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Autore: MaryS5    26/08/2015    1 recensioni
La vita, dopo la sconfitta della spirale è calma e tranquilla, secondo Dante forse lo è un po’ troppo.
Vive come sempre nella sua vecchia casa, ma che succederebbe se un giorno qualunque la sua vita cambiasse drasticamente?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dante Vale, Nuovo personaggio, Sophie Casterwill, Un po' tutti, Zhalia Moon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell’autrice: salve ragazzi!!
Vi informo che questo è l’ultimo capitolo ed è un po’ più lungo degli altri.
Perdonatemi per la discontinuità nell’aggiornare.
Ringrazio chi ha puntualmente letto, recensito o seguito la storia.
Beh ora vi lascio a godervi il finale, ditemi che ne pensate! Ciao!!




Mi diressi vero la porta, cercando di non girarmi a guardare la bambina.
La sua felicità, in qualche modo, mi soffocava. Lanciai una veloce occhiata alla piccola valigia accanto all’ingresso, mettendo la mano sulla maniglia.
Prima di aprire la porta, strinsi con più forza la presa, provando a reprimere il dolore.
Chiusi gli occhi e spalancai la porta.
<< MAMMA!!>> sentii urlare. Finalmente aprii gli occhi e vidi Zhalia, con le lacrime agli occhi che abbracciava sua figlia.
<< mamma mi sei mancata tantissimo!!>> << anche tu tesoro!>>. Quella scena mi procurò un terribile colpo al cuore, che cercai di nascondere con un finto sorriso.
<< vai a prendere le tue cose che dopo andiamo a mangiare il gelato che ti avevo promesso! Mentre io ringrazio lo zio per averti ospitata.>> le disse mettendola giù.
Solo in quel momento mi accorsi della macchina posteggiata davanti alla casa e dell’uomo che ci fissava dentro di essa. A giudicare lo sguardo di Lily non ero l’unico ad essermene accorto.
<< m-ma … ma io non>> provò a parlare la bambina stringendosi nelle mie gambe.
Con gli occhi lucidi mi abbassai e la strinsi a me. << ascolta la mamma>> dissi cercando di non farmi tremare la voce.
<< no!>> disobbedì lei stringendomi ancora le gambe e cominciando a piangere. << Lily non fare così, dai. Non facciamo aspettare papà>> la esortò, anche lei con gli occhi lucidi e lanciando occhiate preoccupate all’auto.
<< no! No!! Ho paura voglio stare con lo zio!!!>> urlò disperata. Paura? Aveva paura di cosa?
<< Entra un attimo, così la facciamo calmare un po’ e chiama anche … mhh .. tuo marito.>> non riuscivo a ricordare il suo nome, eppure ero bravo a memorizzare le cose.
<< no, Jeff non vuole entrare>> << perch …>> mi interruppi un attimo guardandole il collo.
<< Zhalia, cos’hai qua?>> le chiesi preoccupato indicandole il punto della sua pelle che stavo guardando.
Proprio sotto il colletto enorme del maglione ( insolito per quel periodo), risaltava un’enorme macchia rossa che arrivava all’incirca alla mandibola.
<< c-come? Oh non è niente!!>> disse arrossendo vistosamente. << no! Non è vero che non è niente!! Ti sei ferita durante un combattimento?>> chiesi avvicinando pericolosamente la mano.
<< n-no .. c-cioè si, lascia stare i-io ..>> le toccai il punto arrossato, facendola sussultare per il dolore e facendola confondere di più.
<< t- ti prego acolt..>> vidi, con la coda dell’occhio, l’uomo scendere dal veicolo e avvicinarsi minacciosamente, ma non ci feci molto caso.
<< fammi vedere cos’hai Zhalia!>> la incoraggiai cercando di avvicinarla di più a me.
Notai distrattamente che più l’uomo si avvicinava e più Lily indietreggiava spaventata.

