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Autore: fede_rica19    26/08/2015    2 recensioni
FanFiction sulla nuova generazione! Un TEEN DRAMA! Amori,tradimenti,amicizie e feste da sogno...ma soprattutto il ritorno del TORNEO TRE MAGHI AD HOGWARTS!
Dal primo capitolo:James Sirius Potter, alto e muscoloso, occhi nocciola e con capelli lunghi e corvini che ricadevano morbidi e scomposti sul collo, quasi fino alle spalle. Sorriso malandrino ed un caratterino troppo strafottente per essere davvero il figlio del Salvatore del Mondo Magico. Oppure forse la celebrità e la ricchezza nelle quali sin da piccolo era stato avvolto, lo rendevano così sprezzante, menefreghista ed arrogante. Sapeva di essere una celebrità appena ebbe messo piede sull’Espresso di Hogwarts, sei anni fa ormai.
Una ff sulla new generation con personaggi di mia fantasia e reali! Dimenticate la Hogwarts diligente e seriosa... fate spazio ad incontri lussuriosi, feste clandestine, a sentimenti non espressi, ed ad amicizie vere!
Vi va di seguirmi in questa avventura? Spero di vincere questa sfida con me stessa e scrivere una bella storia sulla nuova generazione!
Coppie: James Sirius/nuovo personaggio; Rose/Scorpius e tante altre...
Nuovi personaggi: Bart Mclaggen, Octo Thomas, Florinda Jordan e Calliope Rosier (cognomi importanti)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Nuova generazione, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Orgoglio&Pregiudizio'
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Capitolo 24
“Non vivo mica di orgoglio e pregiudizio”
 

Normalmente senza bisogno di tacchi vertiginosi e tubini neri attillati, Rose Weasley inciampava almeno una decina di volte al giorno in giro per il castello. La maggior parte delle volte senza devastanti conseguenze, altre volte invece ne conseguivano bibite rovesciate su qualche suo compagno di scuola, libri caduti rovinosamente a terra o terribili figuracce con il sedere a terra e dolorante. Quella sera, forse miracolata, era uscita indenne dalla festa. Si era lasciata convincere da Flo ad indossare “qualcosa di carino e sexy” per la festa in onore di suo cugino, e come aveva previsto, aveva passato tutta la sera compressa in quel tubino nero prestato da Lily, e in bilico sui tacchi a spillo color argento di sua cugina Dominique, ancora per poco tempo ospite ad Hogwarts, con la delegazione di Beuxbatons. Aveva anche tentato di ballare con i suoi cugini e insiem a Selene e Gilda ma aveva rischiato di cadere da quei trampoli. Così alla fine, individuata la sua ancora di salvezza, si era fiondata a piccoli passi al tavolo di Romeo. Certo, solo una volta seduta li si era accorta che proprio Scorpius Malfoy sedeva di fronte al suo amico Romeo. Quando l’aveva vista arrivare aveva colto in Scorpius una strana espressione, quasi di meraviglia forse, ma poi si era limitato a scoccare la lingua sul palato come stizzito dalla sua comparsa e aveva continuato a conversare con Pierre Nott, ignorandola bellamente. Lei ne aveva approfittato per avere Romeo tutto per sé. Avevano chiacchierato dopo una lunga settimana impegnativa che li aveva costretti a stare lontani. Difatti, uscendo dalla sala grande Romeo gli stava togliendo le parole di bocca.

