Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Nakurami    27/08/2015    0 recensioni
- Un mistero
- Una coppia innamorata
- Un mare insidioso
- Una divertente Ciurma Pirata
- Un Chirurgo famoso
- Un pazzo sadico
- Una geniale sacerdotessa
- Un potere unico
- Una Dea malvagia
Un po' troppi ingredienti? Naaah!!! ^-^
Sarà una storia all'insegna dell'horror/romantico/mistero/fantasy, il tutto miscelato niente di meno che nel Nuovo Mondo!
[P.S. Subito dopo Dessrosa]
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Trafalgar Law | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO VI

[...] flashback

[ I suoi occhi avevano una luce strana. Esprimevano così tante emozioni che era impossibile riconoscerle tutte.
Le accarezzò la guancia e sorrise, mentre il tiepido raggio del sole illuminava i suoi capelli color caramello.
- Sei bellissima... - sospirò a bassa voce e una strana sensazione si fece strada nel suo petto.
Una sensazione calda e confortevole.
Lei arrossì violentemente.
Non si sentiva affatto tanto bella e nemmeno di buona compagnia. 

Non sapeva nemmeno chi era... - Oh, Tristan! - non seppe bene come le venne anche solo in mente di sollevarsi sulle punte e baciarlo ma lo fece.
E fu la cosa più bella che avesse mai fatto.
Un fuoco giocherellone prese a espandersi in tutto il suo corpo portandolo ad autoriscalsarsi. Mosse abilmente le mani tra i suoi capelli neri e chiuse gli occhi attirandolo più a sé.
Tristan si irrigidì all'inizio. 
Le sue parole gli rimbombavano ancora nella testa e non voleva combinare un altro casino. La voleva.
Eccome se la voleva... ma sapeva di essere troppo poco e troppo stupido per una come lei. Un angelo.
Il suo angelo. ]


 

"-Isola Kiroshima, prigioni-"
Nami sussultò quando lo sentì parlare.
Nel sonno.
Di nuovo.
Gli si avvicinò silenziosamente e appoggiò la mano sulla fronte ritraendola immediatamente. Scottava. E pure parecchio.
Bagnò l'asciugamano nella bacinella d'acqua e gliela mise sulla fronte. Fortunatamente May si era fatta viva proprio nel momento più disastroso munita di kit medico, acqua, cibo e quantità abnorme di bende e disinfettanti. 
Nami non se l'era sentita di cucirgli il fianco e la cameriera si era offerta di aiutarla per quanto le fosse possibile.
Tristan salutò May con un debole sorriso e questa si mise subito all'opera. In meno di dieci minuti la ferita era cucita e disinfettata. Molto presto però Nami si ritrovò da sola.
Così gli rimise le bende (non prima di avere pulito anche le ferite sulla schiena) e lo fece bere quasi tutta l'acqua non lasciandone nemmeno una goccia per sé.
Per il cibo, doveva aspettare che si svegliasse ma come da copione, Tristan aveva iniziato a respirare pesante. Il corpo divenne caldo ma al contempo percorso da brividi di freddo.
La temperatura stava salendo.
E pure piuttosto velocemente.
Aveva anche iniziato a parlare nel sonno e non faceva che nomare Caramell.
La navigatrice ne concluse che doveva essere una persona davvero speciale.
- Cara.........Caramell....!! - Ecco.
Si morse le labbra.
In un certo senso invidiava quella ragazza: Tristan non la smetteva mai di nominarla, pensarla, sognarla...
Passarono le ore, sicuramente era notte. Da come lo capiva? 
Sesto senso.
In quei momenti, quando la sua mente si ritrovava svuotata da qualsivoglia pensiero, ecco che le lacrime minacciavano di uscire. Ma no.
Non doveva essere debole.
Si era promessa di non piangere.
Mai più.
Strinse le labbra e serrò gli occhi cioccolato. Doveva sembrare assai vigliacca. Perché non reagiva?
Perché?!, Dannazione!!
Chi era lei? Sicuri che fosse sempre la stessa Nami la GattaLadra?
Perché se ne stava lì immobile? Perché non cercava una via di fuga?
I ricordi le si ammassarono nella mente, uno a uno, dal primo all'ultimo. Ricordava Bellmere innanzitutto e Nojiko: la sua famiglia. E tutto il villaggio di Coconut...
Zoro, che con il suo scarsissimo senso dell'orientamento e la sua saggezza improbabile l'aveva sollecitata a combattere (e anche guadagnare parecchi Berry). Usopp, che con le sue bugie e i suoi minimi attimi di coraggio l'aveva spronata e le aveva procurato finalmente un'arma con cui combattere.
"Chissà dove sarà...?" si ritrovò a pensare. Kiro non le aveva rivelato dove aveva nascosto il suo Clima Tact.
E poi Sanji, Chopper, Robin, Franky e Brook. Ognuno di loro aveva segnato la sua vita fin nel profondo.
E poi... beh... c'era lui.
Quello che aveva messo da parte l'intera storia, l'aveva capita, l'aveva protetta, le aveva dato una seconda possibilità e l'aveva resa parte di una famiglia.
Una fantastica famiglia.
Sorrise, ricordando tutte le volte che l'aveva fatta arrabbiare e lei gli aveva tirato un pugno.
Si addormentò pensando a lui.
Monkey D Rufy.
Perché non reagiva?
Semplicemente aveva fiducia in lui.