<< lascia stare mia moglie!!>> mi disse questo tirando violentemente Zhalia per un braccio.
<< Jeff! è solo preoccupato!>> cercò di difendermi lei. << tua moglie è ferita!! Non lo vedi?!>> dissi guardandolo con rabbia.
<< mi stai dicendo che non so prendermi cura di mia moglie?! So benissimo che è ferita, ma non è tanto grave!! E l’ho già aiutata!! Il livido è già stato disinfettato!>> la donna lo guardò preoccupata.
Lo vidi avvicinarsi a me pericolosamente e, istintivamente strinsi l’amuleto che avevo al collo.
A quella mossa sembrò calmarsi. << ah, anche tu sei un cercatore ..>>, Zhalia non gli aveva parlato di me? Mi guardò con disprezzo, per poi spostarsi dentro casa, il minimo indispensabile per afferrare Lily per un braccio.
A quella reazione la figlia cominciò a piangere disperata.
<< lasciala stare!!>> urlò la cercatrice provando, invano, a strapparle la bambina dalla sua presa.
Io non intervenni, guardando confuso la scena. Perché si comportava in questo modo?
L’uomo, irritato, si girò di scatto verso la moglie, lasciando cadere Lily a terra.

Le diede uno schiaffo rumoroso.
In quel preciso istante non vidi più niente tanto ero arrabbiato.
Non mi importava se Zhalia era sua moglie, non poteva trattarla in questo modo.

Con lo sguardo infuocato gli sferrai un pugno potentissimo che lo fece rotolare per le scale, facendolo atterrare nel pavimento alla fine di esse.
Lily lanciò un urlo stridulo e si gettò tra le gambe della madre impedendole qualsiasi movimento. Vidi Jeff alzare lo sguardo verso di me, con il naso grondante di sangue. << come osi?>> mi disse sprezzante come se fosse stato chissà chi!
<< non toccarla mai più! >> ringhiai avvicinandomi a lui.
<< Non puoi dirmi ciò che devo fare!! >> ribadì alzandosi, mentre sosteneva il mio sguardo furioso.

Riuscì a schivare un suo colpo che avevo previsto da poco.
Infuriato più che mai mi lanciai su di lui facendolo cadere ancora a terra e candendo, a mia volta, su di lui.

Cominciammo a lottare, tra le urla di Zhalia, impedita dalla bambina e i pianti di quest’ultima.

Quell’uomo aveva una potenza pazzesca, ma non capivo perché non usasse i poteri, se l’avesse fatto io sarei stato spacciato.
È vero che da quando non andavo in missione mi allenavo continuamente, ma non avevo avuto da molto uno scontro diretto e non mi sentivo molto in forma per mantenerlo.
Nonostante ciò la rabbia mi permetteva di andare avanti.
Da uomo leale non usai a mia volta i poteri e non invocai nessun titano, non volevo essere scorretto, non lo sarei mai stato.
In un certo senso lo vedevo in difficoltà.
Più andavamo avanti e più si stancava, ma non come un cercatore della sua stazza, ovvero: adulto e molto muscoloso, lo faceva molto più velocemente.

Ormai eravamo sporchi di una mistura disgustosa formata da terra e sangue.
Finalmente Zhalia riuscì, in malo modo, a liberarsi della presa della figlia e corse verso di noi con l’intento di separarci.
Non sapendo come fare, essendo più minuta, lanciò un incantesimo e noi, per non essere colpiti, ci scostammo velocemente l’uno dall’altro lasciando che la magia andasse a vuoto, colpendo il terreno sabbioso.

Con il labbro che sanguinava guardai Zhalia dispiaciuto, mentre vidi, con la coda dell’occhio, Jeff che la guardava con disprezzo, come se avesse compiuto un gesto proibito.
In un lampo si alzò in piedi e corse nella direzione alle spalle della donna.

Io e lei non immaginammo minimamente di ciò che aveva intenzione di fare.
Non voleva arrendersi.

Afferrò Lily, che non smetteva di piangere per la paura, e corse via goffamente, nascondendosi tra le possenti case.
Preso dal panico cominciai a inseguirlo, accompagnato da Zhalia, spaventata allo stesso modo. << che diavolo sta facendo?!>> le urlai mentre correvamo. << n-non lo so!!>> mi disse lasciandosi sfuggire qualche lacrima, ma non rallentando la corsa nemmeno un po’.

Usando i nostri poteri salimmo sui tetti delle case per vederlo meglio. Una volta avvistato scendemmo in strada con il fiatone, ma appena ci vide si arrampicò come poteva in una scaletta attaccata ad un muretto e salì sul tetto di una vecchia casa abbandonata e coperta da strisce di plastica e corde varie, forse messe precariamente per proteggere i passanti dall’edificio pericolante.
<< non vi avvicinate!!>> urlò ormai esausto facendo sporgere paurosamente la bambina verso il bordo, quando lo raggiungemmo.
<< AIUTO! AIUTO!!>> continuava a urlare Lily.

