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Autore: carlikiller    26/08/2015    1 recensioni
Come si sarà capito dalle altre mie storie trovo Peter etero quanto un arcobaleno.
In questa storia Peter si ritrova a dover fare un favore ad una persona a cui vuole molto bene e con cui ha un debito molto grande, un debito di vita...
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Malia Hale, Melissa McCall, Nuovo personaggio, Peter Hale, Scott McCall
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il mio grandissimo ritardo ma ho avuto molte cose da fare. Pensavo di riuscire a finire un capitolo prima delle vacanze ma non ci sono riuscita e purtroppo sono stata senza internet fino ad ora. Ma ora il capitolo è pronto ed io ho di nuovo la connessione ad internet. Quindi eccolo qui!
 
Grandi ritorni
La vita a casa McCall procede, più o meno. Peter non sa come risolvere tutti i suoi problemi e così approfitta delle festività per provare a trovare una soluzione. Ma a causa di qualche ospite inaspettato non tutto va come previsto.
Mancano pochi giorni a Natale e le bimbe sono sovraeccitate, non stanno più ferme, corrono ovunque per casa rischiando di rompere qualcosa e fare così arrabbiare Melissa. Peter, allora, ha pensato di portarle a comprare i regali di Natale, forse fuori casa avranno meno possibilità di fare meno danni. Almeno si spera.
Questo pomeriggio di shopping non serve a Peter solo per tener calme le bambine ma anche per cercare una soluzione. E in più così può anche farsi dare dei consigli per il regalo di Scott, ecco perché ha invitato anche Malia e Liam, e poi allontanarsi un po’ da Scott gli farà bene.
Ultimamente la situazione fra lui e il ragazzo è in una fase di stallo e Peter vorrebbe farla procedere, anche se non sa come. Dormono insieme tutte le notti, passano molto tempo insieme occupandosi delle piccole e scambiandosi qualche coccola superficiale, ma nulla di più.
Peter conosce perfettamente il motivo per cui le cose non procedono, Scott è giovane e suo padre è sempre in mezzo. Nel periodo trascorso dal rapimento all’inizio delle vacanze l’agente McCall è tornato praticamente tutti i giorni per far visita al figlio e per chiedergli di passare del tempo padre-figlio insieme. Bisogna poi anche considerare che hanno cinque bambine da gestire e da crescere, e questo, purtroppo, non lascia molto tempo per la vita privata.
Il problema di Peter è che non sa come cambiare le cose anche se spera che il giusto regalo di natale possa farlo. Per ora, però, il pomeriggio di shopping natalizio si sta rivelando solo faticoso e piuttosto inutile. Come abbia fatto Claire a gestire quelle cinque pesti per così tanto tempo senza finire in manicomio per Peter resterà per sempre un mistero.
La disposizione per sopravvivere al pomeriggio di shopping è molto semplice, le tre bimbe più grandi vengono seguite da Malia mentre Joy è stata infilata in una pettorina porta-bambini  che è stata indossata da Peter e da lì ride piange e parlocchia. Liam, invece, è stato scelto come baby-sitter personale di Reira per cercare di impedire alla piccola di fare danni, purtroppo questo non le ha impedito di rubare un accendino e cercare di dare fuoco ad un negozio di vestiti.
Per fortuna Selene ha intuito il piano della sorella minore e l’ha fermata in tempo. Un semplice pomeriggio con le bambine e lui già vorrebbe sterminarle, davvero non sa come abbia fatto Claire con loro. Di quelle pesti l’unica un po’ tranquilla è Evelyn; la piccola ha passato il pomeriggio camminando per mano con Malia in silenzio, come suo solito.
Almeno fino a che non si decide a dire qualcosa anche se purtroppo ciò che dice preannuncia guai. La piccola si blocca indicando un negozio, alza gli occhioni blu su malia dicendo solo - Mannaro -
Malia lascia la mano della piccola e entra di corsa nel negozio cercando grazie ai suoi supersensi la minaccia individuata dalla bambina. La minaccia corrisponde ad un ragazzo biondo scuro alto circa quanto lei che sta guardando dei palloni da football, non sembra una vera e propria minaccia, ma Malia, comunque, ringhia leggermente per metterlo in guardia.