-Direi che domani andiamo a prendere una burrobirra ai Tre Manici di Scopa Rose, dobbiamo recuperare il tempo perso! Fra poco cominciano le verifiche finali e se ti conosco bene scomparirai in qualche corridoio della biblioteca sommersa da centinai di libri!-
-Stavo per proportelo io! Domani alle 17 nel salone d’Ingresso?- rispose la ragazza raggiante. Romeo annuì sorridente. La serata non poteva che concludersi con il bel serpeverde che l’accompagnava sino al ritratto della signora grassa per poi incontrarsi con una bella ragazza del sesto anno. Stanca tanto da non reggersi in piedi, salì le scale verso il dormitorio femminile. Uscita dal bagno fu felice di essere vestita con il suo pigiamone cucito da nonna Molly, con una R gigante proprio sul davanti, e tra le lenzuola calde. Ad un tratto, mentre era in dormiveglia, sentì la porta del suo dormitorio aprirsi. Vide entrare Florinda. Si mise a sedere assonnata ma abbastanza preoccupata per l’amica.
-Flo…- bisbigliò per non svegliare Selene e Gilda, -che succede?!- la sua amica sembrava sconvolta. Flo le fece cenno di raggiungerla nel bagno. Rose abbandonò il suo letto caldo e la raggiunse. –Che ti prende?- la spronò mentre la riccia si sedeva sul bordo della vasca.
-Sta succedendo un casino…- farfugliò in risposta con il capo basso.
-Perché dici così? Non può essere successo nulla di così grave dai…centra Sirius?- Rose era abituata ai deliri di gelosia della sua migliore amica verso suo cugino Sirius il rubacuori.
-Non centra lui…cioè non del tutto! Rose… sta succedendo tutto così in fretta…e…e così in modo inaspettato! Io non immaginavo che…- Florinda balbettava in maniera sconclusionatail ché fece allarmare ancora di più Rose.
-Stop! Prendi fiato, respira! Capovolgi il nastro e ripeti, non ne sto capendo nulla!!- la bloccò sedendosi vicino a lei sul bordo della vasca.
-Octo… credo di piacergli…-
 

Nello stesso momento in cui lo disse ad alta voce, divenne realtà. Realizzò quello che aveva appena detto alla sua migliore amica. Octo Thomas, uno dei suoi vecchi amici, un idiota, o almeno fino a poche settimane prima lo considerava così, si era preso una cotta per lei. Aveva sentito nascere e crescere questa sensazione dentro di sé, ed ora aveva realizzato che era reale. Non era stata solo una sensazione. Come l’aveva stretta quella sera, sulla pista da ballo, come l’aveva guardata, quello che aveva detto poco prima mentre la solleticava…era tutto reale e tutto confermava ciò che aveva segretamente intuito. Octo Thomas la voleva. E lei in tutto questo non sapeva come sentirsi. Però di una cosa era certa, era stata davvero bene tra le braccia del ragazzo, mentre ballavano, e sapeva anche che Octo aveva dei meravigliosi occhi blu ed un sorriso dolcissimo.
-Octovaius? Octovaius Thomas? Stiamo parlando dello stesso Octo con cui da anni hai un botta e risposta che sfocia quasi sempre in qualche fattura sul sedere?!- Rose come aveva immaginato era scettica, ma lo era anche lei. La realizzazione di quella sera l’aveva investita come il nottetempo dritto in faccia. Si limitò ad annuire, e l’amica abbassò lo sguardo confusa. Restarono in silenzio a fissare le mattonelle avorio del bagno per chissà quanto tempo. Ma in fondo tra loro era così. Potevano stare in silenzio e dirsi un milione di cose allo stesso tempo. Perché bastava stare insieme per darsi forza a vicenda, per comprendersi. Importava solo che l’una c’era sempre per l’altra.
-E Sirius non sa nulla di tutto questo…in compenso credo abbia chiuso definitivamente con la Rosier…e per giorni l’ho evitato, ma credo che volesse dirmi qualcosa, qualcosa di importante!- si sentì di aggiungere ad un tratto.
-Rischiano di fare a botte quei due se non chiarisci questa situazione Flo…se Sirius ha chiuso con la Serpeverde ed è te che sta cercando, visto quello che è “quasi” successo in infermeria fra voi due, allora avrà fatto chiarezza nel suo cuore…-
-O nel suo cervello…- sussurrò preoccupata Flo…
-Perché devi sempre pensare di essere la sua ruota di scorta!-
-Perché lui Calliope Rosier non può averla, mentre me…beh io sono sempre stata qui ad aspettarlo…- ammise con amarezza.
-E a rompere le scatole a me nel frattempo!- ironizzò Rose. Un pizzicotto era inevitabile, come inevitabile fu finire con il ridacchiare tra un pizzicotto e l’altro. Alla fine Rose la guardò seria.
-Qualsiasi cosa accada ricordati che avrai sempre me! Non sarai mai sola!- Flo sorrise a quelle parole e la sera della festa si concluse per lei con un grosso abbraccio fra lei e la sua migliore amica.
 