<< è tutta colpa sua!! È solo uno stupido intralcio!! Perché hai deciso di tenerla eh?! Eravamo perfetti solo noi due, insieme come una VERA famiglia!!>> disse a Zhalia riferendosi alla piccola.
Lo guardai stupefatto. Ma che stava dicendo?! Si era forse drogato??! Dubito che qualcuno avesse potuto comportarsi in quel modo, anche se avesse preso la droga più potente di tutte.

<< ti prego lascia Lily, Jeff!! Torniamo a casa e facciamo finta che tutto questo non sia mai accaduto>>,disse lei avvicinandosi cautamente con le mani tese in avanti.
La guardai ancora più stupefatto. Erano impazziti tutti?!

<< oh, si. Puoi stare tranquilla, torneremo a casa … e tutto sarà come prima!>> riferì con uno sguardo agghiacciante.
Spinse di più la bambina verso il burrone, continuando a tenerla stretta. Lily non smetteva di piangere.
La distanza tra il tetto e il terreno era troppo alta, nessuno sarebbe sopravvissuto cadendo di sotto.

Appena vidi il suo guardo spostarsi alla piccola mi gettai senza pensare su di loro, in un gesto del tutto impulsivo.
Riuscii a spingere Lily al sicuro, ma Jeff perse l’equilibrio e si attaccò con forza al mio braccio, facendomi scivolare con lui e cadere nel vuoto.
Riuscii a sentire l’urlo atroce di Zhalia.

Prima di finire spappolato al suolo però, riuscii ad afferrare le vecchie corde che pendevano dal tetto, così come l’uomo, ma per farlo ci ingarbugliammo entrambi tra le corde.
Tutti e due avevamo una corda allentata intorno al collo.
Io riuscii ad accorgermene poco dopo, ma Jeff, evidentemente, non l’aveva notato, poiché continuava a muoversi con foga verso di me.
Provai ad avvisarlo, ma la rabbia lo aveva accecato del tutto.

In pochissimi secondi tirò una corda messa tra di noi che si spezzò e ci fece scivolare entrambi più giù finendo direttamente nella morsa del cappio improvvisato.

Provai a muovermi un po’, soffocato dalla fune, ma non riuscivo ad allontanare le mani dal punto in cui la corda si stringeva al mio collo e più mi muovevo e peggio era.
L’impatto che avevo avuto con la corda mia aveva mozzato il fiato e esaurito le forze. Sentii un terribile calore invadermi il corpo inerme.

Non riuscii a vedere Jeff e, sinceramente non volevo preoccuparmene, vista la mia condizione.

Come un miracolo arrivato dal cielo sentii la voce di Zhalia che invocava King Basilisk.
Il titano si avvicinò a noi e con una zampata squarciò le corde che ci intrappolavano.
Con una prontezza di riflessi impressionante riuscii ad usare Hyperstride e saltai atterrando, esausto, sul tetto.
Purtroppo King Basilisk non riuscì ad afferrare Jeff in tempo, sorpreso dal suo comportamento inerme.

Lui non usò nessun potere e si sfracellò come un pacco di patate, al suolo.
Nemmeno il tempo di riprendere fiato e Lily venne ad abbracciarmi nascondendo la testa sul mio petto. Lei non aveva visto suo padre cadere, ma aveva sentito l’urlo che lui aveva lanciato.
Zhalia non smetteva di piangere guardando il corpo del marito.
Ordinò al suo titano di controllare le condizioni dell’uomo, ma lui non tornò dalla cercatrice con buone notizie.
Jeff era morto.
Mi sentivo un mostro mentre stingevo sua figlia tra le mie braccia impedendogli di vedere qualcosa.

Con le mani tremanti, presi il cellulare che avevo in tasca e digitai il numero di Metz, non muovendomi di un millimetro dalla mia posizione.
In poco tempo arrivarono alcuni membri della fondazione, compreso il mio mentore, che coprirono con un telo il corpo senza vita, permettendoci di scendere.