Il tipo, per niente spaventato, si gira e le sorride malizioso - Ciao, sei nuova a Beacon Hills? -
Malia decide di rispondere, infondo sapere chi è potrebbe aiutarla a capire se è una minaccia o solo un ospite poco desiderato - Non troppo.  E tu? -
- Sono appena tornato in città. Mi chiamo Jackson  - Si presenta il ragazzo con fare ammaliante. Un anno a Londra non può certo cambiare uno come Jackson.
- Malia - risponde la ragazza con il suo solito fare scontroso. Quel tipo non le piace.
- Toh, non hai più la coda - Peter li ha raggiunti per controllare la situazione, e palesa la sua presenza prendendo in giro il ragazzo. Beh, infondo, se la morte e la Eichen House non hanno cambiato Peter come poteva Londra cambiare Jackson.
- Peter, ti trovo troppo in forma - afferma il ragazzo che ricordava l’uomo non troppo in forma.
- La cosa è reciproca - risponde Peter scherzando sulla apparente morte di Jackson che lui stesso ha provocato. Il ragazzo sbuffa una risata mentre Malia cerca di farsi ragguagliare dal padre.
- Lo conosci? - chiede dolcemente, se è un amico può ritirare gli artigli.
- Sì Malia, Jackson è un amico del tuo ragazzo. Più o meno -
- In che senso più o meno? O sono amici o non lo sono - chiede la ragazza perplessa.
- Ah non chiederlo a me. Non so nemmeno chi sia il tuo ragazzo! - risponde Jackson che, in realtà, non sa nemmeno chi sia lei.
- Si chiama Stiles -
- Oddio Stilinsky ha una ragazza, e anche carina. Cos’è il mondo si è messo a girare al contrario? - Jackson rimane sempre un idiota, anche se non lo si vede per anni.
- Ora ho capito il significato di quel più o meno. Questo tipo conosce bene Stiles ma non si può dire che siano proprio amici, ma dal suo odore direi che fa parte del branco di Scott - dice Malia analizzando l’odore del ragazzo e trovandoci il tipico aroma del branco di Scott, sfacciataggine e una punta di malizia.
- Di Scott? Da quando esiste un branco di Scott? Ma quanto sono cambiate le cose da quando sono partito? Il mio alpha era Derek! - Jackson comincia a credere che quei due lo stiano prendendo bellamente in giro, e la cosa non è impossibile visto che uno è Peter.
- Tutta colpa mia, ma non ti preoccupare Derek sta benissimo è solo tornato ad essere un beta - riassume Peter, quando i casini da lui combinati erano molto più grandi.
- Peter ma quanti danni puoi fare tu da solo? - chiede Jackson che ricorda bene quando per tentare di uccidere Peter gli hanno tirato una bomba artigianale. Sia benedetta la sua meravigliosa Lydia e la sua stratosferica intelligenza.
- Tanti, ma le cose più belle le ho fatte in compagnia - dice Peter guardando dolcemente la figlia che arrossisce. Peter sa essere un bravo papà quando vuole - Jackson, questo splendore di ragazza è mia figlia, Malia. Ora però, noi dobbiamo finire lo shopping natalizio, ma se vuoi essere aggiornato su quanto è cambiato da quando ci hai liberati della tua presenza potresti venire unirti a noi per la cena della vigilia a casa McCall. Ora vivo li -
- Non dirmelo, Melissa ti ha dato una seconda possibilità! - esclama il povero Jackson che non sa fino a che punto le cose sono cambiate.
- Melissa? - A Malia questa mancava!
- Sì tesoro, sono uscito con Melissa qualche tempo fa - risponde Peter alla figlia lasciando il negozio senza però spiegare la verità a Jackson. È più divertente se lo scopre da sé!
Fuori dal negozio Peter e Malia ritrovano Liam e le bambine che nel frattempo hanno trovato il regalo perfetto per l’alpha. Liam mostra a Peter l’oggetto che hanno comprato e lui sorride perché è esattamente ciò che cercava.