*

La mattina successiva, dopo pranzo, Rose insieme ai suoi cugini Freddy, Sirius, Lily e al fratello Hugo aveva salutato la cugina Dominique che, insieme alla sua delegazione scolastica e a Madama Maxime, era partita sulla carrozza trainata da cavalli neri e alati. Subito dopo il corsaro nero della delegazione bulgara-russa si era inabissato ed Hogwarts aveva salutato le due scuole con fuochi d’artificio e un lungo applauso. Mentre con la coda dell’occhio aveva visto Florinda sgattaiolare via da lei e da qualche suo cugino al momento poco gradito dall’amica, le era anche venuto in mente il suo appuntamento con Romeo. Risistemandosi la tracolla sulle spalle, all’interno della quale vi erano un paio di libri babbani, ovvero letture piacevoli, ed una sciarpa marchio Molly Weasley, corse al Salone d’Ingresso. Puntuale come un orologio svizzero e nonché come un galantuomo, ad aspettarla in un angolo c’era il suo amico Romeo Zabini.

-Buon pomeriggio raggio di sole, andiamo?- e le porse il braccio. Rose sorrise e mettendosi a braccetto attraversarono il portone per dirigersi verso Hogsmead. Con l’arrivo della Primavera, Aprile aveva portato con sé tiepide giornate e molti più studenti partecipavano ai week end ad Hogsmead. Chiacchierando prima del ballo e poi della verifica di Aritmanzia che ci sarebbe stata il lunedì seguente, raggiunsero i Tre Manici di Scopa. Sempre con la sua solita galanteria Romeo le scostò la sedia per farla accomodare e poi fece cenno alla nipote di Madama Rosmerta, ovvero Miss Camilla, di venire a prendere la loro ordinazione.
-Per me una burrobirra e la signorina…un’acquaviola, dico bene?-
-Dici bene mio buon amico!- rispose ridacchiando Rose.
-Ah senti Rose…per oggi pomeriggio so che doveva essere un momento solo per me e te ma…beh ecco un amico non si lascia mai solo, e così ho invitato Scorpius, ti dispiace?- se le avesse dato un pugno in faccia all’improvviso, sarebbe rimasta meno sorpresa.
-Perché? Sai che mi odia…non ci sopportiamo, ed ultimamente è così…-
-Così cupo? Appunto… non potevo lasciare che si deprimesse davanti al caminetto della Sala Comune, non credi?!- la fece sentire in colpa ed anche un po’ viscida, perciò fece una smorfia e spallucce, arrendendosi. –Ottimo…sicuramente starà per arrivare!- aggiunse sorridente Romeo. Mentre Rose spiegava a Romeo le innumerevoli ragioni per cui il prossimo anno i M.A.G.O. sarebbero stati devastanti per la loro salute mentale, fece il suo ingresso il principe delle serpi. Inevitabilmente Rose si ammutolì e fu Romeo ad invitare Scorpius con un cenno delle dita ad accomodarsi con loro.
-Ce l’hai fatta biondo! Finalmente aria fresca!- si vide lontano un miglio che Scorpius non aveva nessuna voglia che Rose sentisse quella conversazione. Che non avesse voglia che lei sapesse che il suo umore ultimamente era nero. Difatti stiracchiò un sorriso finto e a malapena inarcò il capo per salutarla.
-Avete già ordinato?- biascicò annoiato e guardandosi intorno per avvistare Miss Camilla.
-Le nostre ordinazioni stanno arrivando…cosa gradisci tu?- rispose Romeo ignorando l’aura negativa del suo compagno di casa. Mentre Rose si sentiva così maledettamente fuori posto. Avrebbe voluto essere dovunque tranne che lì in quel pub tra Romeo Zabini e Scorpius Malfoy. Ad un tratto le venne da ridacchiare.
-Che hai da sorridere?- abbaiò Scorpius notandola immediatamente.
-Nulla…a cuccia!- rispose a tono. Si sentiva abbastanza scaltra davanti a lui quando il suo lato Granger veniva a galla.
-Come ti perme…-
-Decido io per te Scorpius! Va bene un po’ di succo di zucca?- lo interruppe Romeo. Scorpius assottigliò gli occhi cerulei e glaciali fulminando Rose che invece aveva mantenuto un espressione sorridente e furbetta. Adorava vederlo dare in escandescenza per nulla. Poi annuì a Romeo il quale li soprese alzandosi e lasciandoli soli. –Vado ad aggiungere la tua ordinazione al bancone…- difatti disse allontanandosi. Calò un silenzio imbarazzante al tavolo. Ecco che ritornava prepotente quella voglia di voler essere dappertutto tranne che lì a quel tavolo. Così si ricordò perchè aveva ridacchiato destando la stizza di mr.Malfoy. qualsiasi altra ragazza non avrebbe mai desiderato nient’altro che essere al tavolo con quei due rampolli e gran gnocchi (gergo di Gilda) di Malfoy e Zabini. Ma lei non era come le altre ragazze, l’aveva sempre saputo. Era sempre stata anche diversa dalla sua migliore amica Florinda, figuriamoci dalle altre gallinelle dagli ormoni impazziti. Lei era sempre stata tutta per i libri, per la conoscenza, per l’amicizia. D’altra parte non aveva mai visto Romeo Zabini se non come un amico dai modi raffinati e galanti. Erano girate voci su loro due da quando al terzo anno avevano cominciato a frequentarsi ma a lei non era mai importato. E poi Romeo volente o nolente le aveva smentite cominciando ad andare di letto in letto con la prima scostumata, così a Rose piaceva chiamarle, di Hogwarts. E Malfoy…beh lei e Malfoy si odiavano, punto. Il silenzio venne interrotto dall’arrivo di Romeo accompagnato da Miss Camilla che teneva in bilico il vassoio con le loro ordinazioni.