 

"-Isola Zou, sottomarino dei Pirati Heart-"
Era furiosa.
A dir poco furiosa.
- Io voglio venire! Conosco tutti i Generali, potreste avere bisogno di me! - gridò di rimando alla sua occhiata indifferente.
Law, di nuovo, la trafisse - Ho detto di no. Sei ancora ferita e poi Mugiwara~ya ti ha già promesso che avrebbe aiutato il tuo fidanzato. Ora lasciami lavorare. -
Caramell diventò rossa.
Gli sbarrò la strada alargando le braccia. Gli occhi chiusi in due fessure.
L'atmosfera si fece tesa.
Trafalgar odiava riceve ordini. Da chiunque. Per questo era nato per essere il capitano. Ora quella ragazzina lo stava obbligando a portarla con lui?
Ma scherziamo?
In attimo attivò la room e con uno sciocco di dita la teletrasportò sul lettino dell'infermeria mentre un lenzuolo accuratamente piegato prese il suo posto di fronte a lui.
Trafalgar non disse niente ma le lanciò un'occhiata divertita di traverso.
Caramell non osò continuare.
Non avrebbe concluso niente. Allora a chi poteva chiederlo?
Manco a farlo apposta di lì passò Cappello di Paglia. Che ci faceva dentro il sottomarino? 
Ma comunque lei aveva altro progetti che chiedersi una cosa del genere.
"Dopotutto sono alleati..."
- Rufy! - quello si voltò con un sorriso, sembrava aver riacquistato tutto il suo buon umore - Devo venire anche io! -
- Dove? -
- Isola Kiroshima... non me la sento di mandare soltanto voi. E poi Tristan... - ma si fermò.
Non sapeva se continuare o no la frase.
Cappello di Paglia inclinò la testa.
Lei sospirò.
Niente segreti.
Erano brave persone.
- In genere odia i pirati... ecco, ma se mi vedrà insieme a voi... - ecco.
Perfetto. 
Adesso non sapeva come continuare.
- D'accordo - 
Caramell sobbalzò per la sorpresa - Sul serio?! -
Rufy annuì - Ma non devi allontanarti nemmeno un istante da noi, chiaro? -
- Sì! Certo! Tutto ciò che vuoi! Yahooo!!! - si allontanò saltellando e gridando, incurante delle fitte.
Mugiwara si calcó il cappello di paglia sulla testa con un mezzo sorriso.
Dietro di lui, Law stava rimuginando.
- Credi di aver fatto la scelta giusta? -
Rufy sorrise - In un certo senso mi ricorda te, Torao! Non voleva proprio sentirsi dire di no! - e scoppiò a ridere.
Intanto Trafalgar pensava e pensava.
E non ne poteva più di pensare.



-Li voglio morti, capito? LO voglio morto. Meglio vi entra in testa meglio sarà per tutti: se entro il termine stabilito non sarà morto, ucciderò uno di voi.-

 