 
Ritornata a casa McCall la truppa trova due anziani ad attenderli sul porticato della casa. Peter riconosce subito quei due uomini, che ormai credeva morti da tempo,  e non è l’unico.
- Nonni! -
Le bambine corrono tutte fra le braccia di quei due licantropi che con il tempo erano diventati i genitori adottivi di Claire. Quei due uomini che avevano cresciuto e amato il suo angelo sono ormai centenari, e anche se sono leggermente invecchiati dall’ultima volta che li ha visti, sono ancora in piena forma.
- Venite dentro e accomodatevi -  Peter invita ad entrare i due uomini dopo averli salutati e abbracciati.
- Grazie Peter era tanto che non ci vedevamo e dobbiamo ammettere che ci sei mancato molto, ma ancora di più sei mancato alla nostra bambina - dice uno dei due uomini riferendosi chiaramente alla povera Claire.
- Vi assicuro che è mancata molto anche a me -
Peter fa accomodare i due anziani licantropi sul divano con le bimbe sparse sui braccioli e sulla spalliera, poi prende Malia e la avvicina ai due per fare le presentazioni.
- Signori questa è Malia, la bambina che abbiamo avuto io e Claire molto tempo fa. So cosa vi ha detto Claire ma è stata costretta a farlo per tenervi al sicuro da mia sorella. Thalia ha pensato che non fossimo adatti a fare i genitori e così l’ha portata via da noi, ma ho avuto la fortuna di ritrovarla. Purtroppo Claire non ha mai potuto riabbracciare la figlia che tanto aveva desiderato e questo resterà sempre un mio cruccio -
- Ti assicuro Peter che sappiamo quello che provi perché dispiace molto anche a noi. Claire ti ha amata molto Malia, anche dopo che le sei stata portata via così presto. Sì, Peter  sapevamo perfettamente che Claire ci aveva mentito ma era il nostro alpha e sapevamo che ciò che faceva lo faceva solo per noi - Spiega sempre lo stesso uomo rispondendo alla domanda che sapeva già che Peter stava per fare - Tutti gli anni in onore del tuo compleanno lei e Kyle, suo marito, andavano nel cimitero della città e portavano una rosa bianca in tutte le tombe dei bambini, visto che non potevano portarle nella tua. Il più grande rammarico di Claire non era solo non averti potuta crescere, ma non sapere nemmeno dove fosse il tuo corpo per piangerti. Avrebbe dovuto sapere che Thalia non era il tipo da uccidere un innocente ma forse la rabbia e il dolore l’aveva accecata. Siamo felici che tu sia viva e stia bene e siamo certi che lo sarebbero stati anche loro se avessero potuto riabbracciarti -
- È strano per me passare dal non avere nessuno all’avere una grande famiglia -
- Noi ci saremo sempre così come ci siamo per loro - dice l’unico uomo dei due che sembra capace di parlare.
Mentre loro stanno chiacchierando con i due uomini sul motivo della loro visita Stiles e Scott ritornano dalla loro uscita per acquistare i regali di Natale per tutti. I due ragazzi entrano dalla porta arrancando e cercando il divano per crollarci sopra, sembrano essere passati sotto una pressa.
- Che vi è successo? -
- Shopping con Lydia. I signori chi sono? -
- I genitori di Claire, sono venuti in città per passare il Natale con le loro nipotine - Lo scambio di informazioni fra Scott e Peter non passa inosservato, Malia comincia a non capirci più niente. Ogni tanto quei due sembrano piccioncini in amore e ogni tanto sembrano appena conoscersi.
Joy, che stava sdormicchiando in braccio al nonno che Peter cominciava a credere muto, si risveglia subito e si gira verso i nuovi entrati esultante esclamando - Papà -
Scott accorre subito dalla sua piccola, la prende dalle braccia del nonno e la fa volare sopra la sua testa. Solo in quel momento si ricorda di non essersi nemmeno presentato; così tenendo con il braccio sinistro la bambina appoggiata al fianco allunga la mano destra verso i due uomini e si presenta.
