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Autore: GiulsM_96    26/08/2015    2 recensioni
Coral Fazbear si trova davanti ad una grande opportunità: realizzare il suo sogno e gestire una pizzeria insieme al marito Lorenzo…c’è un unico problema in tutto questo, il fatto che la pizzeria non è altro che una copertura per nascondere affari di massima sicurezza dell’FBI. Coral si trova così a gestire il lato imprenditoriale della pizzeria, lasciando al fratello Jeremy il compito di proteggere i segreti di stato insieme alla sua squadra di assassini “sotto copertura”…sembrano semplici camerieri…sembrano festosi ragazzi vestiti da animali…ma cosa nascondono sotto i costumi di scena?
(Gli animatronici saranno semplici esseri umani vestiti da animali, non robot)
Genere: Azione, Comico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Coral non riuscì nemmeno a vedere le spie muoversi talmente lo fecero in fretta. All’ordine di Jeremy tutti quanti si voltarono di spalle e andarono ad aprire l’armadio blindato che avevano trasportato lì all’apertura del locale. Non appena Puppet o aprì la donna rimase sorpresa nel vederne il contenuto: armi ovviamente, ma da una delle squadre più preparate dei servizi segreti si sarebbe aspettata le armi da fuco più moderne e all’avanguardia; invece all’interno della cassaforte prevaleva un ampio assortimento di armi bianche. Le uniche armi da fuoco erano un fucile, che Coral non avrebbe saputo identificare, e un paio di pistole; per il resto troneggiavano i coltelli balistici, lame di varie lunghezze, un arco con le frecce e perfino una spada giapponese.
-Jeremy, cosa farete?- chiese Coral con un filo di voce –Non vorrete mica ucciderli tutti?-
Suo fratello era rimasto seduto alla scrivania, senza armarsi come invece avevano fatto tutti gli altri. –Dobbiamo, o preferisci che raggiungano l’arma nucleare?- Coral non rispose, abbassò la testa e abbracciò il braccio di Lorenzo.
-Siamo pronti!- Disse Freddy allacciandosi la katana alla cinta dei pantaloni. Anche una rapida occhiata avrebbe potuto notare la profonda differenza che vigeva ora nei ragazzi in piedi davanti all’armadio; fino a pochi attimi fa erano dei camerieri, allegri, solari e pronti a far divertire i bambini, ora invece si erano trasformati in perfette macchine per uccidere e gli unici sorrisi che sfoggiavano erano quelli beffardi e di sfida.
-Molto bene, allora andate…ma prima, per favore, toglietevi quelle ridicole orecchiette dalla testa.-
-Oh grazie al cielo!- esultò Foxy. Tutte le spie uscirono dalla sala delle telecamere lanciando sulla scrivania i loro cerchietti con le orecchie. L’unico rumore rimasto fu quello appena udibile della corsa dei ragazzi nei corridoio, ma anch’esso in breve sparì.
Lorenzo accarezzò la testa della moglie senza distogliere lo sguardo dal cognato. –Chi è che vuole impossessarsi della bomba?-
-Questo non lo sappiamo, non è solo un gruppo che la sta cercando, capisci che un ordigno atomico fa gola a molti, e non solo qui in America.-
-Giustamente…solo che mi chiedevo…-
-ooooh!- sbuffò Jeremy –Ma fai sempre tante domande?-
-Come? Ascolta cretino in oro, te le faccio perché sono preoccupato, di certo non perché mi diverta a farmi una cultura sulla tua vita!-
-Ci mancherebbe altro! Stolker!-
Coral si massaggiò le tempie con entrambe le mani –La possiamo fare finita? State facendo un rumore bestiale, di sicuro le spie nemiche si saranno accorte che qui c’è qualcuno e ora saranno ancora più all’erta-
-Non ti preoccupare Coral, la stanza è insonorizzata e comunque non credo che quelle spie siano venute qui credendo di trovare il locale vuoto, saranno all’erta in ogni caso…oh guardate la camera 4A, fate ciao a Chica!-
In effetti sullo schermo si vedeva chiaramente la ragazza camminare furtiva per i corridoi con in mano un piccolo coltello da lancio e almeno un'altra decina di questi agganciati alla cintura che aveva indossato sopra la gonna e il grembiule da cameriera.
Coral la indicò sullo schermo –Jeremy, ricordati di darle una promozione solo per il fatto che combatte in gonna e ballerine, sul serio, è un mito quella ragazza!-
-Certo, lo so! Non l’ho ingaggiata per niente!-
-beh- Lorenzo si portò una mano sotto il mento –è carina, forte ed a quanto ho capito anche single…sicuro di averla ingaggiata per qualità professionali?-
-Lorenzo caro, vuoi che ti butti fuori in corridoio in preda alle spie nemiche, o preferisci che ti uccida io stesso? A te la scelta!-
-Suvvia Jeremy!- lo rimproverò Coral –Lorenza ha esagerato come sempre, ma in effetti Angeles è una splendida ragazza e ha quasi la tua stessa età, potrebbe funzionare tra di voi.-
Jeremy si alzò dalla sedia irritato e prese dall’armadio l’unica delle armi rimaste.
-Dove vai?-
-A rendermi utile, invece che stare qui a sentire voi che pianificate la mia vita. Chiudetevi dentro così starete al sicuro.-
Detto ciò chiuse la porta alle sue spalle e se ne andò.
 