"-Isola Kiroshima, prigioni-"
Si svegliò di soprassalto.
Mandido di sudore, gli occhi sbarrati e il fiato corto. Aveva corso una maratona? Non se lo ricordava.
Sapeva solo che aveva difficoltà a respirare, a muoversi e a stare semplicemente sveglio.
Rantolò di dolore cercando invano di portarsi una mano sul volto.
- Come ti senti? - 
Ruotò gli occhi in cerca della persona che aveva parlato. Con tutta la buona volontà si mise seduto appoggiando la schiena al muro sporco.
Per riprendere fiato ci mise almeno cinque minuti.
Nami si circondò la vita con le braccia, infreddolita - Non dovresti muoverti... - gli sussurrò, credendo di non essere sentita.
E invece lui l'aveva sentita eccome.
Infatti sogghignò - Invece di stare in pensiero per me, pensa a te piuttosto... hai freddo? - 
Nami, come risposta, rabbrividì.
Un sorriso timido le spuntò - Comunque sto meglio di te. -
Tristan sospirò lentamente.
I polmoni gli facevano male.
- Cosa ti hanno fatto? - gli chiese prendendolo di sprovvista.
Deglutì e chiuse gli occhi scuri.
Non voleva ricordare. Ma in un certo senso ricordare gli dava quella rabbia necessaria per non far cessare al suo cuore di battere.
Nami capì che non voleva parlarne così si voltò dall'altra parte.
La gonna rotta le copriva metà coscia, con due spaccature, una per lato. Le bretelle si erano fatte sottili e la seta non le sembrava più così comoda e raffinata.
I capelli lasciati sciolti, a coprirle le spalle nude. 
- Sei un pirata? - chiese allora.
Tristan sorrise amaramente - Diamine, no... detesto i pirati. Sono gente senza scrupoli, sempre pronti a fare del male. -
- Questo non è vero. - disse - Almeno non tutti... -
Tristan si poteva dire interessato alla piega che stava prendendo la conversazione - E tu? Sei un pirata? -
Nami annuì - Faccio parte della Ciurma di Cappello di Paglia -
Il ragazzo sgranò gli occhi.
- Sul serio? -
- Certo. Perché? -
- Beh, tutto il mondo conosce le gesta del tuo folle capitano... -
Nami sorrise.
In effetti era vero, Rufy era ormai diventato famoso!
Tristan continuò a fissarla, in cerca di qualcosa. Di quella scintilla che la sua Caramell possedeva.
La rossa se ne accorse - Cosa c'è? -
- Nulla... -
- Parlami di Caramell. - 
Il ragazzo alzò la testa talmente all'improvviso che pensò di meritarsi quel dolore lanciate alla base del collo e quei giramenti - Come mai ti interessa? -
Nami fece un'alzata di spalle sorridendo.
I capelli scarmigliati e sporchi, gli occhi rossi e spenti. Tristan sospirò facendo una smorfia: ogni piccolo movimento gli causava una fitta ai muscoli, alle ossa, ai polmoni, ovunque...
- Cosa vuoi sapere? - 
- Tutto, com'è, come vi siete conosciuti... è per passare il tempo! - e per non farti morire, si disse lei nella mente.
Sembrava che parlare della sua amata gli desse la forza per andare avanti.
Meglio così, no?
Tristan scoppiò in una piccola risata, interrotta ogni tanto da dei colpi di tosse.
Si ricordava eccome di come si erano conosciuti. Non poteva certo sembrare un incontro romantico... ma almeno gli aveva permesso di incontrare una persona davvero speciale...


 