-Ecco qui! Cinque galeoni e tre zellini!-
-Offro io ragazzi!- li anticipò Romeo mettendo sul vassoio la cifra.
-Non ce ne era affatto bisogno!- puntualizzò Scorpius
-Beh voi state facendo già un grande sforzo a causa mia…mi sentivo in dovere di offrirvi almeno da bere!- rispose Romeo con non chalance cominciando a sorseggiare la sua burrobirra. Rose apprezzò la battuta ma era decisa a dimostrarsi terribilmente nauseata dall’idea di Romeo di farli stare allo stesso tavolo, perciò non diede la soddisfazione di ridere. Ma la sensazione che Romeo sapesse di averla divertita da come la guardava di sottecchi era più che concreta.
-Di…di cosa stavate parlando prima che arrivassi?- sia Rose che Romeo furono colmi di stupore che Scorpius avesse abbassato l’ascia di guerra, e anche se dal suo tono trapelava ancora una certa riluttanza a conversare a quel tavolo, avevano comunque entrambi apprezzato lo sforzo.
-Stavo convincendo Rose che i M.A.G.O. non saranno così terrificanti come i professori tentano di farci credere solo per studiare di più!- rispose Romeo
-Oh beh certo…a te basta dare un’occhiata ai libri, grazie alla memoria fotografica che hai… per me saranno devastanti! Sai come mi faccio prendere dal panico per una semplice verifica!-
-Perché devi rilassarti zuccherino, te l’avrò ripetuto centinai di volte!- insieme ridacchiarono. Alla fine Rose cogliendo l’espressione di Scorpius a metà tra il curioso e lo stizzito, tossicchiò distogliendo lo sguardo da Romeo.
-Io…io credo che siano solo un periodo stressante che ci preparerà al mondo del lavoro lì fuori…quello si che spaventa!- alla fine Scorpius si inserì nel discorso.
-Cos’è che ti spaventa? Dopo Hogwarts avremo una carriera tutta nostra, nessun orario, nessuna verifica da rispettare! Molta più libertà nel gestire il nostro tempo libero!- scattò in risposa Rose che invece non vedeva l’ora di seguire le orme di sua madre nella magisprudenza.
-Cosa? Oh beh non capiresti tu!-
-Perché non ci provi invece a farle capire cosa vuoi dire?- intervenne Romeo
-Oh lascia stare se non vuole darmi questa confidenza lo capisco… come potrebbe abbassarsi al livello Weasley?!-
-È questo che pensi?! Pensi che io non voglia parlartene perché penso che io possa abbassarmi al tuo livello?- chiese Scorpius quasi sconvolto da quella rivelazione. Eppure cosa c’era di strano? Per anni non l’aveva derisa dandogli della povera?
-Ovvio!- Rose scosse la testa perplessa agitandosi sulla sedia. Voleva restare per non deludere Romeo ma la voglia di andarsene era tanta, troppa.
-Vuoi andartene? Sei brava a farlo! Romeo lei fa così sai? Quando un discorso non le piace gira i tacchi e scappa via!-
-Beh forse se avessi la decenza di trattare la gente come un tuo pari forse non accadrebbe così spesso!- ruggì Rose. Romeo le fece cenno di abbassare il tono della voce con le mani. Rose arrossì e abbassò lo sguardo. Nessuno la scuoteva dentro come Scorpius Malfoy. Si ricompose e stiracchiò un sorriso finto. –non mi importa se non ti va di parlare di certe cose con me, non ci conosciamo abbastanza hai ragione, non mi importa cosa pensi del futuro!- alla fine risolse la ragazza con maturità. Come se guardasse una partita a tennis gli occhi di Romeo balzavano da l’uno all’altro, che si davano botta e risposta. Quasi quasi a Rose sembrò vederlo divertirsi nell’assistere a quel siparietto.
-Magari non voglio che tu ti abbassi al mio livello invece…magari…magari sono io che non voglio essere deriso da te!- questa poi le batteva tutte pensò Rose e quasi Romeo si strozzò con la sua burrobirra. Tossicchiò così forte e gliene uscì un pò dal naso tanta fu la sorpresa. Quel momento di stupore fu interrotto dall’entrata in scena di Kevin Flitt.
-Romeo devi assolutamente venire con me!- tuonò raggiungendoli al tavolo…- Rose andò in allarme.
-Perché? Che succede Kevin?-
-È per quella questione di soldi di cui ti parlavo, posso rubarvelo un momento, per favore?- alla fine si rivolse a loro. Rose notò la preoccupazione negli occhi del Serpeverde ed annuì. Scorpius invece li guardò sospettoso ed incuriosito dalla faccenda, ma annuì subito dopo.
-Raggio di sole ci vediamo a cena!- la salutò il ragazzo uscendo poi insieme a Kevin dal pub.
 