Tenendo ancora Lily in braccio, che continuava a nascondere la testa piangendo, riuscii ad individuare Zhalia, che avevo perso di vista da quando avevo chiamato i rinforzi. Mi avvicinai a lei con le gambe che sentivo, stavano per cedermi. << m- mi dispiace>> mugugnai con le lacrime agli occhi vedendola devastata.
Lei mi si gettò al collo stringendo entrambi.
Rimanemmo così per un po’, a piangere tutti e tre insieme, fino a quando Metz ci impose di andare a casa e ci informò che ci avrebbe raggiunti poco dopo.
Nessuno obbiettò niente.
Arrivati nel mio appartamento, tormentato ancora dalle immagini della situazione orribile di poco prima, lasciai la piccola alle cure amorevoli di Zhalia e, con ancora il livido della fune intorno al collo e con le mani che mi tremavano senza sosta, cominciai a preparare della camomilla in un gesto del tutto naturale.
Mentre lasciavo riscaldare l’acqua mi decisi a prendere la cassetta del pronto soccorso e la poggiai sul tavolo a disposizione delle due ragazze che cominciarono a usufruirne subito.
Mi sentivo terribilmente stralunato.
Portando la camomilla a tutti cercai di calmarmi, sedendomi anch’io del divano.

<< Z-Zhalia>> la chiamai io con un filo di voce che bastò a interrompere il silenzio.
<< per favore raccontami tutto. È stato lui a farti questo, vero?>> le chiesi indicandole distrattamente il livido sul collo.
Non volevo farle ricordare suo marito, sapevo che i ricordi sono cosa più brutta contro cui lottare. Ma avevo bisogno di sapere.
<< va bene>> acconsentì lei che sembrava si stesse calmando un po’.
La bambina si staccò dalle sue braccia e mi salì addosso stringendomi in cerca di conforto.

<< Quando ci siamo conosciuti mi trattava benissimo, diceva sempre che mi amava, mi riempiva di complimenti, mi trovavo bene con lui, sentivo che il vuoto che avevo dentro si stava riempiendo, ma mi sbagliavo, era solo un’illusione.>> disse abbassando lo sguardo sulla tazza candida.
<< quando stavamo insieme già da un po’ mi confessò di non riuscire ad usare i suoi poteri e non ne capiva il motivo. Mi disse che aveva provato ogni cosa, medici, psicologi, cure speciali, addestramenti durissimi, ma niente. Io gli promisi di aiutarlo, così cominciai ad accompagnarlo ovunque. Lui si dimostrava veramente felice. Poi, un giorno mi chiese di sposarlo, era particolarmente euforico, io non riuscii a dirgli di no, così ci sposammo. I primi giorni non furono affatto brutti, ma man mano che i nostri sforzi si intensificavano, per cercare un rimedio al suo problema e fallivamo puntualmente, lui si scoraggiava e andava a bere. Dal nostro matrimonio era diventato strano, non voleva che parlassi a nessuno del suo problema, solo se fosse stato strettamente necessario, non mi dava ascolto, mi prendeva in giro, sembrava più distaccato e scontroso. Non mi aveva mai toccata, nemmeno con un dito, ma una volta è tornato a casa dal bar e mi ha preso a pugni.>>
Mi si strinse lo stomaco ad immaginare la scena. Come aveva potuto farle del male! a sua moglie! A Zhalia! Sentivo le lacrime che cercavano di uscire, così mi misi ad osservare distrattamente Lily, continuando ad ascoltare la cercatrice.
<< continuava ad urlare, diceva che era tutto inutile, che io non avevo fatto niente per aiutarlo, che lo avevo solo intrappolato e cose del genere. Mi spaventai tantissimo, tanto che dormii nel divano quella notte, il più lontano possibile da lui. Continuavo a chiedermi cosa gli fosse preso, non trovando mai una risposta. Avevo paura e volevo scappare. La mattina dopo però mi chiese scusa. Mi pregò di perdonarlo tante di quelle volte. Mi disse che era stato un momento di pazzia, che non aveva voluto fare e dire veramente quelle cose. >> spiegò lasciando che le lacrime le scivolassero sulle guancie.
<< bastardo >> mormorai piano serrando i pugni.
<>   << ti ha toccata?>> la interruppi.
<< c-cosa?>> chiese lei. << ti ha fatto qualcosa quando aspettavi tua figlia? >> , guardai Lily che aveva le mani alle orecchie per non sentire.
Poggiai i palmi sulle sue manine, per attutire meglio il suono. << n-no …>> continuò lei. << solo una volta, mi ha dato uno schiaffo, ma non ci ho fatto molto caso. >> mentì lei, si vedeva che gli aveva dato molto peso invece e non aveva avuto tutti i torti.
<< non gli ho mai permesso di farle del male. Qu-Quando tornava a casa ubriaco, mi chiudevo in camera con la piccola e aspettavamo che si calmasse …. Te lo giuro io volevo scappare!>> disse vedendo il mio sguardo infuriato.
Allora era per questo che Lily aveva così tanta paura di tutti gli uomini o i ragazzi che incontrava! Come avevo fatto a non pensarci prima?!
<< ma non era una cosa semplice … p- pensavo sempre che ci avrebbe inseguite ovunque, pensavo a quello che mi aveva dato! A Lily, al fatto che non avrebbe avuto un padre! Pensavo ogni singolo giorno a vo..>>
<< Pensavi al padre che Lily non avrebbe avuto?!! A questo punto meglio non averlo un padre!! No!?!>> urlai interrompendola e alzandomi in piedi per sovrastarla. Avevo perso il controllo, non riuscivo ad accettare una cosa simile.
Lily scoppiò a piangere contro il mio petto. Sorpreso di quella reazione cominciai a cullarla.
Mi ero dimenticato di averla in braccio, tanto ero immedesimato nel discorso.
Anche Zhalia si alzò in piedi e si preparò a dibattere, ma un rumore fuori di casa la interruppe.