[...
"- Mare Settentrionale, Isola Gojiri-"
L'isola in cui era sbarcato non era chissà quale meraviglia. L'unica cosa per cui valeva la pena recarsi in quel posto era il tramonto. 
Tristan si sentiva stranamente soffocare. Era da un paio di giorni che aveva iniziato a sentirsi male in mare e ciò non favoriva certo la sua attività di marinaio. 
Si fermò a una locanda, lo stomaco vuoto, mentre i suoi colleghi si avviavano chi al mercato del pesce per la spesa, chi a divertirsi, chi a dormire su uno spiazzo d'erba...
Velocemente si sedette e attese che la locandiera gli si avvicinasse. La donna aveva all'incirca quarant'anni, era bella e slanciata, con lunghi capelli mori e ricci legati in uno chignon disordinato.
Questa gli sorrise gentilmente - Cosa posso portarvi, signore? -
Tristan non sprecò tempo a pensare - Tutto ciò che può darmi. -
- Però... avrete tanta fame, immagino. Vi va bene riso agli scampi con salsa piccante, tonno alla griglia, macedonia e torta snocciolata? O preferite mascarpone con ciliegie e frutti di bosco? -
- Entrambi - Tristan aveva sempre amato i dolci.
Lei rise - E da bere? -
- Una birra, grazie. - 
La donna si ritirò in cucina mentre Tristan cominciò a sfogliare il giornale.
Il titolo faceva presupporre di un giovane pirata catturato dalla marina militare e di cui era stata prefissata l'esecuzione tra... tre giorni soltanto?
Esecuzione pubblica, per altro, al Q.I. al quale parteciperanno persino Sengoku e i tre Ammiragli... 
Sgranò gli occhi quando constatò che il pirata a cui apparteneva la foto e la taglia era niente di meno che Portgas D Ace, il comandante della seconda flotta di Barbabianca, uno dei quattro imperatori, l'uomo più potente del mondo, colui che è più vicino al One Piece!
- Ecco a lei -
Siccome non riconobbe la voce della persona che gli stava vicino, Tristan fu quasi costretto ad alzare la testa e quando lo fece, incrociò due occhi glaciali, talmente azzurri da metterlo in soggezione.
- G...Grazie - gracchiò, all'improvviso senza voce.
La ragazza gli lanciò un'occhiata tra il seccato e il divertito, gli mise il piatto sotto al naso e se ne andò.
Si riprese quasi subito dallo shock, cominciando a mangiare.
Il cibo era ottimo, lasciò persino la mancia e si avviò deciso verso la spiaggia. Il piano era: dormire sotto la luce del sole e con l'odore della salsedine a riempirgli le narici.
E avrebbe anche esaudito il suo desiderio se ne avesse incontrato per la strada un gruppo di pirati.
Il capitano, Blast, rideva sguaiatamente tirando le catene a cui era legata una sirenetta.
- A che punto siamo con il piano? -
Uno dei suoi uomini gli si avvicinò - Tutto procede bene, capitano, abbiamo la bellezza di cinque sirene, per un totale di 350.000.000 di Berry! -
- Bene! Ora non vi resta che portarle alla casa d'aste dell'Arcipelago Sabaody e il gioco è fatto! -
Tristan serrò i pugni.
Come poteva esistere gente come loro? La sua attenzione però fu catturata dallo strano comportamento della sirena dalla lunga coda bluastra. Gli occhietti color nocciola squadravano con terrore la spiaggia come de fosse impensierita dall'arrivo di qualcuno.
Ben presto però lo vide e sgranò gli occhi. Tristan la vide muoversi piano sulla sabbia, cercando di non farsi vedere dai pirati.
Fortuna che era capace di leggere il labiale...
Ma Blast la vide e da lì successe il finimondo.

Tirò con forza le catene, facendola sbattere contro la sabbia ruvida, imprecando a voce alta - Cos'hai da dimenarti tanto?, presto non sarai che un pesciolino in un acquario... ahahahahah!!! -

Tristan non resistette più di tanto.
Infatti stava per alzarsi e sguainare la spada (che ancora persisteva a portarsi dietro nonostante fosse uno spadaccino discutibile) e andare a dare a quei maledetti pirati una bella lezione. Ma...

- Ahahaha! Ecco la nostra micetta! Si può sapere quanto ci hai messo? - i pirati sogghignanti erano tutti voltati verso la stradina che portava al villaggio. Tristan si voltò per vedere a chi si stessero riferendo.
Mai fu tanto sorpreso di vedere la ragazza della locanda! La stessa con gli occhi talmente azzurri da mettere paura, i capelli color caramello, la pelle chiara e, solo allora notò, con strani tatuaggi a decorarle le braccia scoperte fino ai polsi. 

Indossava gli stessi pantaloni blu che le aveva visto addosso poco prima, aveva però legato i capelli in una treccia frettolosa che le arrivava al fondoschiena e aveva cambiato camicetta, ora ne aveva una bianca a maniche corte.
Era bellissima.
Eppure c'era quel cipiglio irrequieto che non lo convinceva.
Si stava avviando verso il gruppo di pirati.
- Ho avuto degli imprevisti... ma ora è tutto sotto controllo, capitano. -
Tristan trattenne il respiro.
- Bene, allora possiamo partire adesso... uomini, tutti ai posti!!! - 
...]