 

Appostato in uno dei condotti di aereazione Puppet si tolse dal viso la maschera che portava sul posto di lavoro diurno. Osservò quel volto bianco, rallegrato, se così si poteva dire, solo dalle piccola labbra scarlatte e le lacrime violacee che colavano sotto gli occhi; non era di sicuro il massimo per far divertire dei bambini, ma a lui quel costume piaceva moltissimo, rispecchiava il suo carattere.
Un fruscio fece scattare Puppet sull’attenti, sotto di lui stava passando qualcuno. Si sporse dal condotto tendendo davanti a sé la pistola pronto a premere il grilletto, quando notò i capelli bianchi dai riflessi rosati.
Mangle”. Falso allarme; la giovane corse fino alle porte dei bagni e girò nel corridoio di sinistra. Dopo pochi secondi però apparve una delle spie nemiche, camminava all’indietro tenendo la pistola alzata davanti a sé, le braccia tremanti e gli occhi fissi sul corridoio con espressione terrorizzata. Il perché non tardò a presentarsi. A passo lento e provocatorio si fece avanti Foxy, con in viso un ghigno diabolico e le lame a scatto che fuoriuscivano dalle maniche della giacca rossa.
-Sta…stammi lontano!- gridò l’uomo premendo il grilletto e facendo fuoco; Foxy schivò il proiettile senza fatica, la mira della spia era resta molto precaria dalla sua agitazione, chissà cosa aveva fatto Foxy per spaventarlo tanto?
Puppet si preparò per sparare, quando vide Freddy avvicinarsi alle spalle della spia; questo convinse il ragazzo a non fare fuoco ed a limitarsi ad osservare la scena da dietro la sua folta frangia color carbone.
La spia non fece nemmeno in tempo ad accorgersi della presenza di Freddy alle sue spalle, che lui gli aveva già tranciato la testa con un solo colpo di spada.
-Uno in meno di cui preoccuparsi!-
-Dovevi lasciarlo a me!-
Freddy non riuscì a rispondergli perché fu costretto a gridare –Foxy! Alle tue spalle!-
Un colpo di pistola colpì la spalla del rosso facendolo gridare e raggomitolare a terra. La spia nemica sparò altri due colpi contro Freddy, che per fortuna lui riuscì ad evitare. A quel punto Puppet decise che doveva fare qualcosa anche lui, appoggiò una mano sul metallo del condotto e saltò giù nel corridoio sparando contro l’uomo, lui si nascose dietro la parete del corridoio proteggendosi dai proiettili; poi riapparve sparando di nuovo contro i ragazzi. Puppet estrasse anche la seconda pistola ed evitando i colpi del nemico riuscì a sparare e a colpirlo al petto con quattro coolpi.
Riabbassò le pistole lungo i fianchi ruotando la testa versi i compagni. –Stai bene Foxy?-
-Si, sto benissimo, non è nulla!-
Freddy aiutò Foxy ad alzarsi e lo sorresse con un braccio; Puppet annuì e rimise le pistole nelle fondine. –Almeno ora siamo a meno due!-
-Meno tre!- lo corresse Foxy –Ne ho ucciso uno vicino al Pirate Cove. Gli ho fatto un bellissimo jumpscare da dietro la tenda e gli ho infilato la lama in gola…traumatizzando quello lì!- disse indicando con il capo la spia decapitata –è stato bellissimo!- Freddy sospirò rassegnato –Non cambierai mai!-

 