Se gliel’avessero detto quella mattina non ci avrebbe creduto. Lui e Rose Weasley seduti allo stesso tavolo di un pub a dover finire di sorseggiare i loto drinks durante un’uscita ad Hogsmead. Ne aveva avute di strane giornate ultimamente e quasi tutte per colpa di Rose Weasley, ma quella le batteva tutte.
-Se vuoi andare vai…non devi restare mica per forza…- gli disse mentre cercava di finire in fretta la sua acquaviola. Non rispose. Preferì osservarla. Romeo l’aveva chiamata raggio di sole. Gli aveva un pò dato fastidio la loro complicità, poco prima durante l’argomento M.A.G.O., ed ora di nuovo. Si sentiva escluso e ci stava male. Rose Weasley doveva smetterla di fargli provare quelle strane e nuove sensazioni. Raggio di sole perché poi, pensava. La osservò ancora meglio, quasi studiandola. Era un pò minuta, con lunghi capelli tra il rame e il castano, un po’ troppo pallida secondo lui ma…ma forse graziosa. Non l’aveva mai vista sotto questo punto di vista. Rose Weasley era graziosa. Forse la chiamava raggio di sole per questo, magari anche perché era un tipo solare, sorridente. Il suo opposto rifletté. Romeo però andava d’accordo con entrambi, con lui che era un pò misantropo e permaloso e con lei che a quanto pare era invece solare e chiacchierona.
-Non voglio andare via…- alla fine le rispose quando capì che Rose stava per alzarsi, visto che aveva finito la sua acquaviola in tempo record pur di andarsene da lì, lontano da lui. Davvero lui le faceva questo effetto? Davvero la indisponeva così tanto?!
-Perché?- Chiese lei titubante e con sospetto, assottigliando gli occhi color caramello.
-Non lo so…mi incuriosisci! Era questo che volevo dirti l’altra sera, cioè…sei diversa, non strana.- le spiegò per poi abbassare lo sguardo imbarazzato. Glielo aveva confessato. Si sentiva un tantino strano lui adesso, anzi diverso. Forse non gli era mai successo di parlare con il cuore in mano con qualcuno.
-Anche tu mi incuriosisci…sei tormentato!- capì che anche lei si stava confessando. Forse era questo che stava cercando di fare Rose quando era diventata più invadente negli ultimi tempi, mentre lavoravano alla polisucco. Voleva capire perché era tormentato…
-Non devi essere poi così male se tu e Romeo andate così d’accordo!-
-Potrei dire lo stesso di voi due…- gli rispose a tono. Non conosceva nessuna ragazza così sveglia. Anche questo lo incuriosiva e…stuzzicava.
-Touché!- fece una pausa, si sentiva uno strano mal di pancia…si sentiva imbarazzato. -…mi piacerebbe conoscerti meglio- la buttò lì, ma non se ne pentì, come non era pentito di non aver tagliato la corda quando Romeo era andato via.
-Anche tu!- rispose secca lei tenendo lo sguardo fisso su di lui. Non aveva mai conosciuto quel lato sicuro di Rose Weasley. Era una continua sorpresa quella ragazza.
-Lo avevo capito, sai?! Quando studiavamo insieme nei bagni…cercavi di indagare!- e ghignò divertito. Rose arrossì ma poi gli sorrise e riprese il contatto visivo con lui.
-Non cercavo di indagare, ero solo curiosa di sapere perché ti mostri sempre così algido ed arrabbiato con il mondo intero…specialmente con me…- farfugliò le ultime parole di nuovo imbarazzata e paonazza. Scorpius non si aspettava che lei gli parlasse così schiettamente. Forse raggio di sole si riferiva anche al suo essere così schietta e genuina.