- Scusate la mia maleducazione ma non mi aspettavo degli ospiti nel mio salotto. Io sono Scott - esclama sorridente il ragazzo mentre Joy ripete - Papà papà - come se fosse una filastrocca.
- Salve ragazzo, io sono Micheal mentre il mio compagno si chiama John - Ecco perché Claire li considerava i suoi due papà, non solo l’avevano cresciuta ma erano anche una coppia. Erano i suoi papà!
- Quella bambina che tieni in braccio è nostra nipote - dice John aprendo per la prima volta la bocca da quando è arrivato.
- Lo avevo capito, sono molto felice di conoscervi - dice Scott rivolgendosi poi a Peter - Credo che sia ora che Joy vada a riposare. Occupatene tu Peter, io faccio fare i compiti alle quattro pesti -
- Uffa, ma è quasi Natale non dovresti essere più buono - esclama Olive facendo ridere i nonni.
- Tesoro io lo sarei anche più buono se solo le vostre insegnanti non vi avessero riempito di compiti! -
I nonni continuano a ridere mentre seguono Scott e le bambine in cucina. Subito vedono dalla disposizione introno al tavolo che Scott tiene molto alle piccole perché il ragazzo si siede fra Olive e Evelyn e di fronte a Selene con Reira seduta sulle sue gambe che disegna e colora. Il ragazzo da quella posizione può aiutare tutte e contemporaneamente controllare che Reira non facci danni.
Per aiutarlo i due anziani si offrono di essere loro a occuparsi di Reira - Ragazzo se vuoi mentre tu segui loro noi giochiamo con Reira così non vi disturba -
Scott sorride gentilmente - Per me è ok. Tu vuoi andare a giocare? -
- Certo! Prometto che non farò danni! -
- Promessa da marinaio -
- Che vuol dire? - chiede Evelyn curiosa. La bimba di sei anni è quella che fra tutte parla meno ma ogni tanto mostra un po’ di curiosità che Scott e gli altri sono sempre felici di soddisfare.
- Sì dice che una promessa è da marinaio quando si sa che non verrà mai mantenuta -
- Ehi! - esclama Reira fingendosi oltraggiata e facendo scoppiare tutti a ridere.
- Posso farti una domanda ragazzo? - chiede Michael e Scott si gira subito verso di lui sorridendo interessato.
- Certamente signore -
- Perché Joy ti chiama papà? -
- Non lo so signore, credo sia perché mi occupo sempre volentieri di lei e perché sono il compagno di Peter -
Dal piano superiore Peter, che sta cercando di mettere a letto la piccola, sente quelle parole e sorride felice. Scott gli vuole bene. Stringe il pacchettino che ha in tasca, e che contiene il regalo che Liam ha comprato per Scott, ripensando ai problemi che lo assillavano e capendo che forse erano tutti nella sua mente.
Una volta che è riuscito a far addormentare Joy, Peter scende al piano di sotto per invitare i due licantropi a cena.
- Ehi, vi va di rimanere a cena da noi? -
- No, mi dispiace Peter ma dobbiamo cercare un hotel dove pernottare per un paio di giorni. Vorremo rimanere in città per le vacanze natalizie, così da goderci un po’ le nostre amate nipotine e magari avere un po’ di tempo per conoscere Malia -
- Capisco. Beh, sarà per un'altra sera -
- Certamente -
- Comunque saremmo molto lieti di avervi a cena la sera della vigilia. Per il cenone faremo una riunione di branco, avremo anche un “figlio prodigo” a cena -
- Peter, chi viene a cena? - chiede Scott preoccupato, visto che il fatto che Peter chiami l’ospite “figlio prodigo” non gli sembra un buon indizio.
- Abbiamo incontrato Jackson al centro commerciale e abbiamo pensato di invitarlo a cena per aggiornarlo sui cambiamenti che sono avvenuti mentre era  a Londra -
- E quando pensavi di dirmelo? -
Peter stringe Scott fra le braccia e lo bacia dolcemente - L’ho fatto ora -
- Ma tu hai sempre le mani addosso a mio figlio? - Perché quello è sempre lì? 
   
 
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