 
La spia rifoderò la pistola e allungò la mano per appoggiarla alla maniglia della porta dello scantinato “
Ci sono quasi!pensò tra sé e sé mentre fissava orgoglioso l’ultimo ostacolo tra lui e l’arma che era venuto a cercare. Abbassò la maniglia, ma ovviamente la serratura era saldamente chiusa a chiave. Me lo aspettavoEstrasse dalla tasca il kit per scassinare la serratura, ma proprio mentre si stava preparando per aprire la porta un ronzio sinistro lo convinse a voltarsi, appena in tempo per riuscire a vedere una freccia conficcarsi nella porta a pochi centimetri dalla sua testa.
D’istinto riestrasse la pistola e sparò tre colpi nella direzione da cui era venuta le freccia; solo quando i sui pensieri tornarono lucidi si rese conto che nel corridoio davanti a lui non c’era nessuno. Eppure…quel colpo non poteva di certo essersi tirato da solo.
Di nuovo. Un’altra freccia venne scoccata e si conficcò nella porta, ma questa volta avrebbe preso la spia se lui non fosse stato abbastanza rapido da schivarla. L’uomo si guardò in giro frenetico, alla ricerca del minimo indizio su dove poteva nascondersi il tiratore; non vide nulla, ma capì che se voleva salvarsi la vita doveva per forza uscire dalla pizzeria, in quel corridoio così stretto non avrebbe avuto via di scampo, poteva schivare quanto voleva, ma prima o poi lo avrebbero preso.
Per fortuna in fondo al corridoio di destra c’era l’uscita d’emergenza, gli sarebbe bastato raggiungerla e avrebbe avuto più spazio per muoversi ed individuare chi lo stava braccando.
Corse a perdifiato riuscendo in fine ad uscire nel cortile sul retro della pizzeria. Era piccolo e il terremo presentava pochi ciuffi d’erba secchi; recintato da un muro altro poco più di due metri, l’unico elemento d’arredamento era un cassonetto della spazzatura.
L’uomo deglutì e si voltò per non dare le spalle alla porta. Nessuno pareva avvicinarsi, ma in cuor suo sapeva che era solo calma apparente.
Un fortissimo dolore gli colpì la spalla destra e gli fece cadere la pistola di mano. Una freccia lo aveva trafitto, attraversandogli la spalla e conficcandosi nel muro alle sue spalle, tenendolo così bloccato contro di esso. Un secondo colpo gli bloccò al muro anche la spalla sinistra, tramutandolo in un perfetto bersaglio.
Alla spia bastò chiudere gli occhi per un secondo, per poi, quando gli riaprì, trovarsi davanti un ragazzo con in mano stretto un arco. Era molto alto, di sicuro non meno di un metro e ottanta, ma chiaramente molto giovane, lo si capiva facilmente dal suo viso ancora acerbo.
-Ahahah ti ho preso!- Disse lui ridendo e allungando un dito contro l’uomo. La spia lo fissava impaurito, ma allo stesso tempo sbigottito.
-chi…sei?-
Lui saltò sul posto facendo sobbalzare i capelli viola -Io? Oh già! Qui mi chiamano Bonnie! Sono un cameriere! E a volte, quando non c’è molta clientela, suono anche la chitarra!-

Che mare di assurdità!Pensò la spia non riesco a capire se sia una tattica per distrarmi o se fa sul serio
-
Però- continuò Bonnie –Non mi fanno mai cantare! La mia amata Chica dice che ho la voce di un’oca a cui stanno tirando il collo, e io credo ciecamente alla mia Chica!-
-Dove eri nascosto? Non ti vedevo.-
Bonnie sorrise solare –Una spia non rivela i suoi segreti, dovresti saperlo!-
-Giusto. Beh congratulazioni, sei un occhio di falco. Uccidimi e falla finita, mi sento solo preso in giro dalle tue farneticazioni.-
Il sorriso di Bonnie scomparve, sostituito da un’espressione quasi rattristata; si avvicinò alla spia e gli posò le labbra vicino all’orecchio –Non sono io l’occhio di falco della squadra.-
Si allontanò spostandosi di lato. –Com..- non riuscì a concludere la parola che un proiettile lo colpì in fronte schizzando il sangue fino sulla camicia di Bonnie.
Il ragazzo alzò la testa sul tetto. –Ciao Jeremy! Sono stato  bravo a fermarlo?-
Jeremy si rialzò e si issò in spalla il fucile da cecchino. –Bravissimo Bonnie! ma ora vai a togliere quelle frecce dalla porta dello scantinato…e sistemala, non voglio i due buchi sopra! Al corpo ci penso io.-
Bonnie tornò a sorridere facendo il saluto militare –Ai suoi ordini capo!-

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice
Ciao a tutti quanti! Finalmente sono riuscita a pubblicare il terzo capitolo. Questa volta abbiamo visto il lato da spia dei nostri “animatronici”, anche se ho deciso per il primo capitolo d’azione di non cominciare subito con troppo sangue, quello lo lasciamo per qualche capitolo più avanti.  ;)
Volevo ringraziare chi ha recensito i primi due capitoli e chi ha inserito la storia tra le seguite e le preferite! Non mi aspettavo così tanto successo solo nei primi due capitoli, spero di continuare bene!
Ciaooooooo
Giuls

 

 

   
 
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