-Io non ce l’ho con te!- biascicò roteando gli occhi al cielo. –cosa te lo fa credere?- le chiese stizzito.
-Beh le continue occhiate di derisione e i tuoi insulti sulla mia povertà! Che poi ok tu sarai pure un ereditiere ma mia mamma è un avvocato di successo al Ministero e mio padre guadagna bene come Auror…credo che sia una credenza abbastanza superata ormai quella che i Weasley siano dei poveracci, non credi?!- quasi parlò tutto d’un fiato e avvalorò la sua teoria che fosse una logorroica chiacchierona. Per la prima volta la vide anche fragile, piccola, da proteggere. Davvero non si rendeva conto di offendere la famiglia di qualcuno dandole della poveraccia. Nemmeno si ricordava poi di averlo fatto. Era vera la teoria del branco, non ti accorgi quando sei in mezzo agli amici di far comunella contro qualcuno ferendolo. Che poi se fosse toccato a lui probabilmente avrebbe scatenato il putiferio…lui la sua famiglia non la voleva toccata.
-beh di nuovo Touché, ma ti assicuro che lo facevo un tempo! Ammettilo quant’è che non ti punzecchio?!- fece una pausa –mi facevo prendere dalla foga de branco…gli altri ti sfottevano ed io lo facevo anche, tutto qui! Non me ne è mai fregato niente se fossi povera, imbranata o dei tuoi voti più alti dei miei!- confessò Scorpius. Rose gli sorrise. –Nemmeno il clan Potter-Weasley è stato clemente con me però e con parte dei miei amici…ci si difende!- aggiunse il ragazzo gonfiando il petto mostrando orgoglio serpeverde.
-Clan Potter-Weasley?!- domandò lei strabuzzando gli occhi.
-Non sapete che vi chiama così tutta Hogwarts? Voi cugini… così uniti ed irraggiungibili!- spiegò il biondo. –Così pieni di voi, orgogliosi dei vostri cognomi tanto da usarli per fare breccia nel cuore di chi vi sta attorno!- Rose lo stava ascoltando incredula ma curiosa. Allora continuò, finalmente aveva la possibilità di sfogarsi. –Non te ne sei mai resa conto perché tu non lo fai… tu non sei come loro, l’ho capito frequentandoti, tu le cose te le sudi, te le guadagni! Non ti pavoneggi di essere figlia di…cioè sei davvero intelligente ed astuta! Non come ad esempio James Potter che va facendo il pagliaccio o tua cugina Lily che sa di essere seducente e spezza cuori a destra e a manca incurante dei sentimenti degli altri… ha fatto mollare mia cugina Asteria facendo da amante per tre mesi al suo ex ragazzo!- stava vomitando tutto quello che gli passava per la mente ma non stavano litigando, lui le stava solo raccontando perché odiava tanto i suoi parenti e perché lei era solo stata messa a far mucchio.
-È vero i miei cugini spesso si mettono in mostra ma non lo fanno con cattiveria…sono cresciuti così! Sin da piccoli hanno conosciuto la fama ed i privilegi di essere i figli del Salvatore! Anch’io, anche mio fratello Hugo ma ogni uno ha il suo carattere, qualcuno ci sguazza, altri ne prendono le distanze! E mio cugino Jamie è cambiato! Si cresce… non si vive nel passato!- gli spiegò dolcemente. –Anche voi Serpeverde siete stati sempre perfidi con noi…-
-Per difesa! Non è bello essere considerati solo per ciò che i tuoi…i tuoi genitori erano in passato…- si sentì di abbassare il capo. Si vergognava a parlare di quello…poi con lei era ancora più imbarazzante. Lei era il bene…la famiglia Weasley lo era.