 

"-Isola Kiroshima, prigioni-"
- Caramell era un pirata?! - 
Nami era sbiancata, come se non fosse già pallida per il freddo.
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia - Non proprio, vedi, la storia di Caramell è alquanto complicata... lei non faceva parte di una ciurma pirata, ma le circostanze l'hanno costretta a unirsi a Blast e i suoi uomini per un po'. Ovviamente poi la cosa è degenerata... - 
- Degenerata in che senso? - Nami aveva iniziato a tremare.
La storia di Caramell stava prendendo una piega decisamente simile alle sua. Le venne in mente Arlong e tutto ciò che aveva dovuto passare a causa sua. Strinse i pugni, ma Tristan non lo notò nemmeno. Aveva chiuso gli occhi.
Troppo stanco.
Troppo.
- Caramell è una donna forte. Talmente forte che ha potuto sopportare tutto senza chiedere niente a nessuno. Quando l'ho incontrata, ho promesso che l'avrei protetta da tutto ciò che avrebbe potuto farle del male, il suo passato compreso.
Ma andando avanti mi rendo conto di essere stato un tantino presuntuoso. Spero soltanto che non soffra molto quando io sarò morto. -
La navigatrice si abbracciò le gambe rimanendo in silenzio.
- Sono messo troppo male per poter sopravvivere, è inutile pensare di uscire vivo di qui... -
Nami chiuse gli occhi umidi e appoggiò la testa sulle ginocchia - Rufy verrà a salvarci. Ne sono sicura. -
- Il tuo capitano non arriverà in tempo per me. Ma tu sei libera di credere che possa riuscire a sconfiggere Kiro. Quell'uomo è un mostro... -
- Continua a raccontare... sono curiosa di sapere perché Caramell si era unita a dei pirati. - 
Tristan annuì lentamente.
Le immagini della sua donna gli parvero sfocate e quasi si spaventò, pensando che già stava iniziando a dimenticarla. A morire.
Ma poi la sua voce gli rimbombò nella testa.
La sua dolce e tenace voce, che lo invogliava a non arrendersi...


 

[...

"-Mare settentrionale, Isola Gojiri-"
Tristan era rimasto nascosto.

Aveva deciso di salire a bordo come clandestino e salvare la sirenetta così come le altre catturate.
Di soppiatto saltò sul parapetto e si nascose sottocoperta. Gli sarebbe piaciuto chiedere alla ragazza come si chiamasse ma da come la chiamavano i pirati il suo nome avrebbe dovuto essere Neko, o comunque un suo soprannome.

La nave salpò e Tristan aspettò la notte per agire.
La sentinella dormiva e l'unico rumore che c'era era il fastidioso russare dei pirati. Girò per i corridoi della grossa nave per un bel po' finché non trovò un'enorme vasca. All'interno c'erano cinque sirene, tra cui quella che aveva visto  sulla spiaggia.
Questa, riconoscendolo, si avvicinò al vetro dove appoggiò i palmi delle mani e la fronte. L'espressione terrorizzata.

Tristan si guardò attorno, cercando un'apertura ma capì che questa si trovava sul ponte. Quindi salì le scale e si ritrovò poco dopo sotto la luce della luna piena. Il più silenziosamente possibile avanzò fino all'apertura della vasca dove già aspettava la sirena, seguita a ruota dalle sue compagne.
Non ci volle molto e Tristan allungò una mano per aiutarle a uscire.
La piccola sirena dalla coda blu lo prese per le spalle e gli si avvicinò - Non c'era bisogno che venissi. Avevamo già una via di fuga. - gli sussurrò - Ora sei in pericolo, razza di stupido! -
- Una via di fuga? E chi...? -
- Tu sei quello della locanda, vero? -
Tristan non poté credere alle sue orecchie. Si voltò e si trovò davanti niente di meno che Neko. La ragazza dagli occhi glaciali. - Cos...? -
Neko gli tappò la bocca con la mano e indicò le sirene che non riuscivano a raggiungere il parapetto.
- Aiutiamo loro e poi aiutiamo te, d'accordo? - 
Tristan non seppe come controbattere e prese in braccio forse la più piccola della sirene, dalla coda giallastra e lunghi capelli corvini - Tranquilla, ti butterò in acqua e potrai ritrovare la libertà. - 
La giovane sirena gli sorrise grata.
Una volta libere, le sirene li salutarono sventolando una mano. Ma prima che se ne andassero, Neko si sporse dal parapetto - Blue, per 
quella cosa? -
- Raggiungi Dark Island, quello che cerchi è lì. -
Neko le sorrise gentile, Tristan non le toglieva gli occhi di dosso - Grazie davvero Blue. - 
La sirena alzò la coda - Grazie a te, Caramell, senza di te non avrei mai trovato le mie sorelle... A presto! -
Detto ciò Blue si immerse.
Tristan sospirò - Quindi... ti chiami Neko o Caramell? -
La ragazza gli lanciò un'occhiataccia degna di nota, lo afferrò per la collottola della casacca e aggrottò minacciosa le sopracciglia - Non. Chiamarmi. Neko. Sono stata chiara? -
Ma Tristan non si perde d'animo - Se ti da fastidio perché sei su questa nave? -
Lei lo lasciò spingendolo pericolosamente verso il mare, fortuna che il ragazzo aveva un buon equilibrio, e si allontanò verso l'interno del galeone.
Tristan la seguì, dopotutto non aveva nulla da fare.
Ovviamente oltre a nascondersi prima che quelli si svegliassero.
- Allora... Caramell?, perché sei qui? -
Un rumore lo fece sobbalzare e voltare.