Subito ci mettemmo in allarme.
<< Dante!! Dante!!>>. Sophie spalancò la porta ( non so come avesse avuto le chiavi) e corse verso di noi.
<< ho saputo tutto!>> disse con gli occhi sbarrati e pieni di lacrime.
<< Z-zhalia!>> la abbracciò forte e la donna ricambiò, anch’essa con le lacrime agli occhi.
In quel momento tutta la mia rabbia si sciolse, come un pezzo di ghiaccio al sole cocente.
<< Sophie!>> Lily si divincolò da me e tese le braccia verso la ragazza che, rivolgendole un debole sorriso la prese in braccio deflagrando in pianto.
Sophie si allontanò cullando dolcemente la bambina ed io, appena la vidi sparire in cucina, concentrai completamente la mia attenzione su Zhalia.

<< s- scusa è ..>> << lascia stare ..>> abbassò lo sguardo. Sentivo di cosa aveva bisogno. Niente medicinali. Niente camomilla. Niente parole. Nessun racconto inutile.
Mi avvicinai a lei titubante, non volevo inquietarla più di com’era.
Allargai poco le braccia avvicinandomi ancora. La guardavo con uno sguardo comprensivo.
Volevo solo piangere, piangere con lei.
Zhalia invece teneva lo sguardo basso ed era raccolta su se stessa singhiozzando appena.
Sembrava tanto piccola.
Appena percepì le mie braccia, senza che ci fu bisogno di avvicinarmi ulteriormente, mi abbracciò con foga,come se non avesse ricevuto un gesto d’affetto da molto tempo.
Si stinse a me ed io feci lo stesso, affondando il viso fra i suoi capelli profumati.
Le accarezzavo dolcemente la schiena per soffocare il suo pianto, mentre lei stringeva con forza la mia maglia.
Mi sentii finalmente pieno, sentivo che stando con lei la mia vita acquisiva un senso. Zhalia era il mio centro. Questa volta non l’avrei lasciata andare via.
Avrei usato ogni energia che possedevo per spingerla a rimanere, a meno ché non decidesse spontaneamente, nonostante le mie preghiere, di allontanarsi da me.
Allora non avrei fatto proprio niente.
In fondo è questo l’amore, no?

Dopo molto tempo, quando ci fummo calmati, Zhalia raggiunse Sophie e prese Lily in braccio, ormai la piccola dormiva profondamente.
La ragazza non disse una parola, non chiese niente, nonostante potessi notare la sua curiosità soffocata.
Di questo fui molto sollevato, ne io e ne Zhalia avevamo voglia di parlare.
Passammo una serata tutti e quattro insieme, subito dopo ci raggiunsero Lok e Cherit che furono più che felici di vedere Zhalia tanto da rischiare di soffocarla dagli abbracci.
Quando arrivò anche Metz mandai sia Zhalia che sua figlia a dormire e mi occupai di tutto.