-È questo che credevi facessi io? Che io ti considerassi per cosa è successo in passato? Ma se nemmeno eravamo nati, che cavolo me ne dovrebbe fregare Scorpius?!- sbottò lei.
-Beh il clan però non si è mai risparmiato di darci degli… sporchi figli di Mangiam…-
-Ok, ho capito! Non c’è alcun bisogno di dirlo ne di arrabbiarsi!- Rose lo guardò con occhi dolci, questo lo faceva sentire a disagio ma anche…compreso. Non era pietà quella che leggeva negli occhi sinceri di Rose Weasley che in uno slancio di genuinità lo aveva chiamato per nome, avvicinandosi anche a lui senza accorgersene. –Siamo cresciuti Scorpius, non siamo i nostri genitori e noi abbiamo accantonato tutti i pregiudizi di quando eravamo dei ragazzini, puoi abbassare il muro che ti sei creato attorno a te, puoi levarti l’armatura! Non essere così orgoglioso, puoi perdonare la superbia dei miei cugini!- era vero. Da anni ormai quelle offese non erano nemmeno più state fatte ma lui era cresciuto così, sempre pronto a proteggersi e a rispondere a tono alle accuse di essere un seguace del male perché suo padre lo era stato, e suo nonno prima di lui.
-Anche se sembrerebbe così io non vivo mica di orgoglio e pregiudizio!- Rose gli sorrise e gli porse la mano. Lui la guardò confuso.
-Pace?- lo incitò a stringergliela. Scorpius si sentiva un cretino ma nel senso buono. Pace? Pace lo chiedevano i bambini eppure detto così da Rose Weasley sembrava la cosa giusta da dire. Non c’era niente di infantile. Era…tutto così giusto. E gliela strinse. E poi sorrise.
-Rose Weasley che stringe la mano ad un Malfoy…le cose sono davvero cambiate! Il passato non ferisce più nessuno per davvero!- ironizzò ma non troppo, sorridendo ancora alla ragazza che seduta accanto a lui era davvero felice della piega che aveva preso il loro rapporto. Così la accompagnò fino al castello, e tra le stradine di Hogsmead fino al Salone d’Ingresso nessuno si risparmiò di guardarli come se fossero un troll ed un orco a passeggio mano nella mano. Eppure a lui sembrava così naturale adesso non farsi la guerra ma chiacchierare con lei del più e del meno. Aveva ridacchiato un paio di volte vedendola urtare qualcuno con sbadataggine oppure inciampare su qualche ciottolo ma non aveva riso di lei, ma con lei. Adesso capiva Romeo quando gli raccontava che era piacevole passare il tempo con lei, che era una tipa sveglia, non come le gallinelle a cui lui era abituato con cui non potevi fare un discorso serio perché nemmeno ti avrebbero capito. E come lei se ne stava fregando delle occhiate dei curiosi anche lui lo avrebbe fatto. Si sentiva già più maturo e meno incazzato con il mondo. La genuinità e la solarità di Rose lo stavano contagiando. Lei era così semplice e voleva esserlo anche lui.
-È stato carino passare il pomeriggio con te! Anzi direi rivelatore! Buona serata Scorpius e salutami Romeo quando lo vedi…- gli disse salendo il primo gradino verso la Torre Grifondoro.
-Oh…ok lo farò! E comunque lo stesso vale per me riguardo ad oggi! Buona serata Rose…- gli faceva strano non chiamarla Weasley con la solita freddezza ma era piacevole. Si sentiva più pulito, meno infantile. Aveva quasi diciotto anni ecchecacchio! La ragazza lo illuminò con un altro dei suoi sorrisi raggianti per poi voltargli le spalle e andar via.
 