Qualcuno si era svegliato.
Caramell aprì una porta e trascinò il ragazzo dentro... la sua stanza. - Dobbiamo muoverci, si accorgeranno presto che Blue e le altre mancano. - 
- Com'è che le conosci? - chiese lui guardandosi attorno e prendendo in mano una graziosa camicetta azzurra a fiori blu.

Caramell sbuffò mentre cacciava un coltello da un cassetto della scrivania impolverata - Blue mi ha salvata da un naufragio. Io da un cacciatore di sirene. E infine l'ho aiutata a salvare le sue sorelle: non è stato facile ma alla fine siamo riuscite a trovare Blast e... beh, il resto lo sai. - lo guardò - E tu? Perchè sei qui? -
Tristan aggrottò le sopracciglia e abbassò la testa - Detesto i pirati. E catturare e vendere sirene è... è... - 
- Sì, ho capito. - indossò una tracolla dove mise soldi, il coltello e un particolare ciondolo. Poi lo guardò di nuovo, anzi, guardò ciò che aveva in mano - Vuoi mollare i miei vestiti? -
Tristan inarcò le sopracciglia e sorrise - Perché non la indossi? Ti starebbe bene... -
- Ma sei matto? Perdiamo un sacco di tempo, dobbiamo andar... - 
- NEEEEEKOOOO!!! - il grido di Blast li fece saltare sul posto.
Caramell quasi inciampò nel raggiungere la l'oblò - Muoviti! -
- Io comunque sono Tristan... - le disse seguendola - Piacere di conoscerti! -
La ragazza non lo sentì nemmeno e sgusciò fuori dall'oblò con la sua solita eleganza, intimandogli di seguirla se non voleva morire. Lui fece come detto ma non fece in tempo a uscire che Blast buttò giù la porta con un solo colpo.
Caramell, presa di sorpresa, perse l'appiglio e cadde in mare.
 ...]


 

"-Isola Kiroshima, prigioni-"
Tristan tossì, sputando sangue mischiato alla saliva.

Terrorizzata, la navigatrice gli si avvicinò ma lui non accennava a smettere.
Gli occhi lucidi, sudore freddo e tremolio.
- Ehi, Tristan... che hai...? T...Tristan? -
Il ragazzo alzò una mano, come per tranquillizzarla. Dopo un bel po' di minuti riprese a respirare. Ogni respiro un dolore lancinate ai polmoni e al cuore - Sto bene... tu piuttosto, sei blu... -
Nami sussultò quando Tristan mise un braccio intorno alle sue spalle e spingendola verso di lui - Se proprio devo morire, allora vorrei fare prima qualcosa di buono... ho la febbre alta, ma almeno non sentirai freddo, no? -
Solo allora lei capì che Tristan voleva farla sentire al caldo.
- Non morirai. Rufy verrà a salvarci e Chopper ti guarirà... con noi c'è anche Trafalgar che è un bravo dottore, non morirai. - 
Il corpo di Tristan si irrigidì tutto all'improvviso.
Nami alzò lo sguardo su di lui, preoccupata - Tutto bene? -
- Trafalgar... hai detto? -
La sua voce tremava.
Lei annuì - Perché? Lo conosci?, di persona intendo... - 
Tristan deglutì e prese a fissare il pavimento sporco di sangue.

Del suo sangue.
Come quella volta...
- Certo che lo conosco. - sussurrò a testa bassa, gli occhi coperti dai ciuffi corvini e ribelli - Il Chirurgo della Morte, eh? - gli angoli della bocca si voltarono all'insù - Dopo tanto tempo... finalmente... non posso morire proprio adesso che... avrò la mia vendetta! -

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Nakurami