?- chiese guardandomi di sottecchi
Sospirai
-anche volendo non
potrei
mai tenergli il broncio- sorrisi
-lo immaginavo-
sorrise –so
che non sono affari che mi riguardano ma…a mio parere
dovresti diglielo, è
molto preoccupato per quello che è successo…-
-non preoccuparti,
gli
passerà-
-ma..- si
girò preoccupata
verso di me mentre il vento cominciò a soffiare forte
-se dovessi correre
ad
aiutarlo ogni volta che è in
difficoltà…non diventerebbe mai
forte…- sorrisi
guardando il cielo
LUNA POV
Arrossì
come mai prima d’ora
Eravamo soli sul
tetto,
parlavamo, e, quando mi girai pensai che il mio cuore non avrebbe
retto; era
lì, accanto a me, seduto con il ginocchio destro alzato, sul
quale teneva appoggiato
il gomito destro mentre il resto del braccio era abbandonato alle spire
del
vento, il braccio sinistro poggiato sulle tegole faceva da appoggio al
resto
nel corpo, leggermente piegato all’indietro, a sostenere la
testa completamente
rilassata, a penzoloni mentre i suoi occhi scrutavano il cielo con
quegli occhi
così azzurri da potersi confondere con l azzurro degli
astri, beandosi del
vento primaverile che gli faceva ondeggiare i capelli corvini.
Quanto cazzo era
bello!
Non potei trattenere
una
nuvoletta di fumo che si espanse da sopra la mia testa destando la sua
attenzione, mi guardò, sorridendo con il suo solito sorriso
di circostanza
-che hai Luna? Sei
tutta
rossa…- disse abbamdonando il suo sorriso e mettendo su un
espressione quasi
preoccupata – hai anche gli occhi lucidi…-
sospirò
-e? a, no-nn-no non
è
nulla…!- cercai di dire io imbarazzatissima abbassando lo
sguardo quando sentìì
qualcosa premere sulla mia fronte, alzai lo sguardo e lo vidi, a um mm
da me,
con la sua fronte appoggiata sulla mia e gli occhi chiusi, il suo naso
che
sfiorava il mio, potevo sentire l’odore dei suoi capelli che
mi solleticavano
il vis mentre sentivo, sbattendo le palpebre le mie ciglia scontrarsi
con le
sue, non potei fare a meno di arrossire, in particolar modo
quandosentii il suo
respiro su di me.
-wow, scotti davvero-
disse rieprendo piano gli occhi– forse è meglio
che rientriam- si fermò all’improvviso
e cominciò a guardarmi negli occhi.
Le nuvolette di fumo
continuavano ad uscire in maniera compulsiva da ormai tutto il mio
corpo, mi
mancava l’aria, non riuscivo a respirare nemmeno socchiudendo
le labbra,
eppure, non volevo muovermi, non ne avevo alcuna intenzione, sarei voluta rimanere
lì per sempre, a
specchiarmi nei suoi occhi limpidi come la rugiada.
-s-storm-sem- cercai
di
sussurrare ma fui bloccata da Storm che dolcemente, pocciando la mano
sinistra
sul mio viso mi accarezzò le labbra con il polpastrello del
pollice, facendomi
avvampare.
-l-luna…-
sussurrò lui
avvicinandosi piano mentre io continuavo ad arrossire a dismisura
-S-strorm…sempai….-
sussurrai io socchiudendo gli occhi