*
-> https://www.youtube.com/watch?v=EdBym7kv2IM

Qualche ora prima

Nello stesso momento in cui Rose stava raggiungendo Romeo, all’oscuro di come poi quel pomeriggio l’avrebbe sorpresa, anche Sirius stava rincorrendo qualcuno, e lo stava facendo da giorni ormai.

*Sono venuto per incontrarti, dirti che mi dispiace,
Tu non sai quanto sei adorabile.
Dovevo trovarti, dirti che ho bisogno di te, dirti che ti ho considerata da lontano.
Dimmi i tuoi segreti e ponimi le tue domande, Oh, torniamo al punto di partenza…*


Intuito dove Flo si stesse dirigendo, decise di sorprenderla quindi tornò indietro correndo, imboccando così il corridoio parallelo e in scivolata giunse sull’uscio della porta della Biblioteca. Si nascose nella parte interna. Quando lei entrò le si parò davanti.
-Oh, ma che?!-
-Non mi hai lasciato altra scelta!- fece spallucce Sirius stiracchiando un sorriso malandrino. Flo era visibilmente a disagio. –Sono stanco di rincorrerti…devi smetterla di nasconderti, l’hai fatto per tanti anni! Puoi essere sincera adesso?- era arrabbiato con lei perché adesso che le carte erano state svelate non capiva per quale motivo aveva dovuto braccarla per riuscire a parlarle.
-Cosa vuoi che ti dica?- ruggì spalancando i suoi occhioni nocciola spaventati.
-Cosa provi per me! Ti ho aperto il mio cuore, mi sono scoperto e quello che ho ottenuto è stata solo indifferenza! Se faccio un passo nel vuoto e rischio voglio che tu ti butti insieme a me, che rischiamo insieme!-
-e se io non fossi pronta! È vero ho aspettato tanti anni che ti accorgessi di ciò che io provavo per te ma non per questo hai il diritto di pretendere che io sia lì pronta a braccia aperte! Che mi assuma il rischio di rovinare anni di amicizia…-
-È vero non ne ho il diritto!- le afferrò i polsi e la spinse a sé, contro il proprio corpo, e la baciò. Le loro labbra si sfiorano con dolcezza mentre la stringeva a sé con voglia. Quando con lentezza le loro labbra si staccarono le une dalle altre entrambi aprirono gli occhi timorosi. Adesso si stava specchiando in quelli colmi di lacrime di Florinda. Era così fragile e bella. –Ma avevo il diritto di fare questo! Non voglio più nascondermi dietro ad un dito Flo…

*Nessuno ha detto che sarebbe stato facile, è una vergogna per noi dividerci.
Nessuno ha detto che sarebbe stato facile, nessuno ha mai detto che sarebbe stato così difficile,
Oh, riportatemi alla partenza. (The scientist; Coldplay)*


Flo si alzò sulla punta dei piedi e dimenticò il ballo della notte precedente, dimenticò quegli occhi azzurri che ultimamente le erano stati così vicini e che l’avevano protetta. Era tra le braccia del suo principe azzurro, del suo sogno da bambina, e baciò ancora una volta Sirius.

Buona sera! (anche se è già mezzanotte passata ma vabbè XD)
Vi spiego.....il capitolo era pronto giorni fa ma tra il fatto che il computer è stato in assistenza, due matrimoni, sono stata in vacanza e la solita vita sociale non sono riuscita ad aggiornare prima!! MA FINALMENTE ECCOLO QUA! Capitolo che funge da sparti acque e che definisce meglio i rapporti tra i nostri protagonisti! Niente Octo lo so, so che vi siete affezzionate, ma nel prossimo lo rivederemo così come Callie... ;)
Devo dare spazio a tutti i personaggi e dare più velocità alla trama  :) SE VOLETE LASCIATE LA VOSTRA OPINIONE CON UNA RECENSIONE, VE NE SAREI GRATA! Ho bisogno di sapere se vi sta piacendo! e ringrazio chi fin ora segue, ricorda e preferisce la storia! VI ADORO! baci e a presto, rory! 

 
  
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