I giorni passavano e Zhalia non accennava ad andare via, questo, ovviamente, non poteva che farmi piacere.
Cercavo di comportarmi il più gentilmente possibile per farle sentire a loro agio, ma sentivo che prima o poi avrebbero dovuto prendere una decisione, non potevo rimanere con l’incertezza che da un giorno all’altro sarebbero andate via.

Il giorno della grande scelta arrivò, prima di quando immaginassi. Lilly era a casa di Sophie, dove penso che si trovasse anche Lok, mentre io mi trovavo in giardino, intento a montare una graziosa amaca per la bambina, le sarebbe piaciuta di sicuro.
Adoravo farle delle belle sorprese e, a quanto pare, piaceva anche a lei. Ero in un punto critico quando Zhalia spuntò dietro di me facendomi sussultare. << dobbiamo parlare>> disse.
Odiavo quando usava quel tono serio. Mentre entravamo in casa notai che stringeva dei fogli.
<< Oggi mi sono arrivate le bollette del ... mio appartamento>> mi informo sventolando i fogli.
<<è stata la mia vicina a mandarmele con … con tutte le altre lettere..… ho molti arretrati, ma…>> << posso aiutarti io, non c’è problema!>> dissi interrompendola << tanto ho molti soldi e mi farà molto piacere darvi una mano …>> << Dante!>> mi richiamò lei, << lasciami finire.. non so se voglio continuare a pagare … perché, vedi … io non voglio più quella casa e avevo pensato di venderla …>>
<< c-come?>> bisbigliai non credendo alle mie orecchie, << se per te va bene noi vorremmo … ecco … questa casa è così accogliente … e Lily non era mai stata così felice … >> si vedeva che era in difficoltà.
<< vi accoglierò con piacere>> la interruppi ancora con un sorriso enorme.
Si vedeva che era sollevata, ma sentivo che doveva dirmi ancora qualcosa.
<< ti ricordi quando ti ho detto che sono partita perché sentivo che mancava qualcosa? >> disse deglutendo rumorosamente.
Io annuii, << anche quando ho sposato Jeff sentivo che quel vuoto persisteva …>> continuavo ad annuire impaziente ricordando che mi aveva già detto quelle cose.
<< nel tempo in cui sono stata qua … con Lily e …. E con te ..>> fece una breve pausa.
<< mi sono sentita finalmente bene, come non lo ero mai stata prima d’ora … … … … grazie >>.
Mi avvicinai a lei e le alzai delicatamente il viso con le dita.
Aveva gli occhi umidi, ma il suo sorriso mi rasserenava.
Avevo voglia di baciarla, di farle comprendere tutti i sentimenti che provavo per lei, ma avevo paura.
Paura di ricordarle il suo marito defunto, paura che mi avesse rifiutato o che si sarebbe spaventata, preferivo starle accanto tutta la vita come un amico che rischiare di non vederla più, ancora.
Poi un pensiero cominciò a tormentarmi, mentre con lo sguardo le sfioravo le labbra, non ero stato forse il più grande cercatore della fondazione?
Non ero stato il più forte, coraggioso e nobile? E non lo ero tuttora??
A tutte quelle domande risposi con una sola parola: “SI” !
Volevo infischiarmene di tutto ciò che era stato e continuare a vivere come un fifone?

Avvicinai il viso al suo, spostando lo sguardo dalle sue labbra ai suoi meravigliosi occhi.
Lei capì subito cosa volessi fare e per un momento fui tentato di abbandonare tutto, ma poi mise le sue morbide mani sul mio viso e mi spinse oltre quel confine che ero incerto se superare.
Fu il bacio più bello che avessi mai dato.
Zhalia continuava ad accarezzami la barba sulle guance ed io, con le mani suoi fianchi, la avvicinavo a me.
Da quel giorno sia Lily che Zhalia rimasero con me, beh fino ad oggi, dove penso che rimarranno ancora per molto tempo.
E questo è tutto!


<< papà!! Papààà!!!>>.
Oh, scusate, Lily mi sta chiamando.
<< papà!! mamma dice che l’ha sentita scalciare ancora!!>>.
Eh si, Zhalia è incinta, non si sa ancora il sesso del bambino, ma Lily desidera tantissimo una sorellina, speriamo di non deluderla.
Ora vado dalla mia meravigliosa famiglia, ciao!



FINE